Ian Christie “VAN HALEN – Tutta La Storia” (Tsunami edizioni 2014) – TT½

4 Feb

Dare una occhiate alla recensioni che si trovano in internet di questo libro mi ha lasciato molto perplesso. Mi sembra che in tanti ormai abbiano perso la bussola.

Su GIORNALE METAL Salvatore Mazzarella scrive: “Giornalista per Reuters, Spin, Guitar World, Wired, editore di Bazillion Point (praticamente una Tsunami statunitense) e conduttore radio, una volta trovata la sua pace avendo imparato a suonare Eruption (leggasi l‘introduzione…), Ian Christie ha scritto questo libro con stile arguto, brillante e ironico. Il testo è corredato dalle foto di Kevin Estrada (autore di scatti per molte tra le più famose band) e si fa leggere con vero piacere. Irrinunciabile per gli ammiratori della band, interessante per chiunque ami leggere l’epopea dei più famosi gruppi rock. Voto: 9/10

Su GQ.com Davide Palombi aggiunge: La Tsunami Edizioni pubblica questo bel libro scritto da Ian Christe, corposo, di ben 286 pagine che snocciola la storia di una delle più rappresentative bands del rock: i Van Halen. Quella che a primo impatto potrebbe sembrare la solita biografia è, invece, una vera e propria ricerca che punta a fornire al lettore quanti più dettagli (alcuni molto interessanti) possibili sulle personalità dei membri del gruppo. Il volume ha due punti di forza, due veri e propri cardini: il primo rappresentato dalla già citata dovizia di particolari documentati tralasciando l’aneddotica da gossip e sensazionalistica e preferendo invece, le notizie certe.

Il secondo punto forte del libro è: cercare di stabilire chi sia stato il miglior frontman per la band: Roth, Hagar o Cherone? Il volume scorre velocissimo ed io, personalmente, ho stabilito il mio singer preferito, non vi dirò le mie preferenza, ma vi invito a procurarvi una copia di questo bel libro edito dalla “sempre infallibile” Tsunami Edizioni.Una trattazione completa consigliata a tutti: addetti ai lavori, fans e curiosi.

 

ian Christie VAN HALEN tutta la storia

Io invece ho trovato il libro superficiale, senza approfondimenti di valore, sopra le righe. Stile arguto, brillante e ironico? Mi pare l’opposto, questa è prosa appena sufficiente di stampo americano, approccio da fast food o centro commerciale. Pochi i dettagli di valore, iperaggettivazione libera, costrutto pacchiano.

Il punto è, bisogna comunque essere contenti perché una coraggiosa casa editrice si butta nella difficile sfida di continuare a pubblicare libri musicali (lo stesso discorso vale per le riviste) oppure occorre essere ad ogni modo sinceri e sottolineare il mediocre livello di certi libri, di certi magazine, di certi articoli?

Io non conosco i VH come conosco altre band a me care, ma li ho amati da morire. Sono cresciuto con loro, in diretta; nel 1978 comprare il primo album è stato uno sballo, ascoltare ERUPTION da ragazzino, negli anni settanta, ti cambiava la prospettiva del mondo. Sapere che ogni anno sarebbe uscito un album dei VAN HALEN ti faceva sentire titanico dinnanzi al futuro. La foto di DLR nel retro copertina di VHI°, le foto di EDDIE, brandelli di iconografia hard rock che ancora hai segnato nell’animo.

1978VanHalenBack

Van Halen 2 retro cover

1979: VHII° infiamma l’estate che forse ricordo con più piacere, i miei diciotto anni e altri album per me basilari: BREAKFAST IN AMERICA, AT BUDOKAN dei CHEAP TRICK, IN THROUGH THE OUT DOOR, THE LONG RUN, AGNESE DOLCE AGNESE, LA MIA BANDA SUONA IL ROCK, LUCIO DALLA, DESOLATION ANGELS, COMMUNIQUE’, NIGHT IN THE RUTS, MORE MILES PER HOUR, IN CONCERT degli ELP e alcuni altri. 1980: esce WOMAN AND CHILDREN FIRST col poster di DAVID incatenato. Album mediocre con due perle (IN A SIMPLE RHYME e COULD THIS BE MAGIC). 1981: il sublime MEAN STREET. 1982: DIVER DOWN esce che sono a Torino a fare il militare. 31/12/1983 esce 1984 e a seguire due buoni album con il nuovo cantante SAMMY HAGAR.

van halen albums by  dheadkt-d4n73lk

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Insomma, pur non essendo uno che sa tutto sul gruppo, sono uno che una paio di cosette le sa, sì, sono anche un cagacazzo, lo so, ma non mi accontento, pretendo sempre una certa cura, dei contenuti, qualcosa di rilevante, e non è il caso di questo libro. La traduzione è di STEFANIA RENZETTI ed è piuttosto lofi. Errori e sbavature sono comprensibili, anche da parte dell’autore, ma troppo spesso ci sono frasi sconclusionate e di difficile comprensione. Temo che non sia colpa della RENZETTI, so come vanno le cose di questi tempi, probabilmente ha avuto poco tempo e poche risorse a disposizioni per dedicarcisi con attenzione, ma resta il fatto che il tutto funziona a fatica.

Naturalmente avere un libro su VH (in italiano) tra le mani è interessante, ma se la qualità è piuttosto scadente poi alla fine ti rimane quel mezzo fastidio nell’animo che hai, ad esempio, dopo una scopata venuta male.

 

3 Risposte a “Ian Christie “VAN HALEN – Tutta La Storia” (Tsunami edizioni 2014) – TT½”

  1. mikebravo 04/02/2015 a 11:45 #

    Concordo pienamente Tim.
    Non mi sono mai deciso a comprarlo perché sfogliandolo piu’ volte
    non mi ha convinto.
    Anche per me i van halen hanno significato tanto.
    Nei primi ottanta, con gli acdc, hanno mantenuto la miccia accesa.

    In questi giorni ho rimuginato sulla teoria-leadzeppelin.

    Jimmy avrebbe vinto la dipendenza, sarebbe entrato kirke.

    Qualcosa di buono avrebbero fatto negli ultimi 34 anni.

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  2. lucatod 04/02/2015 a 12:38 #

    Trovo giusto fare della sana critica , purtroppo si tende a fare l’opposto , ovvero esaltare ogni cazzata messa in commercio . Troppi libri vengono recensiti con il massimo dei voti , mentre invece il più delle volte trattasi di robetta , un compitino e niente più . Ma non sono solo i critici a sbagliare , la colpa è anche degli acquirenti che si accontentano troppo facilmente , proprio perché ne hanno sentito parlare bene .
    La storia dei VH la conosco a grandi linee , li ho seguiti fino a 1984 , ma in realtà è stato soprattutto il primo VH a farmeli amare . Gli altri album seppur piacevoli li ho trovati troppo ripetitivi , soprattutto dopo il secondo .

    Entro certi limiti , un parallelo tra Eddie Van Halen e Jimmy Page ci potrebbe anche stare . Come chitarristi sono stati entrambi i massimi esponenti della loro epoca , sia dal punto di vista tecnico (parlo della rivoluzione dell’uso dello strumento , non di tecnica fine a se stessa) che commerciale , ed entrambi sono stati “sopraffatti” dai vizi derivanti dal loro stesso successo .

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  3. Baccio 04/02/2015 a 19:48 #

    Consoliamoci con il prossimo Live in Tokyo (primo live ufficiale della band con DLR!) in uscita a marzo.

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