FESTE DI PIAZZA
Borgo Massenzio è una frazione di Regium Lepidi, non fa comune e dunque non è strutturato geograficamente come tale, non c’è una piazza vera e propria, tutto si snoda attorno alla via principale. Per essere una frazione non è niente male, c’è la farmacia, l’ufficio postale, persino un teatro. Logico che le attività estive si tengano nell’ampio spazio antistante la chiesa (a dir la verità proprio bruttina, un simil barocco per niente riuscito).
La Domus Saurea è sita in quello che io chiamo il posto in riva al mondo, una stradina assai stretta e chiusa lunga circa 2 km che si inoltra nella campagna. La Domus è circa a metà, a quasi un km dalla chiesa. Essendo “tutta campagna” chiaro che quando le campane risuonano nell’aria si sentono.
Ecco, l’altra sera ero a letto, in quell’ora sempre un po’ così che sta tra le 23 e le 24. Palmiro sdraiato sul pavimento in cerca di refrigerio, le finestre aperte vista la gradevole e inusuale brezza estiva, la groupie di fianco a leggere l’ultimo capolavoro (a suo di dire) di STEPHEN KING. Io chino su I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE, il libro su Green, Page, Clapton e Beck di MAX STEFANI; dalla finestra arrivano echi di canzoni, una band sta intrattenendo la serata BorgoMassenziese. Cerco di restare concentrato sull’ultima fatica di MAX, ma non riesco.
Tra i rimbombi sonori che la musica produce attraversando le campagne, distinguo canzoni e performance. Ci sono pezzi di DEEP PURPLE, FIORDALISO, MATIA BAZAR, DOOBIE BROTHERS, UMBERTO TOZZI, RETTORE, COLONNA SONORA DI FLASHDANCE, SHOCKING BLUE, VAN HALEN, KISS, TOTO, TINA TURNER e, mi par di ricordare, HEATHER PARISI (sì, quella della “formica che non cicala mica”).
Canta una donna, la voce sembra quella di RITA PAVONE, sento che il chitarrista sembra far bene l’assolo di JUMP, e quando uno della vecchia scuola come me sente uno che fa bene un assolo di VAN HALEN automaticamente scatta il commento (con forte accento modenese) “zio can s’è bravo ‘sto qui”, senza pensare che gli assoli di EDDIE oggi li sanno fare anche certi tredicenni che vanno da Lenzotti a provare le chitarre e che saper fare l’assolo di JUMP ormai equivale a quello che era per quelli della mia generazione imparare quello di RAMBLING ON MY MIND di CLAPTON sul disco dei BLUESBREAKER di JOHN MAYALL.
La groupie commenta: “Questi sono proprio delle p****ne. I pezzi poi li fanno tutti “pari”; la Valentino Rossi del Rock And Roll intende che è un gruppo che pur di accontentare tutti si mette a suonare qualsiasi cosa e che i brani sono tutti piatti, che non vengono rispettati i “figadini” contenuti negli originali, che sono dunque versioni da “centurioni”, come direbbe Riff, e innocue. E nocive aggiungerei; svuotare di significati certi pezzi mi pare un lavoro da pazzi. Ma evidentemente deve sembrarlo solo a me perché sempre più frequentemente registro la totale assuefazione della gente a qualsiasi bizzarria, stranezza e mediocrità. HEATHER PARIS e i VAN HALEN? Ma certo! I DEEP PURPLE e FIORDALISO, what’s the problem man? Ormai è chiaro, il Rock è solo un genere musicale. Null’altro.
Il problema è che poi mi arrovello, che aggancio la faccenda al cambiamento culturale in atto, e che l’humus in cui mi ritrovo non ha più il valore a cui ero abituato ed è una faccenda che non riesco ad accettare. Il problema è mio s’intende, tutto cambia, questo è un dato di fatto, ma fatico ad inserirmi in quello che reputo sia un downgrade umanistico. Mi sembra che i distinguo, gli approfondimenti, un certo livello di conoscenza siano sempre più riservati ad una piccola percentuale dell’umanità. Questo mi getta nello sconforto.
ACQUA CALDA
Siamo in piena estate. Fa caldo. Nonostante ciò è un po’ che spesso, quando vado in bagno e faccio per lavarmi le mani, trovo il miscelatore rivolto tutto a sinistra, sul rosso. Dapprima pensavo: magari è qualcuno che deve lavare il contenitore dell’insalata, una tazza e cose del genere, ma poi ho visto che succede a tutte le ore del giorno. Dunque c’è qualcuno tra le persone che frequento quotidianamente che in luglio si lava le mani con l’acqua molto calda. Ora guardo i colleghi in modo diverso. E se sto in ufficio fino a tardi mi chiudo nella mia stanza a doppia mandata.
