D.Lewis – M.Tremaglio “Evenings With Led Zeppelin – The Complete Concert Chronicle” (Omnibus Press 2018) – TTTTT
ITALIAN/ ENGLISH
Omnibus Press continua a pubblicare ottimi libri, lo fa sempre con professionalità e competenza, condizioni essenziali per centrare l’obbiettivo. Questo nuova uscita a nome Dave Lewis & Mike Tremaglio è curata da Chris Charlesworth e questo è un bene; Charlesworth con la sua esperienza e le sue capacità rende questo libro il meno ostico possibile e fa sì che il gran lavoro di Tremaglio e Lewis risplenda nella maniera più chiara.
Questo è un libro “tecnico”, gira infatti intorno alla lunga (?) lista dei concerti fatti dai Led Zeppelin. Detta così può sembrare una faccenda noiosa, ma il libro intrattiene più del previsto.
Naturalmente è un tomo per i fan dei Led Zeppelin in senso più o meno stretto, un libro a cui fare riferimento quando si sta ascoltando una registrazione dal vivo e si vuole approfondire, ma ripeto è più scorrevole del previsto. Per ogni concerto vengono proposte scaletta (quando possibile), note generali, note sul luogo del concerto, registrazioni live disponibili, recensioni dell’epoca apparse sulla stampa.
Queste ultime sono forse una delle cose più interessanti del libro, si passa dai leggendari resoconti dei primi anni (sebbene anche nel 1969 ci fosse chi proprio non sopportava – e non capiva – la proposta del gruppo) alle recensioni meno positive relative agli ultimi grandi tour, 1975 e 1977 in particolare. Pur essendo grandi fan del gruppo, Dave e Mike hanno lasciato per intero anche gli articoli più sprezzanti e denigratori nei confronti del gruppo, per questo plaudo alla loro onestà intellettuale. Dal punto di vista del fan quale sono, è molto chiarificatore leggere cosa scrivessero i giornalisti musicali a proposito dei grossi problemi alla voce di Plant nel tour del 1975 e della pessima forma “chimica” e chitarristica di Page ad esempio nel tour del 1977.
Nel libro però c’è anche altro, molto altro. Sfogliando le pagine una volta di più mentre scrivo queste righe mi saltano agli occhi alcune faccenduole che ho imparato dal libro e che vale la pensa sottolineare, tra cui, ad esempio:
- Page chiese a Terry Reid di unirsi agli Yardbirds già nel marzo del 1968 (nei giorni che andarono dal 3 al 16)
- Reid consigliò Plant a Page il 17/03/1968 dopo che Band Of Joy (con Robert alla voce) aprì un suo concerto.
- la prima prova fatta dai Led Zeppelin nell’agosto del 1968 potrebbe non essere stata fatta in Gerrard Street a Londra, bensì a Lisle Street.
Possono sembrare quisquilie, ma se si è studiosi e appassionati del gruppo di Page, sono cosette assai succose.
Il libro poi offre, come ho anticipato, la storia dei locali che hanno ospitato i LZ, quella del Fillmore West ad esempio è molto gustosa.
A pag. 414 c’è la tabella riassuntiva relativa ai pezzi che sono finiti nell’album ufficiale The Song Remains The Same, con specificato all’interno della stessa traccia da che concerto/i essa proviene (tabella improntata sul gran lavoro fatto da Eddie Edwards).
Sono poi presenti le date del tour estivo del 1975 annullato e i fatti relativi… questo e naturalmente molto altro. Mi tolgo il cappello davanti alla Omnibus press che ha avuto il coraggio di pubblicare un titolo così particolare e di averlo fatto in confezione davvero encomiabile: il tomo pesa più di 2 kg, è di grande formato, è cartonato e ha 576 pagine.
