Parlando delle nuove edizioni Feltrinelli dei romanzi di Jack London qui sul blog ho preso a fare paragoni (probabilmente un po’ bizzarri) con i dischi dei Led Zeppelin. Se dunque Il Richiamo Della Foresta è LZ I Zanna Bianca non può che essere LZ II. Jack London diceva che il secondo non è il seguito del primo, bensì un companion book. Le due storie hanno personaggi diversi ma è innegabile che l’humus è lo stesso: il wild, la geografia, il punto di vista del lupo-cane, i percorsi (sebbene siano inversi).
Il romanzo lo conosciamo più o meno tutti, inutile dilungarsi – vista anche la sinossi qui sotto – quindi non resta altro che sottolineare ancora una volta la magnifica potenza espressiva di London, potenza che una volta terminati i romanzi la senti ancora dentro di te. Sono molto felice che siano uscite queste ristampe della Feltrinelli, un remaster era quello che ci voleva per tornare a porre l’attenzione su di uno scrittore formidabile.
Ottima come sempre la ristampa, oltre al romanzo 9 pagine in più di cenni biografici e 9 pagine di considerazioni di Davide Sapienza (colui che si è occupato della nuova traduzione) il quale ad un certo punto scrive questa bella frasetta: “London possedeva la rara dote di saper divulgare oceani di conoscenza con lo spregiudicato coraggio dell’autodidatta”.
Occorre aggiungere che rileggere questo romanzo (e Il Richiamo Della Foresta) aiuta anche a capire meglio l’uomo Jack London, e a carpire il riflesso dell’autore presente nei due cani protagonisti, Buck e Zanna Bianca, entrambi bastardi come in fondo si considerava lui stesso e capaci di varcare il confine tra il wild e la mondo civilizzato e viceversa, come in fondo fece lo stesso Jack che, ricordiamo, gli amici chiamavano The Wolf.
Altra edizione imperdibile, altro romanzo da leggere a qualsiasi costo.
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Jack London su questo blog:
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http://www.lafeltrinelli.it/libri/jack-london/zanna-bianca/9788807900785
Descrizione
Pubblicato per la prima volta a New York nel 1906, in “Zanna bianca” London riprende alcuni dei temi che aveva già scavato ne “Il richiamo della foresta”. Anche in questo romanzo il protagonista è un cane grande e forte, con spiccate caratteristiche da lupo, che passa di padrone in padrone, finché non incontra un uomo, Weedon Scott, un giovane ingegnere minerario, a cui si legherà per tutta la vita. Weedon Scott incrocia Zanna bianca per caso durante un incontro di combattimento di cani dove, attaccato da un bull-dog molto più forte di lui, stava per soccombere definitivamente. L’intervento di Scott lo salva da morte certa. È questo l’inizio di una amicizia straordinaria tra i due, che porterà il cane, nonostante l’ormai radicata sfiducia verso l’uomo, ad abbandonare alcuni dei suoi tratti più selvatici e finalmente ad affidarsi, in un’eterna e totale devozione verso il suo padrone.
Quarta di copertina
“Zanna Bianca, il protagonista del romanzo, è l’unico di quattro cuccioli che riesce a sopravvivere in una grotta dello Yukon, sopra un torrente, lontano da ovunque. Dentro la tana inaccessibile, il piccolo lupo viene al mondo generato da colei che viene semplicemente presentata come ‘la lupa’ e la prima parte del libro lascia in questa sospensione il lettore per condurlo sulla pista dei valori ‘primordiali’, senza nomi e cognomi. È come se London volesse sfruttare un archetipo e i suoi simboli; solo in seguito scopriamo che ‘la lupa’ è Kiche, figlia di un lupo e di un cane, una femmina agguerrita e astuta, già di proprietà del capotribù Castoro Grigio. […] Zanna Bianca nasce nel Wild e nasce lupo con dentro il codice genetico del cane: quest’altro archetipo alla fine prevarrà dopo una lunga storia formativa fatta di durezza e amore, rinuncia e crudeltà. Anche il padre di Zanna Bianca è un archetipo, ma il vecchio lupo grigio Occhio Solo, sopravvissuto a mille battaglie e alla furia della natura selvaggia, diventa il simbolo della vita che sopravvive a se stessa, del Wild che scorre dalle generazioni che lo hanno preceduto a quelle future.” Dalla Postfazione di Davide Sapienza
Il traduttore è lo stesso Davide Sapienza che anni fa scriveva di musica sul Mucchio e che ha curato più di uno di quei meravigliosi libri dell’Arcana con le traduzioni a fronte dei testi delle band. In epoca pre-internet erano preziosissimi!
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Amo Jack London.
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