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Antonio Manzini “Tutti I Particolari In Cronaca” (2024 Mondadori) – TTT¾

27 Feb

Manzini che si cimenta in un giallo autoconclusivo pubblicato da un altro editore … mmh … non potevo perdermelo. Al di là della copertina piuttosto brutta (capisco che oggi non vi sia mai budget per nulla di veramente artistico e creativo però accidenti, sarebbe stato così dispendioso creare qualcosa di meno orrendo?), il libro è riuscito, il giallo è intrigante e ben orchestrato.

La storia si dipana su due sentieri paralleli, due voci e due protagonisti narranti messe su pagina con tanto di font diversi, un giornalista sportivo passato alla cronaca nera e un archivista di un tribunale figlio di un magistrato defunto; la storia scorre anche grazie alla scrittura di Manzini, al modo in cui tratteggia i personaggi in bilico tra dolenza e indolenza, alla poetica che ci mette nel raccontare di fatti violenti e di giustizia.

E’ una Bologna quasi in disparte quella che in cui è ambientata la storia, i fatti si sarebbero potuti svolgere in qualsiasi altra città tanto è forte la genericità dei luoghi citati.

https://www.mondadoristore.it/Tutti-i-particolari-in-cronaca-Antonio-Manzini/eai978880477566/

Antonio Manzini “Il passato è un morto senza cadavere” (Sellerio 2024) – TTTT½

17 Feb

Più di 500 pagine anche per questo nuovo entusiasmante capitolo delle peripezie noir del vicequestore Rocco Schiavone. Manzini continua a sorprendermi, dopo ben dodici capitoli di questa serie riesce ancora a scriverne uno elettrizzante, pagine che non vedi arrivi la sera per leggerle, un noir arieggiato, brioso, pur compresso nelle paludi dell’animo nero umano.

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Sinossi

https://sellerio.it/it/catalogo/Elp/Manzini/14806

La morte di un ciclista in montagna spinge il Vicequestore di Aosta a indagare nel passato torbido e oscuro di un gruppo di ex militari. In questa nuova avventura di Rocco Schiavone, Antonio Manzini alza il livello della riflessione sulla condizione umana, in una indagine fitta di tracce, figure e dettagli, movimentata, rigorosamente logica, che agita ombre e desideri, provoca luci e turbamenti, smuove il coraggio e la paura.

Quando viene chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente. Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po’ di tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati: insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le cose, c’è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri inde-cifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga. Ma una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell’urto in montagna. Per vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile, un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo lega.
In questa nuova avventura di Rocco Schiavone, Antonio Manzini alza il livello della riflessione sulla condizione umana, in una indagine fitta di tracce, figure e dettagli, movimentata, rigorosamente logica, che agita ombre e desideri, provoca luci e turbamenti, smuove il coraggio e la paura.

Autore

Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato Sangue marcio, La giostra dei criceti (del 2007, riedito da Sellerio nel 2017), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e La mala erba (2022). La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ah l’amore l’amore (2020), Vecchie conoscenze (2021), Le ossa parlano (2022), ELP (2023) e Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America? (2023). In altra collana di questa casa editrice ha pubblicato Sull’orlo del precipizio (2015) e Ogni riferimento è puramente casuale (2019)

Rocco Schiavone sul blog:

https://timtirelli.com/2021/05/21/antonio-manzini-fate-il-vostro-gioco-sellerio-2018-ttttt/

https://timtirelli.com/2021/02/14/antonio-manzini-pulvis-et-umbra-sellerio-2017-ttt%c2%bd/

https://timtirelli.com/2020/11/06/antonio-manzini-7-7-2007-sellerio-2016-ttttt/

https://timtirelli.com/2020/09/15/antonio-manzini-era-di-maggio-sellerio-2015/

https://timtirelli.com/2019/10/05/antonio-manzini-non-e-stagione-sellerio-2015-2018-tttt/

https://timtirelli.com/2019/05/16/antonio-manzini-la-costola-di-adamo-sellerio-2014-2018/

https://timtirelli.com/2019/04/21/antonio-manzini-pista-nera-sellerio-2013-2018/

https://timtirelli.com/2021/07/27/antonio-manzini-rien-ne-va-plus-sellerio-2018-tttt/

https://timtirelli.com/2021/09/20/antonio-manzini-ah-lamore-lamore-sellerio-2020-tttt%c2%bd/

https://timtirelli.com/2021/09/21/antonio-manzini-vecchie-conoscenze-sellerio-2021-ttttt/

https://timtirelli.com/2022/07/21/antonio-manzini-le-ossa-parlano-sellerio-2022-tttt/

