L’articolo del NYDAILYNEWS è molto interessante, riflette sugli ultimi dati di NIELSEN-SOUNDSCAN, il sistema di tracciatura e informazioni sulle vendita dei dischi probabilmente più accurato. Saltano fuori cifre molto lusinghiere per la musica che amiamo, sua maestà il Rock.
Benché le classifiche di Billboard cerchino di trarre in inganno, l’anno scorso le vendite di dischi ef ormati vari di musica Rock negli USA sono stati il 29% del totale. 17% per R&B/Hip Hop. 14,9% per il Pop, 11,2% per il country.
Il CLASSIC ROCK rappresenta il 60% delle vendite del genere Rock, percentuale costituita in buona parte dalla vendita del catalogo, già… le edizioni del vecchi dischi hanno superato le vendite dei nuovi dischi (sempre nell’ambito Rock).
Nel 2014 in America i BEATLES hanno venduto più di un 1.000.000 di album, i LED ZEPPELIN 800.000, i FLEETWOOD MAC 441.000, i PINK FLOYD 350.000. Il solo THE DARK SIDE OF THE MOON (uscito nel 1973) l’hanno scorso negli USA ha venduto altre 185.000 copie.
Il presidente della RHINO, Mark Pinkus: “Il Rock degli anni sessanta e settanta è così buono che sta attraendo nuove generazioni di ragazzi. Ogni album è come un greatest hits”.
Malgrado siano dischi di vari decenni fa, se uno giovinetto o una ragazzina con l’anima giusta sente per caso un pezzo dei LZ, dei ROLLING, dei PINK FLOYD rimane incantato e corre a procurarsi l’album o il file.
Questo la dice lunga sul valore effettivo del Rock contemporaneo, ma poi forse nemmeno tanto, il fatto è che in quei tre lustri la musica fiorì in modo così naturale, brillante, definitivo che chiunque ami questa forma d’arte non può prescindere da quei dischi meravigliosi.
A fine anno (2014) POLBI mi ha mandato questa sua riflessione sulla ROCK AND ROLL HALL OF FAME, spronandomi ad aggiungere il mio pensiero. Lo faccio solo oggi e mi scuso col Michigan Boy, ma un po’ il tempo e un po’ l’incazzatura mi hanno fatto ritardare il mio intervento; incazzatura perché l’istituzione di cui stiamo parlando è ormai diventata piuttosto ridicola. Lo spirito iniziale impresso dal grande AHMET ERTEGUN ormai si è perso, e se il dover fare i conti con fattori esterni all’importanza musicale e al relativo impatto degli artisti sul mondo della musica ci può stare, viviamo in una società fatta così ed è comprensibile (ma non giusto naturalmente) arrivare a compromessi, si ha la sensazione che molti nomi di grandissimo peso siano tenuti fuori da gusti personali di chi ora guida la RARHOF (vedi il direttore della rivista ROLLING STONE, magazine che su questo blog non rispettiamo, malgrado GIANCARLO TROMBETTI abbia le sue ragioni nel difenderlo).
Ecco quindi il punto di vista di POLBI e di seguito il mio.
Rock And Roll Hall Of Fame
PAOLO BARONE
A noi in Italia della Rock and Roll Hall of Fame non ce ne importa poi molto.
Qui invece e’ una cosa molto sentita e discussa, sia il vastissimo pubblico del classic rock da radio, che le piccole comunita’ dei veri appassionati, quando arriva questo periodo dell’anno sono e siamo tutti un po’ presi da questa controversa istituzione americana. In genere la discussione si sviluppa in questo modo: Fase uno – Hai visto chi hanno fatto entrare nella Hall of Fame quest’anno?! (accompagnata da un moto di sdegno e disapprovazione); Fase due – Ma come si puo’ chiudere una cosa come il Rock in un museo, ma dai…; Fase tre – Lista di tutti quelli che sono stati inclusi e non lo meriterebbero; Fase quattro – Partono le liste personali dei grandi assenti…
Ci passiamo tutti in questo dibattito, c’e’ poco da fare, su internet, nei negozi di dischi, al bar, a casa di amici, ai concerti, prima o poi la cosa salta fuori!
Fondata dal grande Ahmet Ertegun, per quanto possiamo dire che sia profondamente in contrasto con lo spirito ribelle originale della musica Rock, con il passare del tempo e lo storicizzarsi degli avvenimenti e dei protagonisti, la Hall of Fame di Cleveland e’ diventata un qualcosa con cui in qualche modo bisogna fare i conti.