FAMILY BANKER & ROUGH DIAMONDS
Istituto di credito, prima mattina di un giorno di luglio. Inizio le pratiche per chiudere il c/c del vecchio Brian. Ormai gli interni delle banche hanno perso l’aspetto serioso d’un tempo, non ci sono più sportelli a mo’ di barriera, ora sembra di entrare in un wine-bar per un aperitivo con gli amici, oppure in un internet point. Mi riceve l’ addetta con cui avevo appuntamento, la quale dopo un po’ si allontana per fare fotocopie. Osservo la sua postazione. Due grandi foto di quello che immagino sia suo figlio e un disegno, che sembra fatto da un toporagno ma di cui deve essere autore il rampollo appunto, di uno di quei pupazzetti gialli (a forma di contenitore delle sorprese delle uova di pasqua) per bambini , non voglio nemmeno saperne il nome. Foto e disegno spiccano su tutto il resto. Il bon ton da dipendente imporrebbe un po’ di sobrietà e di non personalizzare troppo la propria postazione, ma evidentemente il bon ton non è contemplato in questi casi. Mi vengono alla mente altre scrivanie e postazioni di uffici che frequento per lavoro piene di disegni fatti da bambini (una ne ha additrittura 7) e foto degli stessi. Mah, mi dico, ma poi ripenso al mio ufficio, sui muri foto e quadretti del DARK LORD, degli ELP, di ROBERT JOHNSON, della BAD COMPANY e di PALMIRO. Prendo uno specchio, mi guardo negli occhi e mi dico “E allora? Come la mettiamo?”
Torna la bancaria. Terminate le formalità burocratiche (comunque dovrò tornare altre due volte) mi chiede se sono interessato ad investire qualcosa. Mi dice che adesso il bene rifugio che sta prendendo piede è quello dei diamanti. Mi guardo in giro per essere sicuro che stia dicendo a me. “No, grazie, gli unici diamanti a cui sono interessato sono quelli della BAD COMPANY”, “Scusi?”
SOTTO LE STELLE DEL MESSICO A TRAPANAR
Vado dal dentista per il solito controllo semestrale. Dalla nuova targhetta che trovo sulla porta d’ingresso capisco che il dentista a cui facevo riferimento da 31 anni è andato in pensione e che ora c’è la dottoressa messicana. Nessun problema certo, ma mentre son lì sulla poltroncina sotto i ferri della dottoressa guapa e della sua assistente, soppeso il tutto e arrivo alla conclusione che non mi sarei mai aspettato di avere una dentista messicana (o finlandese, giapponese, capoverdiana…non è un problema di etnia). Son di Modena, mica di Los Angeles, chi se lo aspettava il dentista straniero? D’altra parte avrei mai pensato di diventare un tifoso di una squadra di calcio guidata da cinesi?
Doveva essere solo una visita di controllo, ma esco dopo aver speso 230 euro per pulizia e piccola otturazione e preso accordi per un altro intervento da 900 euro. ¡Ay! ¡ay! ¡ay! ¡ay!, ¡canta y no llores!Porque cantando se alegran, cielito lindo, los corazones.
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Risalgo in macchina, penso a tutte queste cose; prendo uno dei raccoglitori dei CD, lo sfoglio, alzo la testa, do un’occhiata alle assolate e calde lande emiliane, chino la testa, scelgo il cd, lo inserisco nel lettore. Ingrano la D, la blues mobile si muove e mi immetto nello sciame di disgraziati che stanno andando da qualche parte … al lavoro, a prendere un treno che li porti via, a scopare qualcuno, a buttarsi giù da un ponte o ad ammazzare qualche “scimmia nera” che ha avuto l’impudenza di venire a cercare maggior fortuna sulle coste italiche.
