Pur di poter parlare del blues mi riduco a stratagemmi piuttosto sciocchi: le chiedo “Ti posso raccontare dodici battute sul blues?”. “12 battute? Ma non saranno troppe? Sei diventato un comico?” La donna che ho davanti non coglie il gioco di parole, non sa che la forma classica di un giro (una strofa in pratica) di blues è composta da 12 battute.
E allora con chi posso parlarne? A chi posso dire che Poor Tom dei Led Zeppelin e Prodigal Son dei Rolling Stones provengono da “That’s No Way To Get Along” di Robert Timothy Wilkins (January 16, 1896 – May 26, 1987)?
Non posso certo raccontarlo al tecnico della ditta esterna che di frequente viene a sistemarci i computer aziendali, uno che alla domanda: “Che musica ascolti?” risponde “quando accade, molto raramente, rap, ma non ascolto musica, a volte invidio chi ha un lato artistico ma a me la musica, l’arte, i film non interessano”.
E allora, perso nei miei blues, che altro posso fare se non iscrivermi al gruppo facebook RIVOGLIAMO I TRESOR PAVESI!!!
un gruppo di pazzi alla ricerca del biscotto perduto, quello che era il nostro preferito.
Il blues poi scende prepotente una sera in cui Borgo Massenzatico, per almeno un paio d’ore, rimane senza luce. Abituati come siamo a tutte le futili comodità garantiteci dalla società occidentale ritrovarsi ad accendere candele, a procedere a tentoni nelle zone più buie della casa, a non avere l’acqua calda e il riscaldamento, a non potere guardare un film o una partita, a non potere ricaricare il cellulare ormai morto ti fa capire quanto fragili siamo e destinati quindi all’estinzione se dovesse capitare qualcosa di serio al pianeta.
Il giorno dopo per festeggiare lo scampato pericolo ce ne andiamo al cinegiappo, un po’ di wasabi per tirarmi su.
Ieri, per la prima volta dopo circa tre anni torno a far smart working e quindi lavoro dalla Domus Saurea. Mi ero disabituato e non ricordavo fosse così piacevole. Impiego i 45 m in cui di solito sono in viaggio per pulire la stufa e fare una sgambata mattutina lungo le sponde di marzo qui alla Domus; alle 8,29 sono al mio posto davanti al computer e a fine giornata ragiono sul fatto che, se si è disciplinati e coscienziosi, si lavora e si produce un bel po’. Niente male davvero.
Dopo la giornata lavorativa produttiva ma non pesante, la sera mi trovo insieme alla mia band allo Sherlock Holmes di Regium Lepidi a festeggiare il compleanno di Pol, il nostro cantante. Serata molto piacevole e divertente; quando la nostra bassista si assenta per andare in bagno noi tre maschiacci iniziamo subito a parlare del genere femminile e lo facciamo come fossimo una band on the road in America a metà anni settanta. La versione reggiana di Victoria De Angelis (dei Maneskin) poi torna e noi svelti svelti cambiamo argomento e ci focalizziamo sulla partita Napoli – Lazio trasmessa sui vari schermi del locale. La serata come detto è magnifica, rinsaldare i legami tra noi quattro fa bene al gruppo e a noi stessi. L’unico problema è l’alcol: passi i giorni lavorativi della settimana a non bere, a mangiare insalatine, yogurt e a cercar di rispettare il tuo fitness personale con un occhio alla bilancia poi il venerdì sera esci con gli amici e bim bum bam, ti prendi una discreta ghega (sbornia, nel gergo di questa fetta d’Emilia).

The Equinox allo Sherlock – da sx a dx: il cantante, la bassista/tastierista, il chitarrista, il batterista – marzo 2023 – Foto SH girl
Dopo la capatina fatta qui alla Domus per il bicchiere della staffa, una volta salutato gli amici, prima di mettermi a letto, faccio mente locale: una Loburg media, un gin & tonic, un amaro Nonino, un superalcolico offerto da Rocco (il proprietario dello Sherlock) lì alla cassa e un paio di Rum alla Domus. Stamattina alzarsi e andare a fare la spesa settimanale alla Coop non è stato facilissimo…
FILM
Il Bar Delle Grandi Speranze (The Tender Bar) – 2021 USA – TTTT (Prime Video)
Adattamento cinematografico del libro Il bar delle grandi speranze (2005) di J. R. Moehringer, libro che lessi nel 2008 e che mi piacque tantissimo. Il film relativo non delude anzi… L’America dei (beautiful?) losers, quella a cui facciamo riferimento noi…bel film e il pezzo qui sotto che compare nella pellicola ci descrive benissimo …
SERIE TV
_To The Lake (Epidemic) – Russia 2019 (Netflix) – TTT½
Serie TV russa tratta dal libro di Yana Vagner “Vongozero”(2011), acquistata da Netflix.