Prima di finire è bene precisare che sono amico di Dave Lewis (lo seguo dai primissimi anni ottanta, quando misi le mani su uno dei primi numeri della sua fanzine Tight But Loose, diventammo amici poco dopo quando iniziai la mia di fanzine) e anche con Tremaglio ho avuto qualche contatto nel corso degli anni, ma sapete che di solito sono schietto e sincero quindi scevro da qualsiasi carineria dovuta, posso tranquillamente concludere dicendo che – se ci si considera fan dei Led Zeppelin – questo è un libro da avere ad ogni costo. Dave e Mike hanno davvero fatto un lavoro straordinario.
(broken) ENGLISH
Omnibus Press continues to publish excellent books, it always does so with professionalism and competence, essential conditions to achieve the goal. This new release written by Dave Lewis & Mike Tremaglio is edited by Chris Charlesworth and that’s good; Charlesworth, with his experience and abilities, makes this book the least difficultas as possible so the great work of Tremaglio and Lewis may shine in the clearest possible way.
This is a “technical” book, it is centered around the long (?) list of concerts made by Led Zeppelin. This may seem a bit of a boring affair, but the book has more than expected.
Of course it is a tome for Led Zeppelin fans in a more or less strict sense, a book to refer to when you are listening to a live recording and you want to deepen it, but I repeat it is smoother than expected. For each concert it is offered the songlist (when possible), general notes, notes on the concert venue, live recordings available, reviews of the time that appeared in the press.
The latter are perhaps one of the most interesting things of the book, we pass from legendary reports of the early years (although even in 1969 there were those who just could not stand – and did not understand – the proposal of the group) to the less positive reviews of the last big tours , 1975 and 1977 in particular. Despite being big fans of the group, Dave and Mike have left in full even the most disdainful and disparaging articles against the group, so I applaud their intellectual honesty. From the fan’s point of view as it is, it is very clarifying to read what music journalists wrote about Plant’s big problems in the 1975 tour and Page’s bad shape for example on the 1977 tour.
But there is also something else in the book. Little things like these for example:
_Page asked Terry Reid to join the Yardbirds as early as March 1968 (in the days from 3 to 16)
_Reid suggested Plant to Page on 17/03/1968 after Band Of Joy (with Robert on vocals) opened one of his concerts.
_the first Led Zeppelin rehearsals in August 1968 might not have been on Gerrard Street in London, but on Lisle Street.
They may seem trifling things, but if you are scholars and enthusiasts of Page’s group, they are very juicy.
The book then offers, as I anticipated, the history of the venues that hosted LZ, the Fillmore West’s one for example is very tasty.
On page 414 there is a summary table of the pieces that ended up in the official live album The Song Remains The Same, with song breakdown by concert (a table based on the great work done by Eddie Edwards on his web site The Garden Tapes ).
Then there are the dates of the 1975 summer tour canceled and the related facts … this and of course much more. Hats off to Omnibus press that had the courage to publish such a particular book and to have done it in a truly commendable package: the tome weighs more than 2 kg, is big sized, has hardcover and has 576 pages.
Before I end this review I must clarify that I am a friend of Dave Lewis (I have been following him since the early eighties, when I put my hands on one of the first numbers of his Tight But Loose fanzine, we became friends shortly after when I started my own fanzine Oh Jimmy) and also have had some contacts over the years with Tremaglio, but you know that usually I am a straight shooter so free from any cuteness due, I can safely conclude by saying that – if you consider yourself a Led Zeppelin fan – this is a book you must have. Dave and Mike really did an amazing job.
Bravo, caro mio. Bravo.
Io ti abbraccio.
Guglielmo
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Guglielmo! You do rule.
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Anche se in questi giorni i queen sembrano essere ovunque ( ieri in un negozio
ho visto una madre comprare per il figlio vinile usato dei queen per 280 euro )
il fatto che la saga dei led zeppelin continui nel tempo, anzi si rafforzi, con
l’uscita di libri, di bootleg ( ho visto che Caru’ vende raccolte di registrazioni
live degli zeppelin organizzate per tour ) é stupefacente.
Credo che solo bealtes, rolling e pink possano tenere il passo coi led
in quanto a celebrazioni di ogni genere.
Fans che li seguono da 50 anni, persone che fanno fanzine, libri o band
ispirate al gruppo del dirigibile finito nel 1980.
Lewis in uk e Tirelli in italia ne sono esempio.
In questi giorni sto sfogliando il libro sui led zeppelin di TIBERIO SNAIDERO
che avevo comprato un po’ prevenuto.
Devo dire invece che mi sta piacendo molto.
E’ un libello senza foto e costa 10 euro.
Altro libro italiano appena uscito é JIMMY PAGE & ROBERT PLANT di
LUCA GARRO’ con introduzione di JASON BONHAM.
L’autore si presenta pure in foto assieme a jimmy page.
Comprato stamani.
Mi sembra un gran bel libro.
In quanto collezionista delle sessions di page avevo letto che il produttore di
terry reid (che poi era lo stesso degli yardbirds ) avesse chiesto a page di
presenziare alle registrazioni del primo album di reid.
Qualcuno ha pure scritto che fu pure session man attivo nell’album.
Da sempre si dice che terry reid preferi’ la carriera solista.
Come pure top topham che page cerco’ come seconda chitarra.
Sia nel primo che nel secondo caso, jimmy avrebbe avuto una
formazione a 2 chitarre.
.
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jimmi …insicuro come sempre? non voleva ( insicuro) essere la stella che sarebbe diventata?
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Steve Marriott era anche chitarrista, Steve Winwood pure.
Jimmy non era insicuro di certo.
Era ambizioso.
Ed è andata bene cosi’.
Dal vivo pero’ aveva un superlavoro.
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In questi giorni pre-natalizi devo dire che il libro di luca garro’ mi capita spesso
tra le mani.
E’ una bella strenna natalizia in carta patinata con tantissime foto ma
anche con un testo competente ed esaustivo.
Un’operazione ben studiata se le ultime pagine terminano con la foto dei led
che mostrano il libro del cinquantenario e quella di mc cartney che regge un
foglio con la scritta i love led zeppelin con tanto di cuore.
ll libro fa parte di una collana per la hoepli diretta da guaitamacchi.
La prefazione di jason bonham é la classica ciliegina sulla torta.
L’autore é giovane perché racconta del concerto di milano 1998 come un
giorno mitico in cui vide i 2.
Dopo 2 libri che parlavano piu’ o meno del vigorelli 1971 ed altri 2 sulla
filosofia dei led zeppelin, finalmente un libro che potrebbe essere tradotto
e diffuso in altre lingue.
Postfazione del chitarrista dei negrita.
E nel retrocopertina foto dell’autore con jimmy page.
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Ecco un libro che prenderò sicuramente. La possibilità di avere già organizzate le recensioni dell’epoca mi pare un’occasione imperdibile. Facile scrivere, da parte di chi non era lì all’epoca, scrivere oggi che i LZ dal vivo erano fulminanti – intendo fino a quando lo sono stati; altro è leggere chi, con i gusti e le mode dell’epoca, affrontava in diretta sia quello schiacciassi sonoro iniziale sia, via via, l’ampliarsi degli orizzonti musicali e la deriva autocelebrativa dei nostri.
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Ho comprato il libro da qualche settimana e mi sono reso conto che il lavoro
fatto dagli autori è qualcosa di enorme.
Credo che per i 2 l’opera rappresenti il capolavoro.
Cos’altro si puo’ scrivere sui led zeppelin ?
Forse una storia romanzata sulla loro avventura ?
Da cui verra’ tratto un film ?
Oggi dov’erano i led zeppelin 50 anni fa ?
Ogni giorno un cinquantenario da festeggiare fino al 2030 !
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Vedo che dave lewis é molto attivo anche su facebook.
Uno che conosce bene gli zeppelin e ne ha scritto tanto e bene.
E forse l’ultimo libro con tremaglio é un libro definitivo.
Da andarne fieri.
Mi sono stupito quando ho letto che sta passando giorni di depressione.
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