Avrei bisogno di un goccetto…
Another day
In a whiskey state of mind
A bottle of whiskey boy
Ain’t no place to hide
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…per fortuna che ci sono i TISHAMINGO dunque …
…e JONI MITCHELL, i LITTLE FEAT, BILLY JOEL, i BEATLES, i ROLLING STONES, i LED ZPPELIN, i FREE, JOHNNY & EDGAR WINTER, gli ALLMAN, gli WHO, gli WINGS, i FIRM, la BAD COMPANY, AL DI MEOLA, i THIN LIZZY, i DETECTIVE, gli ELP, i GENESIS, gli YES, la PREMIATA, SANTANA, i PETER GREEN’S FLEETWOOD MAC, gli AEROSMITH, gli APRIL WINE, AARON COPLAND, BUDDY RICH, i CANNED HEAT, i BLACK CROWES, CSN&Y, gli HEART, ROBERT JOHNSON, MUDDY WATERS, gli EAGLES, i MAHOGANY RUSH, i MOTT THE HOOPLE, i PINK FLOYD, BRIAN SETZER, il TRIETTO, BENNATO, BATTISTI, la BERTE’, IVAN GRAZIANI, DE GREGORI, FINARDI, STEFANO PICCAGLIANI, PIERO MARRAS, DALLA, DANIELE, SUPER GASOLINE BLUES, i PROCOL HARUM, i QUEEN, GUSTAV HOLST, BERNESTEIN, MUSSORGSKY, PROKOFIEV, i QUEEN, i VAN HALEN, WARREN ZEVON, gli UFO, i CHEAP TRICK, i TEN YEARS AFTER, i CREAM, i BOC, i SUPERTRAMP, LINDA RONSTADT, i MONTRSOE, i CLASH, i DAMNED, RICK DERRINGER, BOB DYLAN, gli EAGLES, la MARSHALL TUCKER BAND, JOHN MILES, etc etc…
Tim, posso aggiungere alla tua lista un terzetto, anche se piuttosto eterogeneo? Rory Gallagher, Scorpions (ameno il periodo 70′) e Battiato ?
p.s. per gli UFO intendi anche quelli dei primi due dischi ? a me fanno impazzire…
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Francesco, i nomi da aggiungere sarebbero almeno decine e decine, ho scritto i primi che mi sono venuti in mente (pensa, ho lasciato fuori Dylan…si puo?) …certo, Battiato ma anche Branduardi e naturalmente Gallagher e Scorpions. Io miei Scorpions sono quelli che vanno dal 1979 al 1982…LOVEDRIVE ANIMAL MAGNETISM e BLACKOUT. I primi due degli UFO li ho snobbati per anni, ed è una cosa strana visto il mio amore per il gruppo in questioni. Mi sto riavvicinando a loro in questi ultimi tempi…
Quali sono i tuoi album degli SCORPIONS preferiti? e quelli degli UFO (a parte i primi due)?
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Allora per quanto riguarda gli Scorpions senza dubbio il mio preferito in assoluto è il live Tokyo Tapes, poi i quattro in studio con Roth, da Fly to the Raimbow fino a Taken By Force, ma devo dire che li amo un po tutti, ho perdonato loro anche qualche caduta di qualità, forse inevitabile. Anche questa storia del cinquntesimo anniversario potevano risparmiarsela, per me gli anni di un gruppo si contano almeno da quando il gruppo si chiama con lo stesso nome (nel loro caso 1969 / 70, credo…).
Roth l’ho visto ad Imola nel 2006, se ben ricordo, mi ha emozionato, pochi spettatori, seduto per terra a pochi metri da lui, veramente fantastico.
Gran musicista, poi la storia che sua moglie (ormai defunta) fosse in camera con Hendrix la sera della sua morte, è un cosa pazzesca. Penso a lei ogni volta che ascolto We’ll Burn the Sky di cui è autrice del testo.
Mi piace anche il primo, Lonesome Crow, che poi è stato il mio collegamento con i primi Ufo, noto qualche somiglianza.
Degli Ufo oltre ai primi due ed al live giapponese registrato con la stessa formazione amo il live Strangers in the Night e gli album dei primi ottanta. Chissà per quale ragione non ho mai comprato i dischi in studio con Schenker.
Tim, ti ricordi, insieme al tuo “Oh Jimmy” la Gammalibri aveva pubblicato anche “Hard Rock Story” di Silvio RIcci? un libro fantastico in era pre-internet. Per anni ho cercato di comprare tutti i dischi indicati come fondamentali da quel libro, ma più di qualcuno mi è scappato.
Ma quanto è infinito l’Universo della musica ?
Non basta una vita per apprezzalo e conoscerlo tutto, mi sa che ci toccherà rinascere per completare il lavoro….
Ti abbraccio (ops, forse sono andato un po troppo lungo, sorry…)
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