Nuovo stereo mix di Giles Martin e dell’ingegnere del suono Sam Okell che riprendono come riferimento la versione originale di Phil Spetcor usando naturalmente i master 8 piste. Questa versione include anche un cd dedicato al meglio delle outtake. Occasione per parlare un po’ di Beatles qui sul blog.
In breve: i 4 di Liverpool nel gennaio del 1969 si ritrovano ai Twickenham Film Studios per girare una sorta di documentario con l’idea di ritornare a essere un gruppo che suona dal vivo, le cose tra i quattro non funzionano più a dovere da un po’, Harrison ad un certo punto se ne va, il gruppo si ricompatta in aprile agli studi della Apple, esce il singolo Get Back, Glyn Johns prepara un missaggio dell’album – a quel punto chiamato come il singolo – ma il tutto viene bloccato e il progetto abbandonato. Il gruppo si mette di nuovo all’opera ma su di un progetto diverso – Abbey Road – che viene pubblicato nel settembre del 1969, Lennon se ne va e i tre membri rimanenti da gennaio ad aprile 1970 si ritrovano per completare il vecchio progetto ora rinominato Let It Be, album che esce in maggio di quell’anno dopo che il produttore Phil Spector rivede alcune canzoni aggiungendo le sue tipiche orchestrazioni (McCartney ne sa sarà disgustato).
Pur tribolato rimane un disco dei Beatles, dunque (quasi tutto) magnifico. Two Of Us di Macca è un gioiellino acustico, il nuovo mix mi pare renda tutto più chiaro.
Dig A Pony di Lennon è un gran bel momento, lento ma dall’andamento Rock … mi imbarazza un po’ mettere i link di Youtube, sono brani così noti, ma poi penso che magari qualche giovane lettore non ha tutta questa confidenza con i Fab Four.
Di nuovo Lennon per la meravigliosa Across The Universe … uhm, sono di nuovo colto dai dubbi, difficile recensire oggi un disco dei Beatles, che cosa si può aggiungere? Si finirebbe per usare tanti aggettivi ed iperbole, ma va beh, ormai mi ci sono messo…
I Me Mine è di Harrison, canzone dolce che sa trasformarsi in un rockaccio senza sembrare ridicola, altro pezzo rilevante.
Dig It è invece una di quelle sciocchezzuole dei Beatles che non mi hanno mai preso.
Let It Be di Macca è un patrimonio dell’umanità, la semplicità da “ballata” in DO non deve trarre in inganno, il brano è profondo, completo, riuscito. Sarà che sono sensibile al tema toccato e dunque all’ispirazione che ebbe McCartney ma per me rimane un capolavoro. Magari dico un’eresia ma il nuovo mix sembra migliorarla …
Maggie Mae, 40 secondi di un vecchio traditional che parla di una prostituta che derubò un marinaio, momento inutile.
I Got A Feeling è il bel rock che conosciamo
One After 909 ci riporta ai vecchi Beatles, con The Long And Winding Road non ci resta che piangere, Macca at his best, cosa si può scrivere di una canzone dalla purezza compositiva definitiva? Macca is god!
For You Blue è una canzoncina di Harrison sull’acustica, mentre Get Back di MacCartney è il classico che tutti amiamo e che sembra beneficiare del nuovo mix.
Il materiale bonus consiste in massima parte di registrazioni alternative dei vari pezzi, segnalo Don’t Let Me Down (First Rooftop Performance), The Long And Winding Road (Take 19) e Across The Universe (Unreleased Glyn Johns 1970 Mix)
In caso qualcuno non abbia questo (ultimo) album da studio dei Beatles questa uscita potrebbe essere un bel pretesto per rimediare, sempre che non siate dei puristi e vogliate i mix originali degli album (io lo sono stato ma ora sono più morbido a riguardo, sarà l’età). Di solito riguardo i grandi album dei Beatles sono altri titoli ad essere citati, ma Let It Be rimane un grandissimo disco.
Tracklist
CD 1 Let It Be
01. Two Of Us (3:36)
02. Dig A Pony (3:55)
03. Across The Universe (3:48)
04. I Me Mine (2:25)
05. Dig It (0:51)
06. Let It Be (4:03)
07. Maggie Mae (0:40)
08. I’ve Got A Feeling (3:38)
09. One After 909 (2:54)
10. The Long And Winding Road (3:38)
11. For You Blue (2:33)
12. Get Back (3:08)
CD 2 Outtake Highlights
01. Morning Camera (Speech – Mono) – Two Of Us (Take 4) (3:42)
02. Maggie Mae – Fancy My Chances With You (Mono) (0:58)
03. For You Blue (Take 4) (2:53)
04. Let It Be – Please Please Me – Let It Be (Take 10) (4:33)
05. The Walk (Jam) (0:56)
06. I’ve Got A Feeling (Take 10) (3:38)
07. Dig A Pony (Take 14) (4:01)
08. Get Back (Take 8) (3:53)
09. Like Making An Album (Speech) (0:43)
10. One After 909 (Take 3) (3:27)
11. Don’t Let Me Down (First Rooftop Performance) (3:29)
12. The Long And Winding Road (Take 19) (3:47)
13. Wake Up Little Suzie – I Me Mine (Take 11) (2:16)
14. Across The Universe (Unreleased Glyn Johns 1970 Mix) (3:31)
Queste le varie versioni della nuova edizione:
Sono stato a un passo dal cadere nella beatlemania acuta. Per un certo periodo ho collezionato di tutto oltre alla discografia , libri , bootlegs e cavolate varie , poi grazie al Darklord sono rientrato nei ranghi e la mia passione per i Beatles si è ridimensionata.
