Qui sul blog i riferimenti a John Johnston (o meglio al personaggio del film “Jeremiah Johnson” basato sulla sua vita) non mancano di certo, essendo il mio film preferito, interpretato dal mio attore preferito, che tratta di argomenti a me tanto cari.
Approfondire certi temi per il sottoscritto è indispensabile, soprattutto in questo periodo, visto che percepisco fortissimo lo Utah blues (il film Jeremiah Johnson fu girato da quelle parti) ovvero il sentimento che alberga nell’animo degli uomini delle donne di blues irrequieti/e, l’andare a disperdersi in cometa nel vasti territori inesplorati della nostra immaginazione.
Il libro di Dennis John McLelland fa dunque al caso mio sebbene sia una sorta di autoproduzione con tutte le controindicazioni del caso: grafica inesistente, impaginazione assai mediocre, refusi. Detto questo però bisogna dar merito a McLelland un vero e proprio man on a mission: fare i doverosi distinguo tra le leggende, i miti e le inesattezze nate intorno al nome di Johnston e i fatti di vita reale.

Le prime novante pagine sono dedicate a confutare le false informazioni su Johnston contenute nel libro di Thorpe e Bunker “Crow killer: the saga of Liver Eating Johnson pubblicato per la prima volta nel 1959, libro che può essere considerato fiction storica vista la scarsa aderenza alla vera storia di Johnston, e che fu la base da cui Sydney Pollack e Robert Redford partirono nel creare il magnifico film del 1972 “Jeremiah Johnson” (in italiano “Corso Rosso non avrai il mio scalpo”). Da questo libro tra l’altro si evince che Pollack usò il nome Jeremiah Johnson proprio per non avere troppi vincoli con il personaggio reale. Mclelland ad ogni modo sembra esagerare nel tono usato nel contestare le false vicende (una su tutte: Johnston lottò soprattutto contro i Sioux e non con i Crow), sale infatti un certo fastidio creato dal suo approccio, al contempo rimane basilare il lavoro da lui svolto.
Da pagina 93 l’autore si concentra poi sulla vita reale di John Johnston, nato nel New Jersey nel 1831 col nome di William Garrison, costretto poi a cambiarlo dopo aver colpito un ufficiale nel periodo della giovinezza mentre era arruolato in marina. Johnston ebbe un vita spericolata, fuggito da un padre beone e violento, fu marinaio, scout per l’esercito, vicesceriffo, cercatore d’oro, trapper, mountain man, boscaiolo e uccisore di nativi americani. Uomo possente, forte e resistente morì a 69 anni nel 1900 pieno di acciacchi: reumatismi, scoliosi, problemi alla vista … d’altra parte una vita passata in territori selvaggi in quegli anni non poteva che finire in quel modo. Fu dapprima sepolto nella cittadina del Montana dove si era ritirato gli ultimi anni ma grazie ad iniziativa di alcuni studenti i suoi resti furono riesumati e sepolti in un posto più appropriato in Wyoming. Alla nuova sepoltura partecipò anche Robert Redford, in qualità di attore protagonista del film (più o meno) basato sulla vita di John Johnston

Cassa con i resti di John Johnston – 1974 – foto Dewy Vanderhoff

Robert Redford presenzia la risepoltura dei resti di John Johnston – 1974 Cody, Wyoming 1974 – foto Dewy Vanderhoff

Tomba di John Johnston – Cody, Wyoming (Andrew Rossi, Cowbot State Daily)
Un libro (in inglese) quindi utile per chi volesse ampliare le sue conoscenze a proposito di Johnston e dei mountain men in generale.
◊ ◊ ◊
John Jeremiah Johnston sul blog:
In diversi articoli della categoria Tim’s Blues vi sono riferimenti, citazioni e foto di Jeremiah Johnson, i seguenti due sono i più specifici:
John “Mangiafegato (liver-eating)” Johnson
JEREMIAH JOHNSON (1972): film e colonna sonora – TTTTT
Commenti recenti