La fascinazione di Jimmy Page per il movimento punk, o perlomeno per alcuni gruppi, è nota da decenni, in quel fermento musicale il Dark Lord trovava le radici del rock and roll, l’impeto rivoluzionario e giovanilista di quella musica degli anni 50 che infiammò lui e la sua generazione. Ricordo che in quel tempo mi colpì molto leggere il suo apprezzamento per i Damned, io ero solo un ragazzino pelle e ossa in preda al fervore per l’aria sonora che oggi viene chiamata Classic Rock e per il Blues ma che ovviamente viveva anche la musica che usciva in quegli anni. Sul mio giubbotto vi erano le spille di Jimmy Page e dei Ramones, ma se ne avessi trovata una vi sarebbe stata certamente quella dei Damned. Sì, certo, anche Sex Pistols e Clash, ma erano i Damned i miei preferiti.
Le cronache riportano che Page li andò a vedere all’opera al Roxy di Londra nel 1977. Attivo tra il 1976 e il 1978 e sito a Convent Garden 41-43 Neal Street London WC2 H9PJ, il Roxy disco club in quegli anni appariva più o meno così:

ROXY CLUB – London Convent Garden

ROXY CLUB – London Convent Garden
Tra la fine del 1976 e l’inizio del 1977 i Led Zeppelin erano rinchiusi ai Manticore Studios di Londra (locali di proprietà degli Emerson Lake & Palmer) per preparare il tour americano del 1977.

Led Zeppelin Manticore Studios 1976-77

Led Zeppelin manticore Studios 1976-77
I Damned suonarono al Roxy le seguenti sere: 17/01/1977, 30/1/77, 31/01/77, 14/02/77, 21/02/77, 31/03/77, si presuppone che Page li andò a vedere in gennaio visto che in febbraio sarebbe partito il tour americano dei LZ (ma poi posticipato ad aprile per i problemi alla gola di Plant). E’ tuttavia solo una supposizione. Ad ogni modo vi andò una sera con Robert Plant e vi tornarono con Bonham (il quale, come sempre succedeva quando era sotto gli influssi dell’alcol, si comportò malissimo con il gruppo). Fino all’inizio del 1977 Page era attento alle nuove uscite discografiche e ai nuovi gruppi, benché vivesse ormai da tempo nella “bolla” che il management del gruppo aveva creato per lui e per gli altri tre membri dei LZ, era in qualche modo ancorato alla realtà; purtroppo una volta iniziato il lungo tour del 1977, tour di successo inimmaginabile per i tempi, Jimmy Page si estraniò dal mondo, consolidò il rapporto con sostanze chimiche pesanti e si rinchiuse nella torre d’avorio. Tanto per far capire la situazione, basti pensare che solo nel 1983 scoprì Edward Van Halen, il chitarrista olandese di Pasadena (CA) che con l’uscita del primo disco dei Van Halen nel 1978 rivoluzionò la chitarra elettrica …se ci pensate questa è la cartina di tornasole.
Torniamo a noi. Mi è sempre interessata moltissimo la genesi dell’ultimo album in studio dei Led Zeppelin, In Through The Out Door (pubblicato nell’agosto del 1979) e dunque anche decifrare le influenze che i Damned e il movimento punk ebbero in alcuni pezzi di quelle session. Influenze ovviamente non riscontrabili nell’album in sé, ma certamente presenti in un paio di outtakes poi pubblicate postume su Coda (uscito nel novembre 1982).
Dopo la tragica scomparsa del figlio di Plant nel luglio del 1977 e la conseguente interruzione del tour americano, il gruppo lasciò al proprio cantante il tempo necessario per elaborare il lutto. Si ritrovarono insieme nel maggio 1978 al Clearwater Castle per alcune prime informali session.A quanto si sa, ancora oggi le sale del Clearwell Castle che negli anni settanta fungevano da sale prove e studio di registrazione sono rimaste tali e quali a quelle di un tempo visto che sono spazi non più utilizzati (oggigiorno buona parte del Clearwell Castle è adibito ad ospitare soprattutto matrimoni, ma in altre parti del castello), e siccom che non ci sono foto del gruppo in quel contesto possiamo dunque immaginare una ambientazione del tutto simile a quella di cinque anni prima quando furono i Deep Purple ad usare quella location.
