The hen blackbird days melancholy blues (Malinconia dei giorni della merla )

9 Feb

The days of the hen blackbird (i giorni della merla insomma) sono passati, secondo la credenza sarebbero i giorni più freddi dell’anno ma, non essendoci nessuna prova scientifica, il tipetto rompiscatole che sono se ne infischia; il fatto che conta è che siamo ormai in febbraio, uno dei mesi neutri che mi dispongono in un blue mood indefinito.

Antique illustration of Blackbird (Turdus merula)

Succede anche a Polbi, il nostro inviato giramondo che cerca di dipanare la sua vita tra Detroit, Roma (♥) e U Scigghiju. L’ho sentito l’altra sera e mi diceva che febbraio proprio non lo regge, che grazie a questo mese ha l’animo indolente; gli ho risposto che essendo al momento nel posto in cui era non poteva aspettarsi nulla di diverso: Scylla dopotutto è la cagna, il mostro misterioso responsabile delle tempeste che rendono difficilissima la vita dei naufraghi come noi. Già abbiamo i nostri blues feroci, se poi dobbiamo anche tener testa a – come scritto nell’Odissea –  una ninfa marina che per gelosia fu trasformata da Circe in un mostro mentre faceva il bagno in una caletta presso Zancle (l’odierna Messina) e che al posto delle gambe aveva sei teste di cane che latravano e lunghe code di serpente beh allora possiamo chiudere baracca e burattini e andarci a dissolvere in cometa. Per fortuna che esistono i Led Zeppelin e il Southern Comfort … metti su Physical Graffiti e ti versi due dite del nettare degli dei made in New Orleans e la prospettiva della vita cambia in maniera radicale.

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KEN PARKER BLUES

La Repubblica ha iniziato a ripubblicare Ken Parker, per chi scrive il fumetto dei fumetti, personaggio cardine per la vita spirituale di questo blog. Soliti remaster per spillare soldi ai 25.000 kenparkeriani italiani che dal 1977 vivono in sintonia con Lungo Fucile, o fisiologiche ristampe atte a mantenere viva la cultura, il bel disegno e l’arte dello scrivere? Io non ho dubbi. L’unico appunto che faccio a Repubblica è aver iniziato con uno speciale come Un Principe Per Norma, numero difficile e fuori dalla strada classica di Ken, numero che potrebbe spingere i meno coraggiosi a non continuare la raccolta. Ad ogni modo chi, tra le donne e gli uomini di blues, volesse provare lo Utah blues di cui ogni tanto parliamo su questo blog, quel Jeremiah Johnson feel a cui siamo tanto affezionati, può gettarsi a capofitto tra le pagine di questo fumetto straordinario, magari saltando il primo numero appunto.

Ken Parker fumetto

TT – Domus Saurea Feb 2020

4 ANNI SENZA BRIAN

Il 5 febbraio scorso non è stato un giorno semplice, benché fossero già passati quattro anni dal lungo viaggio intrapreso da Brian verso le profondità cosmiche, ho avuto momenti di commozione fortissima. Mi sono pure nascosto nel bagno dell’ufficio per celare gli occhi umidi che a stento trattenevano grosse e calde lacrime. Nell’occasione sono rispuntate due sue vecchie foto scattate presumibilmente tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta, vederlo così giovane, carico e con quell’aria da badass – come direbbero gli americani – sorrido e mi chiedo se io abbia mai davvero capito e saputo chi cavolo era mia padre. Ad ogni modo, I miss you old man Brian.

Il giovane Brian – fine anni 40 / inizio anni 50

Il giovane Brian – fine anni 40 / inizio anni 50

I RAGAZZI DELLA VIA PO

Ormai sette mesi passati nel nuovo posto di lavoro. Continuo ad essere immerso in un vortice lavorativo che ha dell’incredibile. A pranzo di solito vado in mensa con altri quattro smandrappati, due li conoscevo già dai miei dieci anni precedenti passati nell’azienda in questione tra il 1989 e il 2000, e di due ho fatto la conoscenza nel luglio scorso. Uno tra l’altro lavora nello mio stesso ufficio. Il nostro è un rapporto maschio, ci sfottiamo a vicenda, non appena abbiamo un qualsivoglia atteggiamento delicato scatta il “sei una nuffia” alternato a “sei una nasa“, sciocchi atteggiamenti un po’ maschilisti che però non hanno nulla a che vedere con l’omofobia, giochiamo semplicemente a fare i vecchi emiliani di una volta (e a proposito: tempo mi hanno chiesto “Tim, tu ci vai a sciare” e io “An s’è mai vest Johnny Winter andèr a scièr” … non si è mai visto Johnny Winter andare a sciare… e adesso anche loro sanno chi è e nominano spesso il Texas Tornado).

