Stanislao era uno dei randagi che gironzolavano qui intorno, negli ultimi anni finì per unirsi alla colonia dei nostri felini. Stanislao era un bellissimo gattone tigrato, capace di assoggettarsi al nostro Palmiro, il maschio a capo della colonia, senza troppi problemi.
Apparve qualche anno fa di notte, lo scorgemmo dapprima in cortile, quindi sulle scale dove gli lasciavamo sempre una ciotola di cibo e fu così che iniziò ad essere più o meno stanziale. Durante il giorno spariva, pensammo sin da subito avesse un’altra casa, un altro rifugio dove approdare, era infatti pasciuto, col pelo curato e appunto non troppo spaventato da due umani sconosciuti come noi, ma la sera tornava sempre qui. In principio ci riferivamo a lui chiamandolo Bigio, visto il colore del mantello.
Pian piano iniziò ad entrare con cautela in casa, rimanendo vicino alla porta d’ingresso e mangiando le leccornie che gli mettevamo a disposizione. Ci permise poi di accarezzarlo e da lì le cose divennero semplici: reciproca fiducia, reciproco amore.
Capì infatti che poteva fidarsi dei suoi due nuovi umani, tanto che finì per cercare di entrare in casa ad ogni occasione. Gli altri gatti lo accettarono senza troppi problemi, anche perché era leale e diventò inoltre un fiero alleato di Palmiro nella protezione dei territori. Arrivammo a chiamarlo Stanislao, senza un motivo particolare, fu un scelta immediata e naturale.
Con lui la colonia arrivò a 9 individui, i nostri sei (Palmiro, Raissa, Spaventina e Ragni + le due gattine Strichetto e Minnie che scelsero di accasarsi qui da noi anni addietro) e i tre randagi che qui trovarono rifugio (Ozzy, Rossignol e Stanny appunto).
Trovarmelo sul petto fu piuttosto naturale, Palmiro non si ingelosì più di tanto e Stanny amava sottolineare il legame che ci univa.
Ogni tanto spariva ma puntualmente ricompariva dopo pochi giorni, faceva parte della famiglia, lo aveva capito anche lui e sapeva che un pasto e un riparo sicuro qui per lui erano assicurati.
Da un po’ Stanny era sparito, ci eravamo preoccupati, da settembre dello scorso anno sfortunatamente una grande fetta delle campagne intorno alla Domus è stata riaperta alla caccia ed inoltre qui intorno vi sono sempre state volpi e donnole, per non parlare degli avvistamenti di lupi a poco più un chilometro. Speravo tuttavia che un gattone come lui, in forze e in piena salute, se la cavasse. Purtroppo non è stato così.

Stanislao – Domus Saurea 2022 – Foto Saura T
Nelle ultime settimane essendo sparito anche Ozzy (il randagio nero, malato da tempo, che avevamo con l’aiuto del veterinario e del cortisone rimesso a nuovo o quasi) eravamo attenti a scrutare l’orizzonte in cerca di dei nostri due gattoni scomparsi, ma dopo aver battuto le campagne qui intorno e chiesto a tutti i nostri vicini nell’arco di un km o due, ci eravamo quasi rassegnati. Certo, in noi albergava la speranza che entrambi fossero tornati da dove erano venuti, che magari avessero davvero una seconda casa.
Di Ozzy ancora nessuna traccia, ma purtroppo Stanny lo abbiamo trovato, morto. Su indicazione di una vicina che porta spesso in giro i suoi cani, lo abbiamo rinvenuto in fosso, morto da tempo, impallinato dai cacciatori in una parte del muso e su di un fianco.
Ora, che la caccia sia una attività umana senza senso è un dato di fatto, gente che va in giro ad ammazzare animali per divertimento non ce ne dovrebbe essere, e la legge che ancora lo permette è uno schifo, come uno schifo sono i cacciatori, quel “gruppo sociale di praticanti che hanno la propensione a ritenere l’atto di caccia come esercizio di una insopprimibile facoltà naturale dell’uomo.”
L’odio che provo per loro è viscerale, ed oggi questo sentimento è ancora più furente, io sono per l’antispecismo*, e so anche che non ci sono differenze tra una lepre e un gatto, ma sono umano, faccio quello che posso, e quello che hanno ammazzato era un mio gatto e dunque il dolore è più vicino a me ed è quindi straziante. Come ho già scritto su questo blog, bisognerebbe aprire la caccia ai cacciatori, uomini di melma che per il proprio diletto personale compiono una attività che giudico criminale.
E’ così dunque che se ne è andato il nostro bel gattone bigio, ovviamente lo abbiamo recuperato e ora è sepolto sotto ai frassini qui alla Domus.
Caro Stanny, grazie per essere passato da noi, per aver condiviso qualche anno di vita insieme, grazie per l’amore che hai saputo dare e ricevere e per averci fatto compagnia in questa vita che, come sai, non ha un cavolo di senso. Che l’ultima scintilla di materia che ti rappresenta possa volare sopra queste campagne che tanto hai amato e che erano e sono casa tua.
Addio Stanny, addio amico mio.

Stanislao – Domus Saurea 2022 – Foto Saura T
*Pensiero, movimento, atteggiamento che, in opposizione allo specismo, si oppone alla convinzione, ritenuta pregiudiziale, secondo cui la specie umana sarebbe superiore alle altre specie animali e sostiene che l’essere umano non può disporre della vita e della libertà di esseri appartenenti a un’altra specie
Mi dispiace davvero tanto per quanto accaduto a Stanislao, la parola amicizia con i miei gatti la uso pure io e non a caso.
Circa dieci anni fa io e mia compagna trovammo all’interno di un nostro giardino quattro cacciatori che , con fare da truppe d’assalto , calpestavano tutto sostenendo di averne il diritto per legge (una datata legge del caxxo). Non ti dico come li abbiamo sbattuti fuori , assieme ai loro fucili. Per non dire che la maggior parte degli abbandoni dei cani sono proprio dovuti a cacciatori e pastori/agricoltori. Lo so per esperienza diretta purtroppo.
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