Tutti i musicisti, anche se non lo ammettono apertamente, sognano di entrarci. Anche quelli che apparentemente dovrebbero essere lontani da certe logiche, in fin dei conti se la fanno sotto dalla voglia di esserci. Che io sappia l’unico ad aver rifiutato l’onore di farne parte e’ stato Johnny (Lydon) Rotten dei Sex Pistols, il quale li ha mandati tutti a cacare dicendo che era una vetrina per vecchie glorie in pensione…Un po’ paraculo e un po’ sincero, ha raccolto (ancora una volta) per un attimo lo spirito di tutti i perdenti del Rock. Ma poi il momento di riscatto e’ passato e il circo della Hall of Fame e’ ripartito. E cosi anche quest’ anno siamo tutti qui a fare le nostre profondissime e articolate riflessioni…per cui, ecco a voi…
I PRIMI QUINDICI SCANDALOSAMENTE ASSENTI DALLA ROCK AND ROLL HALL OF FAME (secondo Paolo Barone)
1 – MC5 – Dico io, ma come cazzo si fa a concepire una cosa del genere?!? Un esclusione cosi grave e cosi palesemente politica, da lasciare senza parole e andare tutti in corteo a Cleveland a occupare la Hall of Fame sulle note di Kick out the Jams…
2 – NEW YORK DOLLS – C’e’ bisogno di dire altro?! Una Rock and Roll Hall of Fame con dentro, tanto per dire, James Taylor, e senza le bambole?!? Mah!
3 – KING CRIMSON – Ok, il prog a voi americani non piace, o meglio, proprio non avete gli strumenti culturali per capirlo, va bene ci posso pure stare. EL&P, Yes, PFM, Van der Graaf, Caravan… Fate troppa fatica… Ma almeno i King Crimson…eddai!!!
4 – FREE – Chiunque appassionato di Rock, che abbia le orecchie connesse con il cuore non puo’ non capire il valore assoluto e indelebile della band di Kossoff.
5 – HAWKWIND – Hanno semplicemente inventato lo space rock, con ripercussioni nel tempo su generi e stili diversissimi, dalla Tecno al Metal, passando per ogni possibile deriva psichedelica. Ve le devo dire io queste cose signori di Cleveland?!
6 – JOHNNY WINTER – Rock and Roll Hall of Fame senza il chitarrista albino?!? Andate affanculo va’!
7 – DUANE ALLMAN – Probabilmente dopo Hendrix il chitarrista americano piu’ importante di sempre e con tantissime collaborazioni favolose oltre gli Allman Brothers. Un parziale esclusione da riparare al piu’ presto.
8 – THE CURE – Icona internazionale, creatori di un suono unico che ha attraversato e rappresentato diverse generazioni, ispiratore di un intera estetica pop. Certo, se l’americano bigotto della Bible belt li vede si tocca le palle…ma vota lui nella Hall of Fame?!
9 – BLUE CHEER – Assurdamente non avete incluso i Deep Purple e il perche’si puo’ intuire, forse sono troppo “ British Hard rock” per voi… Avete paura di Lemmy, personaggio ingestibile in queste situazioni? E allora almeno i Blue Cheer, inventori dell’ Hard & Heavy li vogliamo accogliere? No, brutti sporchi e cattivi, vi rovinano la vetrina.
10 – BIG STAR – Il gioiello piu’ bello e malinconico del pop rock. La band di Chilton e Bell e’ una delle piu’ importanti e dichiarate fonti di ispirazione per alcuni degli artisti presenti nella Hall of Fame. Ne e’ rimasto vivo uno solo, il buon Jody Stephens, li inseriamo ora o no?!
11 – CAN – Il Rock non e’ stato un fenomeno solo racchiuso fra USA e UK, e la Germania ne ha partorito una delle forme piu’ avventurose e particolari. Dare un posto ai CAN (o anche a Kraftwerk, Ash Ra Temple, Popol Vuh…) e’ un apertura di orizzonti necessaria per dare un respiro internazionale alla storia di questa musica.
12 – TIM BUCKLEY – Lui insieme a Capitan Beefheart, Robert Wyatt, Syd Barrett e altri hanno creato un universo di individualita’ aliene, che nel cuore degli appassionati di Rock in tutto il pianeta ha spalancato spazi di inesplorate bellezze. Almeno Tim, forse il piu’ popolare del mazzo…Almeno lui dico…
13 – PAMELA DES BARRES – La groupie piu’ famosa del mondo deve, e sottolineo deve, entrare in questa Hall of Fame. Secondo me rappresenta un po’ tutti noi fan sparsi nel mondo e nel tempo, che in un modo o nell’altro abbiamo lasciato un bel pezzo di vita e amore in questa musica. E poi, lei e tutte le altre, quante canzoni memorabili hanno fatto nascere ?! Quanti cuori rock hanno spezzato e curato?! Che rock and roll sarebbe senza di loro?!
14 – LESTER BANGS – (o Nick Kent, Cameron Crowe, Lenny Kaye, Riccardo Bertoncelli, i “nostri” Riva & Trombetti…) Fondamentale il contributo dato da questi e altri scrittori alla costruzione di quel mondo culturale che chiamiamo rock. Hanno scritto pezzi memorabili, spesso piu’ belli delle musiche che raccontavano, e’ impossibile non rappresentare il giornalismo musicale in questo contesto. Bangs e’ stato il giornalista rock and roll piu’ originale, scomodo, e spiazzante di tutti i tempi. Non necessariamente dobbiamo ritrovarci nei suoi gusti musicali, ma il suo talento di scrittore, il suo lavoro e la sua passione “totale” restano come un monumento definitivo a questa musica e a tutto quello che puo’ significare.
