Eccoci dunque qui a fare quattro chiacchiere con Arianna dopo aver parlato del suo album. Chissà se la nostra Perla riuscirà a prendervi un pezzetto di cuore…
Arianna, ci racconteresti qualcosa su di te, sulle tue esperienze professionali e, se vuoi, come essere umano?
Sono una ragazza che ama la vita, cerco di superare gli ostacoli mai di raggirarli e mi piace mettermi sempre alla prova. Mi sono diplomata come orefice nel 1998, ma poi ho fatto altri lavori diversi da quello per cui avevo studiato. La musica è sempre stata una grande compagna di giochi e da un po’ di anni è diventata il mio lavoro, cerco di migliorarmi sempre e se non ci riesco almeno ci provo, la vita è tutto uno scoprire e sono convinta che non si è mai arrivati, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da scoprire sia dalle persone e dalle esperienze.
Il tuo amore per JANIS JOPLIN traspare immediatamente, cosa c’era in lei che ti fa vibrare?
Tutto, è così vera, verace e passionale, è bella e solare, una grande! Sopratutto un orgoglio oggi giorno per noi donne che credono in loro stesse e non solo al loro aspetto fisico. Mi ha insegnato molto su me stessa, i suoi errori fatali mi hanno aiutato molto a non rifarli nella mia di vita, ascoltando le sue canzoni e ascoltando il suo modo di esprimere i sentimenti universali come l’amore o la disperazione mi ha insegnato a capire più me stessa e gli altri, il canto è uno strumento molto personale e particolare, esce quello che hai dentro ed è una delle migliori cure per qualsiasi male dell’anima.
Ti dà fastidio a volte essere accostata inevitabilmente a lei?
Assolutamente no, per me è un immenso un onore ricordare con la mia voce Janis! Io amo Janis, ma Janis è Janis ed è imparagonabile.
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Un tuo commento sullo stato del Rock in Italia, e sulla musica in generale?
Lo stato del Rock in Italia è pessimo, se puntiamo l’occhio a cosa ci vogliono proporre le Major, ma se si va in giro per i locali o in festival spesso autogestiti nell’underground di tutta Italia, si trovano grandi band piene di voglia di fare e di comunicare, ma purtroppo fino a che la musica è dettata dai talent della tv e non solo, si andrà sempre peggio, quindi..uscite e andate a cercare nella vostra città locali che fanno musica e band che suonano e sudano veramente, vi arricchirete e suderete anche voi! A Voi giovani, lasciate stare le luci della ribalta dei Talent che durano il tempo di una lampadina, mettete su un band e andate ovunque a portate la vostra luce, suonate e fate sentire la vostra musica.
Film: i tuoi 5 preferiti.
Fantasia; Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve; Il signore degli anelli; L’attimo fuggente; Janis: Little girl blue.
Fumetti: i tuoi 5 preferiti
Asterix; Manara; Lupo Alberto;
Musica: 5 artisti o gruppi che ti piacciono da morire
Big Brother and the Holding Company; Led Zeppelin; Pink Floyd; Beatles; Bob Marley
Musica: 5 album senza i quali non potresti vivere?
Janis Joplin in Concert; Jimi Hendrix Experience; Pink Floyd the Early single; White album ; Aqualung;
Musica: 5 cantanti che preferisci
Janis Joplin; Wilson Pickett; Tom Waits; Mahalia Jackson; John Lennon.
Per Arianna Antinori chi sono i Led Zeppelin?
Una band da paura, come non ne nasceranno più purtroppo, ed è stata una band dove ognuno dei componenti aveva un talento mostruoso, una band dove tutti hanno contribuito nel darsi totalmente alla “Signora Musica”, cercando di tirare fuori sempre il meglio da se stessi, una grande band degna di stima, colonne della storia del Rock.
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C’è una casa discografica che porti particolarmente nel cuore?
Columbia Record
Un libro che hai divorato?
Letteralmente divorato è stato Love, Janis scritto da Laura Joplin
I tuoi autori (di libri) preferiti?
Hermann Hesse; Bukowski; Kerouac.
Qualche simpatia calcistica?
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Tu hai cantato e canti gli anni sessanta e settanta, immagino tu conosca il periodo in questione piuttosto bene… la summer of love, la rivoluzione culturale, la certezza di un mondo migliore…avresti mai pensato che la società sarebbe arrivata a questi bassi livelli e che l’Italia sarebbe precipitata in questa fogna dove etica, senso civico, fratellanza sono concetti ormai spariti?
