Tag Archives: C'è solo l'inter

” È vero, ci sono cose più importanti … “

3 Mag

Questa è la prima grande vittoria dell’Inter che festeggio da quando esiste questo blog, questo significa che sono passati più di 10 anni, 11 per l’esattezza. 11 anni pieni di speranze, di sofferenze, di disillusioni, di momenti belli e di momenti brutti, 11 anni spesi ad aspettare quello che è accaduto ieri sera, ovvero l’Inter, la mia amatissima Inter, campione d’Italia.

Inter campione d'Italia 2020/21

Dalla grande epopea della seconda grande Inter di Mancini e Mourinho, dove si è vinto tutto quello che c’era da vincere, al decennio di desolazione, di privazione della gioia, di aspettative poi coperte dalle tenebre che sono seguite.

Inter campione d'Italia 2020/21

L’arrivo di Antonio Conte ci ha visto tutti dubbiosi, il suo passato da giocatore e da allenatore della squadra che ci costa sempre fatica nominare ci ha tormentato per molto tempo, ma se non altro qui sul blog gli abbiamo sempre concesso la possibilità di mostrarci di valere tutti i soldi che la società gli riconosce e tutti i sacrifici spirituali che noi cuori nerazzurri abbiamo fatto per non farcelo andare di traverso. Ci avevamo visto giusto, Antonio ci ha ripagato alla grande, a tratti anche al di là delle aspettative. Lo scudetto certo, traguardo auspicabile ma per certi aspetti inimmaginabile per la squadra pazzoide che eravamo prima che arrivasse lui, ma anche tutta la passione che ha mostrato verso i suoi uomini e verso il progetto Inter. Certi abbracci pieni di incontenibile trasporto, certi sorrisi, il linguaggio del corpo così plateale, il furore agonistico sempre presente. E poi, sì, naturalmente lo strappo definitivo con il suo passato nella semifinale di Coppa Italia.

Spettacolo forse poco edificante, ma la decisa reazione alle volgarità e alle violenti provocazioni verbali della dirigenza bianconera, quel dito medio alzato, ci ha fatto bene al cuore. Non sarà diventato interista forse, ma ora di sicuro capisce cosa significa esserlo. Non avrei mai pensato di arrivare a scriverlo, ma nei confronti di Antonio Conte provo un sentimento molto, molto vicino all’amore.

Foto Piero Cruciatti / LaPresse
25/04/21 – Inter campione d’Italia 2020/21

L’importanza di una dirigenza che è rimasta salda in momenti a volte davvero difficili, il lavoro indispensabile del Piper Oriali, la dedizione di tutti i giocatori, per una volta uniti, felici e coesi … Big Rom, il Toro, Ivan il terribile, Marrakesh Express, Cerottino Barella, Brozo, Sensi, il nostro Milan, Stefan, il Briscola, Darmian, d’Ambrosio, Ashley, Samir e tutti gli altri. Vorrei tuttavia dedicare una menzione particolare ad un paio di loro: al Principe di Danimarca che nonostante la sua algida regalità scandinava si è fatto convincere dal Mister e ha fatto convincere il Mister a rivedere le proprie posizioni, riuscendo là dove Dennis Bergkamp fallì tanti anni fa. Situazione ribaltata e adesso uomo importante (talvolta decisivo) del centrocampo. Nessuno all’Inter ha il suo tocco e la sua visione, se si italianizzasse un altro pochino, Christian Eriksen potrebbe davvero diventare per qualche anno il faro della squadra.

Infine il capitano morale del gruppo, Froggy, alias Andrea Ranocchia. Ruolo di riserva, poche partite giocate, sempre pronto a dare il massimo in caso di necessità, uomo sensibile, intelligente, mai banale. Uno dei pochi calciatori della serie A – forse l’unico – ad aver festeggiato il 25 aprile. Una bandiera che rappresenta i valori dell’interismo nella giusta maniera. Per quanto ci riguarda, Andrea, questo scudetto è per te.

Domenica alla fine di Sassuolo – Atalanta, ho pianto. Dopo i tanti colpi di scena (espulso giocatore dell’Atalanta / goal dell’Atalanta / goal del Sassuolo / espulso giocatore del Sassuolo / rigore per l’Atalanta parato dal portiere del Sassuolo) grazie ai quali ho sofferto come si soffre durante l’ultimo quarto d’ora delle partite dell’Inter, ho sentito la commozione salire, poi quel misto di felicità, tristezza e cazzutaggine.

11 anni della vita passati, 11 anni spesi ad aspettare – tra le mille cose che non si sono avverate – una gioia proveniente dal football e dalla mia squadra del cuore.

Milano la notte dello scudetto – foto Francesco Carelli

Già, l’Inter e la bramosia che mi lega ad essa, quella vibrazione primitiva e cosmica, quel senso di appartenenza che mi fa sentire meno solo su questo pianeta sperduto nel buco del culo dell’universo, questa passione travolgente che mi scuote dappertutto, questa sorta d’innamoramento perenne verso colori che formano il mio DNA. Più la amo, più vivo, c’è poco da fare, perché io nell’Inter ritrovo me stesso. Grazie Amore Mio, ti prego fammi piangere di nuovo.

Tim Tirelli – Inter campione d’Italia 2020/21 – foto Saura T.

È vero, ci sono cose più importanti

Di calciatori e di cantanti

Ma dimmi cosa c’è di meglio

Di una continua sofferenza

Per arrivare alla vittoria

E poi non rompermi i coglioni

Per me c’è solo l’Inter