Questo è il periodo dell’anno che preferisco per quanto riguarda la musica. La dose di “nuove” cose da ascoltare o riascoltare è sempre massiccia. Da groupie e amici mi sono arrivati cofanetti, deluxe edition e cd di notevole caratura: CLASH, PAUL McCARTNEY, LOCAL CUSTOM: DOWNRIVER REVIVAL, SUPERTRAMP, BAD ENGLISH, JOHNNY WINTER, MOUNTAIN, PFM, GIN LADY … da me stesso invece (con tanto di biglietto “Per Tim da Tim”) HACKENSHACK, NANCY WILSON, WINTERHAWK, MONTROSE, MILES DAVIS, RICK DERRINGER, ROY HARPER, MOTT THE HOOPLE, HEART, LOUSIANA LEROUX e qualche bootleg originale dei LZ. Riguardo a questi ultimi mi chiedo sempre il perché…è tutta roba che ho già in versione cdr lossless con copertina … me lo chiedo soprattutto perché i bootleg originali costano parecchio, diciamo un 55/60 euro per un doppio della EMPRESS VALLEY SUPREME DISC, un po’ meno per uno della GODFATHER RECORDS, ma son cifre sempre piuttosto alte. Il fatto è che nelle confezioni originali mi sembra di godermeli meglio, che addirittura “suonino” meglio (naturalmente non è così)…Oh lo so, lo so, lo so, lo so bene, lo so… servono a darmi l’illusione di riempire i vuoti della mia esistenza. Così, mentre torno da Brian (è sempre a letto con la bronchite il vecchio) mi ascolto SPEED FREAKS, i LZ a MOBILE in ALABAMA il 13 maggio del 1975.
Quando sono in vena di ascoltare i LZ e mi capitano in mano bei bootleg come questo, capisco perché sono da sempre la mia band preferita. Oltre a spedirmi in pochi secondi ad altezze siderali, a farmi vagare per l’universo e a far girare il mio cervellino come fosse sospinto dal padre dei quattro venti, dal punto di vista fisico mi viene lo stesso sghiribizzo che ho quando guardo tra le gambe di una donna. Sì, perché van bene il lignaggio intellettuale, lo sguardo, gli occhi, le mani, le caviglie, i piedi, il culo, le tette, ma è quando ti cade l’occhio sul delta di venere (secondo solo a quello del Mississippi) che ti viene quel fremito ancestrale. Quando sono nel mood giusto e ascolto i LED ZEPPELIN, il mio corpo è scosso dal fuoco della vita, mi passano le paturnie esistenziali e l’andamento bluesy, mi vien voglia di seguire quel ritmo tribale e primitivo e di infilare la spada scintillante nel vecchio fodero. Quando mi devo liberare di me stesso nulla di meglio dei LED ZEPPELIN.
Oggi è giorno di neve, lo sento nell’aria. Certo, non ci vuol molto, sono giorni che i giornali ci avvertono che sta arrivando “il grande gelo”, ma non è sempre automatico che scenda la neve. Invece oggi ne sono sicuro, mia madre mi insegnò a fiutarla nell’aria e io non ho mai perso quella abilità. Esco dalla porta, i venti dei Thor hanno iniziato a soffiare freddo freddo freddo, e a tessere sulle ringhiere e sugli alberi brulli ricami di una bellezza struggente…
Mi scrive un messaggio POLBI da Detroit:
“Al momento sono assolutamente innamorato di Wildlife disco dei Mott che mi hai regalato per natale…BELLISSIMO! Menomale che sono una bestia ignorante e ancora posso scoprire cose così belle. Ma bello, bello, bello!!! E la Angel Air fa sempre delle belle ristampe, con dei libretti fatti bene. Il primo disco lo devo risentire con più calma, per ora sono travolto da Wildlife, mi ha toccato nelle corde emotive giuste al momento giusto. Grazie tantissimo Tim, che regalone”.
WILDLIFE dei MOTT THE HOOPLE “è” l’album di MICK RALPHS, quello dove il chitarrista che tanto amo canta e scrive di più; inutile dire che è il mio preferito ed è una gioia sapere che il Michighan Boy lo apprezzi così tanto, perché come dice Picca, certi album ci piacciono anche perché piacciono ai nostri amici, perché puoi condividere emozioni, sensazioni, esaltazioni.
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In questo momento, casa è il posto in cui voglio essere: le luci ad intermittenza accese, Palmir che sonnecchia davanti alla stufa, la groupie che legge un libro, io che mi risento MOBY DICK, sempre da Mobile 1973, mentre aspetto la neve
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E la neve non si fa attendere, i primi fiocchi a metà pomeriggio e nel giro di mezz’ora la campagna è già bianca….
Grazie ad essa (e alla musica) passerò qualche ora con l’animo candido, con la testolina a riposo, in pace con me stesso. Quiete effimera, ma graditissima.
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So che mi sgriderai, ma io metto “No Quarter” per far smettere di nevicare, a volte funziona! Scherzo, anch’io sono abituata a fiutare la neve (noi nipoti di contadini…) e da un paio d’anni ne ho voglia anch’io: qualcosa di bianco, di bello e di pulito, che ricopra tutto questo schifo. Ancora tanti auguri, Tim!
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Let it snow let it snow let it snow Lady Crewe. Thanks.
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Caro Tim , capisco benissimo cosa vuoi dire , anche se la qualità è la stessa un cdr non darà mai quella soddisfazione totale che si prova con il cd “originale” . Neanche un anno fa mi sono lasciato prendere dalla mania dei boot della Tarantura . Cazzo se sono cari . Mai più . Certe tentazioni me le devo fare passare . Però che figata …
A mio parere , la versione di Moby Dick da SPEED FREAKS è una delle più eccitanti mai ascoltate . La preferisco anche alla classica versione presente sulla colonna sonora di TSRTS . Le performance del pezzo post ’73 , non mi piacciono proprio . Troppo lunghe e appesantite da inutili effetti , mi piace il riff di Out on the tiles su Over The Top , ma la magia era finita . James Patrick avrebbe dovuto prendere esempio da Bonham , lasciare perdere quei dieci venti minuti di ronzii o il lungo arpeggio White Summer/BMS e aggiungere pezzi veri in scaletta .
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