Antonio Manzini “Elp” (Sellerio 2023) – TTTT

Toby Lloyd “Fervore” (2024 Neri Pozza Editore) – TTTT½

6 Nov

Toby Lloyd, scrittore londinese, è l’autore di questo magnifico romanzo, dopo averlo letto mi sono trovato in completa sintonia con il Guardian:

«La qualità della prosa di Fervore ci garantisce che varrà la pena di leggere qualsiasi cosa Lloyd ancora scriverà».
The Guardian

Scrittura scintillante, romanzo potente … leggerlo è stato bellissimo. Nel link qui sotto la sinossi dal sito dell’editore italiano.

Toby Lloyd Fervore

Se devo trovare un riferimento, citerei il nostro amatissimo Philip Roth (magari quello di Pastorale Americana), ma sia chiaro: Lloyd segue percorsi suoi e lo fa con una capacità descrittiva superba.

Libro da leggere..

https://neripozza.it/libro/9788854528390

D.J. Herda “The Never-Ending Lives of Liver-Eating Johnson” (2019 Rowman & Littlefield) – TTTTT

3 Nov

Lo sapete da tempo, il film Jeremiah Johnson del 1972 di Sydney Pollack con Robert Redford protagonista è il film preferito da questo blog; la figura su cui la pellicola di Pollack si basa è quella di John Johnson, leggendario Mountain Man americano. Quella epopea mi intriga da sempre e un personaggio come John Johnson (o John Johnston o John Garrison o William Garrison) fa parte dell’immaginario in cui sono immerso dal giorno in cui – appena adolescente – vidi il grande cartellone pubblicitario del film (in italiano “Corvo Rosso Non Avrai Il Mio Scalpo”) vicino alla stazione delle corriere di Modena nel 1973.

Version 1.0.0

Questa biografia del 2019 di Johnson scritta dal giornalista statunitense D.J. Herda è davvero magnifica: ben scritta, ben articolata, accurata e con inserti presi dai giornali dell’epoca. 

John Liver-Eating Johnson c

Leggere la storia di quest’uomo nato sulla costa est degli Stati Uniti e diventato una figura fondamentale della Frontiera americana è una esperienza emozionante. Tra le pagine traspare chiaramente, al di là della tempra d’acciaio del nostro e della psicologia spicciola dell’uomo d’azione, un sfumatura tutt’altro trascurabile della sensibilità di quest’uomo, rapportata ovviamente al contesto (le lande selvagge dell’Ovest del continente nord americano) e ai tempi (il 1800).

John Liver-Eating Johnson b

Lettura dunque assai piacevole per un uomo di blues come il sottoscritto e onesto e dovuto tributo ad uno dei grandi pionieri statunitensi. Per quanto mi riguarda, libro essenziale.

John Liver-Eating Johnson

Edizione copertina rigida – lingua inglese

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John Johnson sul Blog:

The Avenging Fury of the Plains – John “liver eating” Johnston by Dennis John McLelland Ed.D (2021 second edition) – TTTT

John “Mangiafegato (liver-eating)” Johnson

JEREMIAH JOHNSON (1972): film e colonna sonora – TTTTT

 

Mario Liverani “Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele” (2012 – Editori Laterza) TTT¾

12 Ago

Leggere il libro di Liverani in una estate caldissima come questa è uno sport estremo, tuttavia credo ne valga la pena, almeno per chi è interessato ad approfondire certi argomenti.

Magari non è per tutti, la prima parte è molto impegnativa (la storia archeologica della Palestina dall’età del Bronzo), la seconda è forse meno complicata ma pur sempre molto articolata. Se non si è almeno un po’ dentro all’argomento trattato non è facile raccapezzarsi; sia chiaro, lo studio in questione è eccellente ma per affrontarlo occorre forza di volontà.

