Paul McCartney è uno degli dei, Paul Du Noyer invece è un giornalista e autore inglese fondatore della rivista MOJO.
Libro piuttosto gustoso e di facile lettura. Du Noyer è stato anche consulente editoriale di Macca oltre che fan appassionato dei BEATLES, dunque è uno che conosce bene il mondo di cui scrive. Non fa domande scomode, ma non scivola nemmeno nella trappola dell’ossequio ad ogni costo, certo, si sente che è consapevole di chi ha davanti, ma forse è proprio questo che predispone PMC nell’umore giusto cosicché possa parlare senza stare troppo sulla difensiva.
Gli interventi di Du Noyer sono misurati e per lo più utili nell’illustrare le situazioni via via che si salta da un’epoca all’altra. Paul sembra ben disposto, sincero e leggere il suo punto di vista, sbirciare tra i suoi ricordi, vederlo mentre cerca di gestire il mito Paul Mc Cartney è molto interessante.
Ho letto con piacere le pagine dedicate ai Beatles e agli Wings, quello che è venuto dopo non mi ha mai interessato troppo, a parte qualche buon singolo. Ho una predilezione particolare per gli WINGS, anche quelli che proponevano sciocche canzoncine d’amore perché la scrittura delle stesse è di livello talmente alto che non si può che genuflettersi davanti alle capacità creative e melodiche dell’autore. A tale proposito Du Noyer scrive una cosa verissima, ovvero che nel proprio animo bisogna avere la capacità di trovare posto sia per le cose più arrabbiate e profonde che per quelle più leggere (sempre che queste ultime siano di buona fattura, aggiungo io)
Chi ha un minimo di confidenza con la musica di McCartney potrà godere facilmente di questo libro, chi invece non ne sa quasi nulla potrebbe faticare ad orientarsi, ma d’altra parte chi – in un modo o nell’altro – non è mai stato in contatto con la musica di Paul, forse non fa parte di questo pianeta.
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Grazie prendo nota.
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Francamente mi mi intriga di più la parte sui Beatles… comunque lo consigli vero?
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Sì a meno che non ti spetti un libro esauriente. Questo contiene le trascrizioni (arricchite con qualche considerazione dell’autore) di chiacchierate / interviste fatte con PMC. E’ una lettura piacevole.
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In genere Paul McCartney è piuttosto abile con la stampa , difficile avere delle risposte secche e sincere , con il suo modo di raccontare spesso riesce a rendere piacevoli anche esperienze che probabilmente non lo sono state . Basta vedere la parte video di ANTHOLOGY , quelli di Paul sono i commenti più nostalgici , completamente l’opposto dei toni acidi/sarcastici di George Harrison .
Avendo acquistato molti libri sull’argomento BEATLES trovo più interessante “il dopo” . Band On The Run /Venus And Mars /At the Speed Of Sound/Wings Over America a mio parere rappresentano il meglio della sua produzione post beatle oltre ad essere più slegata dal suo illustre passato .
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Le connessioni del baronetto Mc Cartney con gruppi come Yardbirds e Led Zeppelin
sono tantissime.
Molti biografi beatlesiani hanno scritto che l’assolo di chitarra solista sul finale del
brano TAXMAN fatto da Paul Mc Cartney è ispirato all’assolo di Jeff Beck in
SHAPES OF THINGS.
Beatles e Yardbirds hanno diviso lo stesso palco in Uk.
Paul Mc Cartney era amico dei Led Zeppelin.
E la ROCKESTRA dove la mettiamo ?
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Condivido l ‘ho letto a sprazzi e da fissato con Paul dico che è la lettura più piacevole sull’ex Beatle. Bravo De Noyer da leggere
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