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INTERVALLO: Armageddon “Silver Tightrope” 1975

24 Set

From the album “Armageddon” – A&M Records, 1975
(Usa Billboard Top 200: 151°)

Keith Relf – vocals
Martin Pugh – guitar
Bobby Caldwell – drums
Louis Cennamo – bass

KEITH RELF era naturalmente l’ex cantante degli YARDBIRDS. Segnalo inoltre le collaborazione di Bobby Caldwell tra il 1971 e il 1974 con RICK DERRINGER e JOHNNY WINTER.

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I close my eyes to worldly skies
I leave behind the day
And deep within me, I shall begin
To chase my thoughts away
As loved ones hold me to their sides
Their strength flows into me
To cast me out of sorrow’s blindness
Into eternity

I thought I heard them softly calling
The voices of the spheres
As light years flash forever falling
Away from waking fears
I reach out, try to touch the passing
Of beings bathed in light
But they just smile, their eyes not asking
To see beyond their sight

Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope

I thought I saw the candle-bearers
On their way to the beyond
Beckon to me from the future
To come and join the throng
I stepped upon the silver tightrope
Balancing beliefs
And wings unfurling with a new hope
I left behind my griefs

Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope

Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope
Ooh silver tightrope

Armageddon - Armageddon - Front (1) Armageddon band

Armageddon - Armageddon - Back

INTERVALLO: Led Zeppelin Stairway to Heaven ◊ Seattle, Kingdome, 17/07/1977 ◊ 4 source mix HD

21 Set

Tour americano del 1977, la first leg dal 3 al 30 aprile, la second dal  18 maggio al 27 giugno, la terza prevista dal 17 luglio fino ad agosto ma interrotta dopo la quarta data a causa della morte improvvisa di KARAC, figlio di Plant. Ad ogni modo tra la seconda e la terza parte il gruppo si prende circa tre settimane di vacanza, il tour è un successo stratosferico  ovunque, ma Page è chitarristicamente fuori controllo, l’atmosfera sulla e nella band è pesante e carica di violenza e la pressione ormai insostenibile. Invece di ripresentarsi riposato, in forma e con lo spirito migliorato il gruppo sale sul palco del SEATTLE Kingdome con l’animo fiacco e sfilacciato producendosi in una esibizione non certo memorabile. Naturalmente della data esiste da sempre la registrazione  soundboard audio e il video pro shot! Non un gran concerto dunque, ma vista l’ esistenza del filmato è un must per i fan dei LZ.

Qualche settimana fa è comparso su youtube il clip di STAIRWAY TO HEAVEN in sincrono con un audio preso da più fonti, il risultato non è niente male, e se non altro è un modo per rendersi conto di come doveva essere vedere i LZ nel 1977. Grazie a Randy Butternubs, dunque.

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American tour of 1977, the first leg from April 3 to 30, the second leg from 18 May to 27 June, the third leg scheduled from July 17 until August but stopped after the fourth date because of the sudden death of the son of Plant, KARAC. Anyway, between the second and the third legs the group took about three weeks of vacation, the tour was a stratospheric success everywhere, but Page is out of control guitarwise, and the atmosphere in the band is heavy and full of violence and the pressure is untenable. Instead of recur rested, fit and improved in the spirit,  the group went onstaat SEATTLE Kingdome with the soul weak and frayed, producing a performance certainly not memorable. Of course there’s full soundboard audio and pro shot video! Not a great show then, but given the ‘existence of the footage is a must for the fans of the LZ.

A few weeks ago clip of STAIRWAY TO HEAVEN appeared on the youtube,  in sync with audio taken from multiple sources, the result is not bad at all, and if nothing else it is a way to realize what it was like to see the LZ in 1977. Many thanks to Randy Butternubs, then.

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The Kingdome (officially King County Multipurpose Domed Stadium) – Seattle

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The Kingdome (officially King County Multipurpose Domed Stadium)-Seattle

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Il SEATTLE Kingdome poco prima della demolizione avvenuta nel 2000

Il SEATTLE Kingdome poco prima della demolizione avvenuta nel 2000

INTERVALLO: James Gang “Run Run Run” (1972)

31 Ago

 

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JAMES GANG “Run Run Run” (from “Passin’ Thru – 1972)

She runs, runs, runs and tries hard to run
But slowly she moves through the field
Seemingly smiling while inside she’s dying
Chasing a butterfly that she’ll never feel

She runs, runs, runs and tries hard to run
But motion is just in her eye
Two wars, a famine and decades of damning
Left her a body that’s just breathing to die

He runs, runs, runs and tries hard to run
Catching his foot on the curb
Someone’s demanding all his understanding
The sign on his back reading, ‘Please Don’t Disturb’

He runs, runs, runs and tries hard to run
There’s only an hour left to go
Who is insisting, there’s no use in quitting
She has a reason but he’ll never know

It runs, runs, runs and tries hard to run
To carry it’s life down to the sea
The water is muddy and the banks are all bloody
What is the reason that it cannot flow free?

