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Qiu Xiaolong ”Cyber China” (Feltrinelli/Marsilio 2017) – TTT¾

20 Gen

Ottavo episodio delle indagini dell’ispettore Chen. Pur rimanendo anche questo capitolo un buon poliziesco per la prima volta mi pare che trapeli la visione personale – tutt’altro che positiva – dell’autore sulla sua terra di origine. (Qiu è un cinese espatriato negli Usa). Non che non si debba criticare la Cina, ci mancherebbe, ma ciò che apprezzavo era l’equilibrio usato nei suoi romanzi nel descrivere anche le situazioni meno nobili e belle del “socialismo alla cinese” (che io non ho mai amato, sia chiaro).

Questo Cyber China rimane tuttavia un’altra bell’avventura dell’ispettore Chen.
PS: finale inaspettato.

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Descrizione

https://www.lafeltrinelli.it/cyber-china-libro-xiaolong-qiu/e/9788829701162?queryId=5bfc093f80f24c7e09ad9c6caba052b5
Armonia e integrità: stando ai media ufficiali, il modello cinese è un successo. Ma su internet, la rabbia dei cittadini si scatena. Zhou, un funzionario della municipalità di Shanghai, è il bersaglio perfetto per questo nuovo genere di caccia alla corruzione. Una sua foto con in mano un pacchetto di sigarette di lusso infiamma la rete. Due settimane più tardi, viene trovato impiccato. È stato davvero un suicidio? Sotto l’occhio vigile delle autorità di Partito, preoccupate di quel formidabile movimento che agita la rete, l’ispettore capo Chen, assistito da Lianping, giovane e affascinante giornalista, indaga sul mondo dei blog clandestini, dove la censura rossa si rivela impotente. Smarrito tra i nuovi grattacieli che spuntano come germogli di bambù in una città schiacciata da una corruzione e un’ingiustizia sempre più sfacciate, Chen assiste alla trasformazione del suo Paese in un’enorme ragnatela di relazioni onnipresenti, dove ogni filo è collegato da interessi comuni, intrighi e segreti condivisi. E dove anche a un ispettore capo di polizia viene richiesto di fare il proprio lavoro coscienziosamente, purché non intralci il quadro più ampio.

QIU XIAOLONG sul blog:

https://timtirelli.com/2023/03/15/qiu-xiaolong-le-lacrime-del-lago-tai-feltrinelli-marsilio-2021-ttt%c2%be/

https://timtirelli.com/2021/03/27/qiu-xiaolongla-ragazza-che-danzava-per-maofeltrinelli-marsilio-2019-ttt%c2%be/

https://timtirelli.com/2020/09/16/qiu-xiaolong-di-seta-e-di-sangue-feltrinelli-marsilio-2019-tttt%c2%bd/

https://timtirelli.com/2020/06/03/qiu-xiaolong-ratti-rossi-feltrinelli-marsilio-2019-tttt%c2%bd/

https://timtirelli.com/2020/02/09/qiu-xiaolong-quando-il-rosso-e-il-nero-feltrinelli-marsilio-2018-tttt/

https://timtirelli.com/2019/04/08/qiu-xiaolong-visto-per-shanghai-feltrinelli-marsilio-2018-tttt/

https://timtirelli.com/2018/11/06/qiu-xiaolong-la-misteriosa-morte-della-compagna-guan-feltrinelli-2018-tttt/

Antonio Manzini “Elp” (Sellerio 2023) – TTTT

4 Ott

ELP, l’ultimo lavoro di Manzini, ha più di 500 pagine, scritte con la riconosciuta sagacia raccontano un’altra storia poliziesca tra le pieghe di una umanità lisa e sempre più naufraga. Ormai non sono più in grado di gestire le T che do ai romanzi che hanno come protagonista Rocco Schiavone, nelle ultime recensioni ne appioppo quattro di default, ma potrebbero essere anche cinque, la qualità delle storie create da Manzini è sempre molto alta.

In questo episodio il cinismo e il realismo di Rocco si fanno più malinconici, la sua schiettezza è naturalmente sempre presente così come la lucida lettura dello stato attuale della società:

“…ognuno a odiare a morte la fascia a seguire, un’ostilità a cascata che levava malta e cemento alla coesione sociale …” già.

