Gli EQUINOX, si sa, non fanno troppi concerti, questo perché, oltre alla proliferazione di gruppi e gruppetti che occupano i pochi spazi disponibili, hanno capito che vale la pena suonare solo nei posti in cui c’è la giusta vibrazione Rock. Non c’è nulla di peggio che suonare, che so, SINCE I’VE BEEN LOVING YOU davanti a gente che si beve uno spritz, mangia noccioline, parla e non gliene importa nulla di un lungo e sofferto blues bianco inglese in minore di 45 anni fa. Cerchiamo dunque di approfittare dei locali più vicini al nostro modo di essere, quelli che hanno educato i loro avventori al suono della musica di qualità. La PERLA VERDE è uno di questi. Situata nel buco del culo del mondo, LA PERLA diventa, se non il centro dell’universo, almeno uno dei punti di riferimento Rock di questo pezzo d’Emilia. La scintilla con ALDA scatta immediatamente, se poi si aggiunge anche SIMONE GALASSI (guitar god nostrano, che ve lo dico a fare) a dare una mano, il locale diventa irresistibile.
Non tanto grande, dalla disposizione bizzarra, LA PERLA è un posto funk e blues come pochissimi altri. Si mangia da dio, ci si sente a casa e si ascolta grande musica dal vivo. Che altro volere?
Buffo come spesso le date che facciamo cadano in giornate particolari tipo il solstizio invernale, l’equinozio estivo e stavolta il 35esimo anniversario dello scioglimento ufficiale dei LED ZEPPELIN.
Non so come io e Saura riusciamo a far stare tutto dentro alla blues mobile, fatto sta che una volta caricato tutto non ci resta che partire; qualche decina di km sulla A1, uscita Modena sud, prima di SPILAMBERTO a sx e dopo poco siamo alla PERLA VERDE. Una birra, due chiacchiere con Alda, nel frattempo arrivano anche LELE e POL e iniziamo a montare.

THE EQUINOX- Soundcheck alla PERLA 4/12/2015 -Foto TT
Un minimo di soundcheck …

THE EQUINOX- Soundcheck alla PERLA 4/12/2015 -Foto TT
Qualche momento in cui ci si perde nei propri pensieri e siam pronti per la cena…

Pre gig daze – THE EQUINOX – PERLA VERDE 4/12/2015 -Foto TT
Sul tavolo a noi riservato c’è un biglietto: LED BAND (sic)…

Reserved table for THE EQUINOX – PERLA VERDE 4/12/2015 -Foto TT
Nel frattempo arrivano gli amici, tra cui alcuni illuminati del blues: Mario, il fido Jaypee, March, Lollo. Come sempre la cena è ottima, qui alla PERLA hanno una chef da capogiro. Ci cambiamo, controllo l’accordatura delle chitarre e partiamo. KASHMIR e a seguire BLACK DOG.La mia amica SARWOODA fa qualche ripresa, per scaldarsi riprende il mio assolo di HEARTBREAKER.
Segue MMHOP…
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poi SIBLY e quindi TSRT. Mi sento benino, sento che il gruppo rolla felice mentre scivoliamo tra le luci della città
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Un salto indietro nel tempo ed ecco che è il momento di GALLOWS POLE…
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Terminata DAZED AND CONFUSED arriva il momento – che mi spaventa -in cui mi infilo nella twilight zone; finita l’ adrenalina d’inizio concerto, comincio ad aver il fiato corto, perdo la concentrazione, sento dolori alla schiena, sono in affanno e la mia performance ne risente…BIGLY e soprattutto WHEN THE LEVEE BREAKS pagano pegno. Con la slide faccio dei pasticci, arrivo in ritardo su certe frasi, mah. Cerco di ridarmi un tono con HOW MANY MORE TIMES e di ritrovare lo slancio con FOOL IN THE RAIN, nuovo pezzo del repertorio e sfida mica da ridere per tutto il gruppo, per SAURA in particolare (the girl from Gavassa è contemporaneamente al piano e alla pedaliera basso). Siamo degli incoscienti, quasi nessuno la suona dal vivo, men che meno in formazione a quattro. Se non altro siamo abbastanza coraggiosi da provarci.
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Ripiombo in un cupo mood, uscire con DOUBLENE (la doppio manico per STAIRWAY TO HEAVEN insomma) è faticoso, mi fa di nuovo male la schiena, i preliminari sono lunghi, a seguire mi chiede posizioni impegnative, alla bene meglio cerco di portare a casa il risultato.
Siamo verso la fine, torna la adrenalina grazie ad un pubblico davvero caldo e speciale. Uno cerca di mettere in piedi un tributo “obliquo”, con qualche pezzo inaspettato e non scontato, ma poi, alla fine, risulta chiaro che la gente vuole il piombo zeppelin. Parto con il riff di WHOLE LOTTA LOVE ed è una mini ovazione.
Continuiamo con COMMUNICATION BREAKDOWN e ROCK AND ROLL e that’s how Savignano was won…
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I’M GONNA CRAWL col suo manto di spettrale beatitudine chiude lo show. Un paio di bis: THE OCEAN e TRAIN KEPT A ROLLIN’ e poi “Savignano, it’s been great!”
Baci, abbracci, complimenti; l’Alda sorridente e soddisfatta…nel nostro piccolo stanotte abbiamo fatto sogni di rock and roll. Smontare e caricare alle 2,30 di notte non è piacevole, ma siamo gli operai del Rock e quindi scarpe rotte e pur bisogna andar…
Saliamo in macchina alle 3, decido di non prendere l’autostrada, campagne, tangenziali e ancora campagne…è sempre un brivido tornare di notte seguendo la luce pallida e senza fiato dei lampioni ascoltando la musica adatta (in questo caso il mio WINTER ALBUM 2015 che sto preparando per gli amici).