They run, run, run and try hard to run
A pressing engagement goes on by
They hope they will never be leaving forever
Why do they always stand, waving goodbye?

Writer(s): Roy Kenner, Domenic Michael Anthony Troiano

Copyright: Duchess Music Corp.

Personnel

Domenic Troiano: Guitars, vocals / Roy Kenner: Lead vocals, percussion, harmonica / Dale Peters: Bass guitar, vocals / Jim Fox: Drums, organ, vocals.

Guests musicians

David Briggs: piano / Charlie McCoy: Harmonica / Weldon Myrick: peadl steel guitar /

 Craig Sapphin: All strings, arrangements / William D. “Smitty” Smith: Piano, organ, Harpsichord.

James Gang 1972

James Gang 1972

L’angolo della posta: “SALENT NIGHT”

28 Ago
Scrive LORENZINO STEVENS: “Ciao Tim, visto che a Pievepelago la temperatura minima era scesa sui 10 gradi (cosa peraltro piacevolissima per il sottoscritto visto che ho sempre lo sbollo), abbiamo prenotato all’ultimo secondo una rapida vacanza nel tanto decantato Salento (mai stato in vita mia). L’unico posto che sono riuscito a trovare, ad un prezzo abbordabile, è stato a Torre Mozza, un microscopico paesino sul mare tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca (900 km da Modena, more of less), in un residence per famiglie inserito in una specie di quartierino residenziale stile striscia di Gaza che appena arrivato per poco non giravo la macchina e me ne andavo, tanto per rendere l’idea della reazione istintiva che mi ha ispirato.
Nei giorni successivi mi sono rilassato – al Sud l’approccio take it easy e take your time è fondamentale per vivere bene -, mi sono abituato al disordine, al rusco dilagante e non molto differenziato, ho visto che le bambine si stavano divertendo un mondo e tutto ha preso una piega positiva.
Ieri sera grande occasione mondana con la notte bianca di Torre Mozza: ho portato le bimbe nella piazzetta a giocare coi gonfiabili e gli elastici, poi è cominciato il concerto di hard-pizzica: beh, devo dire che sono rimasto favorevolmente impressionato. Il gruppo si chiamava Alla Bua (http://www.allabua.com/it/), band guidata da una sorta di ibrido tra Caparezza e l’attuale Plant (per via delle spalle un po’ ingobbite e di altri dettagli), con violino e fisarmonica funambolici più un paio di tamburelli talmente potenti che all’inizio pensavo usassero delle basi registrate di batteria.
La gente ballava come invasata, sudando copiosamente: vecchi (uno che avrà avuto tranquillamente 85 anni saltellava suonando le nacchere e coinvolgendo nelle danze le migliori gnocche che riusciva ad individuare nella folla), donne (tranquille madri di famiglia di giorno in spiaggia, trasformate in baccanti sexy alla sera) e bambini. Un grande senso di energia e di allegria, la pizzica è molto meglio di quanto pensassi (vedi video di “Pizzicarella” con leggiadro pippone salentino)

A fine concerto è ovviamente scattato l’acquisto del cd degli Alla Bua live.
Adesso che l’estate entra nella sua parte finale, posso dire quale è stata la mia playlist, basata sui cd che mi sono tenuto in macchina nelle ultime settimane (mi piace ancora selezionare i cd uno ad uno ed ascoltarmeli per intero, senza saltabeccare da un brano all’altro con il lettore mp3, che peraltro non è collegabile all’impianto che ho in auto).
– Chris Robinson: Phosphorescent Harvest
– Rival Sons: Great Western Walkirie
– Led Zeppelin: ITTOD according to TT
– Lynyrd Skynyrd: pronounced ‘lĕh-‘nérd ‘skin-‘nérd
– Black Label Society: Catacombs of the Black Vatican
– Bad Company: Bad Company
– Neil Young: Live Rust
– Neil Young: After the Gold Rush
– Black Crowes: Warpaint live
– Whitesnake: Trouble
– Thin Lizzy: Thunder and Lightning
Ciao!

salento

salento

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Risponde l’esperto: caro Lorenzino, un paio di volte ho battuto i sentieri del Salento, quelli che vanno da CASTRO a GALLIPOLI, e ho ricordi piuttosto buoni anche io. Realtà diverse dalle nostre, ma una volta calati nel Salento groove, lasciarsi trasportare è davvero piacevole. Non mi sorprenderei di vedere, per il suo prossimo progetto, ROBERT PLANT alle prese con l’hard-pizzica. Ottima la tua playlist, anzi superlativa.

