Come milioni di italiani sono costretto per lavoro a prendermi le due settimane centrali di agosto di ferie e, per una serie di motivi, in quei quindici giorni non posso allontanarmi troppo dal campo base della Domus Saurea. Quest’anno proviamo le Marche anziché la riviera romagnola. La scelta sin da subito non si rivela felicissima: mare bello e spiaggia tranquilla (le file di ombrelloni sono solo cinque) ma il resto lascia a desiderare.
L’albergo, la cui reclame strepita “miglior Hotel a tre stelle della zona”, non mantiene affatto le promesse. Non ha l’eleganza blues di certi alberghi un po’ dimessi ma ricchi di fascino, qui siamo proprio sul lofi andante. Servizio mezza pensione, a pranzo mi piace stare a ridosso della spiaggia, succube come sono dei ricordi degli anni sessanta/settanta; ogni tanto mia madre preparava qualcosa al sacco e mangiavamo in spiaggia, sotto l’ombrellone…una panino, un toast, una bibita, pesche e uva, le vele bianche all’orizzonte…un tema che da sempre mi porto nel cuore.
E’ il primo giorno, non avendo ancora esplorato in giro, io e la groupie ci sediamo nel primo bar/semi-ristorantino che troviamo sulla spiaggia. Niente servizio al tavolo, tavoli sporchi, peggior piadine mai assaggiate. Lì fuori un uomo di una certa età è alle prese con un aquilone; ad un certo punto per evitare che l’oggetto volante venga fatto prigioniero dall’albero di Charlie Brown, l’uomo di arrampica su di un muretto, ma non ha il physique du role e per poco non si scrocia a terra.
Allibito, continuo a mangiucchiare la pessima piadina, quando entra Peppa Pig…
Cerco di distrarmi sfogliando il quotidiano Il Corriere Dell’Adriatico che trovo su di un tavolo, addento la piadina quando incappo in una pubblicità particolare…
Ritorno in spiaggia e cerco di dimenticare. Ceno in hotel; non vorrei apparire per uno a cui non va mai bene nulla, però tutto è cosi lofi che inizio ad innervosirmi. Il cibo, l’atteggiamento del personale di sala, la costante assenza di qualcuno alla reception, la gestione del parcheggio interno, il rumore delle lavatrici che centrifugano tutto il giorno al piano sopra al nostro, il rumore dell’ascensore che sale e che scende tra i muri della camera…dopo essere stato qualche anno fa in Sardinia la prima settimana di giugno con i punti della Coop nulla mi spaventa, ma rimpiango l’efficienza emiliano-romagnola.
La sera non sai dove farti un giretto a piedi, c’è un lungomare che dovrebbero ribattezzare lungoilnulla.
L’indomani cerco di adattarmi, non voglio rovinarmi i pochi giorni di mare che ho a disposizione e faccio di tutto per entrare in modalità Stonebridge (Pontesasso insomma).
Dopo una frugale e spartana colazione (l’hotel non offre di meglio), di buon mattino in spiaggia con la Gazzetta dello Sport e La Repubblica. Faccio due chiacchiere col bagnino, o meglio con colui che è il responsabile della spiaggia, la sera prima è andato a vedere i Chemical Brothers a Pescara. Gli chiedo come è stato, “Un po’ peso” mi dice.
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Mi sparo la Gazza con molto gusto, l’arrivo di Frankie H Nrg (Frank De Boer insomma) sulla panchina dell’Inter mi ha infiammato l’animo. Il mare stamattina è piuttosto mosso, osservo un uomo che prima di entrare in acqua si fa il segno della croce. Poco dopo lo seguo, ma io, prima di tuffarmi tra le onde, mi faccio il segno di Crowley…
Troviamo una piadineria sul mare dove torna un po’ di normalità.
Una piadina come di deve, una Corona ghiacciata, le vele bianche all’orizzonte…inizio a rilassarmi.
La sera porto la Saura a correre sui kart. Guarda caso c’è un piccolo kartodromo lì vicino; è un anno esatto che la motorhead girl non corre ma dopo un paio di giri di riscaldamento ha già fatta sua la pista. Partecipa ad una gara con altri sciammanati. Inutile dire che è lei a vincere. Sono di fianco ad appassionati che commentano la gara; i loro commenti sono tutti rivolti al kart n14 che sta iniziando a doppiare alcuni concorrenti. Non riesco a resistere, mi intrometto “E pensate che è una donna” dico loro. “Cosa? Una donna? “ e iniziano a ridere divertiti. Quando la gara termina e Saura si toglie il casco un mini boato di approvazione la investe.
In spiaggia passano musica a tratti passabile. Certo, arriva anche la spazzatura latino-americana commerciale, quel cavolo di reggaeton e bachata, ma a sorpresa si sentono anche il Vasco del 1982, Rod Stewart versione cantante confidenziale e i Black Sabbath di Paranoid. Però!
E’ domenica, il mare si è calmato, prima di guardare sul tablet la corsa della MotoGP (quando corre Valentino per la groupie tutto passa in secondo piano) proviamo un ristorantino sul mare. Di nuovo il mio sguardo è fisso sul mare alla ricerca di vele bianche all’orizzonte. Pranzare d’estate a bordo mare mentre mi perdo ad osservare le barche a vela in lontananza mi dà sollievo, una pace malinconica e nostalgica che mi calza a pennello. Canticchio SAIL ON dei FREE, guardo la groupie….chissà cosa pensa di me e delle mie 50 sfumature di blu(es).