15 – JOHN PEEL – Anche lui a rappresentare una categoria, in questo caso quella dei DJ indipendenti e visionari che negli anni sessanta e settanta hanno dato spazio e voce a innumerevoli band emergenti e non, senza seguire le direttive commerciali delle case discografiche, reinventando il ruolo della radio e relazionandosi direttamente con gli ascoltatori. Mi sa che il motivo per cui non lo hanno ancora inserito e’ proprio questo.
Ok, questa e’ una lista personale e parzialissima, ma secondo me questi nomi non si puo’ non inserirli dai, evvabbe’ gli Abba (piacciono anche a me, ma rock?!?) I Beegees….I Greenday…..Earth wind and fire…Ma a tutto c’e’ un limite, Ahmet che sei nei cieli!! Forse e’ ora di andarci di persona a Cleveland alla Rock and Roll Hall of Fame e mettere le cose a posto…quasi quasi…
La lista vergognosa dei nomi non inclusi finisce inevitabilmente per essere, come già ha detto Polbi, “parzialissima”, questo perché tu puoi anche partire con le migliori intenzioni, cercando di essere obbiettivo e di citare solo i nomi pesanti assenti che piacciono a te, ma poi vedendo l’assurda inclusione di certi artisti, ti chiedi “ma allora perché non JOHN MILES, i FIRM, gli XYZ?”
I PRIMI NOMI CHE MI VENGONO IN MENTE SCANDALOSAMENTE ASSENTI DALLA ROCK AND ROLL HALL OF FAME (secondo Tim Tirelli)
1) EMERSON LAKE AND PALMER – Dico io, ma si può? Una delle quattro più grandi band di prog Rock (per me la più grande) esclusa, roba da matti. E dire che gli ELP hanno messo a ferro e fuoco gli States varie volte (specialmente nei tour 1973/74 e 1977/78), hanno inciso per la ATLANTIC Records e soprattutto, soprattutto porca miseria, hanno pubblicato album di musica Rock profonda e s e n s a z i o n a l e! Certo, non piaceranno a quei fighetti da rock americano che hanno adesso in mano le redini della RARHOF, negli anni ottanta non avranno avuto il successo commerciale dei GENESIS grazie ad una manciata di buoni pop hits, ma eccheccazzo!
2) JOHNNY WINTER – No, fatemi capire, JOHNNY WINTER non c’è? Uno dei grandissimi chitarristi americani, uno che è stato nocchiero della grande barca del blues del nuovo mondo, uno che che ha passato un lustro nel calde acque del Rock per poi far ritorno nelle paludi del blues. Cioè, C’è GRAND MASTER FLASH e non c’è JOHN DAWSON WINTER III?
3) FREE – Magari il gruppo di RODGERS-FRASER-KOSSOFF-KIRKE non ha fatto il botto, non ha raggiunto le vette dei LZ, ma è innegabile che sia una bona fide band, un band che incarna una delle rappresentazioni più oneste, candide e sincere della musica Rock. Loro no, i BEASTIE BOYS sì!
4) LITTLE FEAT – Stesso discorso fatto per i FREE. C’è una band americana con un coefficiente più squisitamente Rock di loro? Ne dubito. LOWELL GEORGE non è una figura leggendaria per la musica americana? Certo, non hanno avuto l’impatto visivo e commerciale di AEROSMITH e VAN HALEN, ma quanta legacy americana c’è nella musica dei LITTLE FEAT! Loro no e i RUSH, E STREET BAND sì, ad esempio.
5) YES – Per loro il discorso è simile a quello degli ELP. Giganti di quello che oggi viene chiamato Rock progressivo, ATLANTIC Records recording artists, creatori di alcuni album memorabili. Roba da non credere, perchè THE YES ALBUM, FRAGILE e CLOSE TO THE EDGE non devono avere la stessa valenza di certi dischi di SPRINGSTEEN e DYLAN?
6) MOTT THE HOOPLE – Una cult band con un senso Rock profondissimo. Loro no, i REM sì.
7) DEEP PURPLE – Non ci sono i DEEP? Non sono uno dei gruppi Hard Rock più importanti di sempre? Loro no, i BLACK SABBATH, i KISS e gli HEART sì.