INTERVALLO: Stephen Stills “Singin’ Call” (1971)

12 Ago

Stephen Stills - Stephen Stills 2 - Booklet (1-6)

From STEPHEN STILLS “2” (Atlantic 1971)

STEPHEN STILLS
“Singin’ Call”
  

Listen to the sound of the night bird singin’
I wonder who he calls
My fingers hurt so bad, it’s got me grinnin’
And I wonder can I do it all

Hit a stretch of rapids in the rushing ragin’ river
Looking out for boulders and falls
A woman she watches from the top of the canyon
Hopin’ we don’t drown us all

Help me now, I got to slow down
Hear my singin’ call

Hurt myself bad on a run through the desert
Threw a shoe and took a bad fall
Long for the peace that the ancients bring me
Murmur of the lowlands shut my jaw

Help me now, I got to slow down
Hear my singin’ call

Everyone knows there’s a price for the askin’
Some people buy themselves a doll
Help me, sweet Jesus, I’m weary from the journey
I need to tell my brothers what I saw

Help me now, I got to slow down
Hear my singin’ call

L’ANGOLO DELLA POSTA “David Briggs said…”

26 Lug

BODHRAN scrive: “Buondì, prima di infilarmi in una riunione (una delle peggiori invenzioni della civiltà) ti passo due righe lette stamattina in pullman.
Sto leggendo la biografia di Neil Young “waging heavy peace”, ti riporto le parole di David Briggs (produttore che ha lavorato con Nello il Giovane). Ci son dei passaggi, che ti evidenzio, che mi sembrano tanto belli, e combaciano tanto con la mia “idea platonica di r’n’r” :

“il grande sound è alla sorgente. Metti il microfono giusto davanti alla sorgente, catturalo su un nastro facendo meno strada possibile e così tiri fuori un grande suono. Si fa così. Tutti gli altri modi sono artefatti. Il momento più grande della mia vita – quello che davvero non ho mai dimenticato – è stato nel 1961, quando per la prima volta arrivai a Los Angeles. Fui invitato al Radio Recorders per vedere Ray Charles e, una volta in studio, lì c’era Ray. Con la mano sinistra suonava tutte le parti di piano e con la destra leggeva uno spartito in Braille cantando dal vivo con un’orchestra completa ad accompagnarlo. Mi sedetti lì a guardare e pensai:I dischi si fanno così . Metti tutti in una cazzo di stanza e via ”. A quei tempi tutti sapevano che dovevano mettersi lì, farsi venire l’uccello duro nello stesso momento e dare il massimo. E tre ore dopo uscivano da quella cazzo di porta con un disco in tasca.

Ovviamente, a quei tempi non avevano registratori a otto, sedici, ventiquattro, quarantotto, sessantaquattro piste, fino alla nausea, per fottere la gente, ed è questo che oggi ha fottuto il mondo della musica registrata e i musicisti: a mio parere li ha fottuti tutti al punto che non saranno mai più gli stessi. Le persone si sono rese conto che potevano fare le proprie parti… dopo. Suonare la loro parte e sistemarla dopo. E nel rock and roll, più pensi più puzzi .

È molto facile per la gente dimenticare cos’è veramente il rock and roll. Guarda, io ho quarantasette anni , sono cresciuto nel Wyoming , ho rubato un’auto e guidato per otto-cento chilometri per vedere Little Richard, e voglio raccon-tarti una cosa: quando ho visto questo negro venire fuori con il vestito dorato con quei cazzo di capelli al vento, saltare sul palco e picchiare sul pianoforte e andare completamente fuori di testa a Salt Lake City , ho pensato: “Ehi, voglio essere come lui . Questo è ciò che voglio”. È uno che anche oggi fa paura. È autentico. Il rock and roll non è posato, non è innocuo e non ha davvero nulla a che fare con i soldi o altre cose. È come il vento, la pioggia, il fuoco: è un elemento primordiale. I quattordicenni non pensano, sentono. Il rock and roll è fuoco, fuoco. È carattere. È fare marameo al mondo.

