A Gavassae c’è nebbia fitta, ma a Mutina splende il sole, mentre mi avvicino al centro percorrendo il viale dietro allo stadio osservo un “berto” – un giandanone insomma, come diciamo qui, un ragazzo alto e in carne un po’ sgraziato – che in attesa di attraversare la strada si scatta un selfie sistemandosi il ciuffo. Poco dopo vedo una (bella) ragazza alta intenta a smanettare sul suo smartphone alla fermata del bus, ha le cuffiette. Chissà cosa ascolterà. Mi infilo in the heart of the city mentre contemplo l’ottobre appena arrivato. Mi sale una voglia di colore bordò, di caldarroste, di sughi d’uva, di domeniche pomeriggio spese sotto ad un plaid a far poltrire la mia anima.
Svuotata, pulita, ripiegata e sistemata – con una fatica immane – la piscina
è ora tempo di quei tramonti che non sanno di nulla, cartoline mediocri di una campagna che a fatica cerca di resistere all’assalto di un mondo senza più freni, condotto in maniera scriteriata dal bieco individualismo e dallo spietato liberismo. Non ne usciremo indenni.
Tuttavia al mattino la foschia rende tutto più sfumato e malgrado il panorama della Domus sia sempre quello, ti illudi di poter ricominciare, anche solo per un giorno, poi magari domani sarà lo stesso e così dopodomani …
A Mutina stanno girando il film su Enzo Ferrari, anche il centro viene toccato dall’evento, in piazza Roma, davanti all’Accademia Militare, si cerca di ricreare il mood della Mille Miglia di decenni fa…
VITA IN AZIENDA
La vita in una azienda come quella per cui lavoro a volte regala piccole sorprese.
Una giovane collega viene da me e mi dice “Ciao Tim, qualcuno mi ha detto di portarti questi libri”. Capisco subito chi me li manda così mando un messaggio sulla chat aziendale.
Ovviamente lo ringrazio per il regalo e esplicito ancora un volta la gentilezza e la generosità che sempre dimostra verso di me e quello che mi risponde è:
“Tim, non è una questione di generosità. Come dico sempre, come ho detto a lei, sei il custode delle anime buone.”
Il custode delle anime buone … ammazza … e io che pensavo di essere un bad boy.
Lo porto a pranzo in un ristorante del centro, entrambi non siamo né vegani né vegetariani, ma siamo responsabili e attenti, nel nostro piccolo abbiamo cura del pianeta su cui viviamo.
Anche la giovane collega mi riempie di complimenti “Sono così contenta di averti conosciuto Tim, come dice TMFM (il collega dei libri ndTim) sei il custode delle anime buone”. Eddai, mettitici anche tu, dovrò davvero calarmi nel panni del keeper of the good souls.
Dopo poco sulla chat aziendale interagisco per faccende lavorative con il collega SIMSCA con cui ho un ottimo rapporto, e chiudo il messaggio con un “…ok, tutto a posto allora. Ciao SIMSCA N.1” al che lui risponde prontamente “Grazie Tim, ma there’s only A number one” riferendosi a me.
A questo punto devo trovare qualcuno che mi guardi di traverso perché sennò inizio a crederci anche io; non è facile però, l’altro giorno al meeting trimestrale dell’azienda in un teatro del centro cittadino, dopo le prime due ore – davanti a tutti i dipendenti – l’AD conclude da par suo, un quarto d’ora denso di indicazioni per la collettività che siamo e conclude cliccando – e quindi mandandolo sul grande schermo – sul clip di “Rock And Roll” dei LZ eseguito dagli Equinox alla festa aziendale di settembre (dunque capite bene che cazzo di azienda che siamo!).
Segue pausa di 15 minuti prima dell’intervento di due ospiti esterni. Scendo a sgranchirmi le gambe, dopo poco rientro, prima di riprendere posto nella sala a noi riservata passo davanti all’AD e al Presidente e entrambi incominciano a scandire (cito dal post di questo blog del 24 settembre)”il grido ritmico Tim Tim Tim Tim con metrica precisione, quel grido che raggiunge le profondità della (in)coscienza collettiva e che lascia a terra ogni fronzolo intellettuale, in quei momenti momenti ritorniamo australopitechi, primati della famiglia degli ominidi alle prese con i primi istinti di gruppo.”
