McLEOD’S REEL (la danza scozzese di McLeod) – traditional scozzese del 1700 circa…
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BONYPARTE aka BONAPARTE’S RETREAT (Bonyparte era il nome di un cavallo da corsa) – William Hamilton Stepp 1937 (recorded by Alan Lomax)
(probabilmente scritta nel 1892 da James Thornton col nome di O’BRIEN’S HORSE, BONYPARTE)
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HOE-DOWN from RODEO (l’Hoe-down è una festa campagnola dove si balla. Hoe significa zappa/ dare addosso/ andare all’assalto/ sarchiare / togliere le erbacce) – Aaron Copland 1942
Personnel: Keith Relf (vocals), Jim McCarty (drums & vocals), Chris Dreja (bass), Jimmy Page (guitar).
SAN FRANCISCO, Fillmore Auditorium, July 1967
We had a song called “Glimpses” [on the Yardbirds’ 1967 album, Little Games]. It featured the [violin] bow, and when it was played in concert, I had tapes that played all this stuff — the Staten Island Ferry, locomotives, shock sounds — with textures from the bow. – Jimmy Page
THE YARDBIRDS 1967 – da sx a dx Dreja, Page, McCarty, Relf
Qualche sera fa, in casa, entro nello studiolo e mi accorgo che PALMIRO è dietro allo scaffale degli LP, fa il matto, io sto al gioco, lui inizia a strampellare con i miei dischi, temendo ne rovini qualcuno lo faccio uscire, lui mi ubbidisce ma non prima di aver dato una zampata a caso…dandola fa uscire dallo scaffale un disco della BAD COMPANY, STRAIGHT SHOOTER…uhm…guarda caso indosso la mia t-shirt preferita (della BAD COMPANY appunto)…ed è la stessa sera in cui mi arriva l’email dove mi si dice che MICK RALPHS ha iniziato a seguirmi su twitter…io sono razionale, non sono superstizioso nè scaramantico, ma adoro questo tipo di coincidenze, questi segni del blues. E allora tiro fuori l’album in questione, lo inserisco nello stereo, mi adagio sul cuscino e lascio partire i ricordi…
TT assorto nelle note di copertina di STRAIGHT SHOOTER – foto della groupie
Ultimi sospiri degli anni settanta, sono un adolescente, ho già scoperto i LED ZEPPELIN, i FREE, gli ELP, JOHNNY WINTER, SANTANA e alcuni altri gruppi rock che mi fanno girare la testa. Non c’è internet, non c’è youtube, non c’è un cazzo, solo CIAO 2001 e poco altro. Ma sono un fan on the prowl, determinato e cocciuto, adesso che l’ho scoperto, il ROCK è tutto quello di cui m’importa; scovo notizie, ritagli di giornali, foto, qualche libro… FREE, LED ZEPPELIN, SWAN SONG, dunque BAD COMPANY. E’ settembre, uno di quei settembre emiliani, tiepidi, dolci, a misura d’uomo di blues. Il futuro sembra pieno di luce, le possibilità infinite, la vita gravida di sorprese. Sabato, mi fiondo al PEECKER SOUND di FORMIGINE, di fianco alla leggendaria discoteca PICCHIO ROSSO. Il PEECKER è probabilmente il negozio di dischi per eccellenza del modenese, grande, pieno di scaffali, self service, nessun commesso che ti disturbi con la frase “posso aiutarti?”. Lì dentro ci si passa pomeriggi interi. Lettera B: BAD COMPANY. La copertina con i dadi è quella che mi attira subito, …printed in USA…cazzo, l’etichetta è quella della SWAN SONG, special thanks to PETER GRANT, sleeve by HIPGNOSIS…STRAIT SCIUTER sei mio.
Arrivo a NONANTOLA, salgo in casa, sono tutti fuori, metto il disco sul piatto…primo pezzo GOOD LOVING GONE BAD. Bam, una sorta di imprinting immediato, una scossa di testosterone, un marchio indelebile che mi si stampa sull’animo. Il pezzo è di un certo MICK RALPHS, ah è il chitarrista.