Fino a che la cultura e la società globale punta sull’elevazione del dio denaro, dove la bramosia del potere è avanti all’ideale di fratellanza, del rispetto e della giustizia, dove vince l’apparire e non più l’essere, è logico che la causa ed effetto sarà la perdita dei valori umani tra i più dignitosi che fanno l’uomo. Mi piace pensare però a quanto di buono ha lasciato quel movimento e che magari siamo proprio noi quei “figli dei fiori”,i figli dei sessantottini cresciuti tra i valori e le speranze di un mondo migliore e contemporaneamente vivendo sulla nostra pelle i risultati di una di sbagliata gestione e del fallimento della società. Alcuni di loro, finti sbandieratori di pace e libertà, arrivati ai piani alti del potere non hanno voluto cogliere e aiutare questa grande occasione di cambiamento che stava vivendo il mondo a quell’epoca, hanno solo nutrito il loro egoismo e arrivismo diventando peggiori del sistema che stavano combattendo. Alcuni di loro, i portatori autentici di questo movimento sono morti, molti si sono “persi” altri a fatica hanno lottato e a fatica lottano ancora oggi, ma gli altri, quelli che davvero potevano fare, hanno fallito. Ora, mentre scrivo queste parole risuona in me “Imagine” il capolavoro di John Lennon. La Summer of Love è stata una meteora piena d’amore che ha brillato e poi si è spenta. Le comete sono rare ma ci sono, prima o poi torna e non sarebbe bello farci trovare ancora impreparati.
Arianna, qual è il senso della vita?
Questa domanda non mi è affatto estranea, è molto profonda, ma ha così tante sfumature da non permettermi di sviluppare una risposta in poche righe, ma cercherò di essere breve...non lo so!! Però sento che devo vivere a pieno e con sentimento il presente e lasciarmi emozionare dalla piccole cose e cercare sempre di non abituarmi alla routine della vita.
Quando guardi l’infinito, di solito a cosa pensi?
A tutto e a niente, mi perdo tra le stelle, un insieme di pensieri e di sensazioni passate e presenti e se si ha pazienza possono arrivano anche delle risposte.
Arianna, Dio esiste?
Chi sono io per dirlo! ma se esistesse credo che avrei delle logiche domande da porgli! Credo in tutto quello che genera amore, credo in tutti quelli che si battono per il prossimo e credo che dovremmo avere più rispetto per madre natura.
Il tuo pezzo rock preferito?
Dipende, ne ho moltissimi nel cuore, ma cercando un artista più “attuale” almeno per i miei gusti musicali ti direi una “Do the evolution” dei Pearl Jam …è una bella bomba in faccia!
Il tuo pezzo easy listening preferito (scusa ma non riesco a scrivere Pop, sono cresciuto musicalmente negli anni 70 e la musica Pop era altra cosa rispetto a ciò che si intende oggi). ..
Probabilmente ti direi Glory Box dei Portishead
Ci indichi qualche nome di artisti o gruppi italiani che ami particolarmente?
Mia Martini, Rino Gaetano, Lucio Dalla, Paolo Conte, Battisti.
Che giornali musicali leggi?
dipende, mi piace il modo di scrivere del Buscadero, Rumore e Rockerilla.
Che quotidiani leggi?
non leggo molto i quotidiani ma quando lo faccio di solito sono quelli locali.
Quale è la cosa che ti manca di più dell’epopea classica della musica rock (seconda metà sessanta/seconda metà settanta)?
L’importanza che si dava alla “band” era diversa e oggi sento che questo manca proprio nella musica attuale, la band era una famiglia fatta di singoli elementi dove tutti davano un contributo, si creava stando insieme giorno e notte e dove dai problemi nascevano splendide canzoni, dove i momenti vissuti insieme prendevano vita in una canzone e a volte rimanevano impressi per sempre nella cultura musicale, un esempio a caso può essere una “Smoke on the waters”dei Deep Purple. A mio avviso le sei cose fondamentali che hanno caratterizzato quegli anni erano senza dubbio l’entusiasmo, l’ingenuità ma allo stesso tempo il coraggio,la creatività, la passione e, fondamentale, l’originalità. Al tempo non c’erano tanti registratori come adesso con cui potevi registrare una bella melodia che in quel momento ti era venuta in testa, era con la band che si dava vita all’ispirazione e via ad inciderla così da non dimenticarla, non lo so ma ho l’impressione che era più spontaneo e genuino il tutto e chissà quante canzoni non sono mai state registrate ed abbiamo perso, ma ora che ci penso ancor di più, triste è pensare a quanti registratori ci sono ora in confronto e quanta poca bella musica.
