Archivio | marzo, 2013

JIMI HENDRIX “People, Hell And Angels” (2013 Sony) – TTT½

31 Mar

Un altro, l’ennesimo, album postumo di Hendrix. Ah, inizio a non capirci più nulla. Dovrebbero essere registrazioni inedite di Jimi in studio nel periodo (1968/69 circa) in cui stava preparando l’ultimo album da studio che poi è uscito postumo in varie e spezzettate versioni nel corso dei lustri successivi.

Jimi Hendrix - People, Hell & Angels - Front

Alcuni pezzi sono idee, improvvisazioni, jam su cui Hendrix stava lavorando e benché siano presentate in modo impeccabile mi chiedo davvero se sia giusto pubblicarle; capisco che tutti abbiano/abbiamo fame di musica del grande, grandissimo JIMI, ma dovrebbe esserci un limite.

Ad ogni modo non riesco a snobbare queste nuove uscite, come appassionato di rock e chitarrista sono comunque attratto dal nuovo materiale d’archivio di JH. E’ sempre un gran piacere ascoltare il nero di Seattle suonare e sentirlo cercare nuove strade, nuovi metodi, nuove ispirazioni. SOMEWHERE, EASY BLUES, HEY GYPSY BOY e VILLANOVA JUNCTION BLUES quelle che mi hanno solleticato l’animo.

Jimi Hendrix - People, Hell & Angels - Back

Casi in cui ci si toglie il cappello davanti a un milanista…

30 Mar

by Picca

Enzo jannacci

Addio Enzo.

ELP “Madison Square Garden 1977 – The Second Night” (2013 Leadclass Ltd. official download FLAC version) – TTTTT

29 Mar

TITLE: ELP “Madison Square Garden 1977 – The Second Night” (NY, MSG 8 luglio 1977) 2cd

LABEL: official download 2013 –  Leadclass Ltd., under license to WhooHoo! Media Group

TYPE: audience

SOUND QUALITY: TTTT

PERFORMANCE: TTTTT

BAND MOOD: TTTT

COLLECTION: TTTT

ELP-MSG-Front-WL010 14,95 dollari, 12 euro per poter scaricare ufficialmente e in versione FLAC questo bootleg degli ELP. Trovo che la cosa sia fantastica: la band che mette in circolazione bootleg ufficiali anche solo in versione download, aggiustando per quanto possibile il suono in studio. La registrazione è audience, e non è una di quelle venute meglio, ma si fa ascoltare senza tanti problemi ed è bellissimo perdersi nell’incantesimo delle date del tour del 1977 suonate con l’orchestra. Sì perché se le registrazioni audience perdono un po’ in fatto di qualità, riescono però a farti percepire l’atmosfera che si respirava al concerto di cui sono la testimonianza. Qui siamo in piena ELPmania. Il pubblico è gasatissimo, tiene il tempo con le mani anche durante ENEMY GOD, pezzo duro e difficile. Boati e ovazioni poi durante molti momenti dello spettacolo. Dal cartellone del MSG che ho inserito qui sotto è facile capire come gli ELP nel 1977 fossero una delle principali attrazioni in circolazione. Fatto salvo per i LZ, fuori portata per tutti, gli ELP se la giocavano alla pari con i grandi nomi: per riempire tre serate consecutive al MSG bisognava essere un top act vero e proprio. Tempo fa Picca scrisse quanto figa fosse la gente negli anni settanta: ascoltava un disco impegnativo come LZIV mandandolo non solo in classifica ma anche nella stratosfera rendendolo uno dei dischi più venduti della storia… aggiungo io che la stessa gente era capace di godere in modo assoluto di un concerto non certo facile come quello degli ELP. Naturalmente, seppur ufficiale, rimane un bootleg… non è roba per tutti.

ELP-MSG-Back-WL010

Qui sotto il link dove scaricare queste cose ufficiali. Spero che in tanti facciano questo acquisto, sarebbe l’unico modo per spronare il gruppo a continuare su questa strada.

http://www.whoohoolive.com/artist-archives/emerson-lake-palmer/

Programma del Madison Square Garden dell'estate del 1977

Programma del Madison Square Garden dell’estate del 1977

DOWNLOAD NOTES:

Emerson Lake & Palmer
Madison Square Garden 1977 The Second Night

Magnificent audience recording. A little audience chatter… but not much for a New York Crowd. Starts off with a heart grabbing 70 piece Orchestra playing ‘Abaddon’s’. ‘Hoedown’, an incredible dash through it…a little faster than other performances in 1977? The greatest show opener on the globe. Then the FAMOUS…”Welcome Back My Friends to the Show That Never Ends”. Lake’s voice is flawless here. Especially ‘Still You Turn Me On’ with an orchestra ensemble. Hear the interruption in ‘Lucky Man’ because of some idiot with firecrackers. ‘Pictures at an Exhibition’ with orchestra played like it was forever intended to be played. How Greg’s voice keeps his range at the finale I’ll never know. But he nails it.

