Vivi con la pollastrella da 11 anni, la conosci da quasi 17, puoi dunque dire di sapere con chi hai a che fare, eppure ancora rimani colpito da certe sfumature della sua personalità. Tu, che sei tre uomini diversi come i lettori di questo blog sanno (Tim è il filtro tra il più riflessivo Stefano e l’impulsivo preda della furia iconoclasta Ittod), inizi a pensare che anche Polly sia tre donne diverse, sebbene i confini tra un paio di loro siano più sfumati, diciamo tra Saura e Ittodda (ma sì, chiamiamo quest’ultima così, visto anche che In Through The Out Door, l’album dei LZ, è forse l’album – insieme a Physical Graffiti – che preferisce in assoluto).
Come sappiamo è una donna un po’ particolare: poche storie, pochi vezzi da femmina, poco spazio per il nonsense. Di primo impatto non ha atteggiamenti da femmina alfa, pare riservata, raramente sopra le righe, ponderata, ma la sua risolutezza, la sua concretezza emiliana e la sua determinazione mi fanno sospettare che sotto sotto sia una capobranco mica da ridere.
A volte non è semplice avere una compagna così, una che aveva – sino a non troppo tempo fa – un 250 Suzuki e una Yamaha 600 e che il sabato andava a correre in pista a Misano mentre la tua passione per le moto (da cross) si è fermata ai sedici anni sostituita da quella (totalizzante) per il Rock
una che quando si organizzano le ferie occorre scegliere una località vicina ad un kartodromo in modo che possa sfogare il suo impulso (e talento) per la velocità e mentre lei corre in pista surclassando tutti i maschietti tu te ne stai sulle gradinate insieme alle fighe dei maschietti appena nominati cercando di non dar peso alla situazione.
Una che ha ereditato dal nonno Inigo una manualità speciale, essendo così in grado di far praticamente tutto: la marangona, la saldatrice, l’imbianchina, la trapanatrice, la carpentiera, etc etc, mentre tu annaspi – filosofeggiando – nel chiederti il perché della vita cercando di mappare i sentieri delle profondità cosmiche …
una che ama i LZ alla follia e quando li ascolta mette a tutto volume Custard Pie, The Rover, Trampled Underfoot, Achilles Last Stand, Tea For One e Caroulselambra mica All My love, Thank You e The Rain Song. (Tra l’altro una che va matta per i pezzi più tenebrosi di Death Wish II, colonna sonora del filmetto omonimo composta dal Dark Lord)
Una che (ri)scopre gli Yes un po’ in ritardo e ne diventa fan accanita diventando in breve tempo uno dei punti di riferimento tra fan in Italia e nel mondo, riuscendo ad entrare più volte in contatto con la band stessa …
Una che individuata la moglie di un tuo amico come la compagna ideale per i viaggi, se ne parte almeno una volta l’anno per Londinium, una che quando siete in giro per il mondo si mette in modalità Lady Map (come la chiama il tuo amico Billy Fletcher) e ti guida attraverso che so, L’Avana, Palma di Maiorca, Glasgow e Londra (appunto) come farebbe un madre con un bimbo di 5 anni nel paesello in cui vive.
Una che – avendo anche un grande talento musicale – diventa il punto focale silenzioso dei tuoi gruppi pur suonando strumenti che raramente sono adatti alla leadership (basso, tastiere, mandolino), una che suonando in un tributo ai LZ pensa bene di fare come John Paul Jones e suonare contemporaneamente tastiere e pedaliera basso nei pezzi dove sono richiesti entrambi gli strumenti. Ci sono lettori che conoscono qualcun altro/a in Italia fare la stessa cosa? Una che ordina una piccola ghironda (l’hurdy gurdy insomma) da costruire, la mette insieme e impara a suonarla in un quarto d’ora …

CC Stones Cafè 17-01-2014 la reggiana dagli occhi di ghiaccio, the girl from Gavassae: SAURA TERENZIANI (foto di Simon Neganti)
Una capace di tener testa – a volte superandoli – all’anticlericalismo e all’estremismo politico di Ittod, una che guarda la serie TV Vis A Vis e se ne esce con un “Zulema n.1 altroché quella figa di legno di Macarena” (e chi segue la serie in questione sa che razza di demonio sia Zulema), una che legge un’immensità di libri (compresi inaffrontabili saggi sulla questione mediorientale, sulla DDR, su Enrico VIII e su Maria Antonietta) rimanendo scevra da ogni riflesso intellettuale da radical chic, una la cui divisa ufficiale è costituita da felpa, jeans a campana e Adidas, una che non si trucca, che non sfoglia riviste di moda e che non guarda programmi da figa ... a volte ti chiedi con che altra coppia potreste uscire, di cosa potrebbe parlare con la moglie di un tuo amico …
Insomma, per finirla, a volte vivere con lei è come farlo a fianco di una donna guerriera, una amazzone …
poi però ogni tanto tra Saura e Ittodda spunta Maria Saura e ogni volta è una sorpresa.
A parte il fatto che la pollastrella – per mia grandissima fortuna – è anche una cuoca molto brava, nella migliore tradizione emiliana e degna figlia di sua madre Lucia (altre personaggio di questo blog), ci sono momenti – nelle pigre domeniche mattina – in cui si mette a fare un torta, e allora la vedo sotto una luce nuova, come quando la vedo a piangere quando guarda un film dai risvolti sentimentali, oppure quando la sorprendo rivedere per l’ennesima volta i film “Tutti Insieme Appassionatamente” o “Mary Poppins”, ma forse il punto in cui capisco che è Maria Saura quella che ho davanti è il momento in cui la vedo indossare la maglietta di Titti … lei, quella che di solito sfoggia magliette di Valentino Rossi, Led Zeppelin, Jimmy Page, Bad Company, Yes, Rick Wakeman e Bafometto, si mette la maglietta di Titti!
Come direbbe Ittod, “una figa, alla fin fine, rimane sempre una figa“.
Cavolo……………………..che dichiarazione d’amore !!!!!!!
Continuate cosi’!!!!!!!!!!!!!!!
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ITTOD il suo preferito dei Led Zeppelin? Qualcosa non mi torna…io non so neanche se ce l’ho, devo vedere…
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ITTOD meriterebbe un forum di discussione a parte. Credo che tutti i fan dei LZ tutti abbiano avuto il periodo in cui lo si considera l’album migliore (me compreso, ora la penso diversamente), vuoi per le incursioni in mondi ancora inesplorati, vuoi perchè è l’ultimo e “chissà dopo cosa ci sarebbe stato”. Resta argomento controverso di diBBattio, e sarebbe bello avere leggere qualcosa con punti di vista diversi, che non si riduca al “mi piace vs. non mi piace”.
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Viva Saura!
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Se ITTOD è il lavoro di JPJ, normale che una bassista e tastierista come Saura
ne apprezzi il valore.
Aprire l’ultimo album della carriera con un brano come IN THE EVENING
e chiuderlo con uno come I’M GONNA CRAWL………..è degno solo di un
gruppo grandissimo.
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ah ecco, addesso tutto mi torna…
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