Dal punto di vista storico si evince chiaramente che quasi tutto quello scritto nella Bibbia circa la storia di Israele non è conforme alla realtà e che tutto il mito che la circonda è stata costruita a posteriori proprio per creare una narrazione favolistica. I due regni di Giuda e Israele non sono mai stati prossimi nelle intenzioni e non si differenziavano molto dagli altri regni presenti in quei territori.

Il libro aiuta a mettere pietre miliari relative al momento in cui si decise di passare dagli dei venerati nei vari regni al culto dell’unico dio. Ho trovato ben più che interessante il capitolo 12 Il Paesaggio Desolato, ed in particolare i paragrafi relativi a Il Diluvio Universale, La Torre di Babele, Il Giardino Dell’Eden.

Dal punto di vista storico non è difficile fare piazza pulita delle superstizioni e della relativa mitologia religiosa, basta un po’ di onestà intellettuale e leggere libri come questo.

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Descrizione:

https://www.lafeltrinelli.it/oltre-bibbia-storia-antica-di-libro-mario-liverani/e/9788842098416

“Questo testo riconduce la nascita d’Israele alla sua realtà storica. Tenendo assieme la critica letteraria dei racconti biblici, l’apporto dell’archeologia e dell’epigrafia e i criteri della moderna metodologia storiografica, Liverani riporta i materiali testuali all’epoca della loro redazione, ricostruisce l’evoluzione delle ideologie politiche e religiose in progressione di tempo, inserisce saldamente la storia d’Israele nel suo contesto antico-orientale. Emergono così la storia normale dei due piccoli regni di Giuda e d’Israele, analoga a quella di tanti altri piccoli regni locali, e la storia inventata, che gli esuli giudei costruirono durante e dopo l’esilio in Babilonia. Gerico non è crollata al suono delle trombe di Giosuè, la conquista della Terra Promessa non è mai avvenuta così come narrato, Salomone non aveva un grande regno e forse il Dio del Sinai un tempo aveva anche una compagna. Il libro di Mario Liverani, sintesi di lavori in corso da anni tra gli archeologi israeliani e non, è fatto per provocare una scossa a quanti si sono nutriti per decenni di quel filone che nel dopoguerra fu trionfalmente inaugurato da testi come “La Bibbia aveva ragione” di Werner Keller. (Marco Politi, “La Repubblica).

Mario Liverani, professore emerito di Storia del Vicino Oriente antico all’Università di Roma La Sapienza, ha tenuto corsi in molte università americane ed europee. Ha collaborato a scavi in Siria (Ebla), in Turchia (Arslantepe) e in Libia (Acacus). Ha pubblicato, tra l’altro, L’origine della città (Roma 1986), Akkad, the First World Empire (Padova 1993) e Myth and Politics in Ancient Near Eastern Historiography (London 2004). Per Laterza è autore di Guerra e diplomazia nell’antico Oriente. 1600-1100 a.C. (1994); Uruk, la prima città (1998); Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele (2003); Antico Oriente. Storia società economia  (nuova edizione 2011); Immaginare Babele. Due secoli di studi sulla città orientale antica (2013); Assiria. La preistoria dell’imperialismo (2017); Oriente Occidente (2021).

Michael Punke “Revenant. La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta” (2002 – Einaudi 2024)- TTT½

6 Lug

Il titolo originale di questo romanzo è The Revenant. A Novel Of Revenge, per quanto mi riguarda sarebbe stato più corretto che anche il titolo italiano si fosse attenuto a quel concetto, aver aggiunto infatti l’aggettivo “vero” mi fa un po’ storcere il naso. Sì perché questo è un romanzo di finzione, basato appunto su quel poco che si sa davvero circa la vita di Hugh Glass, ma ripeto molto di quello scritto è fiction. L’autore stesso a fine libro dedica 5 paginette ai fatti storici che hanno caratterizzato la storia di Glass, arrivando perfino a citare il libro di John Myers Myers The Saga Of Hugh Glass come resoconto storico più completo su Glass.

Michael Punke "Revenant. La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta" (2002 - Einaudi 2024)-

Michael Punke “Revenant. La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta” (2002 – Einaudi 2024)-

Detto questo il romanzo è godibile, il soggetto (le gesta di un celeberrimo eroe della mitologia western) pieno di interesse, la scrittura fluida e scorrevole, tuttavia non era quello che cercavo.