Intermission…and again Orchestration with Emerson’s Piano Concerto is so delightful to hear. ‘Closer to Believing’ is like listening to a magic Disney epic soundtrack beautiful! And the crowd goes insane. As with Pirates!!This was the tour where Lake was silencing crowds with ‘C’est La Vie’. Points in it where you can hear a pin drop on this wonderful audience capture. ‘Fanfare for Common man’ excites the crowd (hand clapping sounds wonderful) unbelievable as it will you the listener. Wait until you hear the beginning of ‘Rondo’. New York City comes unglued! The crescendo of the symphony is incredible! Any ELP collector that doesn’t have this needs it. Re-mastered such as this: Essential. Even serious collectors that aren’t huge ELP fans will want this Trophy.
-Professor X

Keith Emerson – Keyboards
Greg Lake – Bass, Guitars, Vocals
Carl Palmer – Percussion
(ELP with Orchestra)

Archival Material Produced by David Skye
Remastered by Randy Wine
Art Design: Matthew Montero
Project Assistance: Tony Ortiz

emersonlakepalmer.com
keithemerson.com
greglake.com
carlpalmer.com

℗ & © 2013 Leadclass Ltd., under license to WhooHoo! Media Group LLC PO Box 46563, Los Angeles, CA 90046. All Rights Reserved

DEEP PURPLE “Paris 1975” (2012 Edel) – TTTT

28 Mar

Nuova versione per LIVE IN PARIS 1975. Si dice che l’album dovesse uscire a suo tempo, nel 1975 appunto, ma poi BLACKMORE lasciò la band proprio dopo la data di Parigi e non se ne fece più nulla, fino agli anni duemila quando fu pubblicato per intero per la prima volta. Oggi esce con un nuovo missaggio e con una lunga intervista a COVERDALE, HUGHES e PAICE. Mi sembra che il cd sia registrato molto alto (come vuole la moda odierna), al limite della distorsione, a tratti la musica non sembra respirare, ma potrebbe anche essere un’ impressione: i DP all’epoca avevano un suono molto “pieno”.

Deep Purple Paris 1975 artwork

Scaletta interessante (soprattutto per chi ama i DP MARK III) e ottima performance del gruppo. Ascoltati oggi, certi gorgheggi di COVERDALE danno un po’ da fare, così come gli atteggiamenti sempre over the top di GLENN HUGHES, ma con un po’ di buona volontà ci si può anche passar sopra perché anche in questa incarnazione di DP erano una grandissima band di hard rock inglese.

Deep Purple 1975

PICTURES AT AN EXHIBITION: la casa di Paolo Lisoni

27 Mar

Avete quadri di valore appesi alle pareti delle vostre houses of the holy? Mandateci le foto.

Qui sotto la casa del nostro Paolino Lisoni:

PL: “abbiamo Jimi in sala (con vista obbligata per chi sta guardando la tv) in cameretta musica Dylan (eh…), Feedback (la seconda band di Picca) e la mano di Jerry Garcia, poi triplo omaggio al mozart del secolo scorso (Michael Hedges)”

bob feedback hedges jerry jimi

GREG LAKE “Songs of a Lifetime” (2013 Esoteric) – TTT

27 Mar

Mi sono accostato a questo album con una gran paura, la testimonianza su cd del recente tour di GREG LAKE che prevedeva lui stesso accompagnato da delle basi, mi spaventava a morte.  E’ per questo che mi sono rifiutato di andare a vederlo, la cosa mi sembrava (e mi sembra) terribile. Già è difficile venire a patti con l’immagine odierna dei nostri miti musicali, immagine così lontana da quella proiettata dall’immaginario collettivo, se poi ci si mettono esibizioni tecnicamente discutibili (tipo il Page, il Ralphs o lo stesso Emerson delle recenti reunion) o sostenute da basi musicali, beh, allora è la fine.

greg lake SOALT 2013 fronte

Il disco però non è male, voglio dire…non ha senso ma non è male. La cosa perlomeno sembra dignitosa, e sentir  il vocione di Greg è pur sempre un’emozione. Molto riusciti  i ricordi legati a certi aneddoti che  Greg racconta qui e là. Quello su ELVIS è molto divertente. Non si fatica nemmeno troppo a capire l’inglese del nostro. Scaletta interessante: ELP, KING CRIMSON, BEATLES e poi HEARTBREAK HOTEL e PEOPLE GET READY. Ogni tanto l’effetto pianobar di tarda estate sulla riviera ligure salta fuori, in quel caso basta respirare lentamente, bere un po’ d’acqua e il senso di svenimento passa subito. Ah, se solo si fosse portato dietro una band.

greg lake SOALT 2013 back

GRAM PARSONS BLUES di Francesco Prete

25 Mar

Francesco è un mio amico romano che vive in Emilia, non troppo distante da me. Amante del rock, di quello americano in particolare, uomo di blues, interista. Grazie a lui, a Polbi e agli altri special guests, il blog può permettersi di prendere qualche sentiero che altrimenti batterebbe solo occasionalmente. Francesco (1°, quello vero) questa volta ci racconta GRAM PARSONS, anch’egli uomo di blues. Buona lettura.

“Ho cominciato così giovane

Praticamente in ogni cosa

Tutti i piaceri e tutti i rischi

Che altro potrebbe portarmi la vita?”

Gram Parsons hat

“Bello, bravo e maledetto”, “eccaallà”, si direbbe a Roma, la solita definizione retorica, vecchia e stereotipata che si costruisce intorno alle rockstar, meglio se passate da giovani a miglior vita dopo un’esistenza terrena fatta di eccessi e abusi, alcool, sesso droga e – appunto – Rock’n Roll. Ebbene, nulla di quanto sopra è retorico, né vecchio e tantomeno stereotipato se applicato alla vita (alla leggenda?) dell’Angelo triste Gram Parsons. Bello era bello, bravo non ne parliamo neanche, maledetto, purtroppo, pure. Non mi voglio soffermare troppo sulla sua biografia, per quella Wikipedia resta sempre un valido punto di partenza, ma alcune cose vanno dette. La gavetta, tanto per cominciare, quella vera, suonare in posti squallidi per pochi soldi, dove la gente a malapena si accorge di te perché in tutt’altre faccende affaccendata: i Beatles ne sanno qualcosa, e i locali del quartiere a luci rosse di Amburgo anche, così gli Stones – che ritroveremo più avanti – e gli Hawks al seguito di tale Ronnie Hawkind (ah, già, più tardi sarebbero diventati famosi come “The Band”). Ecco, la gavetta di Gram Parsons semplicemente non c’è mai stata, non nel senso pieno del termine. Questo ragazzo nasce da una ricchissima famiglia di proprietari terrieri e dal 1958 (lui era nato nel 1946, ha quindi 12 anni) riceve un vitalizio annuo che gli dà il privilegio di non doversi preoccupare del futuro e di potersi dedicare a tempo pieno alla musica.

Che fortuna, vero? Beh, non proprio, perché il padre si suicida appena un anno dopo. La madre trova un nuovo compagno, Robert Parsons, dal quale il ragazzo erediterà il nome – era nato Cecil Ingram Connors – ma le cose non vanno così bene. La vedova Connors morirà alcolizzata di lì a poco – che sia vera ‘sta faccenda che i soldi non fanno la felicità? – e la stessa sorte toccherà al patrigno Robert, che con il ragazzo, a quanto se ne sa, ha sempre avuto un buon rapporto.

“La musica mi ha salvato la vita!” Dai, quante volte l’abbiamo sentita questa frase, è ancora retorica? Certo, ma anche no, almeno per ora, perché il ragazzo sembra superare questi gravi lutti familiari tuffandosi nella musica, appunto. Inizialmente R’n’R leggero – siamo alla fine degli anni 50, Elvis impazza – con piccoli gruppi come i Pacers e i Legends, poi la scoperta del folk nei primi 60, quando sta cominciando a dettar legge un ragazzo apparentemente goffo e impacciato giunto a New York da Duluth, Minnesota. Suona dapprima in trio con Jim Stafford e Kent Lavoie, poi forma un gruppo denominato “The Shilohs”, la prima formazione della quale esiste documentazione sonora (“The Early Years 1963-1965”, raccolta pubblicata nel 1979, bluegrass e musica folk tradizionale, in cui Parsons nel cantato si diverte a “imitare” il tono profondo e sensuale di Elvis).