In ottobre del 1978 i Led Zeppelin si raggrupparono agli studi Ezy Hire Studio di Londra per le sessioni di preparazione vere e proprie. Per la prima volta John Paul Jones presentò non solo idee musicali come fatto in passato, ma anche pezzi completi. Il 6/11/1978 il gruppo quindi volò al Polar Studio di Stoccolma visto che Björn Ulvaeus e Benny Andersson degli Abba, proprietari dello studio, offrirono l’uso gratuito della facility ai Led Zeppelin in modo da promuovere il Polar a livello internazionale.
Benchè i Led Zeppelin stessero vivendo una fase interlocutoria e Jimmy Page non fosse più il chitarrista dell’immaginario collettivo, le session furono assai produttive; nonostante quello che erroneamente si è sempre letto, il gruppo fu efficiente e risoluto. Solo Page perse un paio di giorni a causa di problemi gastrointestinali. Parecchie furono le canzoni registrate: le 7 che finirono nell’album,
le 3 che furono pubblicate anni dopo su Coda (Ozone Baby, Darlene e Wearing And Tearing)
e almeno un’altra che a tutt’oggi Page tiene chiusa in un cassetto e di cui è reperibile su bootleg e su youtube solo la traccia di batteria.
Visto che stiamo parlando delle influenze punk nella musica dei Led Zeppelin mi soffermo esclusivamente su Ozone Baby e Wearing And Tearing.
Ozone Baby fu la prima canzone registrata al Polar Studio, composta da Page e Plant fu dunque una delle poche canzoni di quelle session scritta musicalmente per intero da Page. E’ un bel rock sostenuto che personalmente ho sempre amato e che penso sia stato ispirata dal primo singolo dei Damned, New Rose uscito nell’ottobre del 1976 (nello specifico, dal ritornello)
Naturalmente Ozone Baby non è un canzone punk, ma credo di essere nel giusto quando dico che New Rose dei Damned influenzò Page nell’intenzione e nella stesura di qualche accordo.
Wearing And Tearing ha un impeto sicuramente più affine al punk ed inoltre è un brano molto veloce; certo, l’anima hard rock è presente ma l’approccio del gruppo (e del cantato di Robert Plant) lascia poco spazio ai dubbi.
Personalmente sono orgoglioso del fatto che la band Rock che più amo in quel periodo fosse attenta a quello che succedeva intorno ad essa, e che forse i LZ erano davvero meno dinosauri (e più punk) di tanti altri. Come già scritto qui sul blog se solo si fosse deciso di rendere In Through The Out Door un po’ meno Little Feat (e dunque togliendo South Boud Saurez e Hot Dog) e più attuale (aggiungendo appunto Ozone Baby e Wearing And Tearing) forse l’album oggi avrebbe una valenza maggiore.
Segnalo inoltre che nell’ellepì del 1982 Strawberries, i Damned inserirono il pezzo Bad Time For Bonzo. Certo, si gioca sul titolo del filmetto del 1951 Bedtime For Bonzo (featuring Ronald Regan) e si critica aspramente lo stesso Regan allora presidente degli USA ma … teniamo presente che John Bonham (detto Bonzo appunto) conosceva il gruppo e votò Rat Scabies come miglior batterista nel referendum dei lettori del 1979 del Melody Maker.
Concludo questa riflessione sugli influssi punk che ebbero i Led Zeppelin sottolineando che nel tour europeo del 1980 la band ebbe di certo un approccio punk. Alla faccia di chi li accosta ancora all’heavy metal.
Bravo, caro mio. Bravo. Ti abbraccio
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Bill, mate, eye thank yew.
