Una riflessione del nostro Polbi sul lavoro dei THE LUNATICS a proposito dei PINK FLOYD.
Tutti i paesaggi pongono la stessa domanda con lo stesso sussurro: Io sto guardando te – tu ti riconosci in me? ( Laurence Durrell)
Ho incontrato i Lunatics per la prima volta a Roma, all’Auditorium della Conciliazione, in una serata che loro e Guido Bellachioma avevano organizzato per celebrare Atom Heart Mother. Ero rimasto molto colpito dalla mostra che avevano allestito nel salone dell’Auditorium e in particolar modo ancora ricordo una copia originale del poster di 14th Hours Technicolor Dream, una meraviglia che non avevo visto mai, nemmeno nella esibizione ufficiale dei Pink Floyd a Parigi. Scambiai poche parole complimentandomi con loro e acquistai il loro primo libro, Storie e Segreti.
Leggerlo fu una sorpresa, per certi versi il libro piu’ interessante che avessi mai letto sulla Band. Ricchissimo di approfondimenti sulle molte vicende Italiane dei Pink Floyd, ma anche in grado di seguire una cronologia fatta di piccole scoperte e storie poco note, il tutto corredato da foto e interviste mai banali, capaci a loro volta di aprire altrettante strade e riflessioni nel mondo Floydiano. Insomma, un inaspettato capolavoro, che per quanto ne so e’ anche il frutto di un anomalia nel panorama dell’editoria Rock. Non mi viene in mente nessun lavoro collettivo portato avanti da un gruppo di appassionati, che abbia prodotto risultati di questo livello e spessore.
Non un classico fanclub, ma un piccolo gruppo di collezionisti, esperti e studiosi del Fluido Rosa i Lunatics sono Nino Gatti, Stefano Girolami, Danilo Steffanina, Stefano Tarquini e Riccardo Verani. Ormai una vera autorita’ internazionale nel campo, hanno realizzato molte mostre, convegni, interviste, trasmissioni radio e concerti, ma soprattutto hanno pubblicato per Giunti tre volumi fondamentali. Lo splendido Storie e Segreti di cui sopra, Il Fiume Infinito – un analisi accurata di ogni brano prodotto dai Pink Floyd dalla nascita ad oggi, e ora il loro ultimo lavoro: Pink Floyd a Pompei – Una Storia fuori dal Tempo.
E’ un libro riuscitissimo che ogni appassionato di musica Rock e/o Arte contemporanea dovrebbe leggere.
Perche’ il film Pink Floyd at Pompeii e’ a tutti gli effetti uno splendido lavoro di arte contemporanea piu’ di ogni altra cosa. Pensato, realizzato e fortemente voluto dal regista Adrian Maben, si colloca molto piu’ logicamente fra le opere di Christo o le pellicole piu’ anomale di Herzog che nell’ambito dei film Rock.
I Lunatics riescono a raccontare insieme allo stesso Maben di quest’opera senza tempo, attraverso quasi duecento pagine che ci accompagnano nei momenti piu’ famosi e negli angoli piu’ nascosti e affascinanti di questa storia. Si viaggia nel tempo, il principale protagonista di questo lavoro, e ci si sposta fra Italia, Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti, seguendo le avventurose vicende di questa pellicola che pur essendo un opera di Maben, non sarebbe mai potuta nascere senza il determinante contributo di moltissime persone sparse per il mondo. Il libro ce le racconta in prima persona, con interviste e schede biografiche, ci racconta delle loro storie e di come Live at Pompeii abbia attraversato e cambiato le loro vite professionali e umane.
Un opera in continuo mutamento ed evoluzione Live at Pompeii, che per ammissione dello stesso Maben non sappiamo ancora se abbia raggiunto uno stato definitivo con il Director’s Cut, o se verra’ ancora ritoccata nel prossimo futuro, rivendicando da parte del regista il diritto di ogni artista a tornare a lavorare sulle sue cose, in ogni modo e tutte le volte che ne senta il bisogno.
Ma questa oltre che una vicenda di umani e’ anche e molto una storia di un luogo sospeso nel tempo, Pompei. “ Tutti i paesaggi pongono la stessa domanda con lo stesso sussurro ‘ io sto guardando te – tu ti riconosci in me?’ .
Seguendo il senso di questa frase di Lawrence Durrell, catturata in un appunto del regista Adrian Maben nella sua casa nel cuore di Parigi, i Lunatics ci aiutano a vedere come Pompei stessa oltre ad essere la naturale protagonista del film, abbia accolto i suoni dei Pink Floyd e ne sia stata poi a sua volta in parte cambiata, e proiettata in una dimensione differente che ancora oggi risuona nelle pietre del suo anfiteatro.
C’e’ molto amore in queste pagine, e lo si percepisce in ogni frase. Non ci sono elenchi noiosi, schede tecniche e riflessioni distaccate. E’ un lavoro emotivo dall’inizio alla fine, e forse questo oltre al gigantesco lavoro di ricerca e’ il suo vero punto di forza.
Ci si riconosce in questo libro, forse diventato un paesaggio anche lui; si segue un percorso con dei passaggi e delle sensazioni nostre, e ci si ritrova davanti a molte suggestioni che tutti abbiamo provato vedendo questo film, visitando Pompei, o anche soltanto, a volte, ascoltando il silenzio, il suono del vento in qualche posto particolare.
E’ bello leggerlo e poi guardare il Dvd che avevamo a casa, con uno sguardo ora inevitabilmente diverso.
I Lunatics hanno un sito internet thelunatics.it e una pagina Facebook molto attiva.
I loro libri pubblicati da Giunti sono facilmente reperibili in tutte le librerie e su Amazon.
NB: mercoledì sera 22 febbraio 2017 i LUNATICS saranno ospiti del nostro amico DONATO ZOPPO su RADIO CITTA’ BENEVENTO. Qui sotto il link con i dettagli.
http://www.donatozoppo.it/news/rock-city-nights-n-27-wednesday-rock-on-air-mer-222/
Grazie della segnalazione! Libro che prenderò.
Ho sempre trovato live at Pompei un gran film, e la testimonianza di quello che considero il periodo migliore dei PF
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