The Avenging Fury of the Plains – John “liver eating” Johnston by Dennis John McLelland Ed.D (2021 second edition) – TTTT

23 Giu

Qui sul blog i riferimenti a John Johnston (o meglio al personaggio del film “Jeremiah Johnson” basato sulla sua vita) non mancano di certo, essendo il mio film preferito, interpretato dal mio attore preferito, che tratta di argomenti a me tanto cari.

Approfondire certi temi per il sottoscritto è indispensabile, soprattutto in questo periodo, visto che percepisco fortissimo lo Utah blues (il film Jeremiah Johnson fu girato da quelle parti) ovvero il sentimento che alberga nell’animo degli uomini delle donne di blues irrequieti/e, l’andare a disperdersi in cometa nel vasti territori inesplorati della nostra immaginazione.

Il libro di Dennis John McLelland fa dunque al caso mio sebbene sia una sorta di autoproduzione con tutte le controindicazioni del caso: grafica inesistente, impaginazione assai mediocre, refusi. Detto questo però bisogna dar merito a McLelland un vero e proprio man on a mission: fare i doverosi distinguo tra le leggende, i miti e le inesattezze nate intorno al nome di Johnston e i fatti di vita reale.

The Aveging Fury Of the plains - John liver eating Johynston by Dennis John McLelland Ed.D

Le prime novante pagine sono dedicate a confutare le false informazioni su Johnston contenute nel libro di Thorpe e Bunker “Crow killer: the saga of Liver Eating Johnson pubblicato per la prima volta nel 1959, libro che può essere considerato fiction storica vista la scarsa aderenza alla vera storia di Johnston, e che fu la base da cui Sydney Pollack e Robert Redford partirono nel creare il magnifico film del 1972 “Jeremiah Johnson” (in italiano “Corso Rosso non avrai il mio scalpo”). Da questo libro tra l’altro si evince che Pollack usò il nome Jeremiah Johnson proprio per non avere troppi vincoli con il personaggio reale. Mclelland ad ogni modo sembra esagerare nel tono usato nel contestare le false vicende (una su tutte: Johnston lottò soprattutto contro i Sioux e non con i Crow), sale infatti un certo fastidio creato dal suo approccio, al contempo rimane basilare il lavoro da lui svolto.

Da pagina 93 l’autore si concentra poi sulla vita reale di John Johnston, nato nel New Jersey nel 1831 col nome di William Garrison, costretto poi a cambiarlo dopo aver colpito un ufficiale nel periodo della giovinezza mentre era arruolato in marina. Johnston ebbe un vita spericolata, fuggito da un padre beone e violento, fu marinaio, scout per l’esercito, vicesceriffo, cercatore d’oro, trapper, mountain man, boscaiolo e uccisore di nativi americani. Uomo possente, forte e resistente morì a 69 anni nel 1900 pieno di acciacchi: reumatismi, scoliosi, problemi alla vista … d’altra parte una vita passata in territori selvaggi in quegli anni non poteva che finire in quel modo. Fu dapprima sepolto nella cittadina del Montana dove si era ritirato gli ultimi anni ma grazie ad iniziativa di alcuni studenti i suoi resti furono riesumati e sepolti in un posto più appropriato in Wyoming. Alla nuova sepoltura partecipò anche Robert Redford, in qualità di attore protagonista del film (più o meno) basato sulla vita di John Johnston

Cassa con i resti di John Johnston - 1974 - foto Dewy Vanderhoff

Cassa con i resti di John Johnston – 1974 – foto Dewy Vanderhoff

Robert Redford presenzia la risepoltura dei resti di John Johnston - 1974 Cody, Wyoming 1974 - foto Dewy Vanderhoff

Robert Redford presenzia la risepoltura dei resti di John Johnston – 1974 Cody, Wyoming 1974 – foto Dewy Vanderhoff

Tomba di John Johnston - Cody, Wyoming (Andrew Rossi, Cowbot State Daily)

Tomba di John Johnston – Cody, Wyoming (Andrew Rossi, Cowbot State Daily)

Un libro (in inglese) quindi utile per chi volesse ampliare le sue conoscenze a proposito di Johnston e dei mountain men in generale.

