Ianus blues

26 Gen

Senza tirarla troppo per le lunghe, il dio romano Giano (Ianus appunto) era il dio degli inizi, ed era raffigurato con due volti (il famoso Giano bifronte) perché aveva la capacità di guardare e il futuro e il passato. Il mese di gennaio (Ianuarius) precisamente deve il suo nome a Giano, divinità che rappresentava anche il concetto di passaggio, di cambiamento.

Giano bifronte

In questo periodo, anche se gennaio ormai è alla fine, siamo un po’ Giano anche noi, affrontiamo un nuovo inizio d’anno, di stagione, di blues, ma con lo sguardo rivolto pure al passato (soprattutto musicalmente) e come sempre ne racconteremo su queste pagine miserelle. A proposito di queste paginette, tra meno di un mese saranno 12 anni di blog, ehi … mica male davvero, ci vuole una discreta costanza, ma d’altra parte come scrivo spesso non so dove sarei senza questo blog. In Scandinavia forse, lontano dalle latitudini latine in cui vivo sempre più a fatica? Sulle rive del Mississippi dove verrei finalmente battezzato nel nome del blues? Nella mia isoletta caraibica preferita dove per un istante sorse il Sol dell’Avvenire? Ma riuscirei a vivere in quei luoghi? A Santa Clara, nel Bayou, a Copenhagen? Riuscirei a tirare fuori la ramazza, a togliere la polvere da essa e riassettare casa prima di partire?

Conoscere Il Blues

Quando colleghi, amici, conoscenti vengono a confrontarsi con me circa la musica (Rock e  Blues) io inizio a sentirmi inadeguato, perché finisco per fare una parte che – essendo uomo di una (in)certa età – vorrei non fare più, ovvero quello del pseudo esperto con una verve critica che non fa sconti. Il fatto è che sono un cagacaxxo e non riesco più ad essere accondiscendente e ad esimermi dunque dall’entrare nel vivo del discorso con la mia solita vena polemica; d’altra parte in un mondo dove ormai il senso critico è sparito, tutti i dischi, i concerti, i gruppi, gli artisti sono descritti solo con iperbole a volte davvero fuori luogo. Finisco sempre per cercare di far capire a chi, magari non ha una passione come la mia e dunque ha una preparazione meno capillare, come stanno le cose, o comunque come la vedo io; così facendo mi sembra quasi di dovere vendere le mie tesi, di dover convincere il mio contendente ad acquistare il mio prodotto.

Quando ero un bambino talvolta venivano a bussare alla porta venditori di enciclopedia, noi finimmo per avere “Conoscere”, un vero e proprio must negli anni sessanta e settanta

e ora, a decenni di distanza quando vengo coinvolto in questi argomenti mi sembra di essere appunto un venditore di enciclopedie, che so, di “Conoscere il Blues”, 666 volumi di storie di uomini e musica obliqua, oppure di essere uno che va in giro bussando di porta in porta a predicare la musica rurale nera degli anni venti e trenta del XX secolo … il testimone del blues.

 

VITA IN AZIENDA:

“Tim Tirelli number one”

9 gennaio (Natale insomma … questa non è per tutti), dopo la chiusura l’azienda riapre. Tornare al lavoro dopo uno stacco piuttosto lungo non è mai immediato e dunque sono un po’ sgrauso A metà mattina incontro sulle scale una collega dell’ufficio personale, è insieme ad un nuovo arrivo, una giovane donna che inizia oggi. Dopo le due chiacchiere di rito ci salutiamo, mentre scendo le scale sento che la mia collega le dice: “Quello che hai appena conosciuto si chiama Stefano Tirelli, ma lo chiamiamo tutti Tim, per la precisione Tim Tirelli Number One”.

Scuoto la testa… ma che buraccione ho messo in piedi anche qui?!

“Cé uno che suona la chitarra”

Una mia amica è a pranzo col suo compagno e ad un figlio di lui avuto da una precedente relazione. Il figlio ha pressappoco 25 anni e lavora nello stesso ambito della azienda per cui lavoro, ipertecnologia insomma. Il figlio parla della sua professione e della ditta di cui fa parte e dice: “Sì, ma noi siamo una ditta che fa quello che può, non siamo come (cita il nome della mia azienda), là sono ad un altro livello, sono bravissimi, pensate che che hanno persino un super chitarrista che va in giro per l’azienda a suonare mentre gli altri lavorano, così tutto diventa più stimolante”

La mia amica mi riferisce la cosa e rimango basito da come le voci, le storie, passando di bocca in bocca ad ogni passaggio acquistano sfumature nuove sino a superare l’effettiva realtà. Sì, lavoro in una azienda speciale e preparata, con una nomea di un certo tipo, dove suono sì col mio gruppo ma quando organizziamo feste aziendali e dove – fuori l’orario del lavoro e su richiesta della direzione – tengo le mie lezioncine sul Rock, ma da qui ad arrivare a pensare che io suoni girando per gli uffici per fare atmosfera ce ne vuole.

