Seconda metà anni settanta, provincia modenese, sono già l’appassionato di musica Rock che vive in funzione di essa. Il sabato pomeriggio andare al Peecker Sound di Formigine (di fianco alla storica discoteca Picchio Rosso), il più grande negozio di dischi della provincia, è il clou dell’intera settimana: qualche ora passata ad aggirarsi tra i tanti scaffali e ad immergersi in quel mondo da sogno fatto di centinaia, migliaia, di LP. Sono in compagnia di Biccio, il mio amico fraterno nonché tastierista della band di cui faccio parte (la Sallow Band, ora tramutatasi in The Strangers) e di suo fratello più piccolo, Màrcel, batterista del gruppo. Biccio compra Trilogy degli ELP, Marcel News Of The World dei Queen e io Force It degli Ufo. Su Ciao 2001, la rivista più in voga tra noi appassionati, un recente articolo parlava di questo gruppo inglese dedito all’Hard Rock di stampo Zeppelin (ma il riferimento al dirigibile di piombo era presente in ogni articolo e in ogni recensione che avessero a che fare con l’Hard Rock). Nel tardo pomeriggio, a casa di Biccio, iniziammo ad ascoltare, quei tre dischi sarebbero diventati album che avremmo amato molto, a me in particolare avrebbero fatto parte delle fondamenta su cui costruire il mio essere.
Force It fu il primo album degli UFO ad entrare nella TOP200 americana, la classifica ufficiale più importante al mondo, arrivando sino al 71esimo posto. E’ il secondo album con Schenker alla chitarra e il primo vero album davvero corposo del gruppo. La copertina della copia che acquistai (printed in USA) aveva le due figure nel bagno sfumate (la censura statunitense è sempre stata ridicola) così da ragazzino in balia delle prime vere pulsioni date dal testosterone, immaginavo che nella vasca fossero raffigurate due donne. L’artwork è della famosa Hipgnosis, io ci ho sempre visto un po’ di Magritte, ad ogni quella prospettiva volutamente sghemba la ho sempre apprezzata.
Let It Roll è un po’ centurionica nell’andamento, ma è trascinante e le chitarre soliste di Schenker sono uno spettacolo. Costruzione elementare, sezione ritmica giusto sufficiente ma la voce di Mogg e i fraseggi di Schenker sono stupefacenti. Ricordo il Tim adolescente rapito dalla sezione lenta dove i ricami chitarristici si fanno magnifici. Pezzo che è un classico della band ancora in scaletta.
Shoot Shoot è un Hard Rock And Roll di gran livello pur nella sua semplicità, di nuovo gli interventi della solista di MS sono fenomenali. Anche Shoot Shoot a tutt’oggi è considerato un classico del gruppo.
High Flyer mi irretì completamente, quadretto acustico delizioso, belle melodie, chitarra acustica gentile e assolo ispirato. Le tastiere (di Chuck Churchill dei Ten Years After) sono invece lofi, quei tappeti che riempiranno anche ma che sono noiosi e dozzinali.
Love Lost Love è di nuovo hard rock con un respiro melodico apprezzabile. La ritmica teutonica e quadrata della chitarra di Schenker è scalfita meravigliosamente dall’ennesimo bell’assolo del biondo di Sarstedt. La sequenza di bei pezzi continua con Out In The Street, un grazioso pianino su cui emerge la bella voce di Phil Mogg e la chitarra geometrica di Schenker. L’alternarsi tra momenti dolci e ruvidi, l’inizio incntevole dell’assolo di Schenker, la genuinità del gruppo.
Mother Mary parte decisa, Hard Rock europeo cazzuto trascinato da un gran cantante e da un giovane asso della chitarra. Quello che fa vincere questo gruppo è l’aspetto melodico (ma mai mieloso), anche nei brani più duri c’è sempre un momento di dolcezza che poi dà ancora più corpo agli sviluppi chitarristici sempre riusciti. Dopo sei grandi pezzi ci sta che arrivino un paio di brani meno incisivi come Too Much of Nothing e Dance Your Life Away che comunque contengono momenti validi al loro interno. La sezione ritmica sembra qui meno efficace. This Kid’s / Between the Walls è una sorta di pezzo diviso in tre parti: dapprima il capitolo hard rock, poi quello blues (un po’ troppo quadrato e pesante) e infine la chiusura psichedelica che in qualche modo riporta ai primi due album del gruppo. Niente male. Degna outro di un gran disco.
L’outtake A Million Miles inizia come una ballata, magari non proprio originalissima, ma una di quelle in cui mi ci riconosco sempre …
Seems I lost my direction
Was it all just in a word?