Hai ragione è difficile aggiungere qualcosa quando si parla di Beatles , ma dopotutto questo è un disco obliquo proprio come piace noi. Poi obliquo.. se avessero tolto i due scherzi Dig It e Maggie Mae e inserito Don’t Let Me Down non avrebbe avuto nulla da invidiare ad Abbey Road (il mio preferito dei 4). Lo hanno fatto nel 2003 con la versione NAKED che io avrei chiamato GET BACK con tanto di veste grafica sulla scalinata come pensato nel 1969 al posto dell’anonima stile negativo. Dopo averlo ascoltato per diverso tempo sono tornato alla versione edita nel ’70 e che devo dire , la preferisco. I trattamenti di Phil Spector sono parte del fascino del disco , nel bene o nel male , tanto che pure Macca li utilizzava durante i tour su The Long And Winding Road.
A breve avremo anche un bel documentario di sei ore su quelle sedute e già si parla di revisionismo. L’ entusiasmo di Paul (che tutti trovavano fastidioso) lo trovo contagioso , fosse stato per lui li avrebbe portati nuovamente su un palco, magari alla Royal Albert Hall , invece gli altri tre erano troppo svogliati (questo si che è fastidioso) e dobbiamo accontentarci di un tetto. Lo so non è poco.
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Concordo Luca, su tutto.
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La bellezza di questo disco è commovente.
Si, è difficile parlare ancora di certi capolavori.
Ma è anche giusto e inevitabile.
Su questo Blog mi sembra che lo si faccia sempre in modo intelligente e non scontato.
D’altronde continuano ad uscire studi su Caravaggio o I Fiori del Male e non potrebbe essere diversamente. Perché cambiano i tempi e quindi le critiche delle opere d’arte saranno sempre in mutamento. Ci vuole competenza e sensibilità per farlo, e da queste parti sono due cose che non mancano.
Parlavo proprio l’altro giorno con il nostro Francesco Prete di come la critica di un disco, o di una band in generale, possa cambiare radicalmente con il passare degli anni e la diversa prospettiva storica.
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Ho ascoltato in cuffia alcuni dei pezzi. Interessante la resa su Two of Us , le voci sono meno “impastate” assieme e si sentono più chiaramente i contributi di Paul e John. Anche la chitarra di George (che funge da basso) mi pare più prominente rispetto alle altre versioni che ho ascoltato. Ma in generale mi pare che le tracce vocali siano messe più avanti in questo mix. Consiglio di ascoltare anche il lavoro di Glyn Johns del 1969 (presente nel box) , cavolo se è un rough mix ! Facile capire il loro disappunto a quel tempo , troppo “ruvido” per loro . Nemmeno ai tempi del primo album erano stati così su nastro. Ho già qualche decina di pezzi su Anthology 3 ma se questa versione dovesse essere pubblicata anche solitaria mi sa che la comprerò.
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Sì, Luca, come puoi vedere a fine articolo, tra le varie versioni c’è anche quella singolo Cd e singolo LP.
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Ma non del mix di Glyn Johns :( , chissà magari fanno come i Pink Floyd che prima pubblicano tutto in blocco e poi in versione singola economica.
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Ah, ho capito adesso cosa intendevi …
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Ho appena scoperto che il mix del 1969 di Glyn Johns è contenuto all’interno del corposo box come GET BACK con tanto di cover sulla scalinata EMI. Se venisse pubblicato autonomamente NAKED avrebbe poco senso (anche se comunque diverso dato che suona si spoglio ma piuttosto pulito grazie a pro-tools), quindi chissà.
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Ascoltare (o riascoltare) i Beatles è sempre un piacere. E anche leggere un’altra recensione qui sul blog. Io in genere non apprezzo molto le versioni remaster o remix, spesso lasciano il tempo che trovano e a mio parere non aggiungono molto, ma in un disco dalla vita travagliata come questo sono una goduria totale.
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Hai visto il documentario GET BACK? Io me lo sono guardato nel fine settimana e l’ho trovato molto piacevole , ma per fan feticisti.
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