ANDARE ALLO STADIO OGGI

L’umana che vive con me mi regala due biglietti per una partita dell’Inter, primo anello rosso, mica roba da tutti i giorni ed è il motivo per cui sono in autostrada diretto nella culla dell’umanità calcistica. Entro nel parcheggio di fianco allo stadio alle 18:30, pago 25 euro (dio pòver!), scelgo il trailer burger (va beh, il furgone dove vendono panini all’esterno del Meazza) dove acquistare per 20 euro (porca madosca) due panini e due bibite. Ore 19: rendez vous con il musical scriba extraordinaire Beppe Riva e Ferdi, con entrambi condivido l’amore folle per l’Internazionale Milano. Mezzoretta passata a discuter di Rock e di Football, due delle nostre grandi passioni. Ore 18:30 siamo ai nostri posti. Entrare a San Siro è ogni volta una forte emozione, stavolta ancor di più essendo nel settore migliore di tutto lo stadio. Mi godo l’atmosfera e il riscaldamento dei ragazzi ma poi pian piano sale una certa insofferenza: musiche da voltastomaco, giochi di luce, miseri inni non ufficiali dell’Inter, intrattenimenti forzati e sopra le righe di stampo chiaramente statunitense, per me davvero insopportabili. 

Nella fila sotto alla mia vi sono padre, madre e ragazzina di 12 anni che già si veste e si atteggia come una popstar contemporanea. Lo schermo dello stadio manda in diretta le immagini degli spogliatoi, dove ad un certo punto compare il difensore nerazzurro Acerbi a torso nudo, la ragazzina se ne accorge ed inizia a strillare nemmeno fosse negli anni sessanta davanti a Beatles. E io mi chiedo “ma, proprio Acerbi?”. Poco dopo il tutto si ripete quando Lautaro (una delle stelle della mia squadra) si avvicina al nostro settore. La ragazzina, 12 anni, ha pure un diamante incastonato tra i denti. Niente di che, sono le nuove generazioni, ma fatico a concepire una 12enne che si esalti per Acerbi. 

READERS POLL – UK magazine “Sounds” december 1974

Il referendum dei lettori delle riviste inglesi degli anni settanta mi hanno sempre fatto sorridere, non ho mai capito che senso avesse la distinzione tra British Section e International Section, o meglio, capisco il bisogno di una nazione imperialista di avere una classifica dedicata ai soli musicisti britannici, ma i risultati spesso mi fanno sorridere (vedi ad esempio le differenze tra i migliori tastieristi …UK vince Emerson, INT vince Wakeman … con le prime tre posizioni appannaggio degli stessi tre musicisti inglesi). Ad ogni modo, classifica che evidenzia la grandezza degli ELP in quegli anni. Nel 1973 uscì Brain Salad Surgery, nel 1974 il triplo live Welcome Back My Friends dunque facile farsi suggestionare, ma che bello vederli così in alto.

Readers Poll – UK magazine Sounds december 1974

Readers Poll – UK magazine Sounds december 1974

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI (1945 – Edizione Mondadori 2015) TTTT

Rileggere di questi tempi La Fattoria Degli Animali significa per me dividermi tra l’acuta satira verso il totalitarismo sovietico di Eric Arthur Blair (va beh, George Orwell) e quella contro il capitalismo senza freni nella rilettura di Roger Waters. Due aspetti della società con cui dobbiamo fare i conti ancora oggi, benché l’URSS non sia più tale da decenni. Orwell era una sorta di socialista moderno che non tollerava quel tipo di società e l’espediente narrativo da lui trovato funziona molto bene. É un’opera di quasi 80 anni fa, dunque a tratti risulta leggermente naif, ma rimane un caposaldo della narrativa del novecento che si rilegge volentieri.

george orwell la fattoria degli animali

FILM SOBRI

Su Netflix c’è una categoria che si chiama FILM SOBRI, ed è quella a cui sono solito abbeverarmi. Trovo sovente titoli notevoli da guardare.

