Aprile 1989, su Metal Shock 43 il mio articolo su Jimi Hendrix. Mi basta rileggere la introduzione all’articolo per andare a vergognarmi dietro alla porta: “Jimi era un angelo nero sceso in terra per donarci il Rock…”. Mamma mia, che demagogia ridondante. Banale anche il pensiero “cosa avrebbe potuto fare Jimi una sezione ritmica come si deve, tipo quella dei LZ o dei Cream”. Oggi è insostenibile leggere una cosa del genere, 25 anni fa forse la cosa era meno grave, ma resta una magra consolazione. Va beh, ad ogni modo questo è il mio articolo sul nero di Seattle.
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“amare Jimi Hendrix non è una cosa facile..” Secondo me hai proprio colto nel segno . Quando si parla di chitarristi , tutti tendono a citare Hendrix come il migliore , irraggiungibile etc , probabilmente è così , ma non sono in tanti ad avere scavato in profondità nel pozzo senza fondo che è poi la sua eredita musicale , me compreso . In effetti oltre i tre album in studio e qualche live , non ho altro . Nemmeno mi sognerei di provarci , perché soprattutto dal vivo , lo trovo piuttosto “faticoso” . D’altra parte però sono uno che ama sorbirsi i live dei CREAM , che tutto sono meno che di facile ascolto .
Quando parli di sezione ritmica non particolarmente adatta , non hai tutti i torti . Alle mie orecchie sembrano entrambe (Mitchell/Redding e Cox /Miles) poco compatte . Tutto è basato sull’istrionismo di Hendrix , agli altri restano solo le briciole .
Questo secondo il mio parere da profano .
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Gran buon articolo, Tim, proprio perchè scritto “a posteriori” da un giovane critico non proprio digiuno o sprovveduto ed anche assai profondo.
Inutile aggiungere che trovarsi un Hendrix a 16-17 anni sferragliare sul mio giradischi non capita tutti i secoli…una cometa sfavillante e come tale (forse) non poteva durare…Tom
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La differenza tra hendrix, clapton, beck e page sta nel fatto che jimi
si é smarrito nel 1969, eric nel 1970, jeff nel 1969 e jimmy nel 1976.
Hendrix aveva perso l’ispirazione.
Cercava strade nuove.
Le avrebbe trovate?
Lascia un grande vuoto che le pubblicazioni postume non hanno
colmato per nulla.
Nero, ha saputo fondere blues, R & B e rock in modo geniale.
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E’ il Rock per sua natura che non permette troppa longevità ai suoi adepti, è una musica “limitata”, difficile essere innovativi per lungo tempo, passata la fase iniziale dei 2-3 max. 4 albums poi ti ripeti inevitabilmente…non ricordo musicisti longevi musicalmente, forse Frank Zappa, non certo il mediocre Clapton….Tom
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Mi è capitato qualche anno fa di vedere di nascosto l’effetto che ha fatto un ascolto di “1983” ad un gruppo di adolescenti di un corso di teatro, che non avevano idea di chi fosse Hendrix (così va il mondo…): sono rimasti sbalorditi, affascinati e incuriositi da quella musica. Giù a chiedere chi è, quali dischi devo ascoltare. Non tutta la musica fa lo stesso effetto. Certo la sua produzione non è rimasta allo stesso livello, ma per me resta una figura imprescindibile degli anni ’60, tra quelli quelli che hanno contribuito a creare e chiudere in pochi, pochissimi anni un genere. Per ritrovare certi orizzonti nuovi sulla chitarra, secondo la modesta opinione del sottoscritto, nei decenni successivi ci si deve spostare su altri “generi”. Tim, in realtà la lettura non è affatto insostenibile, il “nostro” era più giovane, e certa roba, a certa età, DEVE essere scritta così.
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