Riflessioni sui PINK FLOYD ai BOSTON Gardens il 27/06/1977 e sull’anno 1977

22 Gen

I PINK FLOYD dal vivo a Boston il 27/06/1977 sono la scelta giusta per quelle mattine in cui hai l’animo traballante e oscurato dalle nuvole, quando senti che l’argine che ti contiene i blues sta per cedere e che le acque fangose ti sussurenno il motivetto di I JUST CAN’T BE SATIFIED per le prossime giornate.

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Sì, mi piacciono i PINK FLOYD del 1977, quelli non ancora travolti dall’ondata THE WALL ma già scivolati nel limbo, nell’incertezza teologica più profonda relativa al significato di concerto rock. L’IN THE FLESH TOUR (aka THE ANIMALS TOUR) è probabilmente il mio preferito, il 1977 come punto cardine per gli orizzonti perduti del Rock…

L'estate 1977 al MADISON SQUARE GARDEN

L’estate 1977 al MADISON SQUARE GARDEN

i LED ZEPPELIN ormai fuori controllo alle prese con un successo inimmaginabile che li sta divorando, gli ELP che rischiano l’osso del collo e la bancarotta andando in tour con una orchestra di 70 elementi, gli YES del GOING FOR THE ONE tour, quello senza fine (dalla data di Toledo del 30/07/1977 a quella di Parigi del 06/12/1977),  le band di mainstream americano che iniziano a far cassetta, i FLEETWOOD MAC stravolti dal successo di RUMORS, gli EAGLES in giro dal 1976 al 1978 col tour di HOTEL CALIFORNIA, successo interplanetario e vizi di ogni sorta…

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Sono attratto da quel momento storico: le grandi band che si lasciano andare all’edonismo sfrenato, il sentimento della decadenza che inizia a farsi (e a farti) sentire fortissimo, gli anni ottanta però ancora lontani e gli anni settanta come una grossa rosa ormai sbocciata del tutto, rosa che nel breve volgere di qualche pulsazione cosmica inizierà a lasciar cadere qualche petalo. A differenza però delle altre band senza dubbio più carnali, i PINK FLOYD attraversano questa atmosfera in maniera più intellettuale, angosciante, alienante. La straordinaria qualità della registrazione audience del bootleg di cui stiamo parlando descrive in modo perfetto il mood in questione, aria sonora che racconta di anime tormentate, di condizione umana, dei grandi misteri e delle grandi paure della vita. Il concerto si basa quasi esclusivamente sugli album WISH YOU WERE HERE e ANIMALS, quest’ultimo soprattutto è un disco che ho vissuto in diretta, disco sghembo, contorto, obliquo e, a mio parere, magnifico.

Pink Floyd Boston Gardens 21/06/1977 - space saving cd sleeve

Pink Floyd Boston Gardens 21/06/1977 – space saving cd sleeve

E allora quando ti senti piantato a terra, incatenato alla tua postazione al lavoro, senza speranza e via d’uscita, infili le cuffiette, clicchi su play, arrivano i PINK FLOYD ai Giardini di Boston nel 1977 e ti senti meno solo.

Pink Floyd Boston Gardens june 21 1977 - notes

Pink Floyd Boston Gardens june 21 1977 – notes

5 Risposte a “Riflessioni sui PINK FLOYD ai BOSTON Gardens il 27/06/1977 e sull’anno 1977”

  1. Baccio 22/01/2014 a 12:45 #

    Che bello! Dopo i LZ a LA il 23.6.77 ora i PF del Tour di Animals: perchè non facciamo un seminario di studio sui migliori Bootlegs del 1977 delle grandi rock- band?
    Amo molto quel periodo dove decadenza, grandezza e leggenda si mischiano con risultati irripetibili.
    Grande Tim, ci separano l’appennino ed il tifo calcistico, ma sul rock la sintonia è perfetta!