… poi ci sono i nomi a noi cari che effettivamente possono anche non avere un posto in prima fila nella storia del Rock, ma mi sembra strano vedere nomi come RUN DMC, MADONNA, o anche GREEM DAY e BONNIE RAITT e non BAD COMPANY e UFO ad esempio…
Ecco qui i risultati del nostro umilissimo referendum dei lettori. Doveva prevedere i 25 migliori album, ma ho preferito citare tutti e novanta i titoli che hanno ricevuto segnalazioni. Hanno votato poche decine di lettori (ma per me è un gran risultato, perché la percentuale di chi interagisce con un blog o club è sempre minima), quindi prendetelo per quel che è, ma trovo che sia comunque interessante. Tra i primi tre album e il resto c’è un abisso, ITCOTCK ha stravinto, ELP e SEBTP sono separati solo da un paio di voti. Benissimo gli YES con tre album nei primi dieci. Ottimo risultato per il primo album della PFM. Da notare l’affetto che i lettori di questo blog hanno per i KING CRIMSON, cosa che non sospettavo. Buone prestazioni per i miei amati ELP, in particolare per TRILOGY, il mio preferito, album che di solito non viene considerato granché. Tra gli italiani oltre alla PFM, risultati lusinghieri anche per ORME e NEW TROLLS. In parecchi mi hanno scritto che non sapevano se includere i PINK FLOYD oppure no, altri hanno indicato nomi che sono forse una forzatura (DEEP PURPLE, QUEEN, BEATLES etc etc). Che qualcuno si sia ricordato dei NICE mi rende felice, perché sono tra i veri precursori del genere. Grazie quindi a chi si è preso la briga di mandare la propria lista. Tutto sommato mi sembra una classifica di tutto rispetto, certo non c’è LOVE BEACH degli ELP, ma dalla vita non si può avere tutto. :-)
◊ ◊ ◊
◊ ◊ ◊
(broken) ENGLISH
Here are the results of our humble readers poll about the best prog albums. It had to predict the top 25 album, but then I decided to mention all the nineties titles that have received nomination. I have received few dozen voting cards (but for me it’s a great result, because the percentage of those who interact with a blog or club is always minimal), so take it for what it is, but I find it interesting nonetheless. Among the first three albums and the rest there is an abyss, ITCOTCK swept, ELP and SEBTP are separated by only a few votes. YES did very well with three albums in the top ten. Great result for the first album of PFM. We have to note the affection that readers of this blog have for KING CRIMSON, which I would never have thought. Good performance for my beloved ELP, especially TRILOGY, my favorite album, it is not usually considered much. Among Italians in addition to PFM, flattering results for ORME and NEW TROLLS. Several readersl have written me that they did not know whether to include PINK FLOYD or not, others have indicated names that are perhaps a stretch (DEEP PURPLE, QUEEN, THE BEATLES etc etc). To see that few voted for the NICE makes me happy, because they are among the true forerunners of the genre. Thanks, therefore, to those who have taken the trouble to send their list. All in all it seems to me a ranking of all respect, sure there is no trace of ELP’S LOVE BEACH, but in life you can not have everything. :-)
◊ ◊ ◊
KING CRIMSON In The Court Of The Crimson King
ELP Elp
GENESIS Selling England By The Pound
YES The Yes Album
YES Close To The Edge
PFM Storia Di Un Minuto
GENESIS Nursery Cryme
KING CRIMSON Red
PINK FLOYD Atom Heart Mother
YES Going For The One
PINK FLOYD The Dark Side Of The Moon
JETHRO TULL Thick As A Brick
ELP Trilogy
GENESIS A Trick Of The tail
ELP Brian Salad Surgery
VAN DER GRAAF Pawn Hearts
PINK FLOYD Wish You Were Here
ELP Pictures At An Exhibition
ELP Tarkus
GENTLE GIANT Octopus
GENESIS Foxtrot
SOFT MACHINE Third
VAN DER GRAAF H to He, Who Am the Only One
LE ORME Uomo Di Pezza
JETHRO TULL Acqualung
KING CRIMSON Lark’s Tongues In Aspic
NEW TROLLS Concerto Grosso
AREA Arbeit Macht Frei
ELP Welcome Back My Friends To The Show …
GONG Angel’s Egg
KING CRIMSON Discipline
LE ORME Felona e Sonora
PINK FLOYD Meddle
CARAVAN If I Could Do It All Over Again
COLOSSEUM Valentyne Suite
KING CRIMSON Thrak
RICK WAKEMAN The Six Wives Of Henry VIII
DEEP PURPLE Machine Head
GENESIS Trespass
NUCLEUS Solar Plexus
ROBERT WYATT Rock Bottom
TRAFFIC John BarleyCorn Must Die
URIAH HEEP Salisbury
YES Fragile
ALAN PARSON PROJECT I Robot
AREA Areazione
GENESIS Wind & Wuthering
PFM Photos Of Ghosts / l’Isola Di Niente
RICK WAKEMAN Journey To The Center Of the Earth
RUSH 2112
VAN DER GRAAF The Least We Can Do
VANILLA FUDGE Vanilla
ANDERSON/B/W/H ANDERSON/B/W/H
BANCO DEL M.S. BMS (salvadanaio)
GENTLE GIANT Gentle Giant
HATFIELD AND THE NORTH Hatfield And The North
IRON BUTTERFLY In A Gadda da vida
JOHN MILES Rebel
THE NICE Ars Longa Vita Brevis
MARILLION Clutching At Straws
PFM Jet Lag
QUEEN II
YES Tales From Topographic Oceans
DEEP PURPLE Deep Purple
MAGELLAN Hour Of Restoration
MIKE OLDFIELD Tubular Bells
MODY BLUES In Search Of The Lost Chord
RADIOHEAD Ok Computer
YES Yessongs
FISH Vigil In A Wilderness Of Mirrors
FRANCO BATTIATO Pollution
PAVLOV’S DOG Pampered Menial
PORCUPINE TREE Coma Divine
PORCUPINE TREE Deadwing
RICK WAKEMAN THE MYTH AND LEGENDS OF KING A.