Da leggere pure questo.

PS: e sì, certo, vengono menzionati anche gli ELP (intesi come Emerson Lake & Palmer).

◊ ◊ ◊

Sinossi

https://sellerio.it/it/catalogo/Elp/Manzini/14806

Non si fa che parlare dell’ELP, l’Esercito di Liberazione del Pianeta. Il vicequestore Rocco Schiavone guarda con simpatia mista al solito scetticismo ai gesti clamorosi di questi disobbedienti che liberano eserciti di animali d’allevamento in autostrada. Semmai è incuriosito dal loro segno di riconoscimento che si diffonde come un contagio tra ragazze e ragazzi.
La vera violenza sta però da un’altra parte e quando Rocco viene a sapere di una signora picchiata dal marito non si trattiene, «come una belva sfoga la sua rabbia incontenibile»: «un buon suggerimento» per comportamenti futuri. Solo che lo stesso uomo l’indomani viene trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte.
Uno strano assassinio, su cui Schiavone deve aprire un’inchiesta da subito contorta da fatti personali (comici e tragici). Per quanto fortuna voglia che facciano squadra clandestinamente anche i vecchi amici senza tetto né legge di Trastevere, Brizio e Furio, che corrispondono al suo naturale sentimento contro il potere. Nel caso è implicata una società che sembra una pura copertura. Ma dietro questa copertura, qualcosa stride e fa attrito fino a bloccare completamente Rocco sull’orlo della soluzione del caso. Intanto crescono in aggressività gli atti dell’ELP fino a un attentato che provoca la morte di un imprenditore di una fabbrica di pellami.
Indagando, Rocco si rende conto che forse, dal punto di vista della sensibilità ambientale, sullo stabilimento non c’è molto da ridire. Ma perché i «simpatici» ambientalisti sono giunti a tanto?
ELP, la nuova e molto ricca trama di Antonio Manzini, è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste. Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l’amicizia, e deve investire nell’indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia.

Rocco Schiavone sul blog:

https://timtirelli.com/2021/05/21/antonio-manzini-fate-il-vostro-gioco-sellerio-2018-ttttt/

https://timtirelli.com/2021/02/14/antonio-manzini-pulvis-et-umbra-sellerio-2017-ttt%c2%bd/

https://timtirelli.com/2020/11/06/antonio-manzini-7-7-2007-sellerio-2016-ttttt/

https://timtirelli.com/2020/09/15/antonio-manzini-era-di-maggio-sellerio-2015/

https://timtirelli.com/2019/10/05/antonio-manzini-non-e-stagione-sellerio-2015-2018-tttt/

https://timtirelli.com/2019/05/16/antonio-manzini-la-costola-di-adamo-sellerio-2014-2018/

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https://timtirelli.com/2021/07/27/antonio-manzini-rien-ne-va-plus-sellerio-2018-tttt/

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https://timtirelli.com/2021/09/21/antonio-manzini-vecchie-conoscenze-sellerio-2021-ttttt/

https://timtirelli.com/2022/07/21/antonio-manzini-le-ossa-parlano-sellerio-2022-tttt/

 

Eric Clapton “L’autobiografia” (EPC 2019) – TTTT

21 Ago

Arrivo a questa biografia con molto ritardo, ci è voluto il mio amico Liso per convincermi (“Tim, io l’ho letta due volte sia in inglese che in italiano, credimi, merita.”).

Le autobiografie delle vecchie rockstar spesso non sono il massimo ed è per questo che mi peritavo a comprare questa di Clapton, fortunatamente ho dato ascolto al mio amico perché mi è piaciuta davvero tanto.

Un Clapton, sincero, umano, coraggioso nel mettersi a nudo, nel parlare dell’uso di droghe e dell’incredibile quantità di alcol ingurgitata nel corso di vari decenni. Un Clapton autocritico a proposito del suo sciovinismo e maschilismo, capace di affrontare delicati temi personali.