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John Jeremiah Johnston sul blog:

In diversi articoli della categoria Tim’s Blues vi sono riferimenti, citazioni e foto di Jeremiah Johnson, i seguenti due sono i più specifici:

John “Mangiafegato (liver-eating)” Johnson

JEREMIAH JOHNSON (1972): film e colonna sonora – TTTTT

Valerio Evangelisti “Il Sol Dell’Avvenire – Volume 2 – Chi Ha Del Ferro Ha Del Pane” (Mondadori 2014-edizione 2016) – TTTTT

8 Giu

Nella descrizione e nel link al volume 1 proposti qui sotto vi è già illustrato il tenore di questo secondo episodio della trilogia de Il Sol Dell’Avvenire. Non aggiungo tanto altro, sottolineo solo che anche questo secondo volume chiarisce molto le idee circa il fermento di quegli anni (grosso modo i primi due decenni del secolo scorso) raccontando le peripezie dei personaggi (e dei loro discendenti) già presenti nella prima parte. Leggendo il libro – soprattutto nella parte finale – ci si spiega in modo netto come e perché il fascismo prese piede e da che guazzabuglio di idee e correnti politiche nacque.

Un romanzo insomma che racconta gli eventi storici e la vita di quegli anni (qui in Emilia Romagna), scritto e diretto in maniera esemplare dal grande Valerio Evangelisti. Da leggere.

valerio evangelisti sol dell'avvenire 2

Descrizione

In questo secondo, autonomo volume de “II Sole dell’Avvenire”, Evangelisti continua a seguire le vicende di alcune famiglie romagnole attraverso i grandi cambiamenti che investono l’Italia intera, in un arco temporale che va dal 1900 al 1925, dall’affermarsi del movimento operaio, cooperativo e socialista ai grandi scioperi generali, dalle imprese coloniali alla prima guerra mondiale e al “biennio rosso”, fino all’affermarsi della dittatura fascista. Come nel primo volume, testimoni di un periodo storico così drammatico sono personaggi inseriti in processi di cui intuiscono appena la portata. Eleuteria, fragile e incapace di ribellarsi alle avversità; Reglio, giovane ribelle involontario, che cerca di sottrarsi al servizio militare e alle compagnie di disciplina; Narda, che col suo spontaneo eroismo riscatterà l’onore di una famiglia che sembrava per sempre macchiata dalla vigliaccheria. Ciò è narrato attraverso piccoli episodi, ora tragici ora umoristici, che vedono in scena personaggi picareschi, litigiosi o astuti. Impegnati a cercare di sopravvivere in un mondo sempre più difficile, a contatto con le grandi figure del loro tempo. Ma sullo sfondo, o forse in primo piano, è il passaggio epocale dal mondo rurale all’agricoltura di tipo industriale, nonché l’opera lenta e paziente di edificazione di una società capace di volgere il cambiamento a favore dei più umili e sfruttati. Operazione fallita: il Sole dell’Avvenire sarà spento sul nascere. Ma non per sempre.

il sol dell’avvenire sul blog:

Valerio Evangelisti “Il Sol Dell’Avvenire – Volume 1 – vivere lavorando o morire combattendo” (Mondadori 2013) – TTTTT

 

 

Valerio Evangelisti “Il Sol Dell’Avvenire – Volume 1 – vivere lavorando o morire combattendo” (Mondadori 2013) – TTTTT

23 Mar

La descrizione riportata in fondo a questa paginetta spiega in maniera nitida il tenore e la storia del romanzo, non aggiungo dunque nulla di rilevante, giusto il “giudizio finale” (come lo chiama l’umana che vive con me) che lascio nelle pagine bianche all’inizio di ogni libro dopo averlo letto: “un affresco schietto e inebriante”. Essendo da sempre attratto da questi temi ho letto con fervore questo magnifico libro di Evangelisti, questo primo resoconto (trattasi di trilogia) travestito da romanzo delle peripezie messe in atto dalle classi più povere per riuscire a sopravvivere e ad accennare al sogno di giustizia sociale che con ogni mezzo chi deteneva (e detiene) il potere (per lo meno in quella fascia che oggi chiamiamo mondo occidentale) ha sempre cercato di contrastare. Mettersi nei panni dei protagonisti di queste storie è stato doloroso, i loro stenti, le loro tribolazioni, le loro lotte spesso inefficaci … d’altra parte l’umanità non è mai riuscita ad andare oltre la classificazione tra ricchi e poveri, padroni e schiavi, con la scusa che non si può mettere in discussione l’ordine costituito (che molto spesso è una aberrazione) ci si comportava (e ci si comporta) da aguzzini spietati.