Hard rock di fattura pregevolissima, suoni efficacissimi, batteria meravigliosa, voce che senti vibrare nello stomaco, e MICK RALPHS giustappunto alla chitarra. Un zabaione di iperbole per la mia giovane anima, per me che sono esile come un giunco ma che mi senti forte come una quercia. STRAIGHT SHOOTER significa “persona schietta e sincera” ma c’è il gioco di parole dato dall’immagine dei dadi in copertina: to shoot craps significa difatti tirare i dadi, gettare i dadi. Ad ogni modo, mi accorgo che MICK RALPHS non è JIMMY PAGE, ma il suo chitarrismo è appunto così schietto e sincero da essere, per me, irresistibile. Riff granitico in LA e in RE, poi stacco lento dove RODGERS canta
I got my pride Don’t need no woman to hurt me inside I need love Like any other So go on and leave me Leave me for another
Il ritmo poi riprende e sullo stacco PAUL che canta Cuz’ Baby I’m a bad Man, oh santo demonio quanta forza mi ha dato quella sciocca frasetta…
Good! Lovin’ gone bad Good! Lovin’ gone bad Good lovin gone bad I’m a sad man Get outta my way Cuz’ Baby I’m a bad Man Now Now!
Io sono conosciuto per essere soprattutto un fan dei LED ZEPPELIN, e dei FREE e degli ELP se vogliamo, ma in definitiva forse il gruppo che più amo è la BAD COMPANY, e grazie a questo primo pezzo, STRAIGHT SHOOTER è probabilmente l’album che preferisco in assoluto. Intendiamoci, capisco benissimo che la BAD CO non è certo uno dei gruppi più importanti per la storia del rock, so che detta in modo un po’ maldestro il gruppo non è altro che la versione da stadio dei FREE, ma quell’hard rock genuino, semplice, diretto mi arriva al cuore con una facilità disarmante. Non è un caso che la mia band si chiami CATTIVA COMPAGNIA, se le canzoni che scrivo sono in qualche modo messe giù con un metodo simile, se mi sento e sono un chitarrista alla MICK RALPHS più che alla JIMMY PAGE, se i il partner musicale che ho sempre cercato (invano) è una sorta di PAUL RODGERS emiliano… Oggettivamente credo che STR SHT sia un buon album hard rock, ma essendo diventato un capitolo così importante della mia vita, per me che sono lo smilzo di Nonantola, è the best hard rock album ever.
FEEL LIKE MAKIN’ LOVE fu il secondo singolo tratto dal disco, arrivò nella top ten americana. Oggi non riesco più ad ascoltarlo, ma allora lo trovavo davvero carino. Ballatona acustica col ritornello pieno di chittarre distorte, testo al limite della sostenibilità…troppo mieloso. WEEP NO MORE è una delle pochissime canzoni scritte da SIMON KIRKE ad apparie sui dischi della BAD COMPANY originale. Intro d’archi e un incedere bluesy a seguire. Tutto molto godinile. SHOOTING STAR è uno degli altri hit del disco, stessa formula di FEEL LIKE MAKIN’ LOVE. Riflessione gradevole seppur un po’ retorica sulla tragica fine di giovani rockstar.
Riguardando le foto della copertina interne rammento quanto mi immedesimai in esse, quanto machismo involontario mi profusero, quanto mi fecero sentire un vero uomo…
Mi immaginavo di essere parte di loro, o di una band come la loro, in tour nel midwest americano nella metà degli anni settanta…
Immagini che si sposano a meraviglia con DEAL WITH THE PREACHER e WILD FIRE WOMAN, due ottimi esempi di hard rock inglese che racconta storie di vissuto nell’on the road americano. I cantati superbi di RODGERS, il chitarrismo lineare e ispirato di RALPHS, il basso preciso e mai sopra le righe di BOZ BURREL, la batteria elegantemente rock di SIMON KIRKE, che band ragazzi! La slide guitar di WILD FIRE WOMAN sa di sud degli Stati Uniti, di viaggi intrapresi per incontrare una bellezza di donna al di là del confine col Messico. Trovavo e trovo ancora irresistibile il finale quando PAUL RODGERS canta
I start to shiver and shake I just can’t wait, I start to shiver and shake I just can’t wait, I start to shiver and shake I, Lordy, I just can’t wait Driving down the highway, yeah Wow Oh baby, take a good loving to keep me driving all night I’m a-driving all night, oh yeah
Quando poi al minuto 4:18 MICK RALPHS ci da di slide partivo e parto anche io per le highway americane in cerca di chissà chi …
Straight on down the highway Straight on down the highway Wow, straight on down the highway, yeah
ANNA, di Simon Kirke, proviene dall’album KOSSOFF KIRKE TESTU AND RABBIT del 1972, registrato all’indomani del primo scioglimento dei FREE. Delicata, lenta, cantata con pathos da RODGERS, ANNA si accasa senza problemi in STRAIGHT SHOOTER. Preso dalla mia mania per la BAD COMPANY, iniziai a contagiare gli amici, in particolare TOMMY TOGNI, cantante con cui mi misi a suonare poco dopo. A quel tempo TOM stava con una che si chiamava Anna, e ogni volta che lui veniva a casa mia dovevo fargli ascoltate il pezzo a più riprese. L’album si chiude con CALL ON ME, tempo medio che in alcune sue parti si rifà all’epica rodgersiana di cui spesso parlo, con quella coda finale che ti porta nei campi di foschia e bruma che hai dentro di te, dove socchiudendo gli occhi vai incontro al tuo destino, al sole che sorge, ad un nuovo giorno che nasce.