Eric Clapton L'autobiografia

Come capita spesso in questi casi, nessuna info tecnica o pietre miliari che ci diano il senso del percorso e della distanza. Parecchi album sono in pratica saltati a piè pari…mi sembra incredibile che non sia citato Wheels Of Fire (1968) dei Cream, uno dei dischi fondanti della musica Rock. Troppo facile da parte sua poi giustificare e dunque sorvolare certe uscite assai discutibili (eufemismo) del 1976 a proposito dei neri che abitavano l’Inghilterra e il suo appoggio al politico inglese Enoch Powell. Per quanto mi riguarda poi trovo ingiustificabile il rivendicare il suo diritto alla caccia (e alla pesca)…l’ho già scritto qui sopra, uccidere mammiferi e animali in genere solo per il proprio divertimento mi pare una faccenda vergognosa.

Detto questo rimane una biografia rivelatrice, Clapton in qualche modo si mette a fissare l’abisso che ha dentro di sé con caparbietà e solerzia.

Le pagine dedicate agli ultimi tre/quattro lustri della sua vita sono piuttosto stucchevoli ma in in parte comprensibili, dopo una intera vita allo sbando l’essere diventato sobrio, avere messo in piedi una famigliola stabile e classica deve essere stato un momento importante per lui.

Copertina semplicissima e inserti fotografici godibili.

Biografia da leggere.

Dalla quarta di copertina

“Una delle migliori autobiografie rock di sempre” – Houston Chronicle In questa autobiografia onesta e commovente, Eric Clapton racconta con impressionante candore l’avvincente storia della sua vita. Eric Clapton è universalmente riconosciuto come il chitarrista più talentuoso e influente nella storia del rock. Vincitore di ben diciassette Grammy, è l’unico artista ad essere stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame per tre volte (sia come membro degli Yardbirds e dei Cream che come artista solista). Ma più che una rockstar, Eric Clapton è un’icona, l’incarnazione vivente della storia della musica rock. Ben noto per la sua riservatezza in una professione contraddistinta da apparenza ed eccentricità, Eric Clapton ci racconta, per la prima volta, le sue straordinarie avventure, sia professionali che personali. Eric Clapton è la storia travolgente di un sopravvissuto, di un uomo che ha raggiunto l’apice del successo nonostante i suoi particolari demoni ed è, per questo, una delle biografie più avvincenti del nostro tempo. “Proprio come i bluesmen che lo hanno ispirato, Clapton porta in sé il suo bel carico di cicatrici… la sua autobiografia è un’opera carica di sentimento” –People “Un racconto avvincente di arte, decadenza e redenzione” – Los Angeles Times

Darko Cvijetić “L’ascensore di Prijedor” (2018 Bottega Errante Edizioni) – TTTT

16 Giu

La descrizione qui sotto dice tutto: “La sua lingua poetica, a volte cruda e tagliente ma sempre umanissima, raccoglie le storie, le accosta le une alle altre in un montaggio che non fa sconti e non giudica” …ecco, proprio così. Fino al 1992 in un condominio inaugurato nel 1975 che avrebbe dovuto rappresentare con successo il melting pop Jugoslavia, famiglie di inquilini di tutte le classi sociali ed etnie vivevano la propria quotidianità. Piccole storie che si incrociavano e fondevano l’un l’altra fino all’arrivo della guerra. Quando il comunismo perse la sua forza ideologica si ebbe la dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia,  si fecero allora strada i feroci nazionalismi che portarono alle guerre jugoslave 1991/2001. All’interno di esse vi fu la guerra di Bosnia ed Erzegovina del 1992-1995, quella a cui fa da teatro questo libro. Nel condominio di 104 appartamenti divisi su 13 (poi diventati 12 per scaramanzia) tutto salta, i vicini diventano nemici, gli uomini partono per il fronte e le storie di ordinaria quotidianità diventano tragedie e orrori. Cvijetić raccoglie brevi istantanee e le mette nell’album una dopo l’altra. Registra, racconta, lascia spazio al silenzio. Un libro crudo ma umanissimo, da leggere.

