Come scrissi nell’articolo relativo alla recensione di Force It (1975) (vedi link in fondo all’articolo), gli Ufo mi arrivano nella seconda metà degli anni settanta. Dopo Force It scoprire Lights Out fu un momento memorabile per il giovane Tim. Lights Out è infatti l’album della consacrazione internazionale (raggiunge il 23esimo posta nella classifica USA), ha una produzione di livello e contiene un (Hard) Rock di stampo britannico di gran lignaggio. Nel 1982 (direi) Giancarlo Trombetti ne scrisse (mi pare) sulla rivista Tuttifrutti inserendolo tra i migliori 25 album di Hard Rock, io ne fui estasiato, erano anni duri per il Rock e l’Hard Rock degli anni settanta, la new wave, il post punk e la musica elettronica cercavano di schiacciare in un angolo quel tipo di musica, così poterne leggere su di un giornale musicale generalista fu una grande emozione per il ragazzo che ero (Trombetti incluse anche altri album facenti parte del mio DNA, tipo Rocks degli Aerosmith, e così diventò definitivamente uno dei giornalisti musicali a cui facevo riferimento …lui, Riva, Federico Ballanti, Manuel Insolera e qualche altro).
Circa un anno fa, il nostro Michigan boy mi scrisse questo su whatsapp:
Polbi: what can I say….giornate di sconforto profondo, ma sono giunto alla conclusione che – grazie alla chiavetta che mi hai inviato – gli UFO periodo Lights Out sono la più grande band della storia del rock.
Ora, io e Polbino ogni tanto amiamo fare gli asini, lanciare boutade e andare sopra le righe, però però … se anche un amante un po’ cagacaxxo del Rock e sempre diffidente del mainstream come il mio amico si lascia travolgere dagli oggetti volanti non identificati, beh, allora ci siamo.
Esce oggi la nuova edizione rimasterizzata di questo grande disco con in più la versione rimixata di un concerto del 1977 appunto. Non potevamo perdercela.
CD 1 Lights Out – 2024 Remaster – TTTTT
“Too Hot to Handle” (Way, Mogg) apre le danze con un bel riff anni settanta, ritmica quadrata, approccio pieno di cazzimma, bell’assolo di Schenker e grande prova di Mogg. Classico Hard Rock britannico del periodo. Sul finale Michele Tavernari (vabbe’, Michael Schenker) si scatena. Limpida la produzione.
“Just Another Suicide” (Raymond, Mogg) è un gustoso Rock elettroacustico, si sente la mano di Paul Raymond nel songwriting. Immacolata la solista. Le tastiere sostengono e caratterizzano il pezzo senza risultare irritanti. Il basso di Way è efficace nonostante la sua eterna semplicità. Parker rockeggia bene, Schenker e Mogg di nuovo grandissimi.
“Try Me” (Schenker, Mogg) è di difficile collocazione nel mio cuore, mi piace o l’arrangiamento melenso mi impedisce di farla mia? Piano troppo solenne e sezione d’archi che per quanto idonea in alcune parti risulta un po’ pacchiana. Assolo di chitarra melodico, forse troppo, ma comunque piacevole, assolo su cui fu costruita questa canzone da Mogg e Raymond. Quando entra la sezione ritmica la solista si fa Rock.
La canzone “Lights Out” (Schenker, Parker, Mogg, Way) sembra rifarsi agli scontri del 1976 tra i partecipanti del Notting Hill Carnival e la polizia (sempre poco tenera con immigranti e gente di colore), lo stesso evento ispirò i Clash per (il loro singolo) White Riot. Nata da un riff di Pete Way è chiaramente ispirata a Achilles Last Stand dei Led Zeppelin. Bella prova di tutta la band. Schenker semplicemente stupendo.

“Gettin’ Ready” (Schenker, Mogg) è un Rock elettro-acustico. Pesante, pungente, appagante. Il break lento riporta a galla lo space-Rock degli UFO degli esordi.
“Alone Again Or” (Bryan MacLean) è la cover del brano dei Love, bel momento del periodo hippie del Rock.

“Electric Phase” (Way, Mogg, Schenker) è un Hard Rock senza compromessi aiutato dalla slide guitar, sfumature orientaleggianti riecheggiano qua e là. Magari niente di memorabile ma assolutamente fruibile. La solista di Michel sempre ispirata.

“Love to Love” (Schenker, Mogg) … eccolo qui uno dei super classici del gruppo e al contempo deep cut, Rock elaborato, linee melodiche bellissime, testo emozionante che tratta il profondo desiderio e la devozione che l’amore può ispirare, l’ardore di sperimentare e abbracciare le complessità di quel sentimento, nonostante il potenziale di angoscia. Siamo di fronte ad un grandissimo pezzo Rock a tutto tondo.
Ricamo pianistico d’effetto, interludio Hard Rock, strofa soave, passaggi strumentali, chitarre soliste armoniose, finale con crescendo impetuoso. Una meraviglia
Misty green and blue
Love to love to love you
Tre bonus track, Too Hot To Handle (Edit), Try Me (7” Version) e Alone Again Or (Acoustic Rough Studio Version) ovvero Phil Mogg e due chitarre acustiche.
Copertina a cura di Higpnosis con foto scattate all’interno della Centrale Elettrica di Battersea. In primo piano Phil Mogg, in secondo piano Michael Schenker. Il nuovo remaster è convincente.
CD 2 Live At The Roundhouse, London 2nd April 1977 – 2024 Remix – TTTT+
Il concerto presente in questa deluxe edition (il primo del Lights Out tour) è stato rimixato e questo rende la resa sonora dell’esibizione live frizzante.

