LED ZEPPELIN “Texas Hurricane” Fort Worth 22 may 1977 (BOOTLEG -EVSP 2014)

19 Set

ITALIAN / ENGLISH

led Zep Texas Hurricane

 

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 box a 014

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 box a 015

TITLE: Led Zeppelin “Texas Hurricane” Fort Worth 22 may 1977

LABEL: Empress Valley Supreme Discs – 2014

TYPE: Soundboard 3cd + Audience 3cd

SOUND QUALITY: TTTT½

PERFORMANCE: TTT½

ARTWORK: TTTT

PACKAGING: TTTT½

BAND MOOD: TTT

COLLECTION ZEP FAN: TTTTT

COLLECTION CASUAL FAN: TT½

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 A sbd

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 B sbd

Ascoltare un bootleg dei LZ del tour del 1977 è un po’ come guardare una bella foto sgranata, cogli il fatto che il fotografo ha fatto un buon lavoro, che lo scatto ha un suo senso, che il soggetto è molto interessante ma i contorni poco definiti disturbano. Nel caso dei LZ i contorni poco definiti sono dati immancabilmente dalla chitarra di PAGE. Lo abbiamo scritto tantissime volte, il PAGE dei latter days dei LZ non è certo granché, prigioniero dell’edonismo, dell’eroina e di un delirio di onnipotenza, smise di essere interessato all’essere un grandissimo chitarrista Rock, quello che almeno fino al 1973 era stato.

LZ Texas Hurrican Fort Worth 1977 obi sbd

 

Questa volta non sono partito diligentemente dall’inizio ma sono passato direttamente ai tre pezzi che reputo – in quel contesto –  più interessanti: SIBLY, TYG e IT’LL BE ME di Jerry Lee Lewis. Caso strano che siano davvero fra gli episodi migliori del concerto, insieme a GTC. Come era solito fare dal 1977 in poi, PAGE in SIBLY incorpora fraseggi presi da TEA FOR ONE. Prova non perfetta ma di sicuro dignitosa …

FILE AUDIO: LZ FORT WORTH 1977 SIBLY:

TEN YEARS GONE è la mia canzone preferita, essendo stata proposta dal vivo solo nel 1977 e nel 1979, anni bui per l’appunto per PAGE, è un po’ frustrante non averne una versione live suonata come si deve; questa di Fort Worth però non è male e si fa ascoltare volentieri. PAGE con la Telecaster con lo Stringbender e un po’ effettata, Jones alla chitarra acustica e contemporaneamente alla pedaliera basso. Curioso però come le note che sa tirare fuori PAGE a volte sopperiscano alle lacune tecniche e me lo facciano preferire a qualsiasi altro chitarrista tecnicamente più preparato.

FILE AUDIO: LZ FORT WORTH 1977 TYG:

IT’LL BE ME è il bis un po’ improvvisato con il mio adorato MICK RALPHS della BAD COMPANY alla chitarra. Versione un pelo sgangherata ma gustosa.

FILE AUDIO: LZ FORT WORTH 1977 IT’LL BE ME:

Inizio del concerto è discreto, in TSRTS PAGE è al limite, pasticcia nell’intro di THE ROVER (link di collegamento tra i due pezzi) e si riprende in SICK AGAIN. L’introduzione di NOBODY’S FAULT BUT MINE sembra suonato da uno che ha imparato a suonare l chitarra da poco, ma il resto del pezzo (assolo escluso) è convincente,

Dopo solo 27 secondi di IMTOD al momento dell’entrata di JONES e BONHAM la chitarra di PAGE si spegne (forse il jack strappato involontariamente dalla figa della chitarra), inoltre al minuto 10:00 BONHAM accenna ad una battuta funky tipo THE CRUNGE, lui e PAGE perdono il groove e, pur andando a tempo, per 40 secondi buoni improvvisano cercando di rientrare.

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 obi aud   012

NO QUARTER ha il primo cantato tagliato e nella parte dedicata all’assolo di JONES compare una versione un po’ sbilenca di NUTROCKER con l’arrangiamento alla ELP. Mi chiedo cosa c’entrasse con l’atmosfera piena di mistero e oscurità del pezzo; stesso discorso per la sezione boogie che suonavano di solito prima dell’assolo di PAGE.

Il set acustico contiene una buona versione di GTC, cantata molto bene da PLANT.

Parecchie teste di piombo asseriscono che la ACHILLES LAST STAND di questo concerto sia tra le migliori del tour, se non addirittura la migliore in assoluto. Non credo sia vero, occorrerebbe perlomeno avere i soundboard dei sei concerti fatti a LOS ANGELES di lì a qualche settimana. Questa non mi sembra poi così buona; l’intro è suonata con la chitarra scordata che poi magicamente sembra intonata per tutto il resto del pezzo. PAGE deve avergli dato una sistemata al volo.

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 obi aud   013

Gli assoli di STAIRWAY e ROCK AND ROLL sono disgiunti.