RUSH Permanent Wave
SOFT MACHINE Six
WISHBONE ASH Live Dates
ALAN PARSON PROJECT Tales Of mystery And Imagination
Vista la brillante discussione scaturita dal post precedente, il TimTirelli BLOG Per L’uomo di Blues, indìce il referendum dei lettori a proposito dei migliori album di progressive rock. Scrivete la classifica dei vostri 10 album prog preferiti qui sotto nei commenti o inviatela via email usando il link CONTACT che trovate sulla destra. Cercate di stare nell’ambito di quello che comunemente si intende per Rock progressivo, al massimo tre titoli per ogni band.
Come on pretty boys.
Given the brilliant discussion resulted from the previous post, the TimTirelli BLOG For the Blues man call the readers poll about the best albums of progressive rock. Write down the rankings of your 10 favorite prog albums below in the comments or send it via email using the CONTACT link in the right part. Try to stay within what is commonly meant to Progressive Rock, a maximum of three titles for each band.
Negli scambi di email con Picca, spesso tocchiamo l’argomento nuove uscite di box set e deluxe edition, lo facciamo ormai con tono rassegnato, sarcastico, depresso; alla notizia di una nuovo ennesimo box set in uscita ci chiediamo l’un l’altro “ma dobbiamo prenderlo?”.
Picca se ne esce con la battuta “too many cofanetts for one blues man” e devo dire che con splendida ironia questa frasetta riassume perfettamente il nostro mood spirituale (ed economico). Credo di star uscendo dal tunnel, i miei occhi e il mio cervellino registrano le uscite, ma il mio carrello amazon rimane vuoto. D’altra parte, anche restringendo il campo ai nomi che ci interessano davvero, il numero di nuove uscite previste o già sul mercato di questi tempi è inaffrontabile, tenendo anche presente che non si è mai sicuri del contenuto.
Sì perché quei box set che vanno di moda adesso, quelli con tutta la discografica o parte di essa di un gruppo non è detto che contengano gli album rimasterizzati, alcuni lo sono, altri no (LITTLE FEAT) …nessuno che controlli che tutto sia fatto secondo logica. In passato abbiamo scritto su questo blog che addirittura diversi cofanetti/deluxe edition escono con errori grossolani e con digital noise insopportabili (ROGER TAYLOR), o – incredibile – con cd contenenti file mp3 (ROBERT PLAMER), o con registrazioni live tratte da concerti che non sono quelli indicati in copertina (RAINBOW). Insomma, it’s a mess.
Mi basta però vedere le foto di alcuni di essi, come quelli qui sotto, per diventare nervoso … li bramo, ma dovrò resistere. Vita blues.
QUEEN – Live at the Rainbow ’74 (2CD+DVD+Blu-ray+memorabilia)
The Allman Brothers Band – The 1971 Fillmore East Recordings (6 cd o 3 bluray o 4 vinili)
ABBA – Live at Wembley Arena – London 10 November 1979 (2cd)
DEEP PURPLE – Hard Road: The Mark 1 Studio Recordings 1968-69 (5 cd)
ABBA – Gold – metal box 4oth anniversary edition (3cd)
Crosby, Stills, Nash & Young CSNY 1974 live set (3cd+dvd o bluray+dvd)
BEATLES – Meet The Beatles japan box set (5 cd)
Pink Floyd – The Division Bell (7 disc box set)
Deep Purple‘s 1972 album Made In Japan (4 cd + dvd)
I PINK FLOYD dal vivo a Boston il 27/06/1977 sono la scelta giusta per quelle mattine in cui hai l’animo traballante e oscurato dalle nuvole, quando senti che l’argine che ti contiene i blues sta per cedere e che le acque fangose ti sussurenno il motivetto di I JUST CAN’T BE SATIFIED per le prossime giornate.
Sì, mi piacciono i PINK FLOYD del 1977, quelli non ancora travolti dall’ondata THE WALL ma già scivolati nel limbo, nell’incertezza teologica più profonda relativa al significato di concerto rock. L’IN THE FLESH TOUR (aka THE ANIMALS TOUR) è probabilmente il mio preferito, il 1977 come punto cardine per gli orizzonti perduti del Rock…
L’estate 1977 al MADISON SQUARE GARDEN
i LED ZEPPELIN ormai fuori controllo alle prese con un successo inimmaginabile che li sta divorando, gli ELP che rischiano l’osso del collo e la bancarotta andando in tour con una orchestra di 70 elementi, gli YES del GOING FOR THE ONE tour, quello senza fine (dalla data di Toledo del 30/07/1977 a quella di Parigi del 06/12/1977), le band di mainstream americano che iniziano a far cassetta, i FLEETWOOD MAC stravolti dal successo di RUMORS, gli EAGLES in giro dal 1976 al 1978 col tour di HOTEL CALIFORNIA, successo interplanetario e vizi di ogni sorta…
Sono attratto da quel momento storico: le grandi band che si lasciano andare all’edonismo sfrenato, il sentimento della decadenza che inizia a farsi (e a farti) sentire fortissimo, gli anni ottanta però ancora lontani e gli anni settanta come una grossa rosa ormai sbocciata del tutto, rosa che nel breve volgere di qualche pulsazione cosmica inizierà a lasciar cadere qualche petalo. A differenza però delle altre band senza dubbio più carnali, i PINK FLOYD attraversano questa atmosfera in maniera più intellettuale, angosciante, alienante. La straordinaria qualità della registrazione audience del bootleg di cui stiamo parlando descrive in modo perfetto il mood in questione, aria sonora che racconta di anime tormentate, di condizione umana, dei grandi misteri e delle grandi paure della vita. Il concerto si basa quasi esclusivamente sugli album WISH YOU WERE HERE e ANIMALS, quest’ultimo soprattutto è un disco che ho vissuto in diretta, disco sghembo, contorto, obliquo e, a mio parere, magnifico.