L'ascensore di Prijedor

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Un condominio di mattoni rossi, inaugurato nel 1975 per ospitare 104 famiglie di tutte le fedi, di ogni provenienza e ceto sociale, un “villaggio verticale” abitato da un mosaico di persone che rispecchiano la Jugoslavia: un sogno di emancipazione alto 13 piani che si eleva al di sopra della cittadina di Prijedor. Una comunità che si sgretola nel 1992, già nei primi giorni della guerra, quando gli aggressori entrano prepotentemente nel palazzo e ne devastano la struttura sociale, e i vicini di casa si trasformano in soldati e nemici. “Cvijetic non si allontana mai da quel palazzone che fu luogo di risate e feste e amicizie. La sua lingua poetica, a volte cruda e tagliente ma sempre umanissima, raccoglie le storie, le accosta le une alle altre in un montaggio che non fa sconti e non giudica” (Federica Manzon).

Mircea Cărtărescu ” Solenoide” (2015 – 2021 Il Saggiatore) – TTTT½

10 Giu

Ne ho già accennato qui sul blog, questo è uno dei libri più pazzeschi che abbia mai affrontato. Non sono sicuro sia un libro per tutti, certamente lo è per quelli che scelgono sentieri dove gli altri non vanno, come di solito facciamo noi, donne e uomini di blues.

Queste pagine (più di 900) sottraggono la terra sotto ai piedi, spostano gli accenti, gli equilibri, la realtà. Uno scrittore che non ha saputo realizzarsi e diventato professore di romeno in una scuola periferica vive e si nutre di allucinazioni dimensionali nella sua bizzarra casa a forma di nave, costruita sopra ad un solenoide. Questo in pratica il copione del libro. Cărtărescu interpreta la realtà a modo suo, la squarcia, la getta oltre le prospettive conosciute. Sullo sfondo c’è Bucarest suonata su un blues senza fiato, mentre in primo piano vi è l’acuta sensibilità visionaria dell’autore che smaterializza la normalità. Un viaggio lisergico e al contempo razionale tra gli assoluti misteri universali che l’uomo prova a sondare.

Questo libro sconquassa l’animo, rende irrequieti, fa sentire vivi. Direi che in un epoca come questa siano tutti aspetti di cui abbiamo un forte bisogno. Immaginate un frullato fatto con Physical Graffiti dei Led Zeppelin, le Lost Sessions del 1973 della Mahavishnu Orchestra, i King Crimson più sperimentali e il numero di battute mai convenzionale del blues rurale del Delta. Ecco, più o meno.

Mircea Cărtărescu Solenoide

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https://www.lafeltrinelli.it/solenoide-libro-mircea-cartarescu/e/9788842829553?inventoryId=4168055&queryId=bc70ac6745ffb5c7d32f623d3e24ee7c

https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/mircea-cartarescu

Descrizione

Il capolavoro di uno dei più grandi romanzieri del nostro tempo

«Cărtărescu è semplicemente Cărtărescu, la sua prosa, il lettore la può amare o odiare, la può trovare affascinante o estenuante, la può vivere come essenziale oppure eccessiva; o anche provare sentimenti ambivalenti, ma non è possibile restare indifferenti, una volta inoltratisi fra le parole di questo autore che in ogni suo libro, non solo racconta storie, quanto ricrea l’universo» – Wlodek Goldkorn, Robinson

«Spunta un capolavoro vero, un tipo di evento che in letteratura si vede di rado» – Vanni Santoni

Dentro una strana casa a forma di barca uno scrittore fallito consuma la vita creando pianeti nella propria testa, annotando sogni e incubi su un diario folle, vagando con la mente per una Bucarest allucinata, pulsatile, ectoplasmatica. Divenuto professore di romeno in una scuola di periferia, lavoro che detesta e ripudia, in quel tetro edificio conosce figure che diventano per lui punti di riferimento: un matematico che lo inizia ai segreti più reconditi della sua materia, gli adepti di una setta mistica che organizza manifestazioni contro la morte nei cimiteri della città e infine Irina, la donna di cui si innamora. In un delirio abbacinante di immagini assurde, lo scrittore tenta disperatamente di sfuggire alla tirannia dei nostri cinque sensi e di accedere a un’altra dimensione dell’esistenza. “Solenoide” è il capolavoro di Mircea Cărtărescu, l’opera monumentale che ingloba e fagocita tutte le precedenti, restituendoci la totalità del suo pensiero e l’eccezionalità della sua scrittura, la quale ricorda Kafka, Borges, Pynchon, Bolaño. C’è qui l’impronta di un visionario, un profeta che ci svela in tutta la sua evidenza la «cospirazione della normalità», la gabbia che il nostro cervello ha costruito per noi. Perché per Cărtărescu la realtà è un carcere e noi, come il protagonista di questo libro, abbiamo il dovere di evadere, di cercare, anche a rischio di impazzire, un’altra verità. “Solenoide”, è questa la sua grandezza, apre uno squarcio e illumina la via di fuga.