Quando si tratta di concerti rock vissuti in prima persona, quali sono i ricordi a cui sei più legata?
Il primo concerto a cui ho assistito è stato assieme a mio padre che mi portò con lui a vedere i Pink Floyd a Roma nel 1994, avevo 13 anni e cosa posso dire, mi hanno flesciato, le luci e tutti quei suoni mi hanno aperto la mente, da li nulla è stato più lo stesso per me in ambito musicale. Sono tanti i bei ricordi legati ai concerti Rock, sia i miei che quelli vissuti da spettatrice, il Live è emozione e condivisione. Li vivo sempre come fosse la prima volta, conservo nel cuore l’energia delle persone che cantano, ballano e si lasciano andare. I live che ho vissuto con i BBHC hanno una parte importante nel mio cuore, molti altri ricordi sono legati a tutte le date che ho fatto con la mia band nelle meravigliose città d’Italia che grazie alla musica ho potuto scoprire e vivere.
Sei affezionata al vinile? Riesci a sentire il fascino per i 33 giri? Riesci a provare qualcosa di simile anche per i CD, magari quelli in edizione speciale?
Per me non esiste il paragone tra il Vinile e il Cd in merito al sound, è tutta un altra musica! Il vinile è vivo, respira e gratta! il cd è più pratico e con un sound pulito e più definito ma per me risulta più asettico. Da buona amante del vinile, infatti, tra breve uscirà un edizione limitata del il mio album “ariannAntinori” in versione Vinile che sarà disponibile su ordinazione tramite il mio sito internet.
Ti senti più vicino alla scuola inglese o a quella americana, parlando naturalmente di musica Rock?
Le adoro entrambi perchè tutte sono uniche e hanno fatto la storia della musica, quella inglese la trovo forse più ricercata e introspettiva di quella americana che invece trovo più cruda e forse più diretta, ma come ho detto non posso fare a meno dei Beatles, Rolling Stones,David Bowie o non amare i Lynyrd skynyrd, gli Allman brothers e molti, molti altri.
Che rapporto hai con gli mp3, li usi senza troppi problemi o sei una cultrice dell’hi-fi o del lossless (file senza perdita di qualità)?
Sono un po’ nostalgica e di vecchio stile, ma non posso non ammettere la comodità dell’mp3, anche se la qualità non è affatto delle migliori ma lo trovo un modo comodo come primo ascolto di qualche brano ed è comodo per avere una grande quantità di album che altrimenti sarebbe difficile portarsi dietro.
Se ti trovassi all’incrocio, una calda sera d’estate verso mezzanotte, lo faresti il patto? Cosa chiederesti in cambio della tua anima?
Mah…sinceramente me la terrei…sono io con i miei pregi e i miei difetti, non è bello essere cioè che non si è. Penso sia proprio quello il momento in cui si perde l’ anima.
Ci sono giornalisti musicali italiani che ammiri e stimi?
Ce ne sono tanti, ma stimo molto Ernesto De Pascale, Ernesto Assante, Gino Castaldo, Mauro Zambellini e molti altri.
Che canzone o che brano ascolta Arianna Antinori nelle sere un cui si ritrova solo in casa?
Dipende dal momento, amo tutta la musica, non mi piace programmare le cose, in casa mi piace ascoltare di tutto, passando dalla musica celtica medioevale, ai classici del jazz di Louis Armstrong, Billie Holiday, Sister Rosetta Tharpe, dal Blues di Howlin’ Wolf fino ai Nirvana.. dipende dalla giornata che ho passato!!
Nel congedarci da te vorremmo un tuo pensiero o una citazione che ti sta a cuore.
Amare e Rispettare la musica che è l’unico vero linguaggio universale.
Grazie Tim è un piacere aver condiviso con te e con i tuoi lettori una parte di me.
Che ugola, le cover di Mercedes Benz e di Communication Breakdown sono al fulmicotone. Bella anche l’intervista, in particolare la parte sul processo creativo delle canzoni negli anni ’70; mi ha fatto venire voglia di sentire Glory Box dei Portishead e di (ri)sentire Do the Evolution dei Pearl Jam, che non mi è mai piaciuta troppo per via della voce di Vedder un po’ filtrata, non del tutto naturale.
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