Thought I found that something’s real
Now I’m lost, don’t know where to go
poi si fa hard rock prima di ritornare al mood iniziale. Giusto che al tempo non sia finita sull’album, roba per fan come me.
Il secondo CD/LP contiene il concerto del 23 settembre 1975 allo studio Record Plant di Sausalito (California) davanti ad un ristretto numero di fan. In formazione era arrivato da poco d Danny Peyroneli alle tastiere, che col suo stile percussivo cercava di dare un colore in più alla musica degli UFO. In scaletta soprattutto brani presi dai primi due album con Schenker (dunque Phenomen del 1974 e appunto Force It) e un paio di cosette dal primo periodo. La qualità della registrazione non è il top, in più all’inizio Schenker a tratti sembra un po’ fuori fuoco (le prime fasi di Doctor Doctor traballano), ma poi la band prende confidenza e porta a casa un buon risultato.
La deluxe edition dunque non è male, anche se non contiene nulla di nuovo (se non il remaster), visto che la outtake e il concerto furono già pubblicati in edizioni passate. Detto ciò va ribadito che Force It è stato, è, e rimarrà sempre uno dei più fulgidi esempi di hard rock britannico degli anni settanta. Probabilmente il culmine dell’era Schenker è Lights Out del 1977, ma Force It vi è subito dietro. Per chi segue questo blog, album da avere.
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2LP vinyl • 2CD set • Remastered audio
Tracklist
(nella versione 2 LP, la outtake non è presente / il concerto di LA 1975 esce per la prima volta su LP con questa edizione)
CD1
1. Let It Roll (2021 Remaster) (3:55)
2. Shoot Shoot (2021 Remaster) (3:36)
3. High Flyer (2021 Remaster) (4:04)
4. Love Lost Love (2021 Remaster) (3:20)
5. Out in the Street (2021 Remaster) (5:13)
6. Mother Mary (2021 Remaster) (3:48)
7. Too Much of Nothing (2021 Remaster) (3:58)
8. Dance Your Life Away (2021 Remaster) (3:32)
9. This Kid’s / Between the Walls (2021 Remaster) (6:14)
10. A Million Miles (2021 Remaster) (4:46) BONUS TRACK
CD2
1. Intro (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (1:12)
2. Let It Roll (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (5:01)
3. Doctor Doctor (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (5:15)
4. Oh My (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (4:17)
5. Built For Comfort (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (4:42)
6. Out In The Street (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (5:29)
7. Space Child (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (4:43)
8. Mother Mary (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (4:43)
9. All Or Nothing (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (4:39)
10. This Kid’s (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (4:39)
11. Shoot Shoot (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (3:51)
12. Rock Bottom (Live at Record Plant, NYC, 1975 / 2021 Remaster) (9:07)
- UFO
- Phil Mogg – vocals
- Michael Schenker – guitar
- Pete Way – bass
- Andy Parker – drums
- Additional musicians
- Chick Churchill – keyboards (studio album)
- David Peyroneli – Keyboards (live set)
- Production
- Leo Lyons – producer
- Mike Bobak, Mike Thompson – engineers
- Hipgnosis – cover art
Gli UFO sul Blog:
https://timtirelli.com/2015/11/04/ufo-milano-legend-club-1-nov-2015-tttt/
https://timtirelli.com/2013/06/05/ufo-at-the-bbc-1974-1985-2013-chrysalis-tttt%c2%bd/
https://timtirelli.com/2012/04/24/ufo-the-chrisalys-years-1980-86-chrisalys-emi-2012-box-set-ttttt/
https://timtirelli.com/2012/03/25/ufo-seven-deadly-spvsteamhammer-2012-ttt/
https://timtirelli.com/2012/02/10/ufo-the-chrysalis-years-1973-1979-chrysalis-emi-2011-ttttt/
Grandi UFO. E ricollegandomi al post su Santana, ai bei tempi i dischi avevano delle copertine vere… e non che vada necessariamente scomodata l’Hip-gnosis: per esempio io stravedo per l’estetica Blue Note
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Grandi Ufo (anche con Chapman).
Hipgnosis dovrebbe avere un museo. Certo che una volta poter svolgere le proprie idee su un formato 30×30 , era tutta un altra cosa , il valore e l’attenzione era nettamente superiore dal punto di vista commerciale , tant’è che si esponevano in verticale anche sulle pareti di casa. Relativamente alle censure credo che Head Games (Foreigner) fosse imbattibile ai tempi.
Luca
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Trovo che l’Hipgnosis abbia prodotto il meglio con i Pink Floyd e i Led Zeppelin , ovvero i clienti più famosi (c’erano pure gli Wings) per i quali vengono ancora ricordati , altrove per quanto interessanti e spesso audaci li trovo comunque grossolani e anche leggermente datati. Ma ad avercene oggi.
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