JOHN MILES, Music Hall, Boston Mass, 02 april 1977 – TTTT½

7 Ago

Questa è la prima registrazione live relativa agli anni settanta di John Miles che trovo, ne sono davvero felice visto che quello del biondo di Jarrow non è un nome di cui ci sia tanto materiale in giro. Nell’aprile del 1977 John e la sua band erano in tour negli Stati Uniti, il secondo album era appena uscito e Miles cercava di farsi strada anche nel Nord America.

In aprile e maggio apriva i concerti dei Boston (a volte insieme ai Journey), oppure di Manfred Mann’s Earth Band (a volte da solo a volte insieme ai Lake e ai Genesis), o anche dei Supertramp. Come si può capire dalla recensione che allego qui sotto del concerto del 5 aprile, la John Miles Band in quel periodo faceva una gran bella figura, il gruppo era rodato, preparato, pronto …cosa avrei dato per poter assister ad un concerto di quel tour.

Recensione concerto 1977 BOSTON- JOURNEY-JOHN MILES

Ho scritto più volte su questo blog come il singolo Music uscito nel 1976 mi catturò completamente, per me e per il mio amico per le palle Biccio (pianista extraordinaire) diventò il manifesto programmatico della nostra adolescenza. Al primo della classifica olandese e belga, al 2° in Italia, al 3° in UK, al 10° in Germania e 88° in USA, Music nel 1976 fu un gran successo in Europa; Biccio lo portò ad uno dei saggi di pianoforte a cui partecipava regolarmente (insieme a mia sorella che – siamo nella seconda metà degli anni settanta – pianista anch’ella in quella occasione portò Maple Leaf Rag versione di Keith Emerson). Miles partecipò anche al Festivalbar del 1976.

Ritorniamo a noi, il tour del 1977 fu una meraviglia, la caparbietà giovanile, i primi due album da promuovere (Rebel del 1976 e Stranger In The City del 1977), la cazzimma (pur di stampo inglese) … la John Miles Band era un nome su cui puntare.

La splendida registrazione audience in questione si apre con House on the Hill, B-side del singolo “Remember Yesterday”, scelta coraggiosa ma forse un tantino azzardata, ma quelli erano anni in cui la musica era una cosa seria, il rigore dell’essere artista non andava confutato. Il brano è un buon Hard Rock elaborato con un ottimo assolo di John alla chitarra; Pull the Damm Thing Down dal primo album mette in circolo l’ottima musicalità prodotta dalla John Miles Band, il pezzo, molto bello, è costruito con l’alternarsi del tight but loose, luci e ombre, forza e tenerezza. John lo canta con la sua voce STRAORDINARIA con passione e anima. Certi passaggi delle tastiere sono un po’ dozzinali, ma la metà degli anni settanta è tipica per questo uso molto discutibile delle stesse. Elegante l’assolo di chitarra. Sette minuti di bellezza Rock. Grande apprezzamento da parte del pubblico, evidentemente colpito dal savoir faire del gruppo.

Stand Up (and Give Me a Reason) dal secondo album e un altro gran pezzo, chitarre Rock, ritornelli spensierati e la solita classe ineguagliabile. Difficile non ripetersi e non perorare la causa di Miles, un musicista completo, voce magnifica e abilità straordinarie alla chitarra e al piano. Finale denso di improvvisazioni tra chitarra e voce. Altri sette minuti di leggiadria. 

1977 tour BOSTON – JOURNEY-JOHN MILES

Music è presentata come quarto pezzo pezzo e con quell’inizio delicato e melodico riempie la Music Hall di Boston di magia, peccato solo per le tastiere ordinarie. Parte quindi la sezione Rock e il conseguente assolo di chitarra. John ritorna poi al piano e il pubblico si emoziona tanto; certo non è facile sostituire l’orchestra della versione in studio con una tastiera, ma il risultato regge. Di nuovo il tempo Rock ed ostinato su cui le tastiere cercano di riprodurre gli archi dell’orchestra, John torna a cantare … e quell’ultima doppia strofa riesce a darmi i brividi anche adesso, dopo tutti questi decenni

Music was my first love
And it will be my last
Music of the future
And music of the past
To live without my music
Would be impossible to do
In this world of troubles
My music pulls me through