Coming home after the gig – THE EQUINOX – PERLA VERDE 4/12/2015 – Foto Saura T
Approdiamo alla DOMUS SAUREA avvolti dal buio profondo delle campagne reggiane. Scarichiamo, portiamo il piano e i suoi aggeggi su nel sottotetto. Esausto mi getto sotto la doccia. Un thè alle 4 di notte in compagnia della groupie è tutto sommato una faccenda romantica. Giochicchio un po’ con PALMIRO e poi via sotto al piumone…una serata come questa ripaga di tutti i sacrifici (e sono molti) che un musicista non professionista di una (in)certa età deve affrontare.
Il finale è sempre lo stesso, socchiudo gli occhi, mi lascio andare mentre il brusio dei 20.000 del Madison Square Garden si attenua, le luci della città si fanno più sfumate mentre le attraverso scivolandoci in mezzo…New York, good night!
Non è stato un concerto tecnicamente impeccabile magari, qualcosa qua e là l’ho sentita anche io (addirittura in LEVEE ho impugnato l’armonica al contrario e quando me ne sono accorto avrei voluto sprofondare!)
Roba di poco conto comunque, e poi sai che cosa c’è Tim? Che a me non importa più di essere impeccabile, l’emozione che abbiamo dato al gioioso ed appassionato pubblico della Perla e il conseguente feedback conta immensamente di più di tante prestazioni ineccepibili tecnicamente ma fredde e senza sorriso sulle labbra.
Sono andato a casa assolutamente appagato e ho dormito beato con le note del Dirigibile che cullavano i miei sogni di gloria di vocalist di provincia.
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Ma sì, basta con le cover band perfettine che fanno il compitino da venti anni, manco certe cose le avessero scritte loro! Invece viva gli Equinox, bravissimi, ma con l’anima!
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Siete o non siete la tribute dei Led Zeppelin ? e allora siete “obbligati” a commettere qualche imperfezione , che io chiamo azzardo . Vi seguo sulla pagina The Equinox e devo dire che non ho mai sentito un altro gruppo ricreare così bene il sound del dirigibile . In genere i cantanti esagerano finendo per diventare pantomime hard/heavy più bonscottiane che altro . La voce di Pol invece resta impressa , mai sopra le righe e davvero personale nell’interpretazione dei pezzi . Grandi come sempre Tim(il solo di FITR è piombo puro) e Lele . Il “balletto” di Saura alla pedaliera , fa capire il grande impegno che ci vuole per ottenere un simile risultato . Ecco perché nei ’90 Page&Plant non riuscirono a ricreare “quelle sonorità” senza Jones .
Listen To This Jimmy .
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Condivido tutto quello che dice Luca. Saura è allucinante, anche tra i tributi Zep che girano il mondo ben pagati credo sia l’unica che usi anche la pedaliera Moog oltre a basso e tastiere. Tirelli eccellente, gran feeling e gran tiro, soprattutto in “The Song Remains The Same”. Il cantante ha non solo grandi doti vocali, ma soprattutto un timbro adattissimo al ruolo; il batterista suona tutto con una padronanza che fa sembrare tutto facile, ed effettivamente la sezione ritmica è davvero impressionante. Complimenti.
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Luca e Massimo: vi ringrazio molto per i complimenti, infatti quello che cerco assolutamente di evitare è la cosiddetta “macchietta plantiana” sia nei gesti, sia nei clichè vocali.
Preferisco concentrarmi nel cantare bene piuttosto che ricorrere a quei mezzucci solo per attirare l’attenzione, interpretando e non imitando.
Le vostre lodi significano che sono riuscito nel mio intento :-)
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Da queste parti ci sono cover band pagate il triplo (!) di una band vera e che riempiono teatri da migliaia di posti. E che Fool in the Rain e I’Am Gonna Crawl se le possono sognare. Sono fiero di voi!
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Si’, siete bravi ed osate pure.
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