Qiu Xiaolong” Le Lacrime Del Lago Tai” (Feltrinelli/Marsilio 2021) – TTT¾

15 Mar

Settimo capitolo delle inchieste dell’Ispettore Capo Chen, personaggio letterario che incarna in maniera discreta il tipo di uomo di blues dipinto spesso su questo blog. Il libro si legge bene, magari l’inizio può sembrare non troppo dinamico ma il resto del romanzo vola via senza problemi; è chiaro che dopo sette episodi dello stesso tenore non ci si aspetta più di essere travolti tuttavia risulta sempre affascinante leggere queste storie. Tra le righe si coglie la visione critica di Xiaolong verso la Cina, tuttavia amo immergermi in questo contesto asiatico per capirne e carpirne il way of life e la storia di quell’esteso paese.

Le lacrime del lago Tai. Le inchieste dell'ispettore Chen. Vol. 7 Condividi di Xiaolong Qiu

Sinossi:

https://www.lafeltrinelli.it/lacrime-del-lago-tai-inchieste-libro-xiaolong-qiu/e/9788829701155?queryId=12529539d2f13f6158d5cde514386d41

L’ispettore capo Chen Cao è finalmente in vacanza, ospitato in una residenza di lusso sulle rive dell’idilliaco lago Tai. Spento il cellulare, per una settimana vuole solo godersi la natura, passeggiare e dedicarsi al buon cibo. Ma l’incanto che avvolge il paesaggio è un’illusione: le acque del lago, da sempre rinomate per la loro purezza, sono devastate da alghe tossiche e fetide. L’economia intorno fiorisce, e le fabbriche scaricano da decenni veleni senza curarsi delle conseguenze. Quando il direttore di una delle più importanti industrie chimiche della zona viene assassinato, i sospetti convergono su Shanshan, giovane donna attiva in un movimento ambientalista, pronta a denunciare lo scempio che si nasconde dietro a quel miracolo economico. Affascinato dalla determinazione e dalla bellezza di Shanshan, e spinto dal suo caparbio senso del dovere, a Chen non resta che prendere in mano le indagini e avventurarsi nella giungla di un vero e proprio scandalo ecologico. In una realtà dove il denaro sembra essere l’unico parametro per misurare il successo, ognuno cerca di sopravvivere come può: adattandosi, oppure inseguendo sogni di un mondo migliore, a proprio rischio e pericolo. Ripercorrendo mutamenti e traumi di un paese in cui molti credono che la cupidigia sia un male necessario per lo sviluppo, il poliziesco di Qiu è una critica implacabile al malfunzionamento della nuova Cina, e un omaggio a chi è ancora capace di opporvisi con fermezza, in nome della giustizia.

QIU XIAOLONG sul blog:

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JACK LONDON “Il Tallone Di Ferro” (1908 – 2021 Feltrinelli) – TTTT

1 Feb

Il tallone di ferro è una metafora per riferirsi alla plutocrazia (nel linguaggio politico – per lo più con un accento polemico, il predominio nella vita pubblica di gruppi detentori della maggior parte della ricchezza mobiliare, cioè grandi industriali, finanzieri, banchieri, ecc.) e alla oligarchia, ed è il titolo di uno dei grandi romanzi di Jack London.

Purtroppo resta di assoluta attualità anche oggi, visto il turbo liberismo e il capitalismo selvaggio che ancora predomina su tutto, d’altra parte è l’unica narrazione di società che ci siamo ridotti a fare alle giovani generazioni.