Don’t worry about the rain, baby I’ll keep you dry I’ll keep you warm inside And satisfied
Don’t worry about the rain I’ll keep you dry, I’ll keep you dry Call on me, baby, call on me, baby
Registrato nel settembre del 1974 e pubblicato nell’aprile del 1975, STRAIGHT SHOOTER arrivò al numero 3 della classica americana, vendendo 3 milioni di copie. Album dunque fondamentale per il sottoscritto…dopo tutto ho preso forma grazie ad esso, sono diventato l’uomo che sono nel bene o nel male anche grazie a questo Rock, totale, puro, schietto e frizzante come il lambrusco. Oh, nulla cosmico onnipotente , che cazzo di album che mi hai fatto trovare lungo la via…e ora tutti nell’abbazia di Thelema a osannare il chitarrista, perchè IN MICK RALPHS WE TRUST.
Come richiesto (vedi commenti a OTTENEBRATO IN OTTOBRE), riceviamo la foto del nostro Bodhran con l’ukulele a forma di Les Paul; questo il commento d’accompagnamento: “..ogni promessa è un debito, ma vista la scabrosità di abbinare la mia persona a degli strumenti a corda, ho preferito buttarla sul porno…”
SCRIVE PICCA: “Attimi d’angoscia oggi alle ore 12’45. Mentre sono in macchina e faccio zapping alla radio becco My Generation degli Who su RTL. Trasalisco: cazzo, penso, My Generation su RTL? La My Generation del ’65? Cazzo è successo?? Sta a vedere che è morto Townshend!! Oddio, non ho visto le news aggiornate sul Web e magari è morto Townshend? Caaaazzzzoo!!! Oppure…oppure è morto Daltrey! No, no, no… Tra Townshend e Daltrey mi sa che muore prima Pete perchè Daltrey mi dà l’idea di campare fino ai 99…Cazzo, è morto Townshend… chissà cosa dice Tim… cazzo…Poi lo speaker Charlie Gnocchi rientra in diretta e dice ‘Era My Generation degli Who, quelli che spaccavano gli strumenti…chissà quando torneranno in Italia…’
Ecco quello che succede al giorno d’oggi quando passa un bel pezzo su una radio di merda!
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RISPONDE L’ESPERTO: non c’è da meravigliarsi caro Picca, visto le tonnellate di immondizie musicali quotidiane a cui siamo sottoposti. Anyway, long live Pietro Imovilli.
Domenica piovosa, le fusa di Palmiro sul divano, la biografia di AHMET ERTEGUN e Sky. Me ne sto al calduccio, anche per cercare di lenire i dolorosi football blues di ieri sera. Mi riguardo il film CASSANDRA CROSSING in HD…amo le atmosfere anni settanta, il colore dei film di quegli anni, certe ingenuità così naturali, e ANN TURKEL, una delle attrici, mi colpi già dalla prima volta in cui vidi il film, negli anni settanta appunto. Imberbe ragazzino, fantasticavo sulle sue gambe. Riguardandolo sorrido nel riascoltare la canzone che lei canta accompagnata dai suoi amici hippie nello scompartimento del treno. Niente da fare, non mi scosto nemmeno un centimetro dagli anni settanta.
Lo sapete che sono un po’ ossessionato dalla semantica, dall’etimologia e dalla onomastica in genere; spesso qui sul blog vi tocca sopportare il mio girovagare tra il significato dei nomi e delle parole, così ecco qui una nuova rubrichetta in cui tentiamo di tradurre – nel modo più accurato possibile e foneticamente sensato – i nomi e i cognomi dei nostri musicisti preferiti. Iniziamo con…PIETRO IMOVILLI dei CHI.
TOWNSHEND Name Meaning English (Norfolk): variant of Townsend.
IMOVILLI: Estremamente raro, sembra essere originario del reggiano, dovrebbe derivare da un nome di località risalente al periodo tardo romano, e starebbe ad indicare un sito posto in fondo, probabilmente ad una vallata ad un paese, esempi di questo genere si hanno ad esempio nel bresciano, in Val Camonica, dove si trova l’antica contrada di Imavilla.(Origine dei Cognomi Italiani – Ettore Rossoni 2000)
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PS: IMOVILLI era il cognome di mia madre…mica male essere imparentati col chitarrista degli WHO.
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