Ad ogni modo non sono appassionati di musica come lo siamo noi frequentatori di questo blog, la musica non è certo il punto focale delle loro vite, dunque spesso parliamo di calcio, di fighe, di serie TV, di politica e di acquisti online di sportwear fatti per riempire vuoti esistenziali.

Qualche settimana fa – mentre attorno ad un tavolo stavamo degustando le prelibatezze della Mensa Rita della Polisportiva Corassori – chiedo ad ognuno di loro “Ma insomma, si può sapere quali sono i vostri film e i vostri artisti o gruppi preferiti? E non tirate fuori nomi e titoli da nuffie … “.

MrPappa sceglie Blade Runner e Lucio Dalla, Mr Pavlèn C’era Una Volta In America e i Pink Floyd, MrCasalgrandeUberAlles Pulp Fiction e gli U2 e infine MrMyBestFRiend sceglie Il Diritto di Contare e David Bowie. Quest’ultimo poi l’altro giorno a pranzo mi chiede se conosco i Primal Scream. Oh, e io che credevo di uscire con degli squinternati senza speranza!

 

PS: A loro volta mi chiedono le mie scelte e io naturalmente rispondo Jeremiah Johnson e Led Zeppelin. I Led Zeppelin anche anche ma l’impressione è che non sappiano proprio cosa sia il film Jeremiah Johnson … smandrappati, cazzo!

RIEMPIRE VUOTI ESISTENZIALI ACQUISTANDO SUI SITI DI ADIDAS, PUMA E DIADORA

Il blues degli acquisti online di indumenti e scarpe sportivi per il lifestyle quotidiano per cercare di riempire vuoti esistenziali è sempre ben presente qui alla Domus Saurea. Dopo aver visto Rocket Man, il film su Elton John, ho preso una sbandata per la Puma, rapporto però interrotto al secondo ordine quando il pacco a me indirizzato non è mai arrivato. Il corriere UPS – che sulla pagine della sede locale UPS ha recensioni terribili – dice che il pacco è stato consegnato a “Tirelli”, ma a me o ai mie vicini nessuno ha mai portato nulla. Ho scritto alla Puma, stanno investigando ma dopo 15 gg ancora non ho notizie benché io continui ad incalzarli. Non sono figlio di 100 euro ma è una cosa che mi fa incazzare, sto anche pensando di rivolgermi alla Federconsumatori o a un avvocato. Ho virato allora sulla Diadora, con risultati soddisfacenti. Mi sono imposto però di non fare nessun ordine in febbraio. Devo smetterla con questi atteggiamenti ossessivi-compulsivi per dio (per Page, insomma)!

RIVISTE D’AERONAUTICA

Ieri, sabato, diretto alla Coop per la spesa settimanale con la pollastrella, mi fermo in quella che sta diventando la mia edicola di riferimento di Regium Lepidi. Compriamo i soliti tre quattro etti di fumetti, un paio di quotidiani e facciamo due chiacchiere con l’edicolante circa i prodotti che ha in vendita e che sono prodotti dalla azienda per cui lavoro oggi. Usciamo, do un’occhiata alle vetrate dell’edicola e noto che sono piene di riviste che parlano di aeronautica. Ma c’è davvero un pubblico per quel tipo di riviste? Ci sono realmente appassionati che si interessano di quelle cose? Evidentemente sì, è solo che io sono così preso dai miei interessi che quelli degli altri mi sembrano alieni. Povero me.

EDICOLA -Regium Lepidid – foto TT

EDICOLA -Regium Lepidid – foto TT

LIBRI SUL COMODINO

Niente, ogni sera prima di andare a dormire do un’occhiata sulla pila di libri che ho sul comodino e mi addormento contento.

LIBRI DA LEGGERE – Domus Saurea feb 2020 – foto TT

CAT TALES AT THE DOMUS

Minnie è stata sterilizzata, era andata in calore ed era diventata ingestibile. Dopo due giorni di digiuno oggi ha iniziato a mangiare qualcosa e a bere, ma è ancora sofferente e mi guarda come se si sentisse tradita. Cerco di dirle che è un brutto mondo e che lo abbiamo fatto per il suo bene, ma non sembra convinta. Adesso è qui di fianco a me, mentre scrivo queste righe miserelle lei se ne sta accovacciata a stemperare chissà quali blues.

Minnie – febbraio 2012- foto TT

Stricchi la abbiamo data per un paio di settimane ad una amica, con Minnie in queste condizioni sarebbe stato troppo pericoloso averla qui visto che la Stricchi ha l’istinto del killer verso le altre gatte, soprattutto la MInnie appunto.

Stricchi vs il ragno assassino – foto TT

Palmir invece è il solito gatto sentimentale. Durante tutto il giorno pattuglia i suoi territori rincorrendo e scacciando gli altri gatti maschi che ci sono nei dintorni, ma alla sera appena mi vede sul divano viene a sdraiarsi sul mio petto in cerca di risposte che io non so dargli: chi siamo, dove andiamo, che cazzo ci facciamo su questo pianeta nel buco del culo dell’universo. Palmir è un vero gatto blues.

