Ecco, uno si sveglia la domenica mattina verso le 5, aspetta un po’ prima di svegliare la sua umana perché fuori è ancora buio, poi alle prime luci dell’alba le fa le fusa sul muso attento a non svegliare l’altro suo umano perché se no si arrabbia. La Terry quindi si alza, gli prepara il primo pasto della giornata e poi torna a letto. Uno allora mangia, si lecca i baffi e va a sistemarsi nella comoda scatola di foulard di Tyrrell, così, tanto per farlo incazzare un po’.
Verso le 8 uno decide che è il momento di andar fuori. Va dal suo umano Tyrrell, gli fa gli scuclini, sturlino, e gli mette la zampina sul muso. Uno sa che son cose che fanno impazzire gli umani, così Tyrrell dopo un po’ si alza di buon umore e apre la porta.
Finalmente uno può fare la prima sgambata della giornata. Uno si guarda intorno, fa un po’ di riscaldamento in cortile, annusa l’aria, e poi si butta a pietto nei campi. Uno poi si accorge che c’è qualcosa che non va, continua a correre, ma il pelo si inzuppa, il freddo arriva alle ossa. Allora uno torna verso casa, sale le scale, fa in modo di farsi vedere dal vetro della porta e poi va a stendersi nell’angolo del balcone dove batte il sole. Dopo qualche secondo i suoi due umani escono, rientrano e tornano ad uscire con un asciugamano. Uno fa qualche miagolio per dissimulare la soddisfazione, ma in un minuto si ritrova asciutto e pronto per un altro giretto, stavolta sull’asciutto. Ragazzi, che pacchia avere due umani come i miei.
PS: Maledetta rugiada.
Rispondi