Sì, certo, scherzano ricordando la serata di settembre, ma io rimango sorpreso, tanto che, una volta finito l’incontro, mentre me ne torno verso l’azienda inizio a scandire io stesso “Tim Tim Tim Tim Tim…”
SERIE TV
_Entrapped (2021 Islanda) – TTTT
Nel sequel di “Trapped” Andri e Hinrika indagano sull’omicidio del seguace di una setta legato a una disputa con una gang di motociclisti e sulla scomparsa di una donna.
Aspettavo questa nuova stagione con trepidazione, il nordic noir è un genere che mi appassiona molto, i paesaggi nordici (in questo caso l’Islanda) anche. Nella vita dei due protagonisti riprodotti nella locandina qui sotto c’è una impostazione blues che mi rende sensibile alla serie.
_The Good Fight (USA 2017-2022) – TTT½
Storie di uno studio legale americano liberal, composto principalmente da neri; tra le interpreti la rossa del trono di spade e la madre di Sheldon. Non so esattamente cosa mi ha preso di questa serie, è fatta bene ma non è esattamente del genere che prediligo. Eppure vi sono rimasto invischiato. 6 stagioni, dunque serie di successo.
PS: la sigla (dal punto di vista del visual) è una delle più brutte io abbia mai visto.
NOTIZE DAL MONDO DEL ROCK
Trovo da qualche parte la classifica dei migliori chitarristi britannici secondo il referendum dei lettori di Zig Zag giugno 1975. Per quanto mi riguarda n.3 e n.24 (oltre a n.4, n.5, n.15., n.16)
Recupero anche la classifica di Billboard del settembre 1974. Al n.1, cazzo!
GATTI ALLA DOMUS
Ozzy, il randagio a cui abbiamo dato cibo e rifugio, se la sta passando alla grande. Come scritto nei post passati ha un tumore nella gola, ma intanto gli abbiamo regalato questi due mesi di vita in più (era in condizioni assai precarie quando si fece prendere e portare dal vet), lui ne è cosciente e riconoscente. Dopo ricovero, esami e medicine, il nostro pippistrellino riesce adesso a condurre una vita soddisfacente, ogni tanto fa qualche capatina in campagna, ma poi torna in casa per stare vicino alla sua umana di riferimento. Non è propriamente a posto, si vede come cammina, sballonzola e non è perfettamente stabile, ma ha trovato finalmente una famiglia e di questo è assai felice, glielo si legge negli occhi.

Quando la sua umana preferita fa smart working Ozzy non la abbandona un minuto – Domus Saurea settembre 2022 – foto TT
Risolto almeno in parte il problema di Ozzy, arriva quella della Raissa (che già curiamo da quasi tre anni mattina e sera per una disfunzione alla tiroide): non mangia, non beve, dimagrisce a vista d’occhio. Di corsa dal veterinario: esami di tutti i tipi scoprono la colangite, un’infezione dei dotti biliari causata solitamente da batteri che provengono dalla sua confluenza nel duodeno. Rimane ricoverata sei giorni, sotto flebo e sotto antibiotici. Ora è a casa, sembra riprendersi, è 2,9 kg, è magrina, ma ha ripreso la sua vita alla Domus. Rais è la più vecchia della colonia, ha 15 anni, ed è il braccio destro di Palmiro indiscusso Re della Repubblica di Palmiria.
Sistemata la Raissa, iniziano i problemi con la Stricchi, qualcosa non va, vediamo cosa dirà il veterinario.
Avere 8 gatti (di cui voluti 4 … gli altri si sono accasati di loro volontà) è un bell’impegno, oltre alle cifre spese in medicine e in onorari del veterinario (che in tempi come questi sarebbe meglio non dovere sostenere) io quando sono in casa passo il tempo a pulire lettiere. Ma che possiamo fare? Sono parte della famiglia e dunque piezz’ ‘e còre.
