JONI MITCHELL “Studio Albums 1968 – 1979” (Rhino 2012) – TTTTT

20 Set

Ho aspettato a comprare questo cofanetto che i prezzi scendessero, e ora che lo ho in mano rifletto sul fatto che sono passati quattro anni dall’uscita. La sensazione è che sia uscito non più di un anno fa. Quattro anni…mamma mia, come fischia il tempo!

I primi album contengo canzoni voce/chitarra e per quanto affascinante lo stile devo dire che preferisco gli album della maturità, dove canzone d’autore canadese/californiana, jazz, rock e pop si mischiano che è una meraviglia e il tutto arricchito dall’apporto di una band.

SONG TO A SEAGULL (1968 – TTT½) e CLOUDS (1969 – TTT½) aprono la strada a LADIES OF THE CANYON (1970 – TTTTT), l’album di BIG YELLOW TAXI, WOODSTOCK e THE CIRCLE GAME

Joni Mitchell The Studio Albums 1968-1979

Arriva poi BLUE (1971 – TTTTT) album che entra nella top 20 di Billboard (15esimo posto) e che segue la fine della storia d’amore con Graham Nash. Album riflessivo con cui Joni affronta le sue malinconie relative al passato, a sua figlia, ai trambusti dell’animo. E’ l’album di ALL I WANT e CALIFORNIA.

FOR THE ROSES (1972 – TTTT) è un album di transizione (tra due album di successo) come si usa (stancamente) dire, riflessivo e meno immediato dei precedenti. Si misurano gli effetti dell’essere una cantante di successo e della vita on the road in maniera disincantata; i brani si fanno ancor più profondi e meno immediati. L’album arriva a sfiorare la Top 10, ma non vende come i due precedenti. COLD BLUE STEEL AND SWEET FIRE, FOR THE ROSES e il singolo (bellissimo) YOU TURN ME ON, I AM A RADIO (con Graham Nash all’Harmonica) le mie preferite, a cui si aggiunge ovviamente ” BLONDE IN THE BLEACHERS, la sarcastica e distaccata analisi circa la vita da musicista Rock, suonata con l’aiuto di una band.

Joni Mitchell The Studio Albums 1968-1979

Top class, niente di più, niente di meno, ecco cos’è COURT AND SPARK (1974 – TTTTT). Registrato con musicisti jazz di prim’ordine di Los Angeles, l’album è di una bellezza disarmante. Jazz e Pop d’autore si cercano, si uniscono, si completano in modo stupefacente e insieme risultano efficacissimi. Le chitarre acustiche pigre e raffinate di FREE MAN IN PARIS, PEOPLE’S PARTIES, JUST LIKE THIS TRAIN, gli spazi aperti di DOWN TO YOU ricca di arrangiamenti superbi, il rock and roll di RAISED on ROBBERY. N.2 nella classifica USA, n.1 in Canada.

Stufa del mondo del pop e del rock, consapevole di essere ormai una trentenne, Joni trova conforto nel Jazz e THE HISSING OF SUMMER LAWNS (1975 – TTTT) ne è il risultato. Ottimo album che arriva nella Top 5 Usa.

Joni Mitchell The Studio Albums 1968-1979

HEJIRA (1975 – TTTTT) è l’album che vede l’avvento al basso fretless di Jaco Pastorius ed è naturalmente anche l’album di COYOTE. Rarefatte malinconie incorniciate in una musica senza confini. Purezza, coscienza di sé, riflessi del mondo. AMELIA, FURY SINGS THE BLUES, HEJIRA, BLUE MOTEL ROOM.

DON JUAN’S RECKLESS DAUGHTER (1977 – TTTT) è un’arrendersi tra le avvolgenti spire del Jazz. Album doppio, coraggioso e sempre di gran livello.

MINGUS (1979 – TTT) fu registrato in collaborazione con CHARLES MINGUS, il famoso contrabbassista jazz. Lo ricordo bene il disco in questione, quando uscì se ne fece un gran parlare sui giornali. Mi par di ricordare i miei occhi spalancati la prima volta che lo ascoltai, da adolescente, laggiù ai confini con la mia summer of love, l’estate del 1979. Rammento che GOD MUST BE A BOOGIE MAN divenne un concetto stabile nella mia testolina. L’album comunque è meno riuscito e meno bello di quel che si tende a pensare. Sempre interessante, ma meno efficacie.

La purezza della musica di JONI MITCHELL è paragonabile solo a certe fredde e mattine di inizio primavera, col cielo terso e le montagne che si stagliano all’orizzonte, siano esse i Monti Appalachi o i nostri appennini. Questo è un cofanetto da avere.

 

2 Risposte a “JONI MITCHELL “Studio Albums 1968 – 1979” (Rhino 2012) – TTTTT”

  1. alexdoc 20/09/2016 a 10:26 #

    Anch’io preferisco gli album della maturità, con una soul/jazz band e non solo voce e chitarra folk.

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  2. bodhran 20/09/2016 a 19:49 #

    Non so se concordo con la vostra opinione. Hejira è il suo primo disco che ho comprato e lo considero un capolavoro (Coyote si, certo, ma Amelia? e Refugee of the roads?), e considero Joni Mitchell una delle “donne della mia vita”, una musicista che ha travalicato i generi e sta lì, nel mio personalissimo Olimpo della Musica. Certo, è vero che nella seconda fase si è circondata di musicisti eccellenti, ma sarà per una mia “avversione” verso il jazz (so che qui lo posso dire, nessuno me ne vorrà, ma lo considero sopravvalutato, dopo pochi anni ha perso la tanto sbandierata libertà espressiva ed è diventato un “genere”, con i suoi clichè) ma insomma, se devo “schierarmi”, i primi album toccano il mio cuore come poche cose, più degli altri.
    La terza fase (più pop?) pecca di quei suonacci sintetici che ci hanno guastato un decennio buono buono, ma se dopo 30 una persona riesce a scrivere una canzone come My Best To You non si può che continuare ad adorarla.
    Grazie Tim per questo post. W Joni Mitchell e W timtirelli.com!

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