A me il suono di chitarra che PAGE aveva nel tour 1977 non è mai piaciuto, anche questo concerto conferma la cosa, basta ascoltare l’intro di WHOLE LOTTA LOVE e chiedersi dove avesse la testa, è una suonaccio con una brutta distorsione, sgranato appunto, ma forse occorre ricordarsi ce a quel punto PAGE lo aveva perso nelle mani.

LZ Texas Hurricane Fort Worth 1977 obi aud   011

 

Tipico concerto dei LZ del 1977 dunque, meno peggio di altri. Se sei una testa di piombo lo devi comunque avere, altrimenti puoi farne a meno.

Chiaro che per ritornare in sintonia con i LZ dopo aver ascoltato per intero un paio di volte un concerto del 1977, devi appoggiarti al periodo d’oro, nel mio caso, questa volta, TOKYO 02/10/1972…

ftworth77a

JIMMY PAGE & MICK RALPHS – Fort Worth 1977

ftworth77_bb2

(broken) ENGLISH:

Listening to a bootleg of the LZ tour of 1977 is a bit ‘like looking at a beautiful grainy picture, you guess the fact that the photographer did a good job, that the shot has a meaning, that the subject is very interesting but the contours little defined disturb. In the case of LZ boundaries are poorly defined courtesy of  the guitar of JIMMY PAGE. We have written it many times, the PAGE of the latter days of the LZ is not much, prisoner of hedonism, drugs and a bit of delirium of omnipotence, ceased to be interested in being a great rock guitarist, that at least until 1973 he had been.

This time I did not start from the beginning diligently but I went directly to the three pieces that I think – in that context – are the most interesting: SIBLY, TYG and IT’LL BE ME by Jerry Lee Lewis. Surprisingly they are really among the best episodes of the concert, along with GTC. As he had done since 1977, PAGE in SIBLY incorporates phrases taken from TEA FOR ONE. Not a perfect take but decent at least.

TEN YEARS GONE is my favorite song, it’s been in the live set only in 1977 and in 1979, the dark ages precisely for PAGE, is a bit ‘frustrating not to have a live version played as it should be; in Fort Worth, however, this is not bad and you listen to it with pleasure. PAGE with the effected Telecaster with the Stringbender, Jones on acoustic guitar and bass pedals at the same time. Anyway when you hear PAGE hit those notes you understand one more time why you prefer him rather than other technically more prepared guitar players.

IT’LL BE ME is somewhat ‘improvised with my beloved MICK RALPHS of BAD COMPANY on guitar too. Ramshackle version but tasty.

Beginning of the concert is discrete, in TSRTS PAGE is the “at the limit”, hemessed up the intro of THE ROVER (link of connection between the first two pieces) and resumes in SICK AGAIN. The introduction of NOBODY’S FAULT BUT MINE seems played by one who has learned to play the guitar only recently, the rest of the piece (but the solo) is anyway convincing,

After only 27 seconds of IMTOD, when JONES and BONHAM come in, PAGE’s guitar turns off (perhaps unintentionally), then at 10:00 JOHN BONHAM goes funky a la THE CRUNGE, and PAGE loses the groove and, while going on time, for 40 seconds you have a weird improvisation on the open G tuning.

NO QUARTER has the first verse cut and in the part dedicated to the JONES’s solo there is a version of a NUTROCKER with the usual ELP arrangement. I wonder what it had to do with the atmosphere full of mystery and darkness of the piece; same goes for the boogie section that they played in many other dates before the JPP solo.

The acoustic set contains a good version of GTC, sung very well by PLANT.

Several ledheads state that the ACHILLES LAST STAND of this concert is one of the best on the tour, if not the absolute best. I do not think it is true. This one does not seem so good; the intro is played with the guitar out of tune which then magically appears in tune for the rest of the piece. PAGE must have it arranged on the fly.

STAIRWAY and ROCK AND ROLL solos are disjointed.

I had never liked the guitar sound of the 1977 tour, this concert confirms it, just listen to the intro to Whole Lotta Love and wonder where his head was, it is a big bad sound with a bad sprain, but perhaps we must remember at that point PAGE lost the sound in his hands first.

Typical concert of the 1977 LZ therefore, less worse than others. If you are a ledhead get it, otherwise you can pass over it.

Sure that to return in tune with LZ after listening to a whole concert of 1977 a couple of times, you have to lean to the golden age, in my case, this time, TOKYO 10.02.1972 …