Pink Floyd Boston Gardens 21/06/1977 – space saving cd sleeve
E allora quando ti senti piantato a terra, incatenato alla tua postazione al lavoro, senza speranza e via d’uscita, infili le cuffiette, clicchi su play, arrivano i PINK FLOYD ai Giardini di Boston nel 1977 e ti senti meno solo.
Sono settimane che io e Picca ci scambiamo – sbalorditi – email relative al continuo flusso di box set ed edizioni speciali che il mercato lascia tracimare ormai senza controllo. Alcuni titoli sono appetibili…i nomi sono altisonanti ma anche qui ci si interroga se ad esempio il BOX SET VOLUME 1 (volume 1 si badi bene) di BOD DYLAN con 47 cd non sia già oltre la soglia del praticabile …o il BOX con i tutti i 19 album in cd di JOHN MELLENCAMP sia davvero necessario. Quale deve essere il limite massimo di cd che un box set deve contenere? Io penserei, così tanto per dire, a 8/10 per nomi importanti e 4/5 per nomi minori o di culto.
E invece no, ecco che per LEO SAYER (zio can, Leo Sayer) esce un cofanetto da 14 cd per un totale di 166 pezzi. Oh, c’è da sparasi nei maroni se per natale ti arriva un lavoro del genere.
Picca oggi mi ha scritto: “per natale avevo deciso di regalarti il centuplo di leo sayer, ma adesso è subentrato l’ottuplo di alexander o’neal e sono sopraggiunti dei dubbi…” che ridere ragazzi, e che piangere al pensiero di un un cofanetto anche per O’NEAL, sei album e due cd di “seven-inch and twelve-inch remixes”.
Ma anche nomi a noi cari non sono esenti da cose imbarazzanti:
Milionesima ristampa per STICKY FINGERS, presentato anche in versione Platinum, dove il platino è usato al posto dell’alluminio per creare lo strato protettivo del CD. Non sanno più cosa inventarsi per farcelo comprare di nuovo…(naturamente la lampo/cerniera è vera)…
Veniamo ai nostri cari, adorati EMERSON LAKE AND PALMER, è di qualche giorno fa l’annuncio che in aprile del 2014 uscirà la deluxe edition della deluxe edition di BRAIN SALAD SURGERY che includerà i nuovi mix 5.1, alternate takes, materiale inedito e altre curiosità…dunque vediamo un po’, io ho l’LP, due versioni in CD entrambe rimasterizzate, la versione giapponese in K2HD e la deluxe edition…che faccio, compro anche questa?
Poi, teniamoci stretti, è uscito il cofanetto di ROGERT TAYLOR, batterista dei QUEEN…ma nulla cosmico benedetto, il cofanetto di ROGER TAYLOR, ma non era sufficiente (eventualmente) un doppio CD con i momenti più riusciti (sempre che nella carriera solista di TAYLOR ci siano momenti riusciti)? In più, beffa nella beffa, il box set è pieno di errori I N C R E D I B I L I: indicizzazione sbagliata, mix diversi da quelli descritti, running order sbagliati, canzoni che ad un certo punto si interrompono e poi ripartano dai secondi iniziali, errori tipografici e testi mancanti. Roba da galera.
Continuiamo: sembra che nelle recenti ristampe di Robert Palmer la musica sia presa da mp3, invece di usare i file WAV lossless hanno usato gli mp3. Al mio tre tiriamo una madonna tutti insieme. Siete pronti? Uno, due, tre, ma porca …….!
Veniamo a ROD STEWART, TIME – il suo ultimo album è uscito in maggio, adesso pubblicano già la deluxe edition di 2 CD…
Le tre serate del febbraio del 1970 che i PETER GREEN’S FLEETWODD MAC suonarono al Boston Tea Party sono riproposte in un 3CD set, e fin qui nulla di male. Il problema è che sono inclusi 5 sottobicchieri con su stampate le facce dei nostri.
A tutto questo si aggiunge che AMAZON ormai è diventata la sola realtà che vende e distribuisce musica su supporti fisici in rete. E’ un monopolio che spezza le reni a tutte le altre realtà, piccole, indipendenti e anche di grandi dimensioni. Aggiungiamo che le condizioni di lavoro dei dipendenti di AMAZON non sembrano essere certe le più dignitose, e questo problema si riflette anche sull’indotto nato intorno al world’s largest online retailer.
