Immagino che libri del genere interessino solo ad un piccolo numero di lettori, io sono fra questi e ho trovato queste pagine di Manzi stimolanti. Certo, la (paleo) antropologia mi interessa, ma credo che in generale l’autore abbia scritto qualcosa di comprensibile e al contempo avvincente per (quasi) tutti. I Neanderthal appartenevano ad una specie umana diversa da noi Homo Sapiens, ma nella loro storia evolutiva possiamo trovare anche tracce di noi stessi (d’altra parte tutti noi possediamo nel nostro DNA una piccola percentuale del loro).
Il libro ne racconta l’inizio e la fine, la convivenza con le altre specie umane e le ragioni della loro scomparsa. Manzi ci aiuta anche a districarci nella preistoria, segnando lungo il cammino scritto pietre miliari che aiutano il lettore a raccapezzarsi, soprattutto per quanto riguarda il Pleistocene. Questi sono libri di preistoria, qualcuno andrebbe letto. Questo di Manzi è uno di quelli.
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https://www.mulino.it/isbn/9788815294135
I Neanderthal sono un buon modo per raccontare la scienza delle nostre origini e i suoi formidabili progressi. Ne abbiamo bisogno ancora di più oggi, noi esseri umani dell’Antropocene, con tutte le sfide che dobbiamo affrontare.
«Sono seduto su un grande masso di fronte al mare. Alle mie spalle la grotta del Monte Circeo frequentata dai Neanderthal». Con queste parole ha inizio un sogno: un incontro immaginario tra un paleoantropologo e l’ultimo dei Neanderthal. I due condividono le competenze di oggi e le esperienze vissute nel tempo profondo. Dialogano così sull’origine, sulle caratteristiche e sui comportamenti dei Neanderthal, come pure sul loro destino. Ne deriva l’affascinante narrazione di una specie simile alla nostra, ma anche profondamente diversa da noi, con la quale ci siamo confrontati dopo centinaia di millenni di separazione evolutiva. Non solo, però: la vicinanza genetica ha reso possibili incroci che hanno lasciato tracce durature in tutti noi. I Neanderthal sono ancora qui.
Giorgio Manzi è professore di Antropologia alla Sapienza – Università di Roma. Accademico dei Lincei, è stato direttore del Polo museale Sapienza e segretario generale dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana. Editorialista di «Le Scienze», collabora con quotidiani, periodici, trasmissioni radio e tv. Fra i libri per il Mulino: «Il grande racconto dell’evoluzione umana» (2018), «Ultime notizie sull’evoluzione umana» (2017).
Una sorpresa inaspettata aprire il blog e trovare Giorgio Manzi. A distanza di indefiniti anni scopro che c’è dell’altro che ci accomuna. Ma pensa te la paleoantropologia sul blog…. Manzi, oltre ad essere un valido scienziato è un bravissimo divulgatore (per chi non ha voglia di leggere ci sono tanti video di conferenze su youtube), e in questi ultimi anni abbiamo visto quanto ci sia bisogno di una comunicazione scientifica seria. Questo libro, a parte dare tante informazioni, aggiornate, sui nostri lontani cugini, fa fare anche altre riflessioni. Siamo stati al mondo insieme ad un’altra umanità, anzi insieme a “diversi modi di essere umani”, e al giorno d’oggi, che siamo rimasti i soli umani sulla terra, c’è ancora chi si rifiuta di accettarlo e continua a parlare di razze.
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