Back in Blue

16 Feb

Devo aver sbattuto l’anima da qualche parte perché mi duole tutto il mio essere o forse è solo perché sono prigioniero di un atteggiamento escatologico, sempre attorcigliato come sono all’interpretazione dei destini ultimi dell’uomo e dell’universo. Provo a distrarmi ma non vi riesco, quello che vedo è il decadimento delle società umane … masse di popolazioni che non vanno a votare, e quando lo fanno mettono la croce sulle loro paure e sulle loro superstizioni … l’ombelico del mondo che pare diventato il proprio pianerottolo … l’incapacità ormai cronica di non riuscire né volere ascoltare il punto di vista dell’altro … è proprio vero, mala tempora currunt.

Cerco così di distrarmi con la solita quotidianità pallida e senza fiato: mi faccio avviluppare dal freddo di queste gelide giornate quando noto che il termometro della blues mobile segna i – 5

Cold days at the Domus – foto TT

e i territori intorno alla Domus si vestono da tundra,

Domus Saura – early 2023 – foto TT

cerco di scaldarmi con il vino catalano portatomi direttamente da Barcellona dal mio amico Lookbi.

il quale mi ha riferito che l’amico che glielo ha consigliato ha parlato di un vino che si deve bere quando si ha una donna da baciare, perché ad ogni sorso il sapore cambia. Interessante mi dico, e vado a documentarmi:

Finca La Garriga è, oltre a Finca Malaveïna e le Finca Espolla, uno dei tre grandi vini di Castillo de Perelada, 100% uva Samsó (o Cariñena) proveniente da vigne di oltre 50 anni.

Il suo marcato carattere varietale, la mineralità (evidente soprattutto al naso) e la freschezza, fanno sì che, alla cieca, questo vino si possa confondere con uno del Priorato tra i più morbidi. Sorprende la facilità con cui si lasci bere un vino di questa maturità, così intenso e complesso ma d’altra parte anche così fresco, invitante e potente, tanto da dare l’impressione si rincorrano per fuoriuscire dal calice. Ci regala profumi di frutta matura e dolce, funghi, humus e note mentolate, un naso certamente complesso.

Il fascino del profumo diventa vera e propria seduzione al palato: un ingresso deciso per questo vino gustoso, concentrato, con note di scorza d’arancia, a conferma di deliziose finezza ed eleganza. Sebbene al palato non riproponga la medesima complessità del naso, notiamo la strabiliante sensazione di frutta carnosa (fragola e frutti rossi), il calore e l’intensità, su un sottofondo di note minerali e terziarie (questo vino affina in barriques di rovere americano, non francese). Per tutta la durata della degustazione questo ci offre una potenza controllata, che permette di poterlo apprezzare sorso dopo sorso, senza stancarsi mai.

Pur cercando di restare con le papille gustative per terra ed evitando quindi di farmi suggestionare dalle formulette del marketing, intrigano le note relative al palato e alla fragranza:

COLORE
Rosso ciliegia / Intenso / Riflessi violacei
FRAGRANZA
Note fruttate / Frutti a bacca rossa / Note balsamiche / Note affumicate
PALATO
Fresco / Vivo / Tannini avvolgenti / Di personalità / Note varietali

è una boccia che costa intorno ai 18 euro, dunque non la aprirò una sera qualsiasi, attenderò  il momento giusto, magari quando vedrò che “la luna illuminerà il mio cammino e saprò che sarà tempo di andare” o più semplicemente quando avrò a portata di mano “una ragazza giusta che ci sta“. Avere degli amici del genere comunque è una fortuna, riempiono i vuoti esistenziali e fanno sì che le frustrazioni quotidiane perdano i colori accesi.

Inebriato dal Finca La Garrica anche se non lo ho ancora bevuto, scrivo su uno dei nuovi schermi supertecnologici della azienda per cui lavoro la frasetta a me tanto cara, perché in fondo finché ci sarà il blues so che ci sarò anche io.