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  2. Jeff Wilson 22/01/2014 a 15:07 #

    Great words on a fantastic year in rock, Tim. I was lucky enough to see all those bands and more in 1977. Led Zeppelin always heads above everyone else, but that Pink Floyd “Animals/Wish You Were Here” tour was mind-blowing. I saw them in Cincinnati, Ohio in ’77 and had nice seats on the side. As the show began, we were mesmerized buy the lights, video and band. It began slowly and built up to this monsterous blast of full quadrophonic sound! We didn’t notice the huge speakers behind us coming in! They used it to great effect the entire show. Also, they had such amazing video for those days and many inflatable props hung on cables to augment the experience. At times while “under the influence” you could not tell whst was real snd what eas in the video.

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    • timtirelli 22/01/2014 a 15:21 #

      Jeff!!! So nice to see you here. I guess you used Google translate to read the post. Thanks for sharing your memories, fantastic! Ah you lucky american guys,.. all those rock concerts you could attend! Thank you, mate.

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  3. lucatod 22/01/2014 a 15:11 #

    Il tour promozionale di ANIMALS (nella parte americana soprannominato “PINK FLOYD In The Flesh”) rappresenta l’ultima occasione di assaporare i PINK FLOYD vivi e vegeti , quattro musicisti e qualche outsider (Snowy White alla chitarra & basso , Dick Parry al sax .. zero coriste) all’insegna di performance magari non impeccabili ma davvero notevoli (da fare ascoltare a chi conosce solamente Delicate Sound Of Thunder .. eh eh).
    Dico vivi e vegeti , perché nonostante le prime significative frizioni tra i componenti della band , a mio parere con il successivo THE WALL (album e spettacoli) della band non rimane quasi nulla . Certo i componenti restano ancora quelli , ma i numerosi session man coinvolti e la musica in generale non sa più di Floyd .
    A suo tempo l’ultimo vero e proprio tour del gruppo era stato pesantemente stroncato dalla critica , portare in scena gli ultimi due LP e un paio di bis da DSOTM , secondo molti non era stata una scelta felice , ma credo che oggi ci si debba ricredere , data la reticenza della band a pubblicare materiale live relativo al periodo .
    Se avete gradito questo bootleg ,allora non potete fare a meno di ANIMAL INSTINCS Oakland Coliseum 9/5/77 , il miglior audience relativo a questo tour tratto da uno dei migliori spettacoli di quell’anno (tra i bis l’ultima esecuzione di Careful With That Axe Eugene) .
    Tornando ad ANIMALS , come ho commentato di recente , anche io lo amo molto , tant’è che a metà novembre del 2013 mentre mi trovavo per una delle mie annuali visite a Londra , sono andato ad immortalare la Power Station , una costruzione fatiscente ma bella allo stesso tempo . diciamo che per ricreare la desolazione della copertina del disco non c’è voluto molto , dato il merdoso tempo che si ritrovano . Però Algie non c’era ..

    L’ultimo boot che mi sono procurato non è del 77 , ma comunque ha a che vedere con i PF , dato che si tratta di un FANTASTICO soundboard tratto del primo tour solistico di ROGER WATERS (Rosemont Horizon Chicago , 26th July 1984), alla chitarra ERIC CLAPTON ! Curiosa la rivisitazione di alcuni classici floydiani privati della voce&chitarra di Gilmour , e sicuramente superiore l’intera esecuzione dell’ album THE PROS AND CONS.. rispetto alla sua controparte in studio , dal vivo credetemi guadagna parecchi punti . Ovviamente solo per i fan più fetish .

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  4. mikebravo 23/01/2014 a 08:29 #

    Il mio 1977. Sono passati troppi anni.I ricordi legati alla musica di quel
    tempo non sono punk.
    Il 1977, a parte TSRTS,l’ho passato ad ascoltare i Beatles.
    Interi pomeriggi ad ascoltare la raccolta 1967-1970 assieme alla
    ragazza di allora che ne andava pazza.
    L’estate del 1977 coi miei amici in montagna fu folle e sballata,
    e, ripensandoci ora, un presagio degli anni 78-81 che furono
    per me anni pesanti di cambiamenti drastici e sofferti.
    E non solo per me, se pensiamo all’ Italia di quei tempi.
    La musica mi mantenne a galla.
    Riguardo i Pink, dai tempi di The Dark.., li avevo messi in disparte.
    Mi ricordo solo che nell’ anno 1982, a Roma, andai a vedere il film
    THE WALL e non mi piacque.

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