Bel numero questo, e non solo per le numerose pagine dedicate a JIMMY POIGE. L’intervista al Dark Lord si dipana su dieci pagine e alcune delle domande non sono affatto male, le risposte relative chiariscono alcuni degli aneddoti che per anni sono stati luoghi comuni citati un po’ da tutti. La foto di copertina è molto bella, o meglio, lo è il soggetto, un settantenne badass pieno di fascino e stile. Se solo suonasse ancora la chitarra sarebbe davvero ancora il nostri dio. Interessanti le intervistine a corredo a JOHN CARTER e JOHN MILES.
Tre pagine poi per il grande TAJ MAHAL, sei per PRINCE che non è esattamente my cup of tea ma resta un tipetto interessante nonché chitarrista dotatissimo. Cinque pagine per i RAINBOW del mio periodo preferito, quello con GRAHAM BONNET, quattro per SUZIE QUATRO a cui sono legato più che per il valore della sua proposta musicale per i ricordi legati alla mia adolescenza che rimanda.
Nelle recensioni dedicate alle ristampe ci sono quelle delle deluxe edition del IV e di HOUSES OF THE HOLY; voti ai companion disc: 9 per IV, 8 per HOTH. La recensione è di Tim Batcup, uno che evidentemente sa scodinzolare bene. Nella rubrichetta LIVE mezza paginetta per PAUL RODGERS.
Il cd allegato come spesso capita è proprio brutto. Anyway, bel numero.
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Dalla faccia volitiva potrebbe sembrare un bel rocker settantenne che ha
appena pubblicato il 40° album solista.
E l’intervista a Jimmy potrebbe cominciare cosi’:
Mr PAGE, nella storia del rock nessun chitarrista é stato prolifico come lei.
RISPOSTA :
” Neanche a 70 anni ho perso la sana abitudine di dormire con la mia les paul.
Inizio a comporre dal primo mattino in bagno.
Il mio ultimo album solista l’ho inciso in 2 giorni ma gia’ ho in testa la musica
per il prossimo che uscira’ nei negozi il prossimo natale.
Odio, ripeto odio, le riedizioni di vecchio materiale con qualche bonus tracks
o remix vari, I RIGURGITI come li chiama il mio amico plant.
A proposito di plant, se avessi passato la vita ad aspettarlo, non avrei certo
inciso 40 album solisti.
Adesso pero’ la devo lasciare perché mentre parlavo con lei mi é passato
per la mente un magnifico riff.
Vado subito in studio a registrare.
Io ormai vivo nello studio tra le mie chitarre.
E non passa giorno che me le ripassi tutte.
Loro non mi hanno mai tradito, loro.
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Jimmy got that same look on his face when he was told how long it’s been since the last issue of Oh Jimmy Fanzine was published.
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Uno dei commenti più divertenti che abbia mai letto. Sagace e tagliente. E’ il genere di ironia che mi fa impazzire. Fantastico…
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Francesco, prima o poi Tim mi caccia.
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Bella cover . Quando si tratta di Jimmy Page , non si può fare a meno di restare affascinati dal suo look , che negli ultimi anni ha ripreso ad essere davvero figo . Il darklord settantenne mi ricorda molto il modello 1977 (forse il mio preferito) , peccato che abbia smesso di suonare .
Se non sbaglio , recentemente ha dichiarato di voler tornare on stage (sarà la milionesima volta che lo dice) , ma che per il momento deve ancora decidere come impostare il tutto . Anche se sono convinto che la sua sia la solita balla , sarebbe bello rivederlo in azione . Io ho già in mente la scaletta ideale e forse anche il cantante che fa al caso suo , uno giovane , non una leggenda come lui .
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Non ho ancora trovato la voglia di comprare le due ultime uscite dei LZ.
Ricordo che una cosa simile mi successe nel 1988 con now and zen
di plant che comprai mesi dopo.
Ma li’ si trattava di un lavoro nuovo che alla fine mi ascoltai, qui di nuovo
non c’è proprio nulla.
Una settimana fa ho scaricato da un sito francese last rave-up in la,
ovvero L’ULTIMO PAGE PRIMA DEL GRANDE SALTO.
Siamo al 31-5-1968 / 1-6-1968.
Me lo sto ascoltando tutti i giorni in auto ed é un bel godere.
Un gruppo di R & B che jimmy, in acuni brani, almeno 3, della
durata di otre 10 minuti l’uno, trasforma in qualcosa che é
gia’ vicino ai primi zeppelin.
Sono numerose la parti di assolo che ritroveremo sviluppate in LZ 1,
per non parlare di dazed and confused che era gia’ completamente
strutturata e cosi’ la ritroveremo.
L’uso dell’archetto sula chitarra é presente in tanti brani e gia’
altamente evoluto.
In brani come I’im a man, in versione stupendamente dilatata,
Jimmy, pur dialogando con l’armonica di Keith, si produce a piu’
riprese in feroci assoli, con pause e riprese.
Imita anche l’assolo che beck fece nella registrazione ufficiale ma poi
riparte per sentieri nuovi.
Del suo modo di suonare in quel periodo, oltreché la genialita’,
non puo’ non colpire la velocita’ della sua chitarra.
Appare evidente che i canoni R & B del gruppo gli stavano piu’
che stretti, ma nello stesso tempo riusciva a rimodellarli in stile
moderno e psichedelico.
Se le ultime riedizioni vi hanno dato poco, ci sono cose
del passato di page, poco conosciute e anche malregistrate,
che possono consolarvi delle delusioni recenti e farvi
scoprire tesori della musica dei sixties e di page
che qualcuno ha definito il chitarrista piu’ registrato
negli studi in quegli anni per via delle centinaia di
partecipazioni come session-man.
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Sì Mike, gli YARDBIRDS di PAGE erano una forza della natura dal vivo. Uno dei momenti migliori dei late sixties.
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Classic Rock con Jimmy Page in copertina ha l’effetto, il giorno che lo
trovi in edicola per caso,di accendere in te quella passione che nutri
da decenni per il musicista.
Non attendi un attimo, lo prendi,lo paghi e ti ritrovi a sfogliarlo per
strada.
Vecchio Jimmy, allora ci sei ancora!
Quante emozioni mi hai regalato!!!!!
Caro Jimmy, perdonami se non ho ancora comperato le nuove
editions del IV e di Houses!
Vedrai che le comprero’ prima o poi.
Foto di settembre 2014.
Il bello dei giornali inglesi.
L’intervista .
Bella lunga , corposa.
Le domande si susseguono, tante ed accurate.
Verso la fine le ultime sono le piu’ scomode.
E’ chiaro che Classic Rock da sempre tratta Page con lo stesso
riguardo che usa per il deus maximus.
Ma l’intervistatore non puo’ sottrarsi.
JIMMY; SONO PASSATI 16 ANNI DAL TUO ULTIMO ALBUM .
Ah, si’?
Jimmy allora dice quello che ti aspetti ma che da un altro canto
temi.
HO PRONTA NUOVA MUSICA, BELLA MUSICA
MA NON SARA’ IL NUOVO ALBUM DEI LED ZEPPELIN.
E l’intervistatore non puo’ sottrarsi dal domandare:
E IL CANTANTE?
Jimmy : Beh io non canto.L’ho fatto in rare occasioni.
E si finisce a parlare di plant, del peso dell’eredita’ che
grava su entrambi.
JIMMY, IL CHITARRISTA AL MONDO CHE PUO’ VANTARE
PIU’ INCISIONI IN STUDIO DELLA SUA CHITARRA,
incidici checché di nuovo, dai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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