L’episodio 9 è intriso, ahimè, di retorica. Quella maledetta estate persi due miei amici, quelli che nel periodo in questione frequentavo e amavo di più. Fu uno shock che segnò per lungo tempo la mia vita, dunque anche i numeri di OH JIMMY. Ad ogni modo, il numero di ottobre tra le news ha quella della lavorazione di OUTRIDER, mentre la rubrica dedicata ai bootleg è affidata a una new entry: CLAUDIO MARSILIO. Claudio era (ed è) un fan romano. Nel rileggere i titoli dei bootleg di allora (spesso con date errate) mi sale una certa nostalgia. Il numero contiene anche il reportage sul tour del 1980 a cura di STEVE JONES, noto fan di Manchester. La foto di copertina e le tre a corredo dell’articolo sono roba sua. GIANLUCA BRACALI, fan toscano che frequentavo allora, traduce i testi di PRESENCE.
Tra le cose extra zeppelin, recensisco i tre blockbuster del periodo: WHITESNAKE, BON JOVI e AEROSMITH. Mi scappa da ridere nel rileggere quella di BJ, ma non cambio il succo della recensione: oggi la band è assai criticabile, ma SLIPPERY WHEN WET – seppur sopra le righe- rimane un gran disco di hard rock melodico americano. Ecco, le 4 stellette date al disco di MICHEL WHITE sono decisamente troppe. MW è un cantante americano che iniziò la sua carriera a LOS ANGELES negli anni settanta (nei THE BOYS, sembra anche che fosse nella prima formazione dei MOTLEY CRÜE), poco dopo fondò THE WHITE, in pratica la prima LZ tribute band, con cui fece tour in lungo e in largo in America. Nel 1987 fece uscire per l’Atlantic un album di pezzi fortemente ispirati da riff dei LZ. La copertina, d’altronde, non lasciava dubbi.
PDF :
(il file è più pesante del solito e impiega un po’ ad aprirsi)
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Gran bel numero pure questo , interessante il reportage di Steve Jones (ma è lo stesso presente sul forum ufficiale dei LZ e su Royal Orleans ?) , che ho letto anche sul libro di Dave Lewis . Ha visto ben 10 concerti , e anche se ha perso i due più riusciti (Zurigo e Francoforte) , mica male !
Settembre 1987 , veniva pubblicato A MOMENTARY LAPSE OF REASON dei PINK FLOYD guidati da David Gilmour . LP criticabilissimo per tantissime ragioni (era l’unico floyd a suonarci) , ma che io apprezzo (e sono una personcina abbastanza maliziosa!!) nonostante tutto .
Mi chiedo come sarebbe stata la recensione “a caldo” del Tim Tirelli di quel periodo ….
Ah dimenticavo , comunque Claudio c’aveva azzeccato !
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No, Luca l’altro è STEVE A. JONES, sono due persone diverse.
Sulla fanza scrivevo recensioni di alcuni dischi che compravo, non tutti naturalmente. In quegli anni ero un po’ perplesso circa i gruppi prog o simili. Gli YES nel 1980 avevano sostituito ANDERSON e WAKEMAN con i due BUGGLES, i dischi dei GENESIS ormai non si distinguevano da quelli di plastica di PHIL COLLINS, EMERSON e LAKE si erano messi con POWELL e i PINK FLOYD erano il solo DAVID GILMOUR. Mi sembrava che il “quality control” fosse andato a ramengo e che i bei tempi fossero andati perduti per sempre e che la musica stesse decadendo in fretta. Non sapevo in che merdaio ci saremmo cacciati negli anni novanta, duemila, dieci e venti. Oggi quegli album risultano migliori di quello che mi sembravano allora. Avrei comunque dato almeno JJJ1/2 a MLOR. A parte FINAL CUT, UMMAGUMMA, MORE e OBSUCRE gli album dei PF 1970/1994 mi piacciono tutti(non nella stessa maniera, ovviamente).
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