In questi ultimi giorni mi sono arrivati messaggi di alcuni lettori del blog che si dicono preoccupati per il lungo silenzio, per l’inattività, per il blues dell’assenza. Ne riporto uno su tutti “Tutti i giorni apro il tuo blog, ma non scrivi più? Guarda che ti seguo sempre, dal 2011, sul blog, e poi il tuo diario … mi manca.”
Ringrazio tutti, di cuore. Il fatto è che il cambio di lavoro (dell’estate scorsa) ha modificato la mia vita, naturalmente non ho più la libertà che avevo un tempo e questo mi porta a dedicare meno tempo al blog, alla lettura, alla scrittura, alla chitarra, alla band. Di solito torno a casa tardi, una doccia, una piatto di pasta, un serie TV e poi a letto. Per un uomo di blues di una incerta età essere costretto a cambiar lavoro, per incompatibilità di visioni e vedute e in pratica ricominciare da zero in una unità produttiva di una grande azienda, è un passo non esattamente semplice da compiere. Ci si ritrova in un vortice mica da ridere che condiziona poi immancabilmente la vita privata. Intendiamoci, grato sono alla azienda che ha raccolto l’uomo di blues caduto nel mare che sono, dico solo che un cambiamento del genere genera forti scossoni. Detto questo, oggi (sabato) mi son svegliato alle 5 coi vostri messaggi in testa, così poco dopo mi son messo qui al computer per riprendere il discorso interrotto un mese fa. Già una assenza discretamente lunga, ma a tratti credo fisiologica per un blog in vita ormai da più di nove (nove!) anni. A proposito, non appena ho scritto assenza mi è subito tornato in mente un oscuro bootleg dei LED ZEPPELIN, bootleg che posseggo da quattro decenni la cui copertina ha (s)formato ciò che sono … e poi uno si chiede perché si diventa uomo di blues …
https://www.popsike.net/Led-Zeppelin-Absence-Toasted-2LP/261909111511.html
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Quindi ancora grazie a tutti per il gentil pensiero, come vedete sono ancora vivo e vegeto, Still Alive And Well per citare il mio amato Johnny Winter e l’omonimo pezzo scritto da quel rinnegato di Rick Derringer e apparso sull’album omonimo del 1973 di quello che considero il trio Rock (guitar based) a me più caro: Johnny Winter chitarra e voce, Richard Hughes alla batteria, Randy Jo Hobbs al basso; qui dal vivo in studio:
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Netflix vuole fare la serie tv dell’Eternauta
Ragazze e ragazzi, che notizia. Uno dei fumetti che ho amato di più, laggiù negli anni settanta, pubblicato per la prima volta da Lanciostory. Una vera meraviglia. Speriamo davvero l’idea si concretizzi.
SERIE TV: Black Spot (Zone Blanche)
Serie franco-belga e davvero magnifica. Un poliziesco tra esoterismo e soprannaturalità trasmesso da Amazon TV/Netflix. Non è roba per mammolette, bensì peer uomini e donne di blues pronti a tutto. Da vedere assolutamente. Attori bravissimi, soggetto riuscitissimo, serie fighissima. Whole lotta hyperboles lo so, ma questa serie le merita tutte.
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Nella mitologia celtica, Cernunnos era lo spirito divinizzato degli animali maschi cornuti, specialmente dei cervi, un dio della fecondità, della virilità, della caccia, della guerra, dell’abbondanza, degli animali, della natura selvaggia e anche della morte e l’oltretomba
SERIE TV: River
Miniserie britannica trasmessa dalla BBC e qui in Italia da Netflix con protagonista il grande Stellan Skarsgård: nella parte appunto di John River, tenente pieno zeppo di blues. Anche questa la consiglio caldamente.
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SCARLET PAGE PHOTOGRAPHY
Benché la nostra Scarlet (“nostra” in quanto figlia del Dark Lord) sia una brava fotografa musicale dal piglio moderno e attuale, a volte trae ispirazione dalla sua legacy personale… qui sotto una sua bella fotografia dei Black Velvets che fanno il verso ad un gruppo che qui amiamo moltissimo, il cui secondo album capeggia anche nel logo di questo blog disgraziato. Ad ogni modo, brava Scarlet, mi piace molto questo tocco moderno legato in qualche modo al passato stellare degli anni settanta.
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Cat tales alla Domus
La vita coi gatti qui alla Domus Saurea continua in maniera più o meno idilliaca. Minnie si è ripresa perfettamente dall’operazione ed è tornata ad essere la solita gattina innamorata di me. Non appena entro in camera lei corre, salta sul letto, si sdraia e reclama la sua dose di coccole. Vuole sentirmi vicino e che la rassicuri sul fatto che non la lascerò mai. La sera poi non vede l’ora che sia tempo di andare a letto, appena mi corico, mi salta sul petto, si sdraia su di me e sta lì a fissarmi, rendendomi difficoltosa le lettura dei libri. è una gattina straordinaria, piena di blues ma sempre pronta a dimostrami il suo affetto. Sono un umano fortunato e grato al dio del Blues che la ha (so)spinta ad approdare qui circa sei mesi fa.
Strichetto, Raissa, Ragni e Spavve stanno bene; come sempre Palmiro, il capo colonia, domina e controlla il territorio. Da un po’ gironzola qui intorno un altro gatto nero più grosso di lui, ma Palmir è impavido e lo scaccia regolarmente. Quando è in casa non perde occasione per infilarsi in ogni scatola vuota disponibile.
Insomma, la vita con sei gatti qui alla Domus Saurea continua.
KEN PARKER con La Repubblica – L’Espresso
Continuano le uscite della bella edizione a cura di La Repubblica – L’Espresso del fumetto Ken Parker, personaggio creato da Berardi e Milazzo negli anni settanta da sempre nel nostro cuore ed ispirato al Robert Redford del film Jeremiah Johnson. Spero che guardando queste belle copertine qualche lettore o lettrice -ancora ignaro/a di cosa si stia perdendo- sia attratto/a e decida di provare così ad acquistare questo caposaldo del fumetto d’autore italiano, magari per poi aggiungersi al piccolo esercito dei 25.000 kenparkeriani di ferro di cui mi vanto di far parte.
Foto fighe dei Led Zeppelin: Copenhagen 1979
Scovo sul web alcune foto dei LZ che non avevo mai visto. Sono scatti offstage del luglio del 1979, la band si trovava a Copenhagen per un paio di show più o meno segreti vissuti come warm up ai due concerti di Knebworth del 4 e 11 agosto 1979. Trattasi tra l’altro – questi di Copenhagen – dei concerti migliori del gruppo nel periodo 1979/1980.
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Sul piatto della Domus
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Il blues al tempo del virus
Sono settimane strane queste a causa del Covid19, come mi ha scritto il nostro Polbi in un messaggio “…speriamo bene. Sembra qualcosa a metà tra un fumetto di Dylan Dog e una commedia italiana un po’ surreale degli anni settanta”. Vi raccomando cautela, rispetto delle disposizioni sanitarie, razionalità e piedi per terra. Passerà anche questa ma temo serviranno ancora un paio di mesi prima di scorgere qualche segnale positivo. Nel frattempo speriamo che questo virus maledetto non faccia troppi danni, da tutti i punti di vista. Teniamoci a distanza ma stretti.
NB: i termini inglesi usati vanno letti in senso ironico. Non siamo puristi, ma per questo blog l’italiano e le altre lingue romanze continuano ad essere le più belle del mondo. Grazie. Merci. Gracias. Obrigado. Mulțumesc.
Il blog di Tim l’ho piacevomente scoperto nel 2011, qualche mese dopo i suoi
inizi.
Non avevo certo dimenticato libro e fanzine di tempi gloriosi.
Ma il blog mi ha stupito da subito per la sua ricchezza.
E mi é stato da sprone per modernizzarmi.
Io che sono un po’ restio in tante cose.
Sicuramente mi ha fatto capire che la passione per la musica é
una bella forza motrice.
La partecipazione al blog ed ai suoi dibattiti é altamente stimolante.
Se ho ripreso a collezionare le sessions di page, il merito é del blog.
Ieri ho visto un servizio rai su reggio emilia.
Si parlava di erbazzone.
E subito é scattata l’equazione erbazzone___wakeman___saura__tim.
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Anche io faccio parte di quelli che quotidianamente aprono la pagina del blog alla ricerca di nuovi post , però da dipendente di una azienda capisco benissimo che il tempo libero va gestito e goduto il più possibile.
Le foto inedite del 1979 sono una meraviglia , periodicamente faccio un salto sul sito LZ per vedere se qualcuno ha postato nuove foto. Le mie preferite sono sempre quelle dell’ultimo periodo (di Page , Bonham e P.Grant). L’ultima bio che ho letto anche se scarsina mi ha smosso l’appetito zeppeliano. Il sogno di avere un bel live di knebworth su CD completamente ripulito non cede mai.
Sarei interessato a sapere il tuo parere sulle nuove uscite del darklord , come le Telecaster mirror e dragon (sia quelle custom shop che quelle più economiche). Personalmente la prima mi pare inutile ,la seconda bellissima. La mia preferita resta sempre la Brown…
Comunque ben tornato!!
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anche a me la dragon ha sempre affascinato
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Devo ancora leggerti ma intanto bentornato. Teniamo duro. Forza forza forza
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Grande Tim,
Quanti bei ricordi! Sono fiero d’appartenere alla schiera dei Ken Parker ( ho appesi due ritratti autografi degli Autori, uno a casa e uno in ufficio ), e tanti, tanti bootleg da ascoltare in questo infausto momento…
A Roma splende il sole e ci è consentito un piccolo giro in bici coi bimbi ( parchi chiusi ), ma loro già sanno riconoscere i Led Zeppelin, quindi siamo a buon punto.
Ho recentemente comprato un cofanetto contenente tutta la discografia dei Bad Company, che tu m’inviasti quando avevo 17 anni in cassetta, per farmeli conoscere. Gruppo frizzante e voce meravigliosa…
Grazie per la segnalazione di Osaka, show imperdibile, grande performance.
Noi siamo qui, teniamo duro: una coppia di diavoletti, una mamma è un gatto bianco. Covid nun te temo! 😜😉🇮🇹❤️
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