Qui sotto i bigliettini che mi lascia Saura, invece di cuoricini e frasette carine mi fa sapere che i gatti sono a posto.
PLAYLIST DELLA DOMUS
So many things I would have done
But clouds got in my way
◊◊◊
Behind every beautiful thing there’s been some kind of pain
◊◊◊
In your eyes I see the sky, no question
Hearts belong entwined.
One last thing is clear, the sea of love
is positively meant to be
◊◊◊
Now you’re tired, your day is over
Now the moon is one day older
◊◊◊
OUTRO
E allora seguiamo la corrente di questo ottobre, di questo “povero autunno che è“, in attesa delle piogge e della caduta delle foglie, della stagione che al contempo chiuderà l’anno e lo farà ricominciare.
A tutti i “dissidenti”, i “deragliati“, i “disertori“, a tutti quelli “senza un cappello o un ombrello da aprire“, a tutti quelli che hanno “il cervello in manette” dicono “cose già dette” e vedono “cose già viste“, a quelli a cui “i simpatici stanno antipatici” e i comici mettono tristezza, quelli che hanno paura del silenzio ma che non sopportano il rumore, a quelli che “dove sarà la tua mano dolce dove sarà il tuo amore“…ecco a quelli lì, buon autunno dal vostro uomo di blues Team Teerally.
A me l’autunno mette malinconia , questo periodo acuiscono maggiormente i blues. Non aiuta il periodo storico che stiamo vivendo , veramente sgradevole.
Capisco perfettamente cosa vuol dire accudire , al meglio , gli animali che vivono con noi (e non lo quelli!) , le preoccupazioni e il piacere di vedere segni di ripresa nei più deboli. Con la mia compagna spesso usciamo dal veterinario (davvero in gamba) anche alle due di notte tanto sono le urgenze.
Parlando di cose futili , per quanto riguarda le serie tv , su Netflix segnalo – Il Diavolo In Ohio , niente di eccezionale ma si lascia guardare , mentre ho mollato a metà episodio la serie incentrata sul serial killer (non ricordo il titolo e nemmeno mi va di cercarlo). Che senso ha un prodotto del genere?
I film che sto (ri)guardando sono perlopiù di Pupi Avati , Festa di laurea (1985) , Una gita scolastica (1983) , Noi tre (1984) , Una domenica si (1986, Avati solo produttore) , Regalo di Natale (1986) ,Ultimo Minuto (1987) etc.
I primi due titoli mi hanno fatto pensare parecchio ai paesaggi spesso fotografati su questo blog. Pellicole nostalgiche , dirette da un regista nostalgico per un pubblico che guarda sempre al passato , anche quello che non gli appartiene.
La colonna sonora , Kraftwerk (entrambi Trans Europe/Europa Express , The Man Machine) , The Clash (London Calling , Sandinista! , Combat Rock) e Led Zeppelin (BBC SESSIONS , edizione 1997).
A proposito di LZ , non guasterebbe la pubblicazione a sorpresa di materiale live ufficiale dei LZ. Sarebbe un gran bel regalo. E poi Jimmy Page mi manca da morire.
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Luc, siamo sempre sintonizzatissini…Pupi Avati!
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Anche a me l’autunno mette malinconia, amo il sole e la luce e di conseguenza le giornate che si accorciano e raffreddano sempre più mi abbattono un po’…
Mi impressiona la classifica dei chitarristi, non conosco tantissimi nomi, ignorante che sono. Mi colpisce l’assenza di Ritchie Blackmore…
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Esatto, Blackmore andava messo nei primi 3. E poi ci sono anche Marc Bolan e Ron Wood ma non c’è Tony Iommi. Lesa maestà!
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Chi sono quei ventiquattro pazzi che hanno votato Ron Wood? È anche vero che musicisti come Mick Jones, Steve Jones o John Taylor erano fan accaniti dei Faces (e Mott The Hoople). A Richie Blackmore sta bene essere fuori dalla classifica! Scherzo..
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Dopo “Ciao Frank Marino” e “Ciao John McLaughlin” aspettiamo “Ciao Fred Frith”, in classifica al 30o posto (si vede che questa Zig Zag era una rivista un po’ da hipster)
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