L’altro giorno mi è arrivata un’email dal responsabile di JAZZ LOFT, dove si diceva che l’azienda chiude i battenti. JAZZ LOFT era your source for independent & imported CDs, DVDs, &Vinyl specializing in jazz, avant-garde & modern classical, era dunque un punto di riferimento per tanti appassionati. Il Jazz non è my cup of tea, ma sono davvero dispiaciuto. E’ da JAZZ LOFT che mi rifornivo delle a me tanto care SPACE SAVING CD SLEEVE…
To my amazing customers,
After 15 years of serving the jazz and avant-garde artists and customers, The Jazz Loft is going out of business sometime early next year. Over the past few years, the market has become harder and harder for a small, independent record store like mine to survive.
At least two of my major distributors going out of business for the same reasons
In January, the U.S. Postal Service tripled the cost of shipping outside the U.S. instantly alienating 40% of my business.
Downloads, streaming, ripping, burning, stealing… you name it.
I appreciate all the faithful customers who have been loyal to me for years, if not decades. It is my goal to reemerge in early 2014 as a boutique store on eBay.
We will continue to sell our CD & DVD Space-Saving Sleeves!
We are having a clearance sale until all merchandise is sold. As things are selling out, I am trying to remove them from the site. As stated below, all future orders will be filled with inventory on hand. If you place an order, please list alternatives in the Customer Order Notes box at checkout.
Io sono davvero imbarazzato e confuso, per quanto mi dia piacere possedere cofanetti e deluxe edition ed ascoltarne i contenuti, il tutto ci sta scappando di mano, e sto seriamente pensando di ritirarmi da questa corsa ossessivo-compulsiva. Non so se riuscirò, magari non del tutto (che farò quando mi si presenteranno davanti le deluxe edition dei LZ, o ipotetici cofanetti di BAD CO, JOHN MILES, MAHOGANY RUSH, EDGAR WINTER tanto per fare qualche nome?), ma devo mettere un freno, ed evitare di cadere in questo pozzo senza fine.
Sabato, di buon ora già in macchina. Cerco di prendere il ritmo del respiro del mattino ascoltando IV dei MAHOGANY RUSH. Parte IT’S BEGUN TO RAIN…
…mi faccio prendere dall’entusiasmo e mi dico a voce alta,” il IV dei MAHOGANY RUSH è bello almeno quanto il IV dei LED ZEPPELIN!”. Il suono delle mie parole mi riporta sulla terra, mi guardo in giro, non mi ha sentito nessuno. Bene. Spendo la mattina con Brian, non andiamo a Ninetyland, sono troppo stanco, non ho voglio di girare ulteriormente. Mentre Brian mi parla, intavolo un confronto via sms con Liso. Gli scrivo “Mi ascolto i MAHOGANY RUSH e mi sento un alieno…a parte me, te e forse Trombetti, ma chi è che si ascolta roba del genere?FRANK MARINO is god” .
Paolino mi risponde “Absolutely! Sto ascoltando JEFF BECK. Discografia difficile. Tu cosa consigli?” Replico:”Discografia difficilissima! Non c’è un disco veramente bello. TRUTH è quello storico, poi ROUGH AND READY del 71, JBG del 72, BBA Live 1973 in Giappone, BLOW BY BLOW del 75. Lascio stare le ultime cose perché tu e Piccagliani dite che sembra BEPPE MANIGLIA…”
Verso la mezza riparto, ho appuntamento con la groupie alla Coop. Sul car stereo TALES OF THE UNEXPECTED sempre dei MR. All’altezza di GAVASSAE sono così preso dal pezzo STORIE DELL’INASPETTATO che sbaglio raccordo e mi infilo in quello che di solito prendo per andare a lavorare.; così mi tocca proseguire fino a San Maurèsi e tornare indietro… va mo là che la musica mi fa un bell’effetto….
Spesa alla Coop e ritorno alla domus saurea. Finalmente il pranzo! Io e la groupie mangiamo mentre ci sentiamo il terzo cd di KEYS TO ASCENSION, il cofanetto live 1996 degli YES… GOING FOR THE ONE, TIME AND A WORD, CLOSE TO THE EDGE, TURN OF THE CENTURY, AND YOU AND I…la groupie adora quella roba…
Finito il tutto metto sullo stereo LOVE BEACH degli ELP. Mentre parte l’intro a ALL I NEED IS YOU davanti allo stereo mi agito come fossi HERBERT VON KARAJAN davanti a una orchestra. Seguono gli altri pezzi. All’altezza di THE GAMBLER la groupie viene nello studiolo, s’avvicina all’impianto stereo, prende in mano il cd…“Ah, sarebbe questo LOVE BEACH? Lofi!”. Non riesco a credere alle mie orecchie, ma come…”Tu quoque, Saurae, groupie mea!”. Obnubilato e confuso mi aggiro per casa con la testa bassa. Anche lei, ma cazzo. “Ma ascoltaqui, questa è FOR YOU, non ti piace?”“Mmh..” “Senti, questa è CANARIO…”“Sembra CELEBRATION della PFM…”
L’impulso è quello di fare le valige e andarmene da casa, ma poi do un’0cchiata agli scaffali pieni di CD…e chi se la sente di rivuotarli per l’ennesima volta? Così, in preda alla depressione, mi bevo un doppio bourbon…visto l’occasione un Souther Scomfort, e mi mi butto sul letto.