I Moscoviti vengono infettati da un virus letale che in pochi giorni porta alla morte delle persone e di conseguenza Mosca diventa un incubo. La serie racconta le vicissitudini di alcuni sopravvissuti che scappano dalla città per rifugiarsi in una isoletta del lago Vongozero. Come per The Last Of Us qui sotto, il canovaccio ricorda quello di The Walking Dead. La produzione russa non mi sembra male, ma è chiaro che occorre mettere a fuoco i nostri occhi occidentali. I paesaggi innevati e ghiacciati tuttavia sono suggestivi e sono un plus non indifferente.
_The Last Of Us – 2023 USA (HBO/SKY) – TTTT
Ritengo curioso che mi piaccia una serie tratta da un videogioco ma devo abituarmi all’idea. Dopo vent’anni di una feroce pandemia la Terra è un posto violento e terribile. Un uomo e una ragazzina viaggiano attraverso gli Stati Uniti. Il filone è simile a quello di The Walking Dead, ma che vi devo dire, mi sono appassionato anche a questa. Di livello la produzione.
NB: finora ho visto solo i primi sei episodi disponibili in italiano.
PLAYLIST
OUTRO
Esco dalla mensa ferrovieri a Mutina, torno in azienda facendo il giro largo, ho tempo e mi va di camminare. Passo davanti alla stazione, osservo la gente che entra ed esce, una intricata trama di esseri umani intenti a seguire i fili invisibili delle loro esistenze. Un uomo più meno della mia età e una donna più giovane provengono da direzioni opposte, ma è chiaro che si conoscono, lei sembra appena scesa da un treno, lui le va incontro. Passo casualmente vicino a loro … sono a pochi metri l’uno dall’altra, lei esclama: “Mio dio, ma sei un ragazzo!”, penso sia dovuto all’aspetto giovanile del mio coetaneo. Non paiono una coppia ma l’impressione è che si piacciano. Li vedo allontanarsi, sono emozionati, sorridenti e al contempo disinvolti e impacciati. Li lascio alle loro storie e riprendo il cammino e mentre lo faccio mi chiedo (senza nessuna retorica): “Ma una donna che mi vedesse per la prima volta e che sapesse la mia età, direbbe anche a me – mio dio ma sembri un ragazzo! – “? Vorrei fosse così ma non ne sono affatto sicuro. Il tempo sfugge dalle mani in maniera velocissima giunti a questo punto, ne discuto ormai quotidianamente con Polbi e puntualmente ci deprimiamo. Essere un ragazzo di una (in)certa età però non mi dispiacerebbe, ma poi è così importante sembrarlo ed esserlo? Temo di sì.
Sono sempre in sintonia con quello che scrivi.
Poveraccio quel programmatore, che vita grigia deve essere la sua. Grazie a questo tipo di persone tra non molto ci estingueremo. Va bene così.
Devo dire che nel periodo post pandemia , quando posso, mi concedo delle bevute con amici o quando si va a cena con la groupie. Quando ci vuole ci vuole. Solo che a differenza tua non mischio (quello mi frega alla grande!!). Sono monotematico.
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“a cena con la groupie” … :-) … grande Luca!
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Mi riallaccio alla nostalgia delle cose buone che spariscono e dei tempi che furono (non credo che tra venti anni rimpiangerò granché prelibatezza culinarie scomparse, musica, libri o film come rimpiango ora le cose della mia infanzia ed adolescenza, fiera di aver vissuto i 70 e gli 80, rimpiangendo spesso di non esser nata ancora prima!): ma qualcuno di voi ricorda le Bluette, cugine meteore delle Rossana? Erano buonissime e io ci guardavo il mondo da dietro l’incarto ed ogni cosa si conformava all’azzurro colore del cielo…..
p.s: il sapore dei Tresor invece non lo ricordo
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Back into my Life… Mechanix (BC Rich & Washburn era) è il primo loro album che ho avuto, e quindi sono legato a parecchi brani, ma nonostante tutto quando li riascolto resta sempre in bocca un retrogusto Rockpalast
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