UFO 1977
Nel 1977 gli UFO erano una band che non faceva prigionieri, nonostante l’approccio blues’n’booze e alcuni screzi la coesione era notevole e le esibizioni entusiasmanti. E’ sufficiente ascoltare il brano Lights Out per rendersene conto. Gettin’ Ready è più granitica e ovviamente con meno fronzoli …
Love To Love soffre un poco il suono delle tastiere, poco esaltante dal vivo. On With The Action proviene dall’album precedente (No Heavy petting del 1976) mentre il primo mega classico Doctor Doctor dal primo disco con Schenker (Phenomenon del 1974). In Try Me le tastiere che cercano di replicare gli archi mi rendono un po’ nervoso, ma d’altra parte rendere dal vivo certo brani non è semplice. Too Hot To Handle è hard rock bollente.

L’ultima parte del concerto è dedicata quasi interamente all’album Force It del 1975, Out In The Street e This Kid’s sono durissime, Shoot Shoot e Let It Roll lo sono ancor di più … che bel gruppo di rockettari che erano gli Ufo in quel periodo. Schenker scatenato.
Rock Bottom (da Phenomen 1974) contribuisce a mantenere alta la temperatura.
Di solito tendo a non sopportare i pezzi rock and roll anni 50 suonati dalle Hard Rock band (tantomeno da quelle Heavy Metal), manca quasi sempre lo swing e le finezze chitarristiche, tuttavia C’mon Everybody – benché sia in versione “centurionica” – non è malaccio, dai.
Ad ogni modo ottimo cd live questo.

Concludendo questa deluxe edition è davvero ben fatta seppur sia concepita in versione, diciamo così, economica (25 euro). La grande bellezza della musica Rock è avere nella propria discoteca album come questo.
◊ ◊ ◊
- CD 1: Lights Out (2024 Remaster)
- Too Hot To Handle
- Just Another Suicide
- Try Me
- Lights Out
- Gettin’ Ready
- Alone Again Or
- Electric Phase
- Love To Love
Bonus tracks
- Too Hot To Handle (Edit)
- Alone Again Or (Acoustic Rough Studio Version)
- Try Me (7” Version)
- CD 2: Live at the Roundhouse, London, 2nd April 1977
- Lights Out
- Gettin’ Ready
- Love To Love
- On With The Action
- Doctor Doctor
- Try Me
- Too Hot To Handle
- Out In The Street
- This Kid’s
- Shoot Shoot
- Rock Bottom
- Let It Roll
- C’mon Everybody
- Artwork – Higpnosis
- Artwork By – Hugh Gilmour
- Bass – Pete Way
- Drums – Andy Parker
- Lead Guitar – Michael Schenker
- Lead Vocals – Phil Mogg
- Liner Notes – Michael Hann
- Producer – Ron Nevison
- Project Manager – James Batsford
- Remastered By – Andy Pearce (tracce: 1.1 to 1.11), Matt Wortham (tracce: 1.1 to 1.11)
- Remix – Richard Whittaker (tracce: 2.1 to 2.13)
- Rhythm Guitar, Keyboards, Backing Vocals – Paul Raymond
Note
CD 2 Live At The Roundhouse, London 2nd April 1977 – 2024 Remix
All Recordings originally: ℗ 1977 Chrysalis Records Limited
CRVX1531, The copyright in this compilation is owned by Chrysalis Records Limited.
℗ 2024 Chrysalis Records Limited. © 2024 Chrysalis Records Limited.
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GLI UFO SUL BLOG:
UFO “No Heavy Petting” deluxe edition (1976/2023 Chrysalis) – TTT ¾
UFO – High Stakes & Dangerous Men/Lights Out in Tokyo (2022 Cherry Red Records) – TTT½
UFO “Force It” (Deluxe Edition) (2021 Chrysalis Records) – TTTTT
UFO – Milano, Legend Club 1 nov 2015 – TTTT

Ad ogni post sugli UFO vado a riascoltare Dreaming e Terri, piccole gemme di Mechanix… So di ripetermi: grandi ma per esser grandissimi gli è sempre mancato il quid, o talvolta hanno avuto qualcosa di troppo (Love to Love senza quegli archi non sarebbe stata più bella ancora?)
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Sì Jackob, concordo, grandi, probabilmente non grandissimi in senso stretto, è tuttavia una delle mie band preferite e giunto a questa età talvolta mi scappa l’iperbole (che in alcuni momenti mi pare dovuta)
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Recensione super, che trasuda passione e trasmette la voglia di andarsi a risentire gli UFO
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Tanto per rompere un po’ i coglioni: a proposito di “Just another suicide” volevi scrivere che “il basso di Way é efficace”, non “il basso di Mogg”.
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Certo Lollo, il basso di Way. Non ti preoccupare, qui abbiamo il dovere di essere cagacazzi, quindi di correggere sviste ed errori vari.
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