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La sera arriviamo a piedi fino a Mala Rupta, tra andata e ritorno quasi sei km. Mica male. C’è un hotel dismesso ormai preda delle piante rampicanti e con le porte d’entrata murate. Sarebbe location ideale per film dell’orrore.
Sento comunque che riesco a quietare il mio animo. Svegliarmi al mattino e scrutare il mare è appagante.
In spiaggia mi attacco al tablet e al lettore di Amazon Music. Metto la riproduzione casuale e di nuovo inizia il dolce naufragare; le vele bianche che scivolano sulla lama dell’orizzonte, il mare calmo, la presenza rassicurante della groupie e gli WHO di MELANCHOLIA. 100% Tim Tirelli.
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Arriva poi la sera in cui mi tocca portare la groupie a Tavullia. Stavolta arriviamo da sud e Saura ha modo di osservare nella vallata il mitologico Ranch, la pista personale di Valentino. Presa dall’emozione di essere nell’hometown dello speed king, lascia tutta felice più di cento euro allo Store VR46. Abbiamo un rendez vous con il nostro amico Floro, Wakehead marchigiano, che ci raggiunge con Francesca e Clelia. Dopo Londra per lo Stone Free Festival è buffo ritrovarci a Tavullia. Dopo cena Floro mi chiede “Ti va una moretta?”. Chiedo lumi. Trattasi di specialità della zona: nel bicchiere un letto a tre strati di rum, anice e sambuca e sopra il caffè con una scorza di limone. Squisita.
In spiaggia mentre osservo gli aquiloni mi torna in mente un pezzo che scrissi insieme a TOMMY TOGNI, my favourite rambler…
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FILE AUDIO:
Tim Tirelli & Tommy Togni “AQUILONE”
– demo 1995 (Tirelli-Togni – Siae 1991) –
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Riporto Saura al kartodromo. La guardo prepararsi, infilarsi il casco diligentemente portato da casa e i guanti, nella sua J.Page T-shirt ha già lo sguardo dello squalo…poveretti quelli che dovranno gareggiare con lei.
Ogni volta che faccio questo tipo di post lo scrivo sempre ma magari qualcuno pensa che io esageri, così stavolta pubblico anche i risultati di fine corsa. Altre due gare, e altre due volte prima. E chi andava più piano e non la faceva passare, bum, lo spingeva fuori pista Mai vista una ragazza del genere prima di conoscere lei. Uno dei responsabili della pista viene a congratularsi “Oh, girare in 28 e 00 non è da tutti, soprattutto se è la prima volta che giri su questo circuito. Sei davvero brava. Complimenti”.
In macchina mentre torniamo si appisola. E’ stremata e indolenzita, come detto è un anno che non corre, e quando lo fa dà tutta se stessa, ma il sorriso e il petto gonfio d’orgoglio la dicono lunga. “Brava Valentina” le dico.
L’ultima sera la passiamo a Pisaurum dove Floro mi fa assaggiare una moretta da sballo… che bella scoperta.
Finita la settimana si riparte. La A1 è trafficata, a Imola usciamo e ci facciamo in santa pace un lungo tratto tra le campagne bolognesi, modenesi e reggiane. Passiamo anche per Nonantulae a recuperare Palmiro. Saura non sta più nelle pelle, il diavoletto nero della Tasmania reggiana è la sua ragione di vita. Arriviamo nel posto in riva al mondo, Palmir annusa l’aria, riprende confidenza con i suoi possedimenti quindi va ad esplorare i campi di malghetti.
Anche per quest’anno ferie terminate, cerco di non abbattermi pensando ad un paio di concerti che andrò a vedere tra settembre e ottobre (WHO a Bologna e BAD COMPANY a Glasgow) e alla prossima volta che potrò tornare down by the seaside, see the boats go sailin’…
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Mi dispiace che non ti sia piaciuta la Sardegna . Ovviamente dipende dalla zona in cui sei stato , ma caspita è pieno di posti meravigliosi e di agriturismi a prezzi anche ragionevoli . Villasimius , Costa Rei , le spiagge di Chia , tutta la zona incontaminata di Baunei (Calà Goloritze) . Basta dare un occhiata sul web per farsi un idea . Generate la gente lamenta la carenza di discoteche (che comunque sono disseminate in abbondanza .. purtroppo) , ma non credo sia un grave problema .
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Caro Luca, la Sardegna mi è piaciuta un sacco, ci mancherebbe. Il blues era dovuto al fatto che se ci vai con i punti della Coop la prima settimana di giugno a stagione appena iniziata vai incontro a vari inconvenienti (come cambiare tre volte l’appartamento che ti avevano assegnato per malfunzionamenti vari).
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Tim, l’anno prossimo venite in Calabrifornia,
Quest’anno abbiamo avuto anche la visita del nostro Capitano:
http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/sport/item/48896-zanetti-a-villapiana,-fan-interisti-in-delirio/48896-zanetti-a-villapiana,-fan-interisti-in-delirio
Passando appunto all’Inter, hai visto che per il terzo anno consecutivo il nostro compleanno capita in corrispondenza della partita Inter – Lazio (quest’anno 22 dicembre)?. Sono due anni che la Lazio ci manda di traverso la torta (2-2 in rimonta due anni fa e 1-2 l’anno scorso, porta verso il baratro dei mesi di gennaio e febbraio), speriamo vada meglio quest’anno, anche se con queste premesse….. Speriamo bene.
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