È un fardello. È un fardello tale che in pochi anni brucia completamente la gente. Perfino i migliori si bruciano. La gente invecchia, dimentica cosa vuol dire essere ragazzi, diventa responsabile e poi questo e quello… Non si può essere le due cose insieme. O sei rock and roll o non lo sei.”

neil young & david briggs

neil young & david briggs

L’ESPERTO risponde: ” Difficile non condividere alla lettera.”

L’angolo della posta: uno Zeppelin a Roma (1933)

25 Lug

Ci scrive Bodhran:

“…è un sito che vado a guardare ogni tanto, con quel velo di nostalgia per “mamma Roma”, guarda cosa hanno pubblicato in questi giorni: “

http://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/81347/aeroporto-ciampino-dirigibile-zeppelin
http://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/81350/aeroporto-ciampino-dirigibile-zeppelin-2
http://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/81353/aeroporto-ciampino-dirigibile-zeppelin-3

Approfondendo ho trovato un articolo su IL POST.IT:

http://www.ilpost.it/2013/05/29/il-primo-viaggio-dello-zeppelin-in-italia/

Crociera Zeppelin francobollo 20 lire Crociera Zeppelin francobollo

zeppelin-a-roma-arrivo-a-ciampino (dal www.ilpost.it)

zeppelin-a-roma-arrivo-a-ciampino (dal http://www.ilpost.it)

I misteri di BLUESENGER

10 Giu

A fine mese probabile chiamata a raccolta degli illuminati del blues. Durante il sinodo cercheremo di svelare i segreti di BLUESENGER:

– E’ vero che anche Chopin non riusciva a suonar bene il suo Preludio?

– Il mistero di Durban Laverde: bassista o dentifricio alla erbe?

– E’ vero che esiste una foto del 1970 in cui Steve Howe ride?

– Trovate nuove prove che rivelano una realtà sconvolgente: LOVE BEACH è il miglior album di rock progressivo.

– Medicina 33 (giri): THE FIRM, THE WINGS, BAD COMPANY… se preferite questi gruppi a LED ZEP / BEATLES / FREE avete la certezza di essere pazzi (e quindi pronti per il TTBlog)

– E’ vero che JOHNNY WINTER non sopportava la Juve?

Durban laverde
Scoop: ecco la foto in cui Steve Howe ride.

Scoop: ecco la foto in cui Steve Howe ride.

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tHE fIRM jIMMY pAGE
JohnnyWinter

Stay with us, the bluesiest in town!

BLOG PEOPLE: Francesco Boccia

7 Giu
BLOG PEOPLE -   Francesco Boccia

BLOG PEOPLE – Francesco Boccia

FB, TT Blog follower.

Gli chiedo se posso pubblicare la foto che mi ha mandato, lui mi dà l’ok rispondendomi che:

“…. non amo mostrarmi, ma in questo caso il soggetto della foto non sono io e neanche  la mia collezione di dischi (chissà quanti, tra quelli che ti seguono, dispongono di ben altra “potenza di fuoco”), in questo caso, dicevo, il soggetto della foto credo sia la passione. E’ incredibile come a ….(e passa) anni si possa ancora aspettare il postino provando le stesse emozioni di tanti anni addietro. Ricordo quando negli anni ottanta preparavo la lista per  Nannucci, ricordo la raccolta degli ordini tra gli amici per unire le forze e non pagare le spese di spedizione. Ricordo le ore ad ascoltare gli LP mentre osservavo le copertine e i libretti interni (quando c’erano) avido di informazioni. Queste sono le emozioni che ho riprovato ieri sera, le  ho condivise con mia figlia, di neanche sette anni , che nell’attesa dell’apertura del pacco mi ha preparato il disegno che si intravede nella foto, sopra il tuo libro. Anche queste sono le cose per cui vale la pena vivere.”

Bella questa cosa…il soggetto della foto non è lui, ma la passione.

Rivolgo ancora l’invito a tutti gli aficionados del TT Blog: metteteci la faccia, mandate una vostra foto.

(CACTUS’) Jim McCarthy uno di noi!

26 Mag

Scrive POLBI da Detroit: ” Sono ad un concerto di JIM McCARTHY, ha appena detto al microfono il tuo nome, riferendolo al blog. Tu e il blog state diventando famosi in Michigan. Ha detto che non faceva un’intervista così da parecchi anni e che per leggerla sul blog è andato dalla fidanzata perché lui non ha un computer.”

Beh, che dire…MICK RALPHS che mi segue su twitter, JIM McCARTHY che cita il blog durante un concerto a Detroit…prossima fermata Saturno (per citare Peter Grant)

Grazie Polbi, grazie ragazzi.

Jim McCarty

Jim McCarty