Mario sgancia la bomba

9 Feb

Domenica sera, sono al pizzikotto di Regium Lepidi, viale Antonio Gramsci, la pizzeria dove sono di casa. Sono le19, il locale ha appena aperto, al mio tavolo Mario, Pike e qualche groupie; dobbiamo spararci una pizza in fretta perché poi dobbiamo andare alla tribuna arancione della Domus Saurea per assistere al derby. La nostra squadra del cuore affronterà la rivale cittadina e sebbene un paio di settimane fa la si sia già strapazzata nella finale di Supercoppa, siamo comunque tesi. E’ vero che Monkey Island (©Inter Victims) sta passando un momento difficile, ma il derby è sempre il derby, dunque massima allerta.

Antonio prende l’ordinazione: una Rock per me, una Prosciutto e Fughi per Mario, una Paprika col prosciutto crudo per Pike. A corredo birre medie a 4 o 9 luppoli o coca cola per le pheeghe.

Quando siamo in questo mood ci trasformiamo in maschi un po’ tout court, politicamente scorretti, un poco sopra le righe: parliamo essenzialmente di football, sacramentiamo, guardiamo le donne seguendo i postulati di Euclide, senza dimenticare l’eterno altro nostro amore, la musica Rock.

Racconto ai miei amici che sono ormai due giorni che sono in tensione per il derby, che più gli anni passano più l’amore per la mia squadra trabocca dal mio cuore, mi metto persino a canticchiare un coro della Curva Nord:

Tu non sai quanto ti amo
Tu sei il vanto di Milano
Quello stemma sopra al cuore
Rappresenta il primo amore

Te l’ho promesso da bambino
Per sempre ti starò vicino
A testa alta ovunque andiamo
Siam la curva Nord Milano

Ooooooooooo ooooooooo
Siam la curva Nord Milano

Pike sorride davanti alla mia passione incontenibile e io con lui, il tutto con molta autoironia. Al che Mario, visto che si parla di cori e di inni da stadio, con tutta la sua flemma se ne esce con: “sì, ma a me l’inno attuale dell’Inter non piace per niente. Era molto meglio “Amala” “.

Gelo, stordimento, incredulità, e quindi terrore e raccapriccio! Tu quoque, Mario, fili mi! Un’amicizia che dura da 33 anni d’un tratto è a rischio, una colonna della mia vita si sgretola, una figura basilare per il mio essere se ne va in dissolvenza.

Mi riprendo è parto con uno dei miei soliti pipponi:

“Ma come Mario, ma come caxxo è possibile … 33 anni di profonda amicizia virile, di condivisione di fede calcistica, di visione politica e universale, di fratellanza … un vissuto quotidiano comune, coi tuoi figli che sebbene adulti mi chiamano ancora “lo zio Tim” …e mi dici solo ora che non ti piace “C’è Solo l’Inter”?

Ma come, preferisci una canzonetta come Amala? Sì, certo, orecchiabile, ma:

_è cantata in maniera assai lofi da (ormai ex) calciatori dell’Internazionale

_è arrangiata e confezionata come una canzonetta di scialba musica commerciale qualunque

_è simile a “Baila Morena” di Zucchero

_ è gestita – discograficamente parlando – da Rosita Celentano che ad un certo punto chiese rimborsi onerosissimi per lo sfruttamento della canzone.

_e per quanto l’Inter sia sempre stata squadra, diciamo così, particolare, occorre smettere di insistere sul concetto di pazza Inter … lo è stata troppo.

ma vuoi mettere con il lento e sofferto gospel blues di “Cè Solo L’Inter” scritto da Elio e cantato da Graziano Romani, singer-songwriter che qui in Emilia, ed in particolare nella Reggio-Modena county, tutti conosciamo personalmente? Certo, non sarà frivolo come “Amala”, ma che ci importa se ci descrive magnificamente?

La schietta sintesi iniziale:

È vero, ci sono cose più importanti
Di calciatori e di cantanti
Ma dimmi cosa c’è di meglio
Di una continua sofferenza
Per arrivare alla vittoria
E poi non rompermi i coglioni
Per me c’è solo l’Inter

la onesta confessione

Perché per noi niente mai è normale
Né sconfitta né vittoria

lo slancio viscerale tramite cui ogni cuore nerazzurro parte per le profondità cosmiche
E mi torna ancora in mente l’avvocato Prisco
Lui diceva che la serie A è nel nostro DNA
Io non rubo il campionato
Ed in serie B non son mai stato
.
e infine la preghiera laica, tra iperbole e coscienza
.
Perché c’è solo l’Inter
C’è solo l’Inter, per me, solo l’Inter
C’è solo l’Inter, per me

EPILOGO:

Il risultato finale (1 a 0 per noi) non fotografa adeguatamente l’andamento della partita, perché in realtà per 2/3 della gara l’Inter ha dominato nettamente la squadra avversaria. Petto gonfio, satisfaction guaranteed, felicità … bellissima serata dunque, peccato aver perso un amico.

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