Marc Augé “Le tre parole che cambiarono il mondo” (2016 – Raffello Cortina Editore) – TTTTT

4 Apr

Novanta paginette, tempo di lettura un’oretta, 8 euro. Questo è un libro che dovrebbero leggere tutti, i lettori di questo blog in particolare. Per i senzadio come me significa passare un’oretta di divertente godimento intellettuale, per tutti gli altri potrebbe essere uno spunto di riflessione un po’ insolente ma certamente stimolante.

le-tre-parole-che-cambiarono-il-mondo-2480

http://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/marc-auge/le-tre-parole-che-cambiarono-il-mondo-9788860308399-2480.html

Sinossi:

Il giorno di Pasqua del 2018, durante il tradizionale di‌scorso urbi et orbi, il papa, dopo un lungo silenzio, esclama a gran voce: “Dio non esiste!”. Tre parole che gettano nello sconcerto cristiani, ebrei, musulmani, agnostici, atei, e scatenano uno tsunami nel mondo intero. È l’inizio di una settimana folle, che incendierà il pianeta e farà piazza pulita di ogni sentimento religioso.
Ma che cosa ha spinto il sommo pontefice a un intervento così intempestivo?
In tempi di massacri nel nome della religione, questa favola contemporanea, visionaria e insolente, che tiene il lettore con il fiato sospeso, lascia trasparire gli accenti di una fede illuministica nella ragione: forse, senza la violenza che a volte il sentimento religioso comporta, la fratellanza tra gli esseri umani non sarebbe più un’utopia.

Marc Augé

Marc Augé, uno dei più importanti antropologi contemporanei, è stato presidente dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales dal 1985 al 1995. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, fra gli altri, Il tempo senza età (2014), Un etnologo al bistrot (2015), Le tre parole che cambiarono il mondo (2016), Momenti di felicità (2017), Chi è dunque l’altro? (2019) e Risuscitato! (2020).

Una Risposta a “Marc Augé “Le tre parole che cambiarono il mondo” (2016 – Raffello Cortina Editore) – TTTTT”

  1. bodhran 05/04/2021 a 09:23 #

    qui si gioca pesante…. un conto è scrivere se si preferiscono i led zeppelin ai black sabbath un conto è avventurarsi a dire la mia su argomenti di altra caratura, in più ho letto questo libretto 2-3 anni fa, quindi vado anche un po’ a memoria.
    Ho una formazione scientifica, quindi non posso che pensare che siamo al mondo per un banale caso del destino che ha voluto che in questo universo si sviluppasse la vita come la conosciamo, non penso esista nessun disegno prestabilito o, per citare i più grandi, nessun “orologiaio”, preferisco definirmi però un agnostico scettico che un ateo – non essendoci nemmeno prove conclamate sulle cause che hanno portato alla formazione di questo e degli altri universi, stando almeno a quanto ho capito affermi ad oggi il dibattito scientifico.
    Ovviamente le poche pagine del libro una riflessione la fanno fare, l’autore è francese, e ovviamente mi pare facesse riferimento ai fatti di Charlie Hebdo, all’11 settembre, come non “incolpare” le religioni di quelli e di tanti altri inutili massacri?
    Però personalmente l’ho trovato molto “novecentesco”, e anche un po’ naif (detto con tutto il rispetto nei confronti di una persona sicuramente più preparata di me). Proprio le neuroscienze, che mi pare il libro andasse a citare, ci spiegano come tutte le nostre più profonde convinzioni (compresa la mia, che tra Zeppelin e gli Stones valga nemmeno la pena di fare paragoni) sono “racconti” che ci facciamo, e a cui crediamo, in compagnia di più o meno gruppi di persone, privi purtroppo di qualsiasi reale fondamento di realtà. Abbiamo tentato di darci risposte prima con la mitologia, poi con le religioni.
    Un mondo senza religione, come auspicato da Lennon, sarebbe migliore? Non lo so, personalmente ho forti dubbi che questa sia LA soluzione. L’esperimento di un secolo fa di una società in cui la religione viene espulsa ha miseramente fallito. La nostra società capitalistica, in cui “crediamo” (chi più chi meno, più o meno consapevolmente) non mi pare offra poi chissà quali soluzioni a certi innati bisogni di spiegazioni, e anche la scienza, da sola, non è sufficiente a risolverci certi problemi se si dimentica dell’umanesimo, la società illuministica della Rivoluzione Francese si risolse nel Terrore, che spedì alla ghigliottina Il povero Lavoisier al grido di “ la Repubblica non ha bisogno di scienziati e di chimici”.
    Quale sia la soluzione non lo so, ma l’atteggiamento intellettuale vecchio stampo, del mettersi “contro”, del mettersi su un piedistallo a denunciare errori e miserie altrui (senza guardare alle nostre), e se il risultato è rifugiarsi nel “credere” in tante piccole religioni (i confini di uno stato, una squadra di calcio, il rock, le ricette delle “mie” parti e non delle “tue”) non lo vedo poi un gran guadagno.

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