Pubblicato nel 1908 il Tallone Di Ferro è un romanzo di fantapolitica, una grande affresco antitotalitario, uno dei primi a trattare il tema delle distopie moderne, che qui racconta l’ascesa e la presa del potere di una oligarchia dittatoriale negli Stati Uniti.

La visione socialista di London si esprime in tutta la sua chiarezza nelle tesi e nei discorsi del protagonista Ernest Everhard, paladino dei diritti e delle ragioni dei meno fortunati, degli sfruttati, dei senza futuro.

Nei primi decenni del secolo scorso questo romanzo ebbe la funzione di libro guida circa il socialismo scientifico e dove non fu proibito ebbe una influenza davvero straordinaria, tra l’altro Che Guevara deve il suo nome di battesimo al protagonista del romanzo.

Inutile dire che è un libro che andrebbe letto.

Jack London il tallone di ferro - Feltrinelli

https://www.lafeltrinelli.it/tallone-di-ferro-libro-jack-london/e/9788807900334?queryId=0a9cc4d137b01fecdd7c9faf669b71ea

Descrizione

«L’orso ha detto che ci schiaccerà… E se schiacciassimo noi l’orso?»Pubblicato nel 1907, questo romanzo di Jack London rappresenta un esempio insuperato di “fantascienza verista”: impeccabile e profetico nella sua analisi sociale e politica ma, al contempo, senza freni nell’invenzione di una realtà distopica eppure sinistramente familiare. Testo di autentica chiaroveggenza sui destini della società capitalistica, “Il tallone di ferro” è uno dei più allucinati e veridici affreschi della società dominata dal profitto, dipinta nella sua durezza senza scampo, nella sua oppressione generalizzata, nei suoi impliciti e inevitabili sbocchi di violenza e massacro. Il profeta lucido e impavido dello scarto tra le speranze dell’umanità e le condizioni in cui gli uomini si trovano a vivere è Ernest Everhard, l’eroe, il combattente per la libertà (un personaggio memorabile cui Ernesto Che Guevara deve il nome di battesimo). Il racconto della sua vita e del suo pensiero è affidato al diario dell’amata Avis, figlia viziata di una ricca famiglia borghese che apre gli occhi, attraverso l’amore per Ernest, sull’intollerabile oppressione attuata dalla classe sociale cui appartiene, fino alle estreme conseguenze. Un feroce, visionario capolavoro. Prefazione di Goffredo Fofi.

 

9 Ott

Attica Locke “Black Blues (Heaven My Home)”(2019) (2022 Bompiani) – TTT¾

Qualche settimana gironzolavo nell’angolo libreria della Coop, mi piace curiosare tra i libri e prima di fare la spesa settimanale passo sempre qualche minuto in quel posto, poso lo sguardo su una copertina con la parola Blues in bella evidenza … potevo sottrarmi dall’indagare? Il nome dell’autrice – Attica – poi mi irretisce, foneticamente sensibile come sono, nome che ovviamente deriva dall’Attica, storica regione dell’antica Grecia.

Metto il volume nel carrello, la scelta si confermerà giusta, è uno romanzo adatto a me: un thriller ambientato in un grande lago nel nordest del Texas al confine con la Louisiana, uno di quei bayou spirituali e geografici in cui vivo da decenni.

Caddo Lake (USA)

La traduzione di Alessandra Padoan adatta molto bene all’italiano una scrittura descrittiva, ammaliante, densa di blues. Black Blues (titolo originale Heaven My Home) è il secondo capitolo delle indagini del Texas Ranger (nero) Darren Mathews. Inutile dire che prenderò anche il primo (Texas Blues). Nelle pagine del libro sono parecchie le citazioni di brani di blues nero. Consigliatissimo alla fronda dei lettori di questo blog dedita dall’esistenza blues.