Perdonate l’enfasi ma il mio animo ribolliva di rabbia nel leggere dei soprusi accaduti qui, nella regione che tanto amo, e al contempo gioiva nel constatare l’animo battagliero, garibaldino e indomito dei meno fortunati nell’eterna battaglia contro le avversità.

Libro da leggere.

valerio evangelisti il sol dell'avvenire

PS: grazie a John Paul Cappi.

Valerio Evangelisti, distaccandosi dai temi narrativi che lo hanno reso noto come scrittore, racconta in questo romanzo di ampio respiro le vicende di alcune famiglie di braccianti e contadini romagnoli, dall’epoca post-risorgimentale alle soglie del 1900. Sono storie minute, in cui si intrecciano momenti ora drammatici ora briosi. Assieme disegnano un quadro ben più grande, esteso a tutta l’Emilia Romagna e all’Italia. La trasformazione agricola di una regione, la bonifica di territori malsani, l’affermarsi del movimento cooperativo e di quello socialista, con le sue varie anime spesso conflittuali, la lenta e sanguinosa conquista della democrazia. Ciò è visto con gli occhi di protagonisti solo in parte consapevoli dello scenario grandioso in cui si muovono. Attilio, l’ex garibaldino che sperimenta tutte le forme e le miserie del precariato; Rosa, vittima predestinata ma non docile dello sfruttamento e dell’arroganza di chi comanda; Canzio, il ribelle per indole, refrattario all’ideologia e attratto dall’azione. Assieme a costoro una folla colorita di personaggi turbolenti e litigiosi, spesso realmente esistiti; trascinati in vicende politiche e umane che li porteranno dalle pianure e dai colli di Romagna alle paludi dell’Agro romano, fino ai campi di battaglia in Grecia. Umili costruttori di un Sole dell’Avvenire che non sorgerà mai, quanto meno nelle forme che speravano. Inizio di una trilogia estesa per un settantennio…

Pascal Chabot “L’uomo che voleva comprare il linguaggio” (Lit Edizioni/Castelvecchi 2019) – TTTTT

13 Feb

Tutto sta scritto nelle righe del retrocopertina:

In questo libro brillante, a metà tra la sceneggiatura e il dialogo platonico, i personaggi di Pascal Chabot analizzano la società contemporanea: ne impersonano l’alienazione e informatizzazione, ma anche i valori da salvare e preservare per un futuro che può ancora essere riscattato, confidando nell’umanità.

Questo è un libro (breve, solo 51 pagine) stupefacente. Qui sotto qualche stralcio. Da leggere.

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Version 1.0.0

Descrizione

Confinati nell’aeroporto di un’isola una sera in cui imperversa un uragano, un uomo e una donna si rincontrano per caso. Dopo gli studi di filosofia, che li hanno prima uniti e poi separati, lui sta cercando di concretizzare il suo progetto: brevettare il linguaggio. È convinto, infatti, che non sia lontana l’epoca in cui gli umani dovranno «abbonarsi alla logosfera» affinché alle loro parole seguano degli effetti. In questo libro, a metà tra la sceneggiatura e il dialogo platonico, i personaggi di Pascal Chabot analizzano la società contemporanea: ne impersonano l’alienazione e informatizzazione, ma anche i valori da salvare e preservare per un futuro che può ancora essere riscattato, confidando nell’umanità.

Pascal Chabot è un filosofo belga, insegna allo IHECS (Institut des Hautes Études des Communications Sociales) di Bruxelles ed è un profondo conoscitore dell’opera di Gilbert Simondon. È autore de La philosophie de Simondon (Vrin, 2003), Après le progrès (Puf, 2008) e de Les sept stades de la philosophie (Puf, 2011). Le Edizioni San Paolo hanno pubblicato Burnout globale. La malattia del secolo (Global burn-out, 2014).