Tim e Palmiro – Domus Saurea feb 2020 – autoscatto

Sitting and Thinking – Palmiro – Domus Aurea feb 2020 – foto TT

MEADOW’S LITTLE CHURCH

Mattina di gennaio, sulla Sigismonda percorro le blue highway (le strade basse insomma) diretto al lavoro. C’è foschia, freddo e una trapunta di nubi che copre il cielo. Sullo sfondo osservo la chiesetta di Prato, piccola frazione di Corrigium. Mi fermo a fotografarla. Trattando un po’ questo scatto con filtri particolari potrebbe diventare la copertina di un disco dei Black Sabbath, secondo me.

La chiesa di Prato (Regium Lepidi) – Gennaio 2020 – foto Tim Tirelli

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JOHN PAUL JONES’ Becvar 8 string bass

Del basso Alembic (in realtà un Becvar) abbiamo già parlato in passato (vedi link qui sotto) ma il suo fascino continua a colpirmi molto, soprattutto se scopro una nuova foto mai vista prima d’ora. Che meraviglia di basso.

JOHN PAUL JONES’ Becvar 8 string bass – LZ Rotterdam giugno 1980

https://timtirelli.com/2016/09/10/john-paul-jones-becvar-8-string-bass/

SUL PIATTO DELLA DOMUS

Sullo stereo della Domus – Jeremiah Johnson Soundtrack

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Sul piatto della Domus – foto TT

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Sul piatto della Domus – foto TT

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Sul piatto della Domus – foto TT

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Sul piatto della Domus – foto TT

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Sul piatto della Domus – foto TT

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SOLE ROSSO ALLA DOMUS

Febbraio però può anche essere suggestivo, ci sono certe albe rosse qui alla Domus mica da ridere, albe che riportano alla mente i Bad Company The sky is burnin’, I believe my soul’s on fire.

SOLE ROSSO ALLA DOMUS – FEBBRAIO 2020 – foto TT

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THE DERBY IS COMING

Stasera ci sarà il derby di Milano, gara sempre particolare per un cuore nerazzurro come il titolare di questo blog. Lo vedrò sulla tribunetta arancio della Domus Saurea con Mario, insieme pregheremo dunque il Dark Lord che faccia vincere il migliore (cioè l’Inter).

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Attraversiamo dunque febbraio sperando che il guado non sia troppo profondo, poi confidiamo che la pioggerellina di marzo lavi via tutti i nostri peccati.

2 Risposte a “The hen blackbird days melancholy blues (Malinconia dei giorni della merla )”

  1. mikebravo 10/02/2020 a 08:07 #

    Sembra che questo pezzo sia stato propiziatorio vista la partita incredibile
    di san siro.
    Poi Jimmy che studia il quarantacique giri ce lo rende molto vicino.

    Guardandomi attorno mi accorgo che le edicole stanno scomparendo.
    E nell’inizio del nuovo anno registro la chiusura di quattro mercatini
    dell’usato ( negozi al chiuso stabili ) che gestivano malissimo il
    vinile ( non credo che la chiusura sia dovuta a quello, pero’….)

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  2. lucatod 10/02/2020 a 11:58 #

    “mi chiedo se io abbia mai davvero capito e saputo chi cavolo era mia padre” , bellissima riflessione!

    Certo che trovare passioni in comune con i colleghi (o nel mio caso anche i miei amici) è abbastanza difficile , si finisce sempre per parlare di cazzate. Da un certo punto di vista queste differenze sono anche essenziali nel mio giro di amicizie. In questo penso a quanto sia reale il film Amici Miei , uomini di diversissimi tra loro ma tutto sommato legati da una vecchia amicizia e dalla voglia di alleggerire i blues. Parlando con franchezza non ho mai frequentato un’altro assatanato di musica , gatti , film , libri , fumetti come me . Nemmeno quando suonavo in qualche gruppo. In genere i vari bassisti , cantanti , chitarristi , per non parlare dei batteristi , la musica la suonavano non la collezionavano. E non erano nemmeno interessati a scoprire qualcosa in più sui loro gruppi preferiti (generalmente molto brutti).

    Parlando di fumetti , ho acquistato il n. 401 di Dylan Dog , il web si è rivoltato , io da lettore storico ma ormai da anni occasionale l’ho letto con piacere , ma vedere un antieroe ironico e profondo , trasformato in una figura dark , antipatica , saccente e con tanto di barba hipster fa un po tristezza. Oltretutto la storia è un reboot del numero 1.

    Musicalmente dopo un anno di sbronza da postpunk (Joy Division , Talking Heads, The Clash , Bowie del periodo elettronico etc..) sono tornato ai classici , The WHO , CSN&Y, JJ Cale. Anche i LZ , ma perlopiù ITTOD.

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