Fabiano Massimi “L’Angelo Di Monaco” (Loganesi 2019) – TTTTT

21 Mar

Una cara amica mi regala il libro di un suo conoscente, romanzo d’esordio di un autore modenese. Lo metto in cima alla pila dei libri da leggere … strano, di solito infilo verso la metà i libri che compro e che mi arrivano per poi scegliere quello giusto secondo l’ispirazione del momento … eppure, appena finito “Quando il rosso è il nero” di Qiu Xialong prendo in mano di getto l’Angelo Di Monaco. Provo molto affetto per la mia amica, forse è questa la ragione, fatto sta che mi butto – per il tempo che ho a disposizione da dedicare alla lettura – sulla prima opera di Massimi. Per le prime venti o trenta pagine fatico, trovo il tutto forse un tantino lezioso, ma probabilmente sono solo i miei preconcetti perché poi all’improvviso il libro parte e non si ferma più. La storia si fa avvincente, i personaggi sono delineati con intelligenza e talento, Monaco è descritta con maestria, le pagine scorrono veloci fino a che il finale non si rivela scoppiettante e pieno di colpi di scena. Mamma mia che bel romanzo, che ingegno spettacolare che ha Fabiano Massimi.

La cosa curiosa è che – come spiegato dallo stesso Massimi nella appendice finale – la storia e i personaggi sono veri, tutto combacia con quanto realmente accaduto, per quanto incredibile possa sembrare. Potremmo azzardare che si tratta di un saggio di storia trattato come un romanzo, ma ci sentiremmo in debito con l’autore, perché il lavoro svolto, la bella scrittura, il dono di saper raccontare una storia e di arricchirla con le meraviglie della letteratura fa di Fabiano Massimi un campione della scrittura. Se questo libro è stato l’esordio italiano più venduto alla Fiera di Londra del 2019 e se la traduzione in 10 paesi era ancora in corso prima della pubblicazione ci sarà un perché! Su questo blog miserello le 5 T su 5 se le merita tutte. Da non perdere.

Sinossi:

Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio.
Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è «zio Alf», noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le fila dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti. Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un’intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell’appartamento del tutore.
Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l’istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia. Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire. Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania…
Sullo sfondo di una Repubblica di Weimar moribonda, in cui si avvertono tutti i presagi della tragedia nazista, L’angelo di Monaco è un thriller in miracoloso equilibrio tra inoppugnabile realtà storica e avvincente finzione, un viaggio all’inseguimento di uno scampolo di verità in grado, forse, di restituire dignità alla prima, vera vittima della propaganda nazista: la giovane e innocente Geli Raubal.

L’autore:

Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. L’angelo di Monaco è stato l’esordio italiano più venduto alla Fiera di Londra 2019.

 

3 Risposte a “Fabiano Massimi “L’Angelo Di Monaco” (Loganesi 2019) – TTTTT”

  1. mikebravo 31/03/2020 a 04:35 #

    La simpatia per il diavolo nel rock credo duri tuttora.
    Ma dai primi sessanta in inghilterra ha fatto proseliti illustri.
    I rolling stones ne hanno fatto un inno.
    Poi la morte di brian jones e altamont hanno fatto decollare le voci
    di connessioni profonde.
    Ho in mente una foto di brian jones vestito di nazi che calpesta una bambola.
    Un altro grande personaggio, graham bond, ha fatto parlare di se’ per l’amore
    per il magico e la triste fine.
    Poi gli zeppelin per il nome ispirato ad un’arma di morte e per la dedizione di
    page a crowley.
    Jimmy in divisa tedesca nel 1977 in tour in america.
    La triste fine del gruppo con la morte di bonham a casa di page.
    Del resto il diavolo era un’eredita’ del blues.
    Ma crowley è precedente al blues.
    E il satanismo esisteva ancora prima di lui.

    La figura di hitler, il simbolo del male del ventesimo secolo e il creatore del
    nazismo intriso di mitologia nordica, occultismo, astrologia e ricerca
    pseudo-scientifica, non ha mai smesso di interessare la cultura di ogni
    genere.
    La sua sessualita’ incerta e depravata segna la vita della nipote.
    Ed anche la sua.
    Nel 1945 si uccide con la stessa pistola trovata nella stanza della nipote.

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    • bodhran 01/04/2020 a 10:21 #

      Mike, di sicuro ancora c’è qualcuno che bazzica quegli ambienti, ma a mio parere è roba un po’ ridicola. Tiriamo via Crowley, che forse si può spiegare come reazione all’Inghilterra vittoriana, ma già negli anni ’60 c’era bisogno di appigliarsi a questa roba per giustificare la libertà sessuale o certe personali fissazioni? A me a sempre dato l’idea del pretesto, di voler ammantare di altro certe ideuzze strampalate, lecite ovviamente (e che altro poi… le forze oscure del male? mah…); se non si lede altre persone credo davvero si possa fare ciò che si vuole.
      Ma che dei ragazzi inglesi, spesso di buona famiglia,con un minimo di istruzione alle spalle andassero in giro a parlare del diavolo mi fa davvero ridere (e un po’ pena per le loro intelligenze). La loro “fede” non è certo paragonabile alle credenze nelle piantagioni di fine ‘800 in Louisiana e dintorni.
      E che questa cosa susciti il fascino negli adolescenti ci sta (come i film horror o il rischiare le penne per qualche bravata), ma passati i 15 a mio avviso si dovrebbe parlare d’altro.
      Sui look nazi io stendo un velo pietoso; spero siano stati scivoloni attribuibili all’abuso di sostanze.

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      • mikebravo 01/04/2020 a 20:43 #

        Scrivi cose che potrei condividere e le scrivi benissimo.
        La scienza sembra escludere il dubbio.
        L’incertezza la prediligo pero’ da sempre.
        Non praticante e bestemmiatore quale sono, mi trovo spesso
        a pensare che piero angela e la hack, al servizio completo del
        sapere, hanno precluso prospettive che trovo credibili o
        incredibili, sicuramente affascinanti.
        Gustavo Rol il sensitivo di Torino ( che ha tante analogie con
        Padre Pio ) definito da piero angela un illusionista e lo stesso
        Padre Pio, osteggiato a suo tempo dalla chiesa stessa,
        alimentano la mia incertezza.

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