Il pubblico gradisce tantissimo e tributa alla band un applauso a tutto tondo, l’emozioni riempiono l’aria. Highfly fu il primo singolo dell’era che conta di Miles, pubblicato nel 1975 arrivò al 17° posto delle classifiche UK e al 68° di quelle USA, posizioni davvero niente male per un artista sconosciuto, e infatti quando John lo introduce il pubblico sottolinea il gradimento. High Flyer è un gran pezzo che colpisce nel vico, è brillante, per certi versi molto inglese: un sfumatura rococò, una glam, una decisamente Rock. John la canta con il piglio giusto, la band lo segue con la consueta abilità. Tre minuti e mezzo tirati, lucidi, assolutamente convincenti. Il pubblico esplode … è gratificante sentire il pubblico così caldo per un artista che alla fine dei conti non riuscì mai a sfondare del tutto nel mercato statunitense. Chiude il concerto Slow Down, quello che all’epoca era l’ultimo 45 giri uscito e che arrivò 10° in UK e 34° in USA, un ottimo successo per John Miles. Slow Down ha un ritmo ballabile su cui si innestano chitarre Rock, il clavinet e una grinta mica da ridere. Il pubblico a questo punto è tutto dalla sua parte, batte le mani a ritmo e accompagna il brano. John canta benissimo, spingendo la voce con passione scatenata. Buono l’assolo di tastiere, molto anni settanta. John si lancia quindi nell’assolo di chitarra trattata con l’effetto Talk Box (Peter Frampton, Jeff Beck e Joe Perry anyone?). John Miles qui è travolgente, la vibrazione della musica nera è evidente, il funk e il rock che si accoppiano con foga, il gruppo e il pubblico in perfetta e sfrenata sintonia … baby won’t you please slow down … finale da pelle d’oca. Thank you, goodnite, God bless you. la John Miles Band lascia il posto ai Journey e ai Boston.

Io sono di parte, lo so, John Miles è uno dei miei artisti preferiti, ma sfido chiunque a non ammettere che, al di là dei gusti, John Miles in quei primi due anni era una forza della natura capace di unire eleganza e approccio decisamente (Hard) Rock. Qui sotto il link al concerto competo. In John Miles we trust!

◊ ◊ ◊ 

JOHN MILES
Music Hall
Boston Mass
April 2nd 1977
Hezekiahx2 Analog Master
to 1st Gen Reel to Reel at 7.5 ips
Transferred and Presented By Krw_co

LINEAGE HEZEKIAHX2 MASTER CASSETTE TO REEL TO REEL 1ST GENERATION AT 7.5 IPS >
TEAC A-7300 REEL TO REEL W/MANUAL AZIMUTH ADJUSTMENT>CREATIVE SOUNDBLASTER X-FI HD MODEL #SB1240 WAV(24/96KHZ)>MAGIX AUDIO CLEANING LAB FOR KRW TRACK MARKS VOLUME ADJUSTMENT AND EDITS>WAV(16/44.1KHZ)>TLH FLAC 8
Sony TC 153ECM-99 1 point stereo mic on a cane
Analog masters no longer exist (recycled after transfer to reel).

THE BAND
John Miles lead vocals keyboards guitar
Bob Marshall bass
Barry Black drums
Gary Moberley keyboards

SETLIST
1 Intro
2 House on the Hill
3 Pull the Damm Thing Down
4 Stand Up (and Give Me a Reason)
5 Music
6 Highfly
7 Slow Down

◊◊◊

John Miles sul blog:

Addio a John Miles (born John Errington; 23 April 1949 – 5 December 2021)

JOHN MILES suona “Music” nel programma omonimo di Canale 5 (11 gennaio 2017)

JOHN MILES “The Decca Albums” (Caroline-Decca-Universal 2016) – TTTTT

Bluesitudine: ALAN PARSONS PROJECT with JOHN MILES “Shadow Of A Lonely Man” 1978

JOHN MILES “Decca Singles 1975-79” (2012 7T’s Records / Cherry Red Records) – TTTTT

JOHN MILES European Tour 1979 tour program

Flashes from the Archives of Oblivion: JOHN MILES “Rebel ” (Decca 1976 – Universal /Lemon Recordings Remaster 2008) – JJJJ1/2

 

2 Risposte to “JOHN MILES, Music Hall, Boston Mass, 02 april 1977 – TTTT½”

  1. Avatar di Antonio Rambaldi
    Antonio Rambaldi 29/08/2025 a 00:19 #

    Me lo ricordo bene John Milea all’Arena di Verona, da solo al pianoforte eseguire il brano che amavo di più in quel periodo. “Music was my first love, and it could be my last, music of the future, and music of the past…” E cha amo ancora oggi. Addirittura possiedo ancora il 45 giri. Grazie per avere rievocato un bel ricordo giovanile. Peccato che lo conosciamo solo noi due.

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    • Avatar di timtirelli
      timtirelli 30/08/2025 a 08:26 #

      Antonio! Che bellissimo ricordo. Ti invidio, io non sono mai riuscito a vederlo. Grazie del commento.

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