Il blues in azienda – feb 2023 foto TT

TT – Uomo di blues – feb 2023 – autoscatto

IL RITORNO DEL GATTO OZZY & OTHER CATS TALES

La vita della colonia felina della Domus Saurea è stata recentemente funestata dalla perdita del gatto Stanny (https://timtirelli.com/2023/01/29/un-gatto-di-nome-stanislao/ ) a cui si era aggiunta la misteriosa scomparsa del gatto Ozzy, irreperibile da più di 40 giorni. Ero preoccupato, Ozzy – il randagio che da anni girava qui intorno e che la scorsa estate si accasò definitivamente qui dopo essersi presentato così malconcio (senza pelo e con un tumore in gola) che il veterinario si mise a parlare di eutanasia – era ormai diventato a tutti gli effetti un felino della nostra colonia, l’umana che vive con me decise di dargli una chance e con l’aiuto di antinfiammatori, antibiotici e cortisone lo rimise in piedi fino a trasformarlo di nuovo in un magnifico gattone nero. Dopo aver passato 5 splendidi mesi alla Domus, una delle zampe anteriori tornò a dargli problemi (niente di rotto ma a seconda dei periodi lo costringe a zoppicare) e quando si allontanò preoccuparsi fu il minimo: un gatto rimesso in forma sì, ma con una grave malattia e con una zampa non a posto, può avere dei problemi a scorrazzare nella campagna aperta. 40 giorni di assenza mi fecero pensare al peggio. Battemmo tutti i territori qui intorno, chiedemmo a tutti i vicini, dragammo tutti i fossi…niente. Iniziammo a perdere la speranza.

Venerdì scorso, tarda sera, l’umana che vive con me passa per il corridoio e davanti alla porta che dà sull’esterno scorge una macchia scura, immagina sia la Spavve, la gatta che preferisce entrare in casa il meno possibile ma che spesso staziona davanti alla porta di casa, ma una volta aperta l’entrata un urlo di stupore: “Ozzyyyyyyyyyyy, sei tornato!!!”. Il principino dell’oscurità, si fionda in casa, entra in cucina e si butta sulle ciotole … ne svuota quattro prima di essere soddisfatto (non ne ha mai abbastanza, mi ricorda Poldo Sbaffini*) poi va nella lettiera, fa i suoi bisognini e infine sale sul divano per un riposino ristoratore. Palmiro, l’altro gatto nero, il capo della colonia, lo osserva, qualche occhiataccia ma nulla di più, sa benissimo che Ozzy è a lui assoggettato e che non costituisce un pericolo. Verso mezzanotte Ozzy, si posiziona davanti all’uscio interno che porta in soffitta dove docilmente va a passare la notte insieme ad altre due nostre gatte, come era abituato a fare.

Ozzy resta con noi il weekend, poi torna a sparire per due giorni, ma martedì sera è di nuovo qui. Evidentemente Ozzy ha due case, meglio così, la nostra ad ogni modo per lui sarà sempre aperta. Bentornato pacioccone.

Il ritorno di Ozzy – Domus Saurea feb 2023 – foto TT

Il ritorno di Ozzy – Domus Saurea feb 2023 – foto TT

Il ritorno di Ozzy – Domus Saurea feb 2023 – foto TT

* Poldo Sbaffini

Il resto della colonia sta bene, la Stricchi è in vacanza già da qualche mese, essendo una gattina squilibrata a causa degli umani con cui era capitata nei primi mesi della sua vita (questo il motivo per cui un bel giorno si infilò dentro alla Domus e non la abbandonò più) ogni tanto ha bisogno di starsene da sola e tranquillizzarsi, e la casa spaziosa e luminosa di una mia amica (amante dei gatti) credo sia quello che fa per lei.

Stricchi in vacanza – Febbraio 2023 – foto TT

Stricchi in vacanza – Febbraio 2023 – foto TT

Palmiro, il fiero capo colonia, continua a controllare i suoi territori, soprattutto il confine orientale, nulla lo frena, nemmeno il freddo del mattino.