8 Risposte a “LED ZEPPELIN “Texas Hurricane” Fort Worth 22 may 1977 (BOOTLEG -EVSP 2014)”

  1. lucatod 19/09/2014 a 11:05 #

    Scaricato la settimana scorsa , l’ho ascoltato veramente poco per dare un giudizio accurato , però ad essere onesto , l’audio di questo concerto non mi ha entusiasmato tanto . Interessante il bis , ma performance generalmente sottotono . L’assolo di STH non vale nulla . Peccato . La confezione sembra piuttosto carina .
    Una versione decente di Ten Years ci dovrà pur essere , a me quello che infastidisce è l’ uso dell’ harmonizer da parte di Robert , anche JPJ con quella chitarra tripla non è che faccia un figurone … ALS da L.A (21) mi pare buona , se non sbaglio nemmeno da Cleveland (Destroyer) era tanto male , ma dovrei riascoltarmelo . SIBLY dopo il ’73 diventa una brutta copia , i fraseggi da Tea .. sono una scappatoia per evitare l’assolo maniacale delle versioni fatte in tempi migliori .
    Comunque sia , le rare volte che sono stati “in forma” , i LZ del ’77 mi piacciono un casino imprecisioni comprese . La scaletta è molto interessante , TSRTS in apertura mi pare un ottimo compromesso per dar modo a Robert di riscaldare la voce , STH raggiunge, a parer mio , il culmine proprio durante certe date di questo tour . Poi come hai detto tu , JP è capace di surclassare parecchi colleghi con certe intuizioni musicali niente male .
    Questo lo si capisce ascoltando anche i live dei FIRM , l’assolo finale di Live In Peace al Hammersmith fa venire la pelle d’oca , eppure non è certo una lezione di tecnica la sua , ma da quella sgangherata chitarra fa uscire qualcosa di unico .
    Ho notato che nei primi 80s , l’abuso che fa del b-bender non fa altro che pasticciarne troppo la dinamica di certi assolo , perché quando imbraccia la Les Paul , suona decisamente meglio .

    Aspettiamo nuovi SBD , magari dalla west coast ….

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  2. mikebravo 19/09/2014 a 14:24 #

    Che dire? Non capisco perché Tim non scriva un libro sui Led live!!!!
    Chi meglio di lui puo’ dissertare in materia?
    Per quanto riguarda le annate del miglior vino zeppelin, il 1973 sembra
    l’anno migliore a detta di quasi tutti gli esperti.
    Io, che non mi reputo tale, sono malato per il 1969 in assoluto
    ( i 4 sono giovani , scalpitanti , selvaggi ).
    E amo molto taluni concerti del 1977
    (la band é devastante,malata, pesante).
    E non finsco di ripetere che adoro la W L L del tour 1980.
    Aggiungo un dato.
    Dal punto di vista collezionistico, le quotazioni di alcuni bootleg del 1977,
    in vinile o in cd, sono da sempre le piu’ elevate in assoluto.
    Se ricordo bene il cantante dei led zeppelin, nel 1988, affermo’ che il suo
    concerto preferito del gruppo era del 1975.
    De gustibus……

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  3. timtirelli 19/09/2014 a 14:35 #

    Mike, grazie peer la fiducia, ma, sai, io lo scriverei anche, ma ci vuole poi un editore che lo pubblichi, cosa non proprio automatica :-)

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    • Francesco Boccia 20/09/2014 a 07:55 #

      Mi unisco alla richiesta di Mikebravo; Ma non esiste più la Gammalibri?
      “Hard Rock Story” di Silvio Ricci, ” Led Zeppelin” della coppia Bunton / Mylett, ed “Oh, Jimmy!” sono stati i libri sui quali ho formato i miei gusti musicali, e li consulto con una certa frequenza ancora oggi.
      Riguardando adesso il catalogo di quella casa editrice, riportato alla fine di ogni libro, vengono i brividi, i grandi nomi c’erano tutti.

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  4. The Steve A. Jones Archive 19/09/2014 a 14:45 #

    What a great blog feature! Fantastic!

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    • timtirelli 19/09/2014 a 15:29 #

      Well, what an honor, Mr Steve A.Jones himself! Thanks Steve, you are too kind. Welcome in our little community.

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  5. lucatod 19/09/2014 a 15:30 #

    Come dice Stephen Davis , ognuno ha i suoi LZ preferiti . Secondo me hanno raggiunto il massimo splendore nel ’72/’73 . Concentrati e spettacolari allo stesso tempo . Per i primi cinque anni si va sul sicuro , al limite qualche sbaglio , ma Page aveva un agilità che riparava in fretta .
    Dal punto di vista collezionistico sono per i latter days , annata ’77/’80 . In mezzo a tante serate e performance non proprio memorabili ci sono anche tante perle musicali . Dal 69 al 73 sono (è un esagerazione) sufficientemente coperti dalle sporadiche uscite ufficiali . Su dvd c’è troppo poco materiale dal 75 in poi . Earls Court meriterebbe qualcosa in più di una manciata di pezzi , stessa cosa per Knebworth . Materiale da box .
    Poi il tour USA 77 (sporchi e cattivi) e quello europeo manco cagati . Quello del 1980 contiene dei grandi momenti , specialmente nei bis , inoltre Robert è in grande forma . Non parliamo della seconda serata a Copenaghen .
    Non si possono pubblicare solo concerti perfetti , bisogna dare spazio anche a periodi meno fortunati ma di grande interesse per noi collezionisti . Ormai tutti i gruppi stanno aprendo i forzieri .

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  6. lucatod 19/09/2014 a 20:39 #

    JIMMY PAGE IS GOD ! STAIRWAY TO HEAVEN LIVE A SEATTLE CON AUDIO E VIDEO LEGGERMENTE RESTAURATI !

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