_IL PRODIGIO / THE WONDER – (Usa/UK/Irlanda 2022) – TTTT

Film potente e drammatico ambientato nel 1862 in un Irlanda profondamente religiosa e dunque bigotta fino all’autolesionismo. Da vedere.

_MR HARRIGAN’S PHONE (USA 2022) – TTT½

Tratto dal romanzo di Stephen King, un buon horror col giovane Jaeden Martell e Donald Sutherland.

_LA SCOPERTA / THE DISCOVER (USA/UK 2017) – TTTT

Un fisico riesce a dimostrare l’esistenza dell’aldilà, le conseguenze per la popolazione sono terribili e forse non tutto è come sembra. Con Robert Redford e Rooney Mara. Da vedere.

_ALL WE HAD (USA 2016) – TTT¾

Film indipendente e drammatico che tratta una di quelle storie di consueta americanaggine fatta di losers e di vite al limite. Film maturo, pieno di sentimento ma sobrio, film di denuncia circa la crisi finanziaria ed immobiliare statunitense..

_IL LEGIONARIO (Italia 2022) – TTT

La celere deve sgombrare palazzi occupati, triste rappresentazione degli angoli nascosti della nostra società. Non male, ma non mi ha convinto del tutto.

_METAL LORDS (USA 2022) – TTT–

Magari è anche divertente, ma alla fin fine non è altro che il solito filmetto di formazione liceale, stavolta con l’heavy metal in primo piano. Con Jaeden Martell.

Su Disney + è disponibile col doppiaggio in italiano il film

_AD ASTRA (2019 USA-CINA) – TTT½

Il fatto è che a me la fantascienza piace parecchio (sono un fan della saga Alien) e dunque tendo a guardare (o perlomeno ad iniziare) qualunque film sci-fi che appaia decente. In questo vi sono Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Donald Sutherland e insieme formano una discreta garanzia. La prima parte della pellicola mi è piaciuta molto, l’ultima un po’ meno. Ad ogni modo in queste giornate che sanciscono la fine delle festività invernali è un film che si fa guardare. Il titolo è preso dal motto latino per aspera ad astra (‘attraverso le asperità si giunge alle stelle’) .

SERIE TV

_Romulus II – La guerra per Roma (SKY ITALIA 2022) – TTTTT

Per la seconda serie di Romulus non possiamo che confermare quanto detto per la prima: serie meravigliosa! Produzione impeccabile, attori magnifici, scenografie credibili. E poi, lo raccomando a tutti, va vista nell’audio originale con i sottotitoli in italiano. Sì perché grazie all’aiuto di linguisti e studiosi i dialoghi sono stati affidati ad un una lingua creata per l’occasione, il protolatino, di cui non sappiamo granché non essendo arrivato a noi nulla di scritto, ma perlomeno l’esperimento suona terribilmente verosimile. E’ un peccato che questa serie non abbia la giusta risonanza internazionale perché è fantastica e meriterebbe un successo planetario. E’ magnifico immergersi nella storia di Roma, magnifico.

_Seven Seconds (USA 2018) – TTT¾

Buon poliziesco che striscia nell’humus delle tensioni tra cittadini di colore e poliziotti bianchi.

 

 

 

 

 

 

 

PLAYLIST

CODA

Questi ultimi giorni sono stati carichi di promesse nevose, ma non hanno portato nulla, giovedì scorso la neve era data per certa qui in pianura, ma è nevicato a Piacenza, a Parma, a Bologna e in Romagna … le mie due città, Mutina e Regium Lepidi, sono state saltate a piè pari. E va beh, cercherò di trovarla nei sogni la neve, spero che venga a me in maniera vivida e potente, come talvolta succede quando si sogna la mattina e ci si sveglia credendo di aver vissuto davvero quello che la mente si è divertita a creare.

2 Risposte a “Ianus blues”

  1. lucatod 26/01/2023 a 13:17 #

    La storia” un super chitarrista che va in giro per l’azienda a suonare” è involontariamente comica , probabilmente si tratta di un iperbole utilizzata dal giovane per enfatizzare le sue frustrazioni lavorative. Comunque , l’iniziativa operata dall’azienda per la quale lavori è davvero intelligente. Dove lavoro io non verrebbe accettato neppure Clapton (ma pure uno Slash che magari conoscono di sfuggita) figuriamoci un dipendente!

    Piace a 1 persona

  2. baccio 26/01/2023 a 19:08 #

    Per chi se lo stesse chiedendo: 9 gennaio compleanno di Jimmy Page che è il God di Tim !

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: