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Blackberry Smoke “Live From Capricorn Sound Studios” (3 Legged Records 2020) TTT¾

16 Mar

Mi scrive Livin’ Lovin’ Jaypee e mi propone di mangiare qualcosa in centro durante la pausa pranzo. E’ un giovedì in zona arancione. Ci diamo appuntamento davanti ad una piadineria non distante da dove lavoro, in pieno centro storico. Lui ordina una “Leggenda” io una “Emilia”; ci spostiamo a consumare il pasto sulle panchine di Roma Square. Fa freddo, c’è il sole, intirizziti buttiamo giù le specialità romagnole con una certa voracità mentre osserviamo una coppia di non più giovani sposi che sono stati depositati al centro della piazza da un macchinone blu. Osserviamo l’autista attendere pazientemente mentre la giovane fotografa cerca di immortalare la coppia in scatti suggestivi.

Sono ormai più di cinque lustri che con Jay condivido un bel po’ di vita, dodici anni passati a suonare insieme e altri quindici a far parte della stessa cerchia esoterica di illuminati del blues hanno cementato un rapporto d’amicizia che sembra (ed è) indissolubile (indifferente al calcio Jaypee si professa comunque di religione interista in omaggio al sottoscritto). Lui bassista, quieto, riflessivo, di poche parole, io (il solito) chitarrista rock cagacazzo. Entrambi convinti di essere nati e cresciuti nel bayou della Louisiana.

“Jay, hai comprato qualche disco ultimamente?”

“Dischi no, ma ho fatto il download a pagamento dell’EP dei Blackberry Smoke “Live From Capricorn Sound Studios” del 2020.”

Raccolgo questa informazione e la deposito in un angolo della mia maruga. Condividiamo qualche altro blues e ci separiamo, sono ormai le 14.

Il venerdì sera mi scarico pure io le sessions in questione.

I Blackberry Smoke sono una band di Atlanta formatasi vent’anni fa, il loro rock è di matrice southern ma sono cresciuti ascoltando altresì gli stessi gruppi che abbiamo ascoltato noi (diverse le cover di pezzi dei LZ presenti nelle loro scalette ad esempio). Per un paio d’anni li ho seguiti con attenzione e ho acquistato i loro album, ma poi – vittima del rapporto di amore odio che ho con il Rock oggigiorno – li ho persi per strada.

Ci voleva giusto il mio amico JPC a riportarmi in carreggiata.

In attesa del nuovo album vero e proprio previsto per quest’anno, il gruppo ha deciso di rendere omaggio allo studio celebre per essere stato negli anni settanta il punto d’attracco per il southern rock, lo fa proponendo sei cover di pezzi legati a doppio filo allo studio e alla etichetta Capricorn.

Il bon ton musicale della band nell’eseguire la musica che tanto amiamo c’è ancora tutto: arrangiamenti esemplari, prova d’insieme ottima, sound rotondo e umido.

Per affrontare un classico come Midnight Ryder (Allman Brothers) serve una certa personalità, evitare di essere schiacciati dalla versione originale è un attimo. I BBS ne escono vincitori. Versione riuscita, simile all’immortale masterpiece di Gregg Allman che abbiamo tutti nel cuore, con qualche nuova sfumatura

https://www.youtube.com/watch?v=KxhK5xTDVNg

Take The Highway (Marshall Tucker Band) con Marcus Henderson al flauto. Questa è una delle mie preferite, un po’ per l’ottima dimostrazione che ne dà il gruppo un po’ perché nel mio cuoricino la Marshall Tucker Band ha un posticino riservato. Il flauto riporta nell’aria profumi di un meraviglioso tempo che fu. Bello l’assolo di chitarra dopo quello di flauto. Il caldo suono delle Gibson è sempre un balsamo per le nostre anime tormentate. Bel rock elettrico che ancora sa distinguersi dall’hard rock pur mantenendo una carica decisa. 

https://www.youtube.com/watch?v=Pd-wis4z8o0

Due gli omaggi ai Wet Willie, gruppo di seconda fascia della Capricorn Records negli anni settanta, il primo è Keep On Smiling (Wet Willie)

https://www.youtube.com/watch?v=gXQXukq6wqw

il secondo Grits Ain’t Groceries (Wet Willie) entrambi con Jimmy Hall (dei WW, alla voce) e le Black Bettys (duo vocale anch’esso di Atlanta).

https://www.youtube.com/watch?v=h8ggSs7G3J4

Personalmente li ritengo i momenti più deboli dell’EP, pur essendo affrontati con la solita verve non riescono a convincere del tutto.

Con Revival (Allman Brothers), sempre con le Black Bettys, si torna su livelli degni di nota, è chiaro che la band ha gli Allman Brothers nel sangue.

https://www.youtube.com/watch?v=pFyvy3Rheew

Southern Child (Little Richard) con le Black Bettys. Il pezzo è del 1972 ed è un misto di country-rock, boogie e funk. I BBS la fanno loro e il risultato è uno spettacolo: ritmo irresistibile, Telecaster, slide guitar, armonica. Uno dei due momenti più brillanti dell’album.

https://www.youtube.com/watch?v=LiN0Q3ULbKY

Un buon EP dunque, niente di incredibile, dopotutto trattasi di cover, ma ogni tanto ricordarsi di come va suonato, interpretato e confezionato il rock non è male.