DONATO ZOPPO “La Filosofia Dei Genesis – Voci E Maschere Del Teatro Rock” (Mimesis 2016 – Euro 8) – TTTTT

7 Mar

Piccolo formato, poco più di cento pagine, lettura sorprendentemente scorrevole (viste le tematiche). Donato riflette sul periodo storico dei GENESIS, quello con PETER GABRIEL, quello che va dal 1970 al 1975, sei anni densi di dischi stupefacenti e di momenti visivi teatrali e profondi.

La-filosofia-dei-Genesis_copertina

L’autore (sì insomma, il nostro DONATO ZOPPO) come sempre raggiunge l’argomento grazie ad una perfetta introduzione, analizzando la crescita della musica Rock, l’onda che parte da lontano e che arriva fin sulle spiagge della teatralità, connubio che GABRIEL e i GENESIS in quei pochi anni hanno espresso come forse nessun altro.

Donato, per permetterci di comprendere a pieno l’evoluzione e il significato del Rock, scrive cosette tipo “La cultura Rock, un blocco condiviso di valori musicali, artistici, sociali, culturali e comportamentali consolidatosi tra 1965 e 1967, nasce dalla disponibilità onnivora dei giovani musicisti ad accogliere qualsiasi spunto estraneo al Rock e alla musica stessa (poesia, esoterismo, narrativa, etc) e soprattutto dal desiderio insopprimibile di affermare anche con il concerto la propria identità , che nasce dalla consapevolezza dell’alterità generazionale e dal conflitto con l’universo di valori genitoriali.”

DZ ci guida quindi alle prime sorgenti degli anni sessanta per poi condurci finalmente alle sponde della vecchia Britannia, dove questo manipolo di rampolli della borghesia inglese, usciti dalle scuole private, mette in scena il loro Rock, che chiameremo poi ” progressivo”, su cui il cantante, proto-leader e anima inquieta, disegnerà le proprie mappe teatrali.

TRESPASS, NURSERY CRIME, FOXTROT, SELLING ENGLAND, THE LAMB … album che fanno parte del nostro DNA, album di cui pensavamo di conoscere ogni sfumatura, ma che con questo nuovo approfondimento di Donato ci accorgiamo di poterli ancora approcciare con spirito candido e assetato. Credo che proprio questo faccia di questo lavoro un libro da avere assolutamente, oltre alla maestria di DONATO nel condurre in porto in modo lineare, comprensibile e cronologico (per chi scrive qualità fondamentali) un aspetto del Rock spesso preso sotto gamba. In molto casi la teatralità nel Rock non è null’altro che qualche pulsione superficiale e kitsch, ma nel caso dei Genesis e di Gabriel in particolare, rappresenta significati profondi, magari a volte anche ingenui, ma carichi di suggestioni metafisiche e/o comunque artistiche.

DONATO ZOPPO si rivela una volta di più una delle penne più ispirate del giornalismo musicale italiano. Giù il cappello.

 

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