La sera passa in modo neutro, cerco di starle lontano, non riesco nemmeno a guardarla negli occhi. Non le piace LOVE BEACH…la mia vita è rovinata.
Verso mezzanotte vado a letto, timidamente, con lo sguardo da piccolo fiammiferaio, le chiedo ” “Ma ti piace almeno FRANK MARINO?” “E lei “Ma è roba che ascoltate solo te, Picca e Lisoni!” e torna a leggere LULLABY di BARBARA BARALDI.
Infierisce pure. Mi raggomitolo in preda alla disperazione…
Rimango in quella posizione per un paio d’ore, ma non riesco a dormire, così, sconfitto, mi alzo, vado nello studiolo, scelgo un cd dei CACTUS, mi infilo le cuffie e mi immergo di nuovo nel liquido amniotico, lì nella pancia di mater musĭcae…
Bassa pressione sul mio ufficio, nuvole gonfie e pesanti rendono l’atmosfera quasi insostenibile, l’aria sembra rarefatta e si fatica a respirare. Come ogni giorno mi sto occupando di “economy & administration”, penso alle parole di Paolino Lisoni (” belle vite di merda che facciamo…“), alla compilation di pezzi bellissimi che sto scegliendo insieme a Picca (un doppio CD a cui abbandonarsi completamente senza ascoltare più nulla d’altro…un cd che avrà pezzi tipo LIVE AND LET DIE, MUSIC, TAKE THE LONG WAY HOME, BAKER STREET e prelibatezze simili), ai messaggi che scambio con GIANCARLINO TROMBETTI… tutto questo mentre mi ascolto RED ROSE SPEEDWAY degli WINGS, gruppo che, insieme ai FIRM, rappresenta ad oggi le mie preferenze assolute. (sì, dai, lo sapete, è una boutade).
Sono dentro ad uno dei miei soliti blues, quelli noiosi, tediosi, irrisolvibili…l’anima spinge verso voli pindarici, verso nuovi zenith, verso scelte coraggiose … ma i freni inibitori fan sì che dopo qualche passo verso la nuova direzione, io incespichi, cada, mi ritiri. Misera la vita se si abusa del volere sganciato dal potere…
E allora guardo alla finestra, quando arriverà il corriere? Non sono più tanto orgoglioso di fare ordini su AMAZON, non mi pare che questa azienda sia poi così ligia al commercio etico, i reportage che leggo su internet non sono incoraggianti…ma evidentemente non ho sufficiente energia per recarmi a Modena da DISCHI IN PIAZZA e spendere lì quei pochi euro che mi rimangono per sognare. Poi ecco l’autista cingalese della SDA che suona al campanello, scendo le scale di corsa, gli sorrido, lo ringrazio e stringo forte il pacchetto. Lo apro con la delicatezza con cui ROBERT LANGDON apre il misterioso contenitore che trova in una tasca nascosta della sua giacca nel romanzo INFERNO…
Eccoli qui i miei gioielli:
Uno può domandarsi “Ma cosa compri il box set dei CHEAP TRICK che hai già tutti gli album'”? Uno però può rispondersi “Perchè quelli dal 1983 in poi si trovano rimasterizzati solo in questo cofanetto”… ma in realtà il motivo è un altro, lo sappiamo, ed è quello dell’illusione di rivivere le fortissime emozioni che ci attraversarono quando ci trovammo in mano per la prima volta certi dischi. Un giorno di alcuni decenni fa vidi il filmato di CT al BUDOKAN…rimasi folgorato. Corsi dalla PINA a Modena, trovai il Live (su vinile naturalmente … i cd sarebbero arrivati 10 anni dopo) di importazione giapponese, con un booklet – roba mai vista- e con la copertina apribile. Una scossa di adrenalina mi tenne accesso per varie settimane. Poco dopo arrivarono DREAM POLICE e ALL SHOOK UP (il mio preferito)…se ci ripenso sento ancora un fremito lungo la schiena…ecco, sì , è l’illusione di scoprire ancora una volta uno dei grandi album del rock, e dato che i grandi album del rock li abbiamo già tutti, ci inganniamo ricomprandoli in nuove edizioni.
E così metto questi due cofanetti accanto al PC in modo da vederli continuamente e in pausa pranzo mi sdraierò sulla brandina dello sgabuzzino, ripiegato su me stesso lì terrò stretti a me …” e allora sì, torno a girare là dove c’è musica …”
Sarà che stamattina mentre guidavo verso Stonecity mi ascoltavo EAT ‘EM AND SMILE di DAVID LEE ROTH, ma continuavano a venirmi in mente le similitudini di DIRTY MIND di PRINCE, che è del 1980, e JUMP dei VAN HALEN, che è del 1983. Mi pare che i rimandi ci siano tutti. Niente di vergognoso, semplici influenze o poco più, solo una considerazione fine a se stessa la mia e la scusa per riguardarci i due video: quello piuttosto scandaloso di PRINCE , se non altro per gli slippini che indossa, e quello semplice ma efficacissimo dei VAN HALEN.
Commenti recenti