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DSCRIZIONE: https://www.bompiani.it/catalogo/black-blues-9788830101807

Il Lago Caddo è un’imponente distesa d’acqua che si estende tra il Texas e la Louisiana. Come una creatura acquatica la sua sponda occidentale sembra dimenarsi in un reticolo di paludi, isolotti, bayous e canali che hanno osservato, accolto, nascosto, rubato le vite di chi è vissuto su quelle rive. Una sera d’inverno Levi King, nove anni, sta navigando da solo sul lago nella piccola barca del nonno. Ha fatto tardi da un amico e il sole ormai è tramontato, ma deve tornare a tutti i costi a casa, a Hopetown, prima che la madre si accorga della sua assenza. Ma non tornerà, né quella sera né il giorno dopo. I suoi genitori sono convinti che sia vivo e non vogliono arrendersi, ma il tempo passa e secondo loro la polizia non si sta impegnando nelle ricerche: il padre di Levi, Bill King, in carcere per omicidio – ha ucciso un uomo di colore ed è un membro della Fratellanza Ariana del Texas – decide di scrivere direttamente al Governatore dello Stato perché coinvolga i suoi uomini migliori nel caso. Ad affiancare la polizia locale viene quindi spedito Darren Mathews, Texas Ranger di colore che si è distinto per la brillante risoluzione di un caso poche settimane prima. Ma a Hopetown non basta un distintivo per mettere al sicuro un nero: in un clima di odio e intolleranza, Mathews si dedica all’indagine, che lo conduce nel passato della cittadina, al cuore della convivenza forzata tra nativi americani, schiavi liberati (o fuggiti) e la minoranza bianca che continua a dettare legge e si sente ancor più legittimata dal nuovo inquilino della Casa Bianca. Una scrittura vivida e una trama serratissima per parlare di diritti e di giustizia in un romanzo che conferma Attica Locke come un’interprete del presente.

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Attica Locke è nata a Houston, in Texas. Lavora a Los Angeles, dove vive con il marito e la figlia. Il suo primo romanzo, Black Water Rising, è stato selezionato per l’Edgar Award, il NAACP Image Award e il Los Angeles Times Book Award. Ha scritto sceneggiature per cinema e televisione ed è coproduttrice delle serie Empire, When They See Us e Little Fires Everywhere. Con Texas Blues (Bompiani 2019), primo romanzo che vede protagonista il Texas Ranger Darren Mathews, ha vinto il CWA Ian Fleming Steel Dagger Award 2018 e l’Edgar Award 2018.

JOE PERRY “ROCKS – la mia vita dentro e fuori gli Aerosmith” (Tsunami Edizioni 2021) – TTT ¾

21 Ago

Edizione italiana della biografia di Joe Perry uscita in origine nel 2014.

Come scritto più volte qui sul blog, le autobiografie delle rockstar molto spesso sono fini a se stesse, scritte da persone che non hanno poca dimestichezza con la scrittura e che raramente vanno nel profondo. Questa di Joe però l’ho trovata intrigante e a fuoco, una lettura piacevole e per certi versi illuminante; certo, anche qui nessun dato tecnico, nessuna pietra miliare che possa accompagnarci con precisione nel percorso … niente scalette, niente date precise, etc etc ma se non altro Joe è molto sincero e inoltre ha una certa consapevolezza. Naturalmente questa è la sua versione dei fatti, ma se non altro per affinità tra chitarristi tendo a credere in quello che scrive e ad accettare il fatto che Steven Tyler (rockstar che ho amato tantissimo) sia stato un insopportabile son of a bitch dall’ego smisurato; d’altra parte fa parte della peggior razza di questa terra: i cantanti.

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Gli Aero mi sono arrivati nella seconda metà degli anni settanta, il primo loro lp che comprai fu il doppio dal vivo LIVE BOOTLEG (1978), ma furono GET YOUR WINGS (1974), TOYS IN THE ATTIC (1975) e (soprattutto) ROCKS (1976) ad irretirmi. Amai molto anche NIGHT IN THE RUTS (1979), ma in pratica fino a DONE WITH MIRRORS del 1985 i loro dischi fanno parte di me, della mia vita, del mio DNA. La fase blockbuster che ebbero dal 1987 in poi mi piacque ma i “miei” Aerosmith furono quelli in versione the bad boys from Boston. Mi appassionai anche al Joe Perry Project, i primi tre album mi parvero un manifesto in cui riconoscermi, sebbene musicalmente non brillarono completamente.