Palmiro presidia i confini orientali del suoi territori – feb 2023 – Foto TT

SANREMO

Veloce scambio di battute con la collega e amica LadyJane:

LJ: Ciao Tim, in questi giorni mi è capitato di vedere Sanremo e mi sono immaginata cosa avresti detto tu delle canzoni in gara … niente a che vedere con la musica seria ma tant’è …

TT: Guarda LJ, non voglio fare la parte del solito duro e puro (anche perché non lo sono mai stato), da giovane (fino agli inizi anni 80) guardavo Sanremo, quando gareggiarono Vasco, Zucchero, etc etc… oggi non lo guardo principalmente per le canzoni, perché ogni volta mi deludono molto, poi perché il “genere” musicale che va oggi non è contemplato dalla mia anima e infine perché è un programma troppo mainstream e non ce la faccio più a reggere quel tipo di intrattenimento. Guarda, a volte la musica commerciale va benissimo, non possiamo ascoltare sempre e solo musica articolata e profonda, però ecco … vorrei che perlomeno fosse musica suonata, cantata e magari scritta con un certo gusto. Grazie per avermi scritto, amica mia.

LJ: condivido il sentimento, bene un po’ di leggerezza e la musica pop, ma ormai è quasi inascoltabile … cerco qualcosa che non c’è se non nel passato, ecco : ) … è stato buffo vedere le esibizioni e pensare tutto il tempo “chissà cosa direbbe Tim?”

TT: proprio così, se lo dice poi una giovano donna come te, al passo con i tempi … Il fatto è che sembra ci si sia ormai rassegnati ad uno standard di basso livello .. .nessuno si chiede più se sono pezzi belli o no, vengono assorbiti inconsapevolmente perché trasmettono solo quelli e oramai manca il senso critico, succede anche nelle nuove uscite di dischi Rock (ormai destinati ad un pubblico di nicchia), visto che sono dischi Rock vengo incensati, ma raramente sono dischi di valore. Inoltre è un mondo dove si usano solo iperbole … io, da uomo di una (in)certa età non mi riconosco più in questi modi di sentire, di porsi … ecco perché sono sempre più spesso incazzato e schietto …

LJ: sì, penso anche io che sia così. Forse siamo dentro a una piena metamorfosi, dove tutto è concesso finché non avviene la magica trasformazione, ma ne dubito. Il livello culturale, sulla musica, cambia velocemente, forse al ribasso come dici tu … non lo so ma una cosa è certa: l’orecchio è sempre più abituato al marketing e sempre meno all’arte.

TT: l’orecchio è sempre più abituato al marketing e sempre meno all’arte”… ESATTO!

LJ: sembra che tutto sia già stato detto e ascoltato … così come dipinto e ammirato / scritto e letto … sicuramente ora è difficile inventare, ma insomma lo è da sempre, presumo … mah se non mi pongo domande, spengo il cervello e basta, riesco ad ascoltarli i brani pop di oggi ma se mi fermo a pensare a cosa mi trasmettono e a che messaggio mi portano dentro, capisco che non riesco a sentirli davvero, non mi arrivano poi forse come in tutte le cose dovrei provare ad approfondirli, ma non mi viene neanche la voglia, eheheh … staremo a vedere che fine farà la musica !

TT: musicalmente parlando credo che sia già stato detto tutto per quanto riguarda la musica “occidentale” (quella con le sette note che rappresentano i 12 semitoni), occorrerebbe scoprire od inventare un nuovo alfabeto sonoro ….

LJ: ecco, per l’appunto! 

San Romolo, Patrono di Samremo

San Romolo, Patrono di Sanremo *

* Non esiste un santo di nome Remo, il nome della cittadina Ligure si deve a San Romolo (vescovo di Genova del IX secolo) e al linguaggio ligure, la dizione ligure di Romolo ovvero “Romu” sarebbe stata pronunciata “Rœmu” e dunque “Remu, ossia Remo,

SERIE TV

_La Ragazza Di Neve (2022 Spagna – Netflix) – TTT½

La Spagna da qualche hanno produce serie tv davvero notevoli, pure questa è di buon livello. Serie drammatica con a sua volta personaggi drammatici, scorrevole e prodotta bene; magari gli ultimi due episodi meno avvincenti dei precedenti tuttavia il giudizio finale e più che positivo.

Malaga, 2010, sfilata dei Re Magi. Il momento più magico dell’anno si trasforma in un incubo per la famiglia Martín quando la figlia Amaya scompare tra la folla. L’apprendista giornalista Miren avvia un’indagine parallela a quella dell’ispettore Millán, risvegliando aspetti del proprio passato che avrebbe voluto dimenticare. Ma può contare sull’aiuto del collega Eduardo e non si fermerà finché non avrà trovato la bambina. Dov’è Amaya Martín?