G. Parson the early years

Ancora robetta, d’accordo, ma il primo – piccolo –  “botto” arriva nell’ottobre del 1965, quando Parsons forma la “International Submarine Band”, il cui unico disco, “Safe at home” non riscuote un grosso successo di pubblico e, all’epoca, neanche di critica, salvo venire rivalutato in seguito (capita…) e indicato come il primo album Country-Rock della storia: per la prima volta Parsons incide alcune sue composizioni, fra le quali quella “Luxury Liner” che Emmylou Harris riprenderà nel 1977 e che darà il titolo al suo album forse più famoso.

G. Parson SafeAtHome

Qualcuno si è nel frattempo accorto del ragazzo e del suo genio, e guarda caso si tratta di un gruppo che, sulla scia del tipo di Duluth di cui si diceva poc’anzi, ha già elettrificato il folk, e allora perché non provare con il Country, musica più strettamente e tradizionalmente americana? “Sweetheart of the Rodeo” dei Byrds esce nel 1968, ed è leggenda. La nascita del “Country-Rock” viene ufficializzata, da qui prenderanno le mosse un’infinità di gruppi, cantautori e musicisti che non basterebbe un’enciclopedia per menzionarli tutti, anche se tutto sommato si tratta “solo” di un disco di cover (Dylan e Woody Guthrie fra gli altri) con tre soli originali.

The Byrds Sweetheart

Tutto bello? Non proprio: la personalità, fragile ma forte di Parsons, si scontra con quella del leader Roger McGuinn; a ciò aggiungiamo che Gram, durante un tour europeo, manifesta il suo rifiuto netto di suonare in Sud Africa, quale forma di protesta nei confronti del regime razzista di Pretoria. Così al ritorno negli States la rottura è definitiva: non solo, anche Chris Hillman decise di andarsene e di seguire Parsons (della formazione originale dei Byrds resta così il solo McGuinn). Il mondo del Rock è pronto per la nuova creatura: Ladies and Gentleman, the “Flying Burrito Brothers”! Parsons e Hillman portano all’estremo la loro visione musicale: country suonato con attitudine rock, non è solo l’elettrificazione degli strumenti ma proprio il “piglio” e, appunto, l’attitudine a caratterizzare questo nuovo tipo di musica: due album, due capolavori, “The Gilded Palace of Sin” e “Burrito Deluxe”, 1969 e 1970.

the-gilded-palace-of-sin-the-flying-burrito-brothers

The Fluing Burrito Brothers Burrito+Deluxe

Gram finalmente pacificato e avviato a una luminosa carriera con il suo nuovo gruppo? Macché! I rapporti con Hillman si incrinano e Parsons decide di lasciare. Nel frattempo si era avvicinato ai Rolling Stones, stringendo amicizia in particolare con Keith Richards (la versione di “Wild Horses” in “Burrito Deluxe”, pubblicata prima di quella degli Stones, dà “una pista” alla versione di Jagger & soci). Richards gradirebbe il ragazzo nel gruppo (c’è da sostituire il defunto Brian Jones), ma Jagger non è d’accordo e Parsons neanche. La frequentazione di Richards, che probabilmente aveva avuto un primo approccio nel tour europeo dei Byrds di cui si è detto prima, diviene assidua a Los Angeles durante le sedute di registrazione di “Let it bleed”: “Cacchio, so una sola cosa, io amo i Rolling Stones e Keith Richards” confida a Stanley Booth una sera, fuori dal locale in cui aveva appena suonato con i Burritos, aggiungendo: “…tutto quello che dobbiamo avere, al mondo, è più amore o che ci lascino più in pace.” E come dargli torto? E come non cogliere, in questa frase, la struggente sensibilità di un artista – ma soprattutto di un ragazzo – che la vita ha reso maledettamente fragile. Sto divagando, lo so, fatto sta che l’amicizia fraterna con Richards porta in seguito Parsons dapprima a Londra e poi in Francia, durante le sedute di registrazione di “Exile on Main Street”, altro capolavoro la cui principale caratteristica è la varietà di stili e fonti di ispirazione, e voi credete che a tutto ciò Gram sia estraneo? Ma non pensateci neppure!

Keith Richards & Gram Parsons

Keith Richards & Gram Parsons

Nel 1972 è di nuovo in America, inizia una nuova avventura musicale, stavolta da solista, con una nuova compagna, sul palco e nella vita, la bellissima Emmylou Harris.

GramParsons e Emmylou Harris

GramParsons e Emmylou Harris

“GP” vede la luce mel 1973, disco di una bellezza da far stare male, fra riletture di brani altrui e pezzi autografi: il piglio rock si è leggermente attenuato, se proprio vogliamo dare definizioni, possiamo parlare di una straordinaria sintesi tra Country, Folk e Soul. E il pezzo dedicato alla madre, “A Song for You”, beh, si fa fatica a parlarne tanto è struggente: chi riesce ad ascoltarlo senza commuoversi dovrebbe vergognarsi.