Joe parla di tutto in maniera schietta, droghe, eccessi, donne e dipinge il mondo del Rock senza tanti color pastello. Quando racconta degli inizi, sembra davvero uno di noi, i primi gruppi, la sua incontenibile passione per il Blues e il Rock, la sua ammirazione per i chitarristi a cui anche noi facciamo riferimento … tutto molto candido e sincero. Tra l’altro vi sono diversi accenni a Jimmy Page e ai Led Zeppelin, uno degli argomenti che più trattiamo su questo blog.

La traduzione di Mia Fabretti mi pare buona, scorrevole ed efficace benché certe frasi paiano tradotte senza la conoscenza necessaria del mondo del Rock, ma in un tomo di oltre 400 pagine il tutto mi pare fisiologico.

Il libro contiene due sezioni di foto a colori segno che la Tsunami Edizioni ha puntato con decisione su questa biografia.

Consigliata.

LIBRI: Isabel Allende “Violeta” (Feltrinelli 2022) – TTTT½

3 Ago

A proposito di questo libro ho sentito dire da qualcuno “sì, ma sono le sue solite storie” o qualcosa del genere … non sono le sue solite storie, ma semplicemente il suo stile, tutti i grandi hanno uno stile riconoscibile … se uscisse un nuovo disco dei Led Zeppelin e fosse pieno di quel rock corroborante, drammatcio, intenso, cosmico, cosa diremmo? Cosa ci aspetteremmo?

La realtà è che questo è uno dei grandi romanzi della Allende, la avvincente saga di una donna sudamericana e della sua famiglia, dipanata intorno alla sua lunghissima vita, spesa in un continente ricco di natura selvaggia, nonché ferito profondamente da dittature militari inumane.

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Personalmente non mi stancherò mai di leggere queste storie, questi potenti affreschi cileni e sudamericani in genere, scritti con una prosa che trovo ogni volta vivida, potente, passionale. Per quanto mi riguarda, una meraviglia.

Isabel Allende

Descrizione

https://www.lafeltrinelli.it/violeta-libro-isabel-allende/e/9788807034800?queryId=683e16f531d309727ec668805e42ba9f

Raccontata attraverso gli occhi di una donna che vive un secolo di sconvolgimenti con passione, determinazione e senso dell’umorismo, Isabel Allende ci consegna ancora una volta una storia epica che esalta ed emoziona.

«Se non avessi dovuto migrare semplicemente non sarei scrittrice.» – Isabel Allende, intervista a LaStampa.it

«La penna di Isabel Allende è ricca, multiforme, sovraccarica di colore e dettagli: profondamente legata alla storia, nella quale cala la finzione dei suoi personaggi, “Violeta” è un romanzo appassionato, che guarda dritto al nostro oggi: siamo esseri imperfetti, inseparabili dal nostro mondo, non esistiamo senza il passato e i suoi insegnamenti, perché siamo fatti dei nostri sentieri e di tutti i nostri legami.» – Francesca Cingoli, ilLibraio.it

Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l’eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un’altra quando la Grande depressione compromette l’elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente… Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l’impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.

COME COMINCIA
Sono venuta al mondo un venerdì di tempesta del 1920, l’anno del flagello. La sera della mia nascita era saltata la corrente, come spesso succedeva durante i temporali, ed erano state accese le candele e i lumi a petrolio, sempre a portata di mano per le situazioni di emergenza. María Gracia, mia madre, sentì le contrazioni, che ormai riconosceva facilmente dopo aver già partorito cinque figli e, rassegnata all’arrivo di un altro maschio, si abbandonò al dolore aiutata dalle due sorelle che, avendola assistita in quel frangente diverse volte, riuscivano a mantenersi lucide. Il medico di famiglia lavorava senza sosta da settimane in uno degli ospedali di campagna e sembrò loro un’esagerazione farlo chiamare per una cosa banale come un parto. Nelle occasioni precedenti avevano potuto far conto sull’ausilio di una levatrice, sempre la stessa, ma la donna era stata una delle prime vittime dell’influenza e non ne conoscevano un’altra.

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ISABEL ALLENDE SUL BLOG:

LIBRI: Isabel Allende “Lungo petalo di mare” (Feltrinelli 2019)

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