FILM

_The Last Son (2021 USA, Western drammatico) – TTT½

Il Montana in inverno, personaggi estremi, la violenza come unico mezzo … western cupo e crepuscolare. A me è piaciuto.

Isaac LeMay (Sam Worthington) è in missione per uccidere i suoi figli dopo che una profezia gli ha predetto il proprio omicidio. Con un solo figlio mancante all’appello, LeMay deve vedersela con i cacciatori di taglie e con lo sceriffo Solomon (Thomas Jane), che sono alle sue calcagna.

CLASSIFICHE

Il Monello era (insieme al fratello L’Intrepido) un settimanale a fumetti che quelli della mia generazione ricordano bene, io in particolare, essendo sempre stato un gran appassionato di fumetti. Il “giornalino” parlava anche di attualità e a volte pubblicava le classifiche dei dischi più venduti. Non so da dove prendessero i dati e quindi se fossero classifiche esatte, ma certamente erano più o meno attendibili.

Trovo per caso una di quelle classifiche e capisco subito che in quegli anni anche qui in Italia non ce la passavamo male, basti guardare le prime 4 posizioni. Alla 7 (la settimana precedente era alla 5) poi troviamo Keith Emerson con una colonna sonora (di un film di Dario Argento)!!!! E poi ancora De Gregori, New Trolls, Il Banco, i Matia Bazar, Guccini, i Genesis.

Poi uno si chiede perché (non solo musicalmente) sono rivolto al passato … beh, anche in una classifica senza capolavori in senso stretto, guarda un po’ che roba che si comprava e si ascoltava!

Il Monello - giugno 1980

PLAYLIST

CODA

Ci sono speranze di poter cambiare le cose e di sfuggire ai blues feroci di cui parlava all’inizio? No, questo è ormai chiaro, perciò “se non hai fortuna, se non riesci ad essere in armonia, trova una ragazza con lo sguardo che guarda lontano, e sei disgustato del tutto e la vita non vale un centesimo prenditi una ragazza con lo sguardo che guarda lontano.”

2 Risposte a “Back in Blue”

  1. lucatod 16/02/2023 a 18:06 #

    Mi fa piacere che Ozzy sia tornato in casa , anche se in visita.

    Musicalmente parlando sono d’accordo con Verdone e Red Ronnie (!) quando riflettono sul modo di approcciarsi alla musica , non solo dei giovani , simile agli anni ’60. Ovviamente in peggio. Non si ascoltano più album , ma canzonette , le nuove leve pubblicano singoli che , se tutto andrà bene , verranno assemblati assieme a qualche riempitivo per farne un 33 giri (odiosamente chiamato vinile) spesso ascoltato su pessime valigette finto vintage (ecco che tornano , in peggio , gli anni ’60) e addio HI FI .
    Lo stesso festival di san remo per i giovani d’oggi è la cartina tornasole della musica nostrana. Ricordo che quand’ero un ragazzino non era ben visto chi ascoltava i brani tratti dal festival , era roba da rincoglioniti o da nonne e zie. C’era tanto underground , magari non invecchiato benissimo ma la musica aveva un altro significato. Le riviste di rock non parlano d’altro che di questa antiquata gara canora e le uniche notizie che fanno un minimo di sensazione tra i presunti appassionati sono i necrologi dei vari Beck , Crosby , le dispute tra i Gallagher o le più recenti tra Waters , Samson e Gilmour. Roba che tra poco non riesco nemmeno ad avvicinarmi ad un album dei Pink Floyd che corro verso Joy Division , Talking Heads , Beatles o Led Zeppelin.

    Serie Tv : Su Netflix a me è garbata You.

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  2. Tiziano il V° cavagliere dell'apocalisse 20/02/2023 a 19:48 #

    …felicitazioni peer Ozzy, per uno che torna un altro se ne va: anche il nostro amato Freciolina, quasi dicianovenne, oggi (tum in bocca) ha raggiunto Machia (18 anni) . Adesso riposano vicini, insieme come hanno sempre vissuto . Due gatti andati in meno di un anno. Siamo rimasti con la clandestina Tuppi Topolinia e il nuovo arrivato (da Formia) Silvestro: un vero amore di farabutto, baruffante seriale

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