Nel 1989 inizia a scrivere anche perFLASH, rivista nata da una costola di METAL SHOCK. Sul primo numero apparirono parecchie mie cose; qui sul blog ho già pubblicato il 24/2/2012 il mio articolo su DONAL ROESER aka BUCK DHARMA dei BÖC (https://timtirelli.com/2012/02/24/ritagli-dal-passato-io-giancarlo-trombetti-e-flash-n-1/), ne riporto la introduzione per ricordarvi e ricordarmi l’atmosfera in cui scrissi quelle pagine miserelle. Qui sotto, ad ogni modo, l’articolino su JOE PERRY.
DAL BLOG 24 FEBBRAIO 2012: Quello spazio temporale un po’ astratto tra il 1988 e il 1989, io che mi licenzio e mi chiudo in casa a scrivere canzoni con Tommy. I miei che tutto sommato n0n fanno tante storie (cioè le fanno ma senza farlo pesare troppo). Mi cugino Alberto, batterista, che ogni tanto viene a trovarmi per farmi ascoltare cassette live o primitivi demotape dalla sua band (LIGABUE e ORAZERO), io che gli faccio ascoltare i progressi miei e di Tommy messi su un 4piste. Le canzoni che sgorgano senza fatica, quella voglia di vivere di musica, io e Tommy pronti a cogliere ogni scintilla, ogni ispirazione. Mia madre, paziente, che ci porta nello studiolo il thé, qualche fetta di torta e ci sorride. Oltre a questo, la fanzine e il libro OH JIMMY pubblicato l’anno prima per la Gammalibri/Kaos Edizioni, i primi articoli per METALSHOCK. Un venerdì Giancarlo mi telefona e mi fa: “Tim, faremo uscire una nuova rivista, una sorta di special di Metal Shock. Il primo numero lo dedichiamo ai chitarristi. Abbiamo poco tempo, non mi fido ad affidare certe cosa ad altri quindi ti chiedo un sforzo, ce la fai a scrivere delle schede biografiche a mo’ di articolo su MALMSTEEN, ANGUS YOUNG, STEVE VAI, SATRIANI, DONALD ROESER, KIRK HAMMETT, GEORGE LYNCH, GLENN TIPTON, JOE PERRY, DAVE MURRAY, JEFF HANNEMAN, DAN SPITZ? Mi servono per lunedì.” Me lo chiede Trombetti, uno dei nomi che consideravo sacri (insieme a Riva e a Federico Ballanti), cosa potrò mai rispondergli col mio traballante eloquio se non “Va bene Giancarlo. Penso di farcela.” Una volta poi uscito il numero in questione, mi accorsi che mi erano capitati quasi tutti i nomi meno facili. L’altro disgraziato ad avere un incarico come il mio, GIANCARLO DE CHIRICO, perlomeno aveva dovuto correre su campi più morbidi (HENDRIX, PAGE, BECK, WINTER, IOMMI, SCHENKER, KOSSOFF, WEST, DERRINGER, WALSH,BLACKMORE, GALLAGHER, ALVIN LEE, VAN HALEN). Tirai fuori gli LP dei chitarristi in questione, me ne feci prestare un po’ da qualche amico e mi immersi in un delirio heavy rock lungo 48 ore. Io, la mia Olivetti, marlboro (e sì, allora fumavo), caffè corretti. Ve lo immaginate Tim Tirelli a scrivere del chitarrista degli SLAYER e degli ANTHRAX? Mi chiedo ancora come ho fatto. 12 articoli battuti a macchina, alcuni su musicisti di cui non mi fregava nulla, spediti tramite corriere (a mie spese) il lunedì successivo come richiesto. 12 articoli per cui naturalmente non vidi una lira. Qui Trombetti non c’entra, qui entra in gioco quel bel personaggio di Massimo Bassoli, l’editore, ma forse è meglio non andare oltre. Eppure, in una sera come questa, una sera in cui salgo in soffitta e mi capitano in mano questo ed altri numeri di FLASH e i numeri di Metal Shock, e vedo il mio nome comparire accanto ad articoli che oggi mi sembrano ingenui e naif, mi dico che tutto sommato è stata una bella esperienza, che mi sentivo fiero di scrivere sullo stesso giornale in cui scrivevano Trombetti, Riva e che dopotutto mi sentivo bene nello scrivere di rock.
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