MONKEY DIET, gruppo di Bologna alle prese con un primo album distribuito dalla Black Widow Records. Musicisti provenienti da diverse esperienze precedenti pronti a fari a pezzi la musica e a ricomporla. L’album è un atto di coraggio, musica strumentale e sperimentale che flirta con l’heavy rock. E’ chiaro che l’approccio alla King Crimson è fonte di ispirazione, ma i tre musicisti riescono a tracciare un percorso personale.
EGO LOSS si manifesta tra cambi di tempo e riff che sono un mix tra KC e Black Sabbath…
EGO LOSS
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Di nuovo chitarre dure e nere in INNER GOBI, mentre in SLIDIN’ BIKE le atmosfere si fanno rarefatte e dove Martelli con il wah wah mostra il cammino. THE ENDLESS DAY OF THE ROBBY THE ANT mi ricorda certe cose dei Marillion. Bel giochetto ritmico di Piccinini e Bernardi. In MOTH tornano cupi capitoli musicali
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SORRY SUN è un bel rock con un tocco funk, sarò anche fissato ma ci sento una spruzzata di Led Zeppelin. MOONSHINE contiene qualche traccia di Hendrix ma trattato in modo acido e stacchi che ricordano i Genesis.
SEPPUKU è dura, se fosse cantata potrebbe far ricordare certo metal nero scandinavo anche se qui l’anima progressive è sempre presente. VIKING a dispetto da titolo è un episodio dal respiro più ampio, a tratti coglie le caratteristiche dell’inno. La durata della traccia è di 11 minuti ma il pezzo musicale ne dura “solo” poco più di sette, dopo tre minuti di silenzio il gruppo chiude il tutto con un’ultima schitarrata e qualche risata.
Un plauso alla Black Widow, perché anche se la conosciamo come un’etichetta temeraria occorre davvero essere risoluti per distribuire un album come questo. E un plauso anche ai ragazzi: mettere in scena una musica così complessa e priva di appigli melodici non è da tutti.
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Great blog posst
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