Gram Parson GP

Valore aggiunto, in tutto l’album, la splendida voce della Harris. Particolare: nei credits del disco c’è un ringraziamento speciale a tale Philip Clark Kaufman, lo ritroveremo più avanti. 1974: l’atto finale è “Grievous Angel”, testamento musicale e spirituale di Gram, romantiche ballate fra Country, Folk, Honky Tonk e (poco) Rock, inquiete, struggenti (quante volte l’ho già usato questo aggettivo?) e vulnerabili come raramente prima – e dopo, e sempre – nella musica popolare.

Gram Parsons Grievous Angel

Peccato che il disco sia uscito postumo: pochi mesi prima, 19 settembre del 1973, il corpo senza vita di Gram era stato trovato in una stanza dell’hotel Joshua Tree Inn, all’interno del parco nazionale del Joshua Tree, in California: l’Angelo triste aveva abbandonato la vita terrena per volare lontano. I referti ufficiali parlano, senza troppa convinzione, di overdose da morfina e alcool.

Joshua Tree Inn

Il corpo viene ricomposto, e si trova su una rampa per il trasporto bagagli all’aeroporto di Los Angeles, in attesa di essere trasferito a New Orleans per i funerali di famiglia: i parenti non vogliono nessuno che provenga dal mondo della musica, forse perché ritengono l’ambiente responsabile della sua perdizione.  E’ qui che Philip Clark Kaufman, insieme a un altro amico di Gram, lo trafugano, lo portano nel deserto e lo bruciano, secondo quelle che erano state le disposizioni funerarie dello stesso Parsons. I due si costituiranno il 5 novembre 1973, giorno del ventisettesimo compleanno di Parsons: non esistendo ancora una legge per la sottrazione di cadavere, saranno condannati solo al pagamento di una multa per il furto della bara. I resti non carbonizzati di Gram verranno successivamente trasportati in Louisiana e seppelliti nel Garden of Memories di Metarie.

Gram Parsons Grave

La parabola di Gram Parsons si chiude qui, ma la sua influenza sulla musica americana a venire sarà fondamentale: a lui dedicheranno pezzi i Poco (“Crazy Eyes”) e gli Eagles (“Good Day in Hell” e “My Man”), e nel 1993 un album dall’esplicito titolo “Commemorativo” con la partecipazione di Steve Wynn, Uncle Tupelo, Bob Mould, Vic Chesnutt e gli italiani Flor de Mal. La versione di “Juanita” di questi ultimi verrà giudicata da “Rolling Stone” il pezzo migliore dell’album, e questo a parere di chi scrive non fa che testimoniare ancora una volta l’universalità della musica di Parsons.

Gram Parsons

Gram Parsons

Appendice: Kaufman, amico fraterno nonché road manager di Parsons e factotum per gli Stones durante la loro permanenza a Los Angeles, qualche anno prima aveva scontato una condanna per possesso di droga a San Pedro, California; in cella con lui un tizio che rispondeva al nome di Charles Manson: ma questa, come si suol dire, è decisamente tutta un’altra storia.

Francesco Prete ®2013

 

Intervallo: GENESIS “I Know What I Like” (French TV 12/02/1974)

24 Mar

Spettacolari…

Intervallo: GALLINACCI

23 Mar

Photos & head by Picca

YARDBIRDS: da sx a dx: Jimmy Page, Chris dreja, Jeff beck, Jim McCarthy, Keith Relf

YARDBIRDS (giiugno 1966-ottobre 1966): da sx a dx: Jimmy Page, Chris dreja, Jeff Beck, Jim McCarthy, Keith Relf

YARDBIRDS

YARDBIRDS da sx a dx: Keith Relff, Jimmy Page, Chris Dreja

YARDBIRDS (giugno 1966-ottobre 1966)

YARDBIRDS (giugno 1966-ottobre 1966) da sx a dx: Jimmy Page, Jim McCarthy, Chris Dreja, Jeff Beck, Keith Relf

PICTURES AT AN EXHIBITION: la cucina di Lorenzo

22 Mar

Avete quadri di valore appesi alle pareti delle vostre houses of the holy? Mandateci le foto.

Qui sotto la cucina del nostro amico Lorenzo Stevens.

Particolare della cucina di Lorenzo Stefani (Modena)

Particolare della cucina di Lorenzo Stefani (Modena)