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Mi mancavano le tue riflessioni sui LED ZEPPELIN. Condivido tutto quello che ha scritto , anche se ai Damned preferisco i Sex Pistols. Sicuramente il gruppo , per quanto sempre pronto a sperimentare , non è mai stato modaiolo come Stones e Who ma una sorta di cosa a parte nel mondo della musica Rock. Come i Pink Floyd. È innegabile che durante il tour europeo il gruppo (o Robert Plant) abbia iniziato a guardarsi attorno e avere un atteggiamento più punk e meno celebrativo. Se Page avesse evitato la lunga parentesi di White Summer e inserito due pezzi più significativi sarebbe stata una scaletta perfetta. Chissà cosa avrebbero fatto nei primi anni ’80 se … Non ce li vedo proprio suonare vecchi classici stile compilation come i tour del 1981-82 di Stones e Who (aridaje!).
A proposito atteggiamento punk , segnalo l’ultima esecuzione di Communication Breakdown a Mannheim (3 luglio 1980) , meno compatta della versione suonata ad Hannover (24/06/80) , ma di gran lunga la più feroce , oltre che la mia preferita.
PS, secondo me Page conosceva EVH , probabilmente è stata una sua sparata per non dare importanza al musicista. Le sue interviste non sono certo memorabili e affidabili.
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Luc, la faccenda di Van Halen non la ha riportata Page, ma un giornalista (se ricordo bene) che chiese a Page cosa ne pensasse di Van Halen ma lui – nel 1983 – non sapeva chi fosse.
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Si credo di aver capito la storia. Che personaggio il Darklord!
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Ottima riflessione.
Un canale di comunicazione sotterraneo fra il Punk e i LZ c’è stato sicuramente, e i brani che citi ne sono una prova.
È un discorso lungo e tortuoso, ma credo che la maggior parte dei musicisti Punk avesse una sincera ammirazione (nascosta, vista la moda del tempo che pretendeva schieramenti di bandiera tipo il calcio) per la band di Page e Plant.
Ricordo personalmente i PIL di Johnny Lydon Rotten aprire i concerti con Kashmir e gli Scream (con uno sconosciuto Dave Grohl alla batteria), suonare Wanton Song al Centro Sociale Forte Prenestino a Roma.
E poi Page nel 1980 è una presenza Punk mica da poco, anzi….proprio sostanziale direi….emaciato, con quei vestiti, gli occhiali da sole e la sigaretta, mentre suona un po’ a cazzo. Icona No Future definitiva.
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Vedere Page a fine carriera Zep (e quindi a fine carriera) come punk è un punto di vista interessante, non fosse per la “tecnica chitarristica”.
Io però ho sempre avuto la sensazione che quella visita al Roxy fosse più una mossa pubblicitaria che la reale voglia di confrontarsi con la novità: “siamo dinosauri, ma con le orecchie aperte”. Che poi quella moda abbia avuto riflessi nella musica ci sta, ma già Communication Breakdown aveva un sano spirito punk. Spirito di cui poi, negli anni a venire però non è rimasto più niente, tranne forse in qualcosa di Joh Paul Jones.
E mentre scrivo leggo che se n’è andato anche Jeff Beck…
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“tranne forse in qualcosa di Joh Paul Jones”. Qualche titolo? Grazie
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Tim mi ha anticipato, ma anche i pezzi del disco – secondo me strepitoso – con Diamanda Galas o l’album dei Them Crooked Vultures. Insomma, rock ma liberato dai clichè anni 70 (senza dare a questo un giudizio di valore)
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” la sensazione che quella visita al Roxy fosse più una mossa pubblicitaria che la reale voglia di confrontarsi con la novità”
No Bodhran, non credo, alla fine del 1976 / inizio 1977 non era ancora scattato definitivamente il luogo comune “vecchia band di classic rock = dinosauri”. Io penso proprio che Page fosse attirato dalla scossa di energia di queste nuove band, dalle novità musicali che la società e quindi il mondo discografico proponevano. A quel tempo Page era genuinamente interessato alla musica.
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Guarda, tira via gli altri, ma Page… Ma oramai sono completamente accecato dal pregiudizio negativo su di lui dal ’75 in poi (così, per spararla un po’ grossa).
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Jackob: ad esempio questa:
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