Quando ero un “giovinetto”, come dice Brian, il MELODY MAKER era il mio giornale musicale preferito. Lo trovavo, negli anni settanta, all’edicola della stazione dei treni di Mutina, averlo tra le mani era un gioia infinita; speravo sempre di leggere notizie fresche sulle mie band preferite e poi ero assai curioso delle classifiche. Al contrario di molti a me le classifiche sono sempre piaciute, sia quelle relative ai referendum dei lettori sia quelle di vendita. Secondo me esse fotografano un momento ben preciso, cosa che ho sempre trovato interessante. Di tutti i miei MM non è rimasto quasi nulla. Col passare degli anni, preso da furia iconoclasta, in più occasioni ho gettato nel bidone dei rifiuti centinaia di riviste musicali e fumetti, che ora puntualmente ricompro. Grazie al mio amico Gabriel Hammers di Bonomia ho iniziato a recuperare qualche numero del CREATORE DI MELODIE; quanta nostalgia nello sfogliare ad esempio il numero dell’ 11 novembre del 1978, conosco più o meno tutti i nomi di cui si scrive, non come oggi che se compro una rivista musicale mi sento matusalemme chiuso nella sua torre d’avorio fatta di classic Rock.
La notizia che vuole i LZ in partenza per i POLAR STUDIOS per registrare quello che sarebbe diventato ITTOD, e gli ELP pronti a pubblicare LOVE BEACH (due dei miei dischi preferiti in assoluto, e … sì, sì, prendetemi pure per il culo) …
…il referendum dei lettori poi mi dà sempre un brivido; curioso vedere che seppur senza nuovi album da due anni e senza tour inglesi da tre, i LED ZEPPELIN tengano ancora dignitosamente. La groupie balzerà sella sedia nel vedere WAKEMAN al primo posto tra i tastieristi, e gli YES comunque, come sempre, nelle primissime posizioni, d’altra parte era l’anno di TORMATO; ma sono i GENESIS e i THIN LIZZY le band del momento: AND THEN THERE WERE THREE grazie a FOLLOW YOU FOLLOW ME, MANY TOO MANY e BURNING ROPE fu un successone e LIVE AND DANGEROUS (sebbene ritoccatissimo in studio) portò LISETTA LA MAGRA al suo apogeo.
Che dire poi delle classifiche di vendita? Sebbene i tempi stessero già cambiando, vedere tanti bei nomi in quella americana mi riempie di quell’allegra malinconia che così bene descrive l’uomo che sono, ma anche in quella inglese c’è qualche nome che mi rende di buon umore: BLUE OYSTER CULT for example e altri album che comunque mi hanno lasciato un segno profondissimo (OUT OF THE BLUE della ELO).
Spero gradirete dunque, perché mi piacerebbe continuare con la riproposizione di questi ritagli dal passato.
Molto gradita questa cosa, bell’idea.
E non avrei mai immaginato